Informazioni sulle infiltrazioni al prp
Salve gentili dottori,
Vorrei delle delucidazioni in merito alle infiltrazioni al PRP per uno stato di dolore cronico al polso, dovuto ad una lieve area di degenerazione della TFCC centrale in seguito a un trauma sportivo di qualche anno fa, con coinvolgimento flogistico (dolore infiammatorio) del tendine dell'estensore ulnare del carpo, anche se quest'ultimo non riporta lesioni evidenti.
La diagnosi è stata elaborata in base ad RM e recente visita specialistica di un chirurgo della mano.
Dato che sono giovane e piuttosto attivo ma non professionalmente impegnato coi polsi, il dottore mi ha detto che un intervento comporterebbe dei rischi non trascurabili perché la mia situazione non è ancora artrosica e mi ha suggerito di aspettare e provare altre vie.
Di recente ho iniziato a provare il trattamento con PRP, dato che ho per fortuna la possibilità e di usufruire gratuitamente di questa cura.
Volevo però avere una informazione sulle dimensioni dell'ago da utilizzare, dato che sto facendo delle sedute utilizzando un ago piuttosto piccolo, non minuscolo, ma più corto delle siringhe "medie" standard.
L'operatore mi ha detto che tendini e legamenti della mano sono abbastanza superficiali e che i "ponfi" di plasma iniettato raggiungono per diffusione un'area di circa un paio di centimetri dalla zona perforata, inoltre mi ha spiegato che le iniezioni profonde nell'articolazione hanno un rischio più alto di poter lasciare delle calcificazioni nel sito di iniezione e che dunque si potrebbero formare delle calcificazioni intra articolari.
Per queste ragioni, le due sedute svolte hanno consistito in più iniezioni diffuse intorno alle zone lese o dolenti.
Mi è stato detto che per degli eventuali effetti benefici sono raccomandate almeno 5 o 6 sedute.
Volevo avere delle conferme riguardo queste modalità di iniezione e se magari converrebbe utilizzare un ago profondo per raggiungere la tfcc centrale, oppure no, dato che la distanza tra la tfcc e la pelle è comunque limitata a pochi cm o mm.
Grazie in anticipo,
Cordialmente.
Vorrei delle delucidazioni in merito alle infiltrazioni al PRP per uno stato di dolore cronico al polso, dovuto ad una lieve area di degenerazione della TFCC centrale in seguito a un trauma sportivo di qualche anno fa, con coinvolgimento flogistico (dolore infiammatorio) del tendine dell'estensore ulnare del carpo, anche se quest'ultimo non riporta lesioni evidenti.
La diagnosi è stata elaborata in base ad RM e recente visita specialistica di un chirurgo della mano.
Dato che sono giovane e piuttosto attivo ma non professionalmente impegnato coi polsi, il dottore mi ha detto che un intervento comporterebbe dei rischi non trascurabili perché la mia situazione non è ancora artrosica e mi ha suggerito di aspettare e provare altre vie.
Di recente ho iniziato a provare il trattamento con PRP, dato che ho per fortuna la possibilità e di usufruire gratuitamente di questa cura.
Volevo però avere una informazione sulle dimensioni dell'ago da utilizzare, dato che sto facendo delle sedute utilizzando un ago piuttosto piccolo, non minuscolo, ma più corto delle siringhe "medie" standard.
L'operatore mi ha detto che tendini e legamenti della mano sono abbastanza superficiali e che i "ponfi" di plasma iniettato raggiungono per diffusione un'area di circa un paio di centimetri dalla zona perforata, inoltre mi ha spiegato che le iniezioni profonde nell'articolazione hanno un rischio più alto di poter lasciare delle calcificazioni nel sito di iniezione e che dunque si potrebbero formare delle calcificazioni intra articolari.
Per queste ragioni, le due sedute svolte hanno consistito in più iniezioni diffuse intorno alle zone lese o dolenti.
Mi è stato detto che per degli eventuali effetti benefici sono raccomandate almeno 5 o 6 sedute.
Volevo avere delle conferme riguardo queste modalità di iniezione e se magari converrebbe utilizzare un ago profondo per raggiungere la tfcc centrale, oppure no, dato che la distanza tra la tfcc e la pelle è comunque limitata a pochi cm o mm.
Grazie in anticipo,
Cordialmente.
[#1]
Gentile Signore,
le infiltrazioni intra-articolari con il PRP "classico" o i suoi più recenti sviluppi, molto più ricchi in cellule staminali, non comportano, a mio avviso, alcun rischio particolare.
Personalmente, con metodiche differenti (Batani, Tricell) li eseguo da anni, ma non ho mai avuto alcun tipo di problema.
Buona domenica.
le infiltrazioni intra-articolari con il PRP "classico" o i suoi più recenti sviluppi, molto più ricchi in cellule staminali, non comportano, a mio avviso, alcun rischio particolare.
Personalmente, con metodiche differenti (Batani, Tricell) li eseguo da anni, ma non ho mai avuto alcun tipo di problema.
Buona domenica.
Dr. Giorgio LECCESE
NB: il consulto online non può nè deve sostituire la visita reale
[#2]
Utente
Gentile dottore, innanzitutto grazie per la risposta. Il PRP iniettato nel mio polso è più "concentrato" di quello classico, ma non le so dire di quanto, anche se mi è stato riferito che è di tipologia maggiormente "potente" per così dire. Al momento ho completato il terzo ciclo di infiltrazioni, realisticamente credo ne manchino altre 2 per finire le sedute. Le iniezioni sono sempre state fatte con un ago, come già accennato, di misura inferiore a quella standard delle normali siringhe, e hanno coperto tutta la superficie intorno alla TFCC (senza arrivare però mai molto in profondità nell'articolazione) e la superficie in cui il tendine estensore vi passa accanto. Le infiltrazioni sono state eseguite a distanza di 3 settimane l'una dall'altra. Colgo l'occasione per porle una ulteriore domanda : mediamente, alla fine delle sedute, dopo quanto tempo si vedono i risultati? Ho sentito pareri contrastanti, 2 settimane, 3 mesi, 6 mesi o addirittura un anno. Per ora i miei sintomi sono migliorati poco.
Grazie per la disponibilità.
Grazie per la disponibilità.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 3.2k visite dal 28/08/2020.
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