Si tratta di un'artrite post-traumatica
Buongiorno,
un mese fa ho appoggiato male il piede sinistro con conseguente caduta + distorsione in inversione (trauma distorsivo di II grado). Sul momento il dolore è stato forte ma senza creare alcun problema per la deambulazione, mentre la flessione del piede era dolorosa ma possibile. La caviglia si è gonfiata solo il giorno dopo, e avendo solo dolenzia alla flessione ho provveduto a fasciare la caviglia e ad applicargli qualche pomata antinfiammatoria. Dopo 10 giorni non presentavo alcun dolore ma la caviglia era ancora gonfia (edema perimalleolaere esterno) e mi reco al pronto soccorso dove mi consigliano di usare una cavigliera elastica che inizio subito ad usare ma in concomitanza all'uso della cavigliera è comparso un ematoma scuro a livello perimalleolare esterno associato ad un dolore sempre più forte, anche nella deambulazione, ma soprattutto nella flessione del piede, che non mi è più possibile sia per il dolore sia perchè nel compiere tale movimento la caviglia si blocca, come se fosse "incordata". Quando dopo 10 giorni ho tolto la cavigliera la caviglia era tornata gonfia come prima, allora ho eseguito una Rx negativa per fratture recenti ed una visita ortopedica dove i medici, pensando che fosse leso qualche legamento, mi hanno fasciato la caviglia in posizione "a martello" invitandomi a non sforzarla e a tenere l'arto in scarico per ridurre l'edema in attesa della risonanza magnetica. Tuttavia nonostante il riposo notavo un costante e progressivo peggioramento, la caviglia si è completamente bloccata, la benchè minima flessione è impossibile a causa della sensazione di una "grossa corda dura, tesa e dolorante" a livello del malleolo laterale anteriore. La situazione è un pò migliorata dopo averla sfasciata e avere ripreso un poco a deambulare, ma non riesco più ad appoggiare il peso sopra l'articolazione, ad andare in bicicletta, scendere le scale, saltare, salire in punta di piedi... Oggi eseguo la RM senza mdc ed il referto è stato: "si evidenzia:
- cospicuo versamento articolare con associata flogosi sinoviale
- tumefazione ed edema dei tessuti molli sottocutanei in sede perimalleolare esterna
- non segni di edema della spongiosa ossea
- legamenti PAA, PAP, PPC, deltoideo ed interosseo regolari
- normali le strutture tendinee associate.
La domanda è: si tratta di un'artrite post-traumatica? la caviglia prima era in ottima salute, e non ho una situazione di salute tale da far pensare all'innesco di una condizione di autoimmunità.
Che strada terapeutica si segue in questi casi?
E' necessario svolgere ulteriori esami?
E' meglio che prenoto una visita reumatologica od ortopedica?
La fisioterapia può essere associata alla terapia anti-infiammatoria oppure deve seguire la stessa?
La ringrazio in anticipo per una risposta.
Cordiali saluti
un mese fa ho appoggiato male il piede sinistro con conseguente caduta + distorsione in inversione (trauma distorsivo di II grado). Sul momento il dolore è stato forte ma senza creare alcun problema per la deambulazione, mentre la flessione del piede era dolorosa ma possibile. La caviglia si è gonfiata solo il giorno dopo, e avendo solo dolenzia alla flessione ho provveduto a fasciare la caviglia e ad applicargli qualche pomata antinfiammatoria. Dopo 10 giorni non presentavo alcun dolore ma la caviglia era ancora gonfia (edema perimalleolaere esterno) e mi reco al pronto soccorso dove mi consigliano di usare una cavigliera elastica che inizio subito ad usare ma in concomitanza all'uso della cavigliera è comparso un ematoma scuro a livello perimalleolare esterno associato ad un dolore sempre più forte, anche nella deambulazione, ma soprattutto nella flessione del piede, che non mi è più possibile sia per il dolore sia perchè nel compiere tale movimento la caviglia si blocca, come se fosse "incordata". Quando dopo 10 giorni ho tolto la cavigliera la caviglia era tornata gonfia come prima, allora ho eseguito una Rx negativa per fratture recenti ed una visita ortopedica dove i medici, pensando che fosse leso qualche legamento, mi hanno fasciato la caviglia in posizione "a martello" invitandomi a non sforzarla e a tenere l'arto in scarico per ridurre l'edema in attesa della risonanza magnetica. Tuttavia nonostante il riposo notavo un costante e progressivo peggioramento, la caviglia si è completamente bloccata, la benchè minima flessione è impossibile a causa della sensazione di una "grossa corda dura, tesa e dolorante" a livello del malleolo laterale anteriore. La situazione è un pò migliorata dopo averla sfasciata e avere ripreso un poco a deambulare, ma non riesco più ad appoggiare il peso sopra l'articolazione, ad andare in bicicletta, scendere le scale, saltare, salire in punta di piedi... Oggi eseguo la RM senza mdc ed il referto è stato: "si evidenzia:
- cospicuo versamento articolare con associata flogosi sinoviale
- tumefazione ed edema dei tessuti molli sottocutanei in sede perimalleolare esterna
- non segni di edema della spongiosa ossea
- legamenti PAA, PAP, PPC, deltoideo ed interosseo regolari
- normali le strutture tendinee associate.
La domanda è: si tratta di un'artrite post-traumatica? la caviglia prima era in ottima salute, e non ho una situazione di salute tale da far pensare all'innesco di una condizione di autoimmunità.
Che strada terapeutica si segue in questi casi?
E' necessario svolgere ulteriori esami?
E' meglio che prenoto una visita reumatologica od ortopedica?
La fisioterapia può essere associata alla terapia anti-infiammatoria oppure deve seguire la stessa?
La ringrazio in anticipo per una risposta.
Cordiali saluti
[#1]
Gentile signore
per artrite normalmente si intende nella pratica clinica una infiammazione acuta di una articolazione più frequentemente per cause reumatiche o per cause settiche.
Nel suo caso sembra trattarsi più che altro degli esiti di una distorsione caratterizzati da una infiammazione soprattutto della membrana sinoviale (sinovite).
Visto che è ormai passato un mese e presenta ancora dei diturbi è bene che si faccia vedere da un collega ortopedico, che saprà indicarle il percorso riabilitativo oppure eventuali altri esami. Fino ad allora rispetti il riposo.
Cordialmente
Dr. A.Valassina
per artrite normalmente si intende nella pratica clinica una infiammazione acuta di una articolazione più frequentemente per cause reumatiche o per cause settiche.
Nel suo caso sembra trattarsi più che altro degli esiti di una distorsione caratterizzati da una infiammazione soprattutto della membrana sinoviale (sinovite).
Visto che è ormai passato un mese e presenta ancora dei diturbi è bene che si faccia vedere da un collega ortopedico, che saprà indicarle il percorso riabilitativo oppure eventuali altri esami. Fino ad allora rispetti il riposo.
Cordialmente
Dr. A.Valassina
Nota:informazione web richiesta dall'Utente senza visita clinica; non ha valore di diagnosi, trattamento o prognosi che si affidano al medico curante
[#2]
Utente
Grazie della celere risposta, ho una visita ortopedica prenotata per lunedì prossimo, nel frattempo cosa ne pensa dell'uso di ghiaccio e Voltaren per alleviare dolore e tumefazione? e di una cavigliera elastica per contenere l'edema?
Infine, secondo la sua esperienza professionale, questo tipo di postumo distorsivo riesce ad essere trattato in modo soddisfacente con terapie fisiche e farmacologiche adeguate o non di rado richiede l'artroscopia?
Infine, secondo la sua esperienza professionale, questo tipo di postumo distorsivo riesce ad essere trattato in modo soddisfacente con terapie fisiche e farmacologiche adeguate o non di rado richiede l'artroscopia?
[#3]
Il riposo, il ghiaccio applicato in modo corretto (borsa di ghiaccio per non più di 20-25 minuti nello stesso punto), l'arto in poszione antideclivee l'eliminazione del carico utilizzando bastoni canadesi sono tutti accorgimenti utili in attesa della visita. Per la cavigliera elastica preferire sentire il parere dell'ortopedico che la visita, a volte possono essere controproducenti a seconda del tipo ed estensione della tumefazione.
Per le terapie fisiche e farmacologiche dovrà sentire sempre e soltanto il parere del collega che la visiterà
Cordialità
Dr. A. Valassina
Per le terapie fisiche e farmacologiche dovrà sentire sempre e soltanto il parere del collega che la visiterà
Cordialità
Dr. A. Valassina
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 3.1k visite dal 20/04/2009.
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