Borsite alla spalla destra che non guarisce + ernie cervicali
Gentili dottori/esse, vi contatto in merito alla questione in oggetto.
A seguito di dolori presenti da alcuni mesi a spalla e braccio destri, con impossibilità di rotazione all’indietro del braccio, faccio ecografia in data 18/01/2020.
Diagnosi: borsite di tipo siero fibrinoso interessante pressoché totalmente articolazione glenomerale destra, con interessamento flogistico secondario del tendine del capo lungo del bicipite brachiale, in sede craniale e media.
Il versamento sopra detto mostra le seguenti dimensioni 37/38 mm x 6/7 mm, come spessore massimo.
Al quadro descritto si associa la presenza di due distinte micro calcificazioni con diametro massimo di otto decimi di millimetro localizzate a livello della regione inserzionale del tendine in sede omerale.
NON alterazioni in atto a livello del tendine del sovraspinato, ipertrofico, rispetto alla norma su base vicariante.
Cuffia dei muscoli rotatori della spalla in esame con spessore massimo di 4 mm.
La struttura intrinseca della cuffia regolare.
Presenza di micro borsite a livello dell’articolazione acromion claveare.
Non alterazioni a livello del tendine del sottospinato.
Assenza di versamenti in atto a livello della regione articolare posteriore.
Secondo i medici che mi seguono per le ernie cervicali, che mi colpiscono braccio, spalla e gamba sinistri, proprio queste hanno probabilmente provocato la borsite.
In merito alle ernie, non riesco più a condurre una vita normale da 14 mesi (non lavoro, non guido, esco pochissimo, etc), perché i dolori diventano insostenibili con qualsiasi tipo di sforzo.
Credo che l’operazione sarà inevitabile se la situazione continua, ma finora i neurochirurghi l’hanno sconsigliata, dato che non ho formicolii, muovo bene gli arti e il midollo e i nervi stanno bene.
Come cura per la borsite alla spalla destra, ho fatto due cicli di 10laser+10tecar l’uno, distanziati di una settimana l’uno dall’altro.
A distanza di quasi due mesi dalla fine della terapia, il dolore è sempre presente, più lieve (sempre comunque sopportabile), il movimento del braccio all’indietro più fluido, ma sempre rigido.
Il problema è che alla fine del secondo ciclo di terapia l’infiammazione alla spalla si era momentaneamente acuita (mi hanno detto che è normale) e ha acuito terribilmente i dolori legati alle ernie.
A seguito di ciò, medici e fisioterapista mi hanno sconsigliato di fare le onde d’urto per le calcificazioni.
Mi hanno anche detto che è normale che ci possa volere molto tempo perché la spalla destra ritorni alla normalità e la borsite sparisca.
Quello che vi chiedo è, è davvero normale che ci voglia molto tempo?
Lo chiedo perché questa situazione ha peggiorato il mio problema preesistente, che è ben più doloroso e invalidante della borsite, e anche perché non vorrei alla lunga danneggiare la spalla destra.
È utile continuare ad applicare il ghiaccio alla spalla e fare anche delle TENS (ho l’apparecchio a casa)?
Qualsiasi vostro consiglio sarà ben accetto.
Grazie mille.
A seguito di dolori presenti da alcuni mesi a spalla e braccio destri, con impossibilità di rotazione all’indietro del braccio, faccio ecografia in data 18/01/2020.
Diagnosi: borsite di tipo siero fibrinoso interessante pressoché totalmente articolazione glenomerale destra, con interessamento flogistico secondario del tendine del capo lungo del bicipite brachiale, in sede craniale e media.
Il versamento sopra detto mostra le seguenti dimensioni 37/38 mm x 6/7 mm, come spessore massimo.
Al quadro descritto si associa la presenza di due distinte micro calcificazioni con diametro massimo di otto decimi di millimetro localizzate a livello della regione inserzionale del tendine in sede omerale.
NON alterazioni in atto a livello del tendine del sovraspinato, ipertrofico, rispetto alla norma su base vicariante.
Cuffia dei muscoli rotatori della spalla in esame con spessore massimo di 4 mm.
La struttura intrinseca della cuffia regolare.
Presenza di micro borsite a livello dell’articolazione acromion claveare.
Non alterazioni a livello del tendine del sottospinato.
Assenza di versamenti in atto a livello della regione articolare posteriore.
Secondo i medici che mi seguono per le ernie cervicali, che mi colpiscono braccio, spalla e gamba sinistri, proprio queste hanno probabilmente provocato la borsite.
In merito alle ernie, non riesco più a condurre una vita normale da 14 mesi (non lavoro, non guido, esco pochissimo, etc), perché i dolori diventano insostenibili con qualsiasi tipo di sforzo.
Credo che l’operazione sarà inevitabile se la situazione continua, ma finora i neurochirurghi l’hanno sconsigliata, dato che non ho formicolii, muovo bene gli arti e il midollo e i nervi stanno bene.
Come cura per la borsite alla spalla destra, ho fatto due cicli di 10laser+10tecar l’uno, distanziati di una settimana l’uno dall’altro.
A distanza di quasi due mesi dalla fine della terapia, il dolore è sempre presente, più lieve (sempre comunque sopportabile), il movimento del braccio all’indietro più fluido, ma sempre rigido.
Il problema è che alla fine del secondo ciclo di terapia l’infiammazione alla spalla si era momentaneamente acuita (mi hanno detto che è normale) e ha acuito terribilmente i dolori legati alle ernie.
A seguito di ciò, medici e fisioterapista mi hanno sconsigliato di fare le onde d’urto per le calcificazioni.
Mi hanno anche detto che è normale che ci possa volere molto tempo perché la spalla destra ritorni alla normalità e la borsite sparisca.
Quello che vi chiedo è, è davvero normale che ci voglia molto tempo?
Lo chiedo perché questa situazione ha peggiorato il mio problema preesistente, che è ben più doloroso e invalidante della borsite, e anche perché non vorrei alla lunga danneggiare la spalla destra.
È utile continuare ad applicare il ghiaccio alla spalla e fare anche delle TENS (ho l’apparecchio a casa)?
Qualsiasi vostro consiglio sarà ben accetto.
Grazie mille.
[#1]
Gentile utente, da quanto riferisce non risulta che abbia fatto trattamento farmacologico per l'infiammazione presente nei distretti esaminati. Concordo con la inutilità di eseguire onde d'urto per quelle microcalcificazioni. La fisioterapia è sicuramente utile come adiuvante, ma ritengo che sