Diverse protusioni erniare alla cervicale con tensione mandibolare
Salve sono un ragazzo di 26 anni e un anno fa ho eseguito RM alla cervicale e vi riporto il referto:
RETTILINEIZZATA LA FISIOLOGICA LORDOSI CERVICALE.
IL DISCO DI C3-C4 PRESENTA UNA PROTRUSIONE ERNIARA A PREVALENTE ESTRINSECAZIONE MEDIANA CHE IMPRONTA IL SACCO DURALE ED INDIRETTAMENTE LA PORZIONE VENTRALE CORRISPONDENTE DEL MIDOLLO CERVICALE.
IL DISCO DI C4-C5 PRESENTA UNA PROTUSIONE ERNIARIA MEDIANA CHE IMPRONTA IL SACCO DURALE E LA PORZIONE VENTRALE DEL MIDOLLO CERVICALE.
IL DISCO C3-C4, C5-C6 E C7-D1 PRESENTANO UNA PROTUSIONE ERNIARIA PARAMEDIANA SINISTRA CHE IMPRONTA IL SACCO DURALE.
NON ALTERAZIONI DEL SEGNALE A PROVENIENZA DAL MIDOLLO CERVICALE.
NEI LIMITI I DIAMETRI CANALARI.
La mia sintomatologia, in maniera sporiadica vertigini (soggettive) e pressione al orecchio e alla mandibola (poco sotto l'orecchio), con dei picchi che mi partono poco sotto la spalla, quando uso il telefono ho la sensazione che quando pigio sullo schermo i polpastrelli sono un pò informicoliti, un altra sensazione è che non mi basta il collo per sorreggere il peso della testa, come se mi pesasse troppo.
La mia domanda è se la mia risonanza evidenza dei seri problemi?
e se i miei sintomi posso essere spiegati da questa RM?
Vi ringrazio per un eventuale risposta.
Cordiali Saluti.
RETTILINEIZZATA LA FISIOLOGICA LORDOSI CERVICALE.
IL DISCO DI C3-C4 PRESENTA UNA PROTRUSIONE ERNIARA A PREVALENTE ESTRINSECAZIONE MEDIANA CHE IMPRONTA IL SACCO DURALE ED INDIRETTAMENTE LA PORZIONE VENTRALE CORRISPONDENTE DEL MIDOLLO CERVICALE.
IL DISCO DI C4-C5 PRESENTA UNA PROTUSIONE ERNIARIA MEDIANA CHE IMPRONTA IL SACCO DURALE E LA PORZIONE VENTRALE DEL MIDOLLO CERVICALE.
IL DISCO C3-C4, C5-C6 E C7-D1 PRESENTANO UNA PROTUSIONE ERNIARIA PARAMEDIANA SINISTRA CHE IMPRONTA IL SACCO DURALE.
NON ALTERAZIONI DEL SEGNALE A PROVENIENZA DAL MIDOLLO CERVICALE.
NEI LIMITI I DIAMETRI CANALARI.
La mia sintomatologia, in maniera sporiadica vertigini (soggettive) e pressione al orecchio e alla mandibola (poco sotto l'orecchio), con dei picchi che mi partono poco sotto la spalla, quando uso il telefono ho la sensazione che quando pigio sullo schermo i polpastrelli sono un pò informicoliti, un altra sensazione è che non mi basta il collo per sorreggere il peso della testa, come se mi pesasse troppo.
La mia domanda è se la mia risonanza evidenza dei seri problemi?
e se i miei sintomi posso essere spiegati da questa RM?
Vi ringrazio per un eventuale risposta.
Cordiali Saluti.
[#1]
L'esame mostra dei fenomeni di tipo degenerativo della colonna cervicale, che dimostrano due cose:
1) Le condizioni di vita attuali, ci consentono una prospettiva di sopravvivenza praticamente doppia rispetto a quella dell'inizio solo dello scorso secolo, ma resta il fatto che l'apice dello sviluppo rimane intorno ai 18 anni, dopo di ché ha inizio il processo d'invecchiamento: alla sua giovane età deve considerarsi "invecchiato" di 8 anni.
2) Il tipo di vita che conduciamo, soprattutto con l'uso dei mezzi di trasporto e di una vita poco attiva, non possono che accentuare tale processo, non rispondendo alle necessità dell'evoluzione.
