Rottura tendine distale bicipite brachiale
Salve buonasera.
Tempo fa ho avuto la rottura totale del tendine distale del bicipite brachiale.
Mi sono fatto male quasi 3 anni fa però per errori medici ho perso tempo e poi nessuno mi ha più voluto operare.
Ora però delle volte mi fa male mi da fastidio, ho 36 anni e passare tutta la vita con il braccio così mi dispiace troppo.
Secondo voi è possibile operare anche dopo tutto questo tempo?
Grazie
Tempo fa ho avuto la rottura totale del tendine distale del bicipite brachiale.
Mi sono fatto male quasi 3 anni fa però per errori medici ho perso tempo e poi nessuno mi ha più voluto operare.
Ora però delle volte mi fa male mi da fastidio, ho 36 anni e passare tutta la vita con il braccio così mi dispiace troppo.
Secondo voi è possibile operare anche dopo tutto questo tempo?
Grazie
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Nelle lesioni dei tendini il tempo è un fattore fondamentale in quanto con il trascorrere di giorni avviene uno spontaneo accorciamento sia del tendine che del muscolo. Per questa ragione l'intervento, di per sè abbastanza semplice se eseguito immediatamente, può diventare notevolmente più complesso se eseguito tardivamente. Inoltre a distanza di tempo possono aumentare, anche dopo un intervento di reinserzione eseguito a regola d'arte, le recidive con nuove rotture o disinserzioni nello stesso punto di lesione precedente.
Tanto per quanto attiene strettamente alla tecnica chirurgica e alle complicanze. Per quanto riguarda, invece, l'indicazione, contano l'età (negli anziani si preferisce evitare la chirurgia) e il lavoro professionale del paziente. Dal punto di vista strettamente funzionale bisogna ricordare che il bicipite ha un'azione prevalentemente di supinazione dell'avambraccio più che di flessione, quindi la perdita in potenza flessoria è relativamente modesta.
La valutazione complessiva, in conclusione, va fatta in relazione all'età, al livello della lesione, alla sua topografia/morfologia, alla retrazione avvenute e all'attività professionale svolta.
Cordiali saluti
Dr. A. Valassina
Tanto per quanto attiene strettamente alla tecnica chirurgica e alle complicanze. Per quanto riguarda, invece, l'indicazione, contano l'età (negli anziani si preferisce evitare la chirurgia) e il lavoro professionale del paziente. Dal punto di vista strettamente funzionale bisogna ricordare che il bicipite ha un'azione prevalentemente di supinazione dell'avambraccio più che di flessione, quindi la perdita in potenza flessoria è relativamente modesta.
La valutazione complessiva, in conclusione, va fatta in relazione all'età, al livello della lesione, alla sua topografia/morfologia, alla retrazione avvenute e all'attività professionale svolta.
Cordiali saluti
Dr. A. Valassina
Nota:informazione web richiesta dall'Utente senza visita clinica; non ha valore di diagnosi, trattamento o prognosi che si affidano al medico curante
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 7.2k visite dal 16/07/2020.
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