Cervicobrachialgia e vertigini
Ho 34 anni e dal settembre 2004 ho dei disturbi di diversa tipologia ma credo stessa origine perché sempre concomitanti. E’ iniziato tutto con la sensazione di avere l’orecchio destro occluso, come quando si è raffreddati o meglio come quando si accusa un differenza di pressione atmosferica, con senso di pressione interna e sensazione di tensione. Questo sempre associato a vertigini soggettive, meglio assimilabili ad un senso di sbandamento, un vero e proprio “mal di mare” con nausea e sudorazione.
A questi sintomi si associa sempre un senso di rigidità della nuca e del collo con debolezza delle braccia e un continuo, incessante, formicolio sulla spalla sinistra, identico all’effetto dell’elettrodo della terapia TENS, per capirci.
Dopo aver escluso, con visita dall’otorino, problemi all’orecchio, sono passato ad una visita ortopedica, diagnosi : “cervicobrachialgia bilaterale con assenza di riflessi periferici”. Terapia : Cortisone, miorilassanti e vitamina B.
Sono stato bene per circa 8 mesi, gennaio 2005 – agosto 2005, poi, in seguito ad un po’ di attività fisica in vacanza (nuoto e canoa) quindi attivazione prevalentemente dei muscoli del collo e delle spalle, i disturbi sono tornati più intensi di prima!
Oltre a quelli già elencati si è aggiunta una vera e propria rigidità muscolare delle spalle e del collo, in special modo del trapezio sup. sx, quello dove ho sempre accusato il formicolio. Rigidità non solo come sensazione ma anche al tatto e visiva: avevo le scapole come rialzate, tirate verso l’alto come se dalla nuca partissero due elastici in tensione e si attaccassero alle scapole. Questo mi provocava sempre più vertigini, sudorazione, nausea e bruciore alla base del collo.
Per non assumere altro cortisone ho provato strade alternative : agopuntura, chiropratica, visita ortodontica, nulla da fare.
Torno quindi da un nuovo ortopedico nel gennaio 2006 : esami di rito (tac, ecodoppler, radiografie…) nulla di rilevante. Diagnosi sempre (ovviamente) cervicobrachialgia, terapia : antinfiammatori a volontà + TENS+RADAR .
Risultati? Poco o nulla, basta che sollevi un peso o tenga in braccio un bambino per 5 minuti e mi ritrovo al punto di partenza.
Nel frattempo ho anche imparato a controllare la tendenza a mantenere la mandibola serrata (tensione nervosa) e faccio della trazione cervicale leggera (in casa) prescritta dall’ortopedico, ma i sintomi persistono. Ho fatto anche una visita neurologica ma è meglio stendere un velo pietoso (terapia: ansiolitici, antidepressivi e antivertigini, per curare cosa non saprei!)
Voglio aggiungere che la rigidità alla nuca è più forte al mattino e che, se mantengo lo sguardo verso il basso (lettura in piedi ad esempio) o verso l’alto (tipica posizione durante l’atto di radermi il sottomento) i muscoli si irrigidiscono e partono le vertigini.
Non so più che fare, sarei tentato di rifare la cura di cortisone, miorilassante e vitamina B, ma vorrei capire prima la cause di questi sintomi e non curare solo gli effetti.
Grazie
A questi sintomi si associa sempre un senso di rigidità della nuca e del collo con debolezza delle braccia e un continuo, incessante, formicolio sulla spalla sinistra, identico all’effetto dell’elettrodo della terapia TENS, per capirci.
Dopo aver escluso, con visita dall’otorino, problemi all’orecchio, sono passato ad una visita ortopedica, diagnosi : “cervicobrachialgia bilaterale con assenza di riflessi periferici”. Terapia : Cortisone, miorilassanti e vitamina B.
Sono stato bene per circa 8 mesi, gennaio 2005 – agosto 2005, poi, in seguito ad un po’ di attività fisica in vacanza (nuoto e canoa) quindi attivazione prevalentemente dei muscoli del collo e delle spalle, i disturbi sono tornati più intensi di prima!
Oltre a quelli già elencati si è aggiunta una vera e propria rigidità muscolare delle spalle e del collo, in special modo del trapezio sup. sx, quello dove ho sempre accusato il formicolio. Rigidità non solo come sensazione ma anche al tatto e visiva: avevo le scapole come rialzate, tirate verso l’alto come se dalla nuca partissero due elastici in tensione e si attaccassero alle scapole. Questo mi provocava sempre più vertigini, sudorazione, nausea e bruciore alla base del collo.
Per non assumere altro cortisone ho provato strade alternative : agopuntura, chiropratica, visita ortodontica, nulla da fare.
Torno quindi da un nuovo ortopedico nel gennaio 2006 : esami di rito (tac, ecodoppler, radiografie…) nulla di rilevante. Diagnosi sempre (ovviamente) cervicobrachialgia, terapia : antinfiammatori a volontà + TENS+RADAR .
Risultati? Poco o nulla, basta che sollevi un peso o tenga in braccio un bambino per 5 minuti e mi ritrovo al punto di partenza.
Nel frattempo ho anche imparato a controllare la tendenza a mantenere la mandibola serrata (tensione nervosa) e faccio della trazione cervicale leggera (in casa) prescritta dall’ortopedico, ma i sintomi persistono. Ho fatto anche una visita neurologica ma è meglio stendere un velo pietoso (terapia: ansiolitici, antidepressivi e antivertigini, per curare cosa non saprei!)
Voglio aggiungere che la rigidità alla nuca è più forte al mattino e che, se mantengo lo sguardo verso il basso (lettura in piedi ad esempio) o verso l’alto (tipica posizione durante l’atto di radermi il sottomento) i muscoli si irrigidiscono e partono le vertigini.
Non so più che fare, sarei tentato di rifare la cura di cortisone, miorilassante e vitamina B, ma vorrei capire prima la cause di questi sintomi e non curare solo gli effetti.
Grazie
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Perfezionato in medicine non convenzionali
Ha pienamente ragione, la diagnosi deve essere sempre correlata dalle cause che hanno determinato la patologia, i sintomi; ogni terapia rivolta ai soli sintomi è inconcludente, rimanda il problema a più tardi, quando avverranno aggravamenti.
Non fornisce informazioni anamnestiche precedenti al 2004, anche perchè concentrato su un problema veramente disturbante e inspiegabile.
L’inizio è correlabile ad una infezione virale, Adenovirus?; precedentemente però poteva essere presente un’altra infezione e infiammazione cronica, attiva persistente, asintomatica, che sommate, hanno dato inizio alla malattia. Infatti altri virus possono essere implicati, che hanno la caratteristica di provocare le artriti reattive, tutti i sintomi le indicano. Chiaramente, bisogna individuare questi agenti patogeni, agire in maniera da portarli via. Per eseguire questo lavoro, utilizzo esami di medicina convenzionale e biologica, che integrando la letteratura internazionale, con le sue più recenti scoperte, immunologia, ormesi, con la medicina biologica, mi permettono di seguire, in tempo reale, il ragionamento diagnostico e terapeutico, fornire risposte alle domande poste dalla persona in esame, che come lei, attende dal 2004.
La diversità del ragionamento integrato, amplia notevolmente gli orizzonti e fornisce terapie innovative, che altrimenti, non sarebbero possibili.
Quindi infezione in un distretto, con reazione infiammatoria in un’altra zona, soprattutto articolare, acuita da un’altra infezione intercorrente. La terapia quindi deve essere rivolta alla eliminazione di questi agenti patogeni.
La spiegazione dei processi fisiopatologici della sua malattia, sono di medicina convenzionale, ma la terapia è biologica.