Per concludere, alla sua domanda, se i sintomi da lei accusati sono giustificati dal quadro mostrato dalla RM, la risposta è sì.
Non si deprima molto, perché è cosa molto comune.
1) Le condizioni di vita attuali, ci consentono una prospettiva di sopravvivenza praticamente doppia rispetto a quella dell'inizio solo dello scorso secolo, ma resta il fatto che l'apice dello sviluppo rimane intorno ai 18 anni, dopo di ché ha inizio il processo d'invecchiamento: alla sua giovane età deve considerarsi "invecchiato" di 8 anni.
2) Il tipo di vita che conduciamo, soprattutto con l'uso dei mezzi di trasporto e di una vita poco attiva, non possono che accentuare tale processo, non rispondendo alle necessità dell'evoluzione.
Per concludere, alla sua domanda, se i sintomi da lei accusati sono giustificati dal quadro mostrato dalla RM, la risposta è sì.
Non si deprima molto, perché è cosa molto comune.
Dr. Enrico Pelilli
Specialista in Ortopedia e Traumatologia Infantile
[#3]
Non credo proprio che vi sia una responsabilità dell'attività sportiva, che, al contrario, ha effetto protettivo oltre che sollevare molto il morale.
Il movimento è vita, per l'apparato locomotore, se non si fanno forzature estreme.
Ricordo in gioventù, grandi calciatori, atleticamente cresciuti senza iper allenamenti (Mazzola, Rivera ecc.).
Hanno avuto carriere lunghissime e, praticamente nessun infortunio serio.
In un intero campionato, era difficile che saltassero anche solo un incontro.
La preparazione atletica era meno spinta.
Oggi, con le moderne tecnologie, si creano giganti dai piedi di argilla.
Per cui tutto lo sport, se amatoriale, che riuscirà a fare non le provocherà alcun danno.
Il movimento è vita, per l'apparato locomotore, se non si fanno forzature estreme.
Ricordo in gioventù, grandi calciatori, atleticamente cresciuti senza iper allenamenti (Mazzola, Rivera ecc.).
Hanno avuto carriere lunghissime e, praticamente nessun infortunio serio.
In un intero campionato, era difficile che saltassero anche solo un incontro.
La preparazione atletica era meno spinta.
Oggi, con le moderne tecnologie, si creano giganti dai piedi di argilla.
Per cui tutto lo sport, se amatoriale, che riuscirà a fare non le provocherà alcun danno.
[#4]
Ex utente
Sono 6 mesi che faccio attività leggere, camminate lunghe, consideri che una volta mi sono fatto 12 km a piedi, faccio cyclette tutti i giorni, e mi sono comprato una bicicletta ma visti i tempi ancora è in garage.
Lei cosa mi consiglia di fare?
Perché il dolore è molto fastidioso.
In più l’otorino mi ha diagnosticato una labirintite vestibolare dovuta proprio al mio rachide cervicale sofferente e mi ha segnato per 4 giorni Oki mattina e sera.
Ma prendo l’oki e sto bene come passa l’effetto ricomincio a sentire il mal di testa e un dolore alla base del collo fastidiosissimo, dolore dietro gli occhi e mandibola con le orecchie che vanno in pressione dall’interno.
Sono stato parecchio sedentario in questi 3 anni ma comunque sono sempre stato uno sportivo, ho giocato a calcio 12 anni, basket; comunque mi sono tenuto sempre attivo.
Ma non vorrei vivere di oki per tutta la vita.
Vorrei sapere se il mio collo e messo male? Visto che ci sono 3 ernie che improntano il sacco durale, praticamente non ho una vertebra che non presenta protrusioni erniare.
Mi è stato consigliato di fare dei massaggi, ma volevo più che altro un parere tecnico riguardante la mia condizione, e se c’è possibilità che piano piano facendo sport la situazione possa migliorare.
Grazie mille per la risposta ricevuta;
Cordiali Saluti.
Lei cosa mi consiglia di fare?
Perché il dolore è molto fastidioso.
In più l’otorino mi ha diagnosticato una labirintite vestibolare dovuta proprio al mio rachide cervicale sofferente e mi ha segnato per 4 giorni Oki mattina e sera.
