Infiltrazioni ginocchio per cartilagine consumata
Gentilissimi, dato il particolarissimo momento che stiamo vivendo, mi avvalgo di questa rete per un consulto per conto di mio nonno.
Da cardiopatico, gli è stata recentemente diagnosticata l'artrosi del ginocchio e siccome per i problemi al cuore è già stato escluso ogni intervento chirurgico, la via più spesso indicata è quella delle infiltrazioni, in particolare di ortochina e acido ialuronico.
Il signore ha un travagliato storico in quanto in passato ha subito un ictus, la sostituzione della valvola aortica, nonché l'impianto di un pacemaker.
Per questi ultimi motivi, non ha potuto fare la risonanza magnetica e dispone quindi soltanto di una rx.
Attualmente assume Coumadin per prevenire i coaguli del sangue.
Le infiltrazioni sono perlopiù proposte come poco traumatiche e in anestesia locale.
Prima di procedere definitivamente però, abbiamo voluto sentire un'altra opinione, soprattutto vista la cartella clinica abbastanza complicata.
Ringrazio anticipatamente qualunque professionista volesse rispondermi e porgo cordiali saluti.
Da cardiopatico, gli è stata recentemente diagnosticata l'artrosi del ginocchio e siccome per i problemi al cuore è già stato escluso ogni intervento chirurgico, la via più spesso indicata è quella delle infiltrazioni, in particolare di ortochina e acido ialuronico.
Il signore ha un travagliato storico in quanto in passato ha subito un ictus, la sostituzione della valvola aortica, nonché l'impianto di un pacemaker.
Per questi ultimi motivi, non ha potuto fare la risonanza magnetica e dispone quindi soltanto di una rx.
Attualmente assume Coumadin per prevenire i coaguli del sangue.
Le infiltrazioni sono perlopiù proposte come poco traumatiche e in anestesia locale.
Prima di procedere definitivamente però, abbiamo voluto sentire un'altra opinione, soprattutto vista la cartella clinica abbastanza complicata.
Ringrazio anticipatamente qualunque professionista volesse rispondermi e porgo cordiali saluti.
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Gentilissimo utente,
la terapia infiltrativa rappresenta l'alternativa non chirurgica all'intervento ed è corretto. I risultati che posso essere aspettati dipendono dal grado di artrosi, chiaramente stadi avanzati risponderanno meno, e la terapia dovrà essere ripetuta ogni 6-12 mesi. Se effettivamente il rischio operatorio fosse troppo alto (quì entra in gioco l'anestesista che valuta al momento del prericovero l'operabilità del paziente) le uniche alternative rimarrebbero fisioterapia, infiltrazioni e terapia del dolore. Entrano in gioco molti fattori tra cui dolore del paziente, attività funzionale e voglia eventuale di farsi operare. Anche il fatto di perdere capacità di movimento (nel senso stare sempre a letto o in sedia a rotelle) mette a "rischio" il paziente di altre patologie (polmoniti, decubiti, tvp, decadimento cognitivo). La valutazione quindi è sempre complessa e non facile.
Spero di averle chiarito la cosa.
Saluti
Dott. Daniele Tradati
la terapia infiltrativa rappresenta l'alternativa non chirurgica all'intervento ed è corretto. I risultati che posso essere aspettati dipendono dal grado di artrosi, chiaramente stadi avanzati risponderanno meno, e la terapia dovrà essere ripetuta ogni 6-12 mesi. Se effettivamente il rischio operatorio fosse troppo alto (quì entra in gioco l'anestesista che valuta al momento del prericovero l'operabilità del paziente) le uniche alternative rimarrebbero fisioterapia, infiltrazioni e terapia del dolore. Entrano in gioco molti fattori tra cui dolore del paziente, attività funzionale e voglia eventuale di farsi operare. Anche il fatto di perdere capacità di movimento (nel senso stare sempre a letto o in sedia a rotelle) mette a "rischio" il paziente di altre patologie (polmoniti, decubiti, tvp, decadimento cognitivo). La valutazione quindi è sempre complessa e non facile.
Spero di averle chiarito la cosa.
Saluti
Dott. Daniele Tradati
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Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 3.5k visite dal 24/05/2020.
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