Intervento osteotomia calcagno per piede cavo

Gentile Dottore,
ho effettuato un intervento quasi 2 anni fa per "presunta" frattura (non ho idea di come posso essermela procurata e diversi medici mi hanno fatto intendere che forse l'osso era bipartito di natura...) dell'os peroneum nel piede sx con lavoro di scarificazione e rinforzo dei tendini dei peronei, dopo un anno di ricerche per dolori al piede nella zona peroneale esterna e al collo del piede. Ho un piede cavo di 3° grado e portavo già un blando plantare. dopo l'intervento non sono mai stata bene. Giro senza tregua da allora per trovare una soluzione. Al momento: tendinite flessore alluce, sia nella sua deflessione retromalleolare che nel decorso plantare sotto astragalico,, distensione liquida della guina, flogosi nel decorso dei peronieri, specie in sede sotto-retro-malleolare (che è dove sento più il dolore), modica flogosi in corrispondenza dell'articolazione cuboideo-metatarsale. Ispessimento del tendine peroneo lungo e breve.
Ho difficoltà a stare in piedi e fare una vita nomale, non posso più lavorare. Ho Dolori dalla parte interna del tallone, in entrambi i piedi, retro malleolare esterno in entrambi i piedi (qualcuno ipotizza sublussazione peronieri, ma pare sia difficile da capire).
Un noto ortopedico del Rizzoli che ho visto a ottobre mi ha prospettato senza spendere troppe parole una osteotomia del calcagno bilaterale, adducendo come causa di tutto il cavismo. Vorrei sapere cosa ne pensa. So che un intervento molto pesante e sono terrorizzata visto che anche l'ultimo pare non fosse necessario... Non riesco più a portare dei plantari che mi hanno aiutata lo scorso anno perché ho dolore, non li sopporto, e per ora uso un plantare vecchissimo e sottile che i fa fare quello che voglio
Sono davvero disperata. Avevo dei progetti lavorativi che non potrò portare avanti se questa cosa non si risolverà...
Grazie
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Dr. Antonio Mattei Ortopedico, Geriatra 943 50
Gentile Utente
Non è davvero facile dare un giudizio sulle condizioni del suo piede in base a quanto descrive.
Sarebbe indispensabile visitarla e valutare le radiografie.
Direi che l'intervento proposto è un modo per risolvere il cavismo del piede.
Spesso però con un plantare ben costruito i sintomi si riescono a gestire.
Invece non capisco la natura del primo intervento.
Probabilmente ha avuto un effetto peggiorativo sulla sintomatologia.
Cordiali saluti

Antonio Mattei

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Dr. Sandro Reverberi Ortopedico, Medico fisiatra, Anestesista, Chirurgo della mano 95 7
gent.ma sig.ra,
concordo con quanto segnalato dal Collega, soprattutto per quanto riguarda la impossibilità di dare un parere sulla base delle notizie fornite.
I sintomi che Lei riferisce sono piuttosto insoliti per un piede cavo. Anche la storia del dolore è strana: in occasione del primo intervento lamentava dolore principalmente esterno, mentre ora lamenta dolore anche mediale...
Inoltre la tendinite dei peronei difficilmente si accompagna con una tendinite del flessore dell'alluce.
Alla sua età è difficile che si siano instaurati fenomeni artrosici (che tra l'altro si sarebbero visti anche con le radiografie standard).
Il cavismo del piede è quasi sempre di origine neurogena.
E' sicura che il dolore che lamenta non sia originato da un problema neurologico (ad es. una neuropatia periferica, una spina bifida, ecc.)? Ha dolore anche a riposo? sente formicolio alla gamba o sui talloni o ai piedi? la sensibilità nei piedi sta diminuendo? ha dolore alla pressione lungo il decorso dei nervi delle gambe (per esempio al polpaccio)? ha mal di schiena?
Ha mai fatto una elettromiografia (EMG) e/o una RMN del rachide lombosacrale?
Cordiali saluti

Dr. Sandro Reverberi