Ma prendo l’oki e sto bene come passa l’effetto ricomincio a sentire il mal di testa e un dolore alla base del collo fastidiosissimo, dolore dietro gli occhi e mandibola con le orecchie che vanno in pressione dall’interno.
Sono stato parecchio sedentario in questi 3 anni ma comunque sono sempre stato uno sportivo, ho giocato a calcio 12 anni, basket; comunque mi sono tenuto sempre attivo.
Ma non vorrei vivere di oki per tutta la vita.
Vorrei sapere se il mio collo e messo male? Visto che ci sono 3 ernie che improntano il sacco durale, praticamente non ho una vertebra che non presenta protrusioni erniare.
Mi è stato consigliato di fare dei massaggi, ma volevo più che altro un parere tecnico riguardante la mia condizione, e se c’è possibilità che piano piano facendo sport la situazione possa migliorare.
Grazie mille per la risposta ricevuta;
Cordiali Saluti.
[#5]
Quelle immagini descritte dalla R.M. non sono reversibili.
Il problema non è l'invecchiamento, ma come si invecchia.
Lei mi riferisce che in passato praticò molto sport, ma gli ultimi tre anni ha fatto vita sedentaria.
Ecco, scordi il passato sportivo!
I benefici dell'attività sportiva durano fino a quando la si pratica.
Anche un campione olimpico, se interrompe gli allenamenti, dopo qualche mese è un "commendatore" qualsiasi.
La ripresa dell'attività, poi, dovrà essere graduale, perché quello che la sua mente ricorda non esiste più!
Concetti un po' crudi, ma, purtroppo, reali.
Quindi, stabilito che i processi degenerativi del rachide cervicale non potranno regredire, semmai evolvere, ragioniamo come ritrovare un equilibrio funzionale.
Intanto è bene sapere che l'uso dei mezzi di trasporto, pubblici o privati, comportano uno stress per cui la colonna cervicale non fu programmata da madre natura.
Quindi, se per lavoro, è uso a lunghi spostamenti, probabilmente in questi è la causa dei suoi problemi odierni.
Comunque quello che dobbiamo cercare di ripristinare, come detto, è l'equilibrio funzionale, che nasce dal compromesso migliore possibile, fra il movimento e la stabilità.
Ora è vero che tutto quello che è mobile non può essere stabile, tuttavia esiste, in fisiologia, il concetto di stabilità attiva.
Sono i muscoli, che con il loro tono, mantengono questa stabilità attiva, come sono sempre loro, che quando l'organismo recepisce una perdita di stabilità, per impedire il movimento, si contraggono. Tale contrazione, non fisiologica, protraendosi, generano sensazioni dolorose.
La riabilitazione, quindi, avrà lo scopo di recuperare il movimento fisiologico, superando la contrattura e ricreando il corretto tono muscolare, che ridarà la stabilità attiva.
Se questo è lo scopo ultimo, per poter pensare alla riabilitazione muscolare è necessario, in primis, risolvere il dolore.
A tale scopo si possono usare applicazioni fisioterapiche, quali la Tecar, la Radar ecc., i massaggi e anche terapie, meno standard, ma spesso efficaci, quali l'agopuntura e l'ozono terapia.
Tutte queste terapie potranno essere provate per la risoluzione del dolore, sapendo che, contrariamente ai farmaci, non hanno significativi effetti collaterali, e per tale motivo vanno sempre preferite.
I farmaci, tuttavia, hanno i loro vantaggi, che possiamo riassumere sotto il termine di praticità: se gli impegni mi impediscono di raggiungere lo specialista per il trattamento o anche solo perché è una giornata festiva il farmaco rimane disponibile.
Il trattamento farmacologico può, poi, anche associarsi, facilitandolo, a quello riabilitativo.
Al riguardo, in sostituzione dell'Oki, provi il Flectorgo da 12,5 mg. compresse. Il principio attivo è sempre il vecchio Diclofenac, ma è impacchettato in maniera tale che il dosaggio è 1/4 del Diclofenac classico, mantenendone la stessa efficacia.
Questo impacchettamento lo rende anche non tossico per lo stomaco ed è consigliata, perciò, l'assunzione a digiuno.
In caso di dolore forte, poi, il dosaggio potrà essere raddoppiato, rimanendo comunque la metà del Diclofenac standard.
Controllato, in qualche maniera il dolore, bisognerà lavorare per ricostruire il corretto tono muscolare.