Saluti
Non fornisce informazioni anamnestiche precedenti al 2004, anche perchè concentrato su un problema veramente disturbante e inspiegabile.
L’inizio è correlabile ad una infezione virale, Adenovirus?; precedentemente però poteva essere presente un’altra infezione e infiammazione cronica, attiva persistente, asintomatica, che sommate, hanno dato inizio alla malattia. Infatti altri virus possono essere implicati, che hanno la caratteristica di provocare le artriti reattive, tutti i sintomi le indicano. Chiaramente, bisogna individuare questi agenti patogeni, agire in maniera da portarli via. Per eseguire questo lavoro, utilizzo esami di medicina convenzionale e biologica, che integrando la letteratura internazionale, con le sue più recenti scoperte, immunologia, ormesi, con la medicina biologica, mi permettono di seguire, in tempo reale, il ragionamento diagnostico e terapeutico, fornire risposte alle domande poste dalla persona in esame, che come lei, attende dal 2004.
La diversità del ragionamento integrato, amplia notevolmente gli orizzonti e fornisce terapie innovative, che altrimenti, non sarebbero possibili.
Quindi infezione in un distretto, con reazione infiammatoria in un’altra zona, soprattutto articolare, acuita da un’altra infezione intercorrente. La terapia quindi deve essere rivolta alla eliminazione di questi agenti patogeni.
La spiegazione dei processi fisiopatologici della sua malattia, sono di medicina convenzionale, ma la terapia è biologica.
Saluti
[#2]
Ex utente
La ringrazio per la risposta, potrebbe chiarire meglio che tipo di esami dovrei fare per accertarmi che ci sia appunto un infiammazione virale in corso?
Sinceramente non avevo mai pensato a questo tipo di patologia perchè tutti i fastidi sono legati al "distretto collo-nuca-dorso" e si sono accentuati con l'attività fisica.
Ultimamente ho giovamento facendo degli esecizi al risveglio per la mobilità del collo ma è diventato sempre più persistente un bruciore vero e proprio alla base del collo, nel punto di intersezione dei muscoli trapezi e le vertigini persistono.
Resto in attesa di altri consigli, grazie.
Alessandro
Sinceramente non avevo mai pensato a questo tipo di patologia perchè tutti i fastidi sono legati al "distretto collo-nuca-dorso" e si sono accentuati con l'attività fisica.
Ultimamente ho giovamento facendo degli esecizi al risveglio per la mobilità del collo ma è diventato sempre più persistente un bruciore vero e proprio alla base del collo, nel punto di intersezione dei muscoli trapezi e le vertigini persistono.
Resto in attesa di altri consigli, grazie.
Alessandro
[#3]
Perfezionato in medicine non convenzionali
Egregio Alessandro, vanno individuati gli agenti patogeni che vanno ad alterare la connessione nervosa provocano le artriti reattive, valutato lo stato complessivo dell’organismo. Per la vastità degli esami da eseguire e per potere in tempo reale fornire spiegazione dei sintomi presentati dalla persona in esame, e una terapia adeguata, ho strutturato una metodica personale, che integrando la medicina convenzionale, la letteratura internazionale con le sue più recenti scoperte, l’immunologia, l’ormesi, con la medicina biologica, mi fornisce esami strumentali, sia di medicina convenzionale che biologica, in modo da seguire il ragionamento diagnostico e terapeutico, successivamente, se necessario, faccio eseguire esami specifici, ma questa volta mirati effettivamente alla problematica che ho chiarito con gli esami eseguiti ed il ragionamento applicato. Altrimenti si gira, si gira, e non si trova niente, si eseguono esami completamente inutili; invece con una direttiva ben precisa, riesco a indirizzare precisamente la ricerca, verso la diagnosi precisa, che ho già effettivamente strutturato con la metodica descritta.
Saluti
Saluti
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 43.9k visite dal 10/08/2006.
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