Ma, ripeto, questo obiettivo va poi mantenuto, perché rapidamente si perde se si abbandonano le "buone abitudini".
Al riguardo faccio sempre riferimento ai calciatori.
Terminato il campionato, fanno un mese di ferie e, poi, due mesi di allenamenti per tornare in forma, prima della ripresa del campionato.
Il detto "Chi si ferma è perduto" ha una sua ragione!
Cordiali saluti
Il problema non è l'invecchiamento, ma come si invecchia.
Lei mi riferisce che in passato praticò molto sport, ma gli ultimi tre anni ha fatto vita sedentaria.
Ecco, scordi il passato sportivo!
I benefici dell'attività sportiva durano fino a quando la si pratica.
Anche un campione olimpico, se interrompe gli allenamenti, dopo qualche mese è un "commendatore" qualsiasi.
La ripresa dell'attività, poi, dovrà essere graduale, perché quello che la sua mente ricorda non esiste più!
Concetti un po' crudi, ma, purtroppo, reali.
Quindi, stabilito che i processi degenerativi del rachide cervicale non potranno regredire, semmai evolvere, ragioniamo come ritrovare un equilibrio funzionale.
Intanto è bene sapere che l'uso dei mezzi di trasporto, pubblici o privati, comportano uno stress per cui la colonna cervicale non fu programmata da madre natura.
Quindi, se per lavoro, è uso a lunghi spostamenti, probabilmente in questi è la causa dei suoi problemi odierni.
Comunque quello che dobbiamo cercare di ripristinare, come detto, è l'equilibrio funzionale, che nasce dal compromesso migliore possibile, fra il movimento e la stabilità.
Ora è vero che tutto quello che è mobile non può essere stabile, tuttavia esiste, in fisiologia, il concetto di stabilità attiva.
Sono i muscoli, che con il loro tono, mantengono questa stabilità attiva, come sono sempre loro, che quando l'organismo recepisce una perdita di stabilità, per impedire il movimento, si contraggono. Tale contrazione, non fisiologica, protraendosi, generano sensazioni dolorose.
La riabilitazione, quindi, avrà lo scopo di recuperare il movimento fisiologico, superando la contrattura e ricreando il corretto tono muscolare, che ridarà la stabilità attiva.
Se questo è lo scopo ultimo, per poter pensare alla riabilitazione muscolare è necessario, in primis, risolvere il dolore.
A tale scopo si possono usare applicazioni fisioterapiche, quali la Tecar, la Radar ecc., i massaggi e anche terapie, meno standard, ma spesso efficaci, quali l'agopuntura e l'ozono terapia.
Tutte queste terapie potranno essere provate per la risoluzione del dolore, sapendo che, contrariamente ai farmaci, non hanno significativi effetti collaterali, e per tale motivo vanno sempre preferite.
I farmaci, tuttavia, hanno i loro vantaggi, che possiamo riassumere sotto il termine di praticità: se gli impegni mi impediscono di raggiungere lo specialista per il trattamento o anche solo perché è una giornata festiva il farmaco rimane disponibile.
Il trattamento farmacologico può, poi, anche associarsi, facilitandolo, a quello riabilitativo.
Al riguardo, in sostituzione dell'Oki, provi il Flectorgo da 12,5 mg. compresse. Il principio attivo è sempre il vecchio Diclofenac, ma è impacchettato in maniera tale che il dosaggio è 1/4 del Diclofenac classico, mantenendone la stessa efficacia.
Questo impacchettamento lo rende anche non tossico per lo stomaco ed è consigliata, perciò, l'assunzione a digiuno.
In caso di dolore forte, poi, il dosaggio potrà essere raddoppiato, rimanendo comunque la metà del Diclofenac standard.
Controllato, in qualche maniera il dolore, bisognerà lavorare per ricostruire il corretto tono muscolare.
Ma, ripeto, questo obiettivo va poi mantenuto, perché rapidamente si perde se si abbandonano le "buone abitudini".
Al riguardo faccio sempre riferimento ai calciatori.
Terminato il campionato, fanno un mese di ferie e, poi, due mesi di allenamenti per tornare in forma, prima della ripresa del campionato.
Il detto "Chi si ferma è perduto" ha una sua ragione!
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 2k visite dal 03/12/2020.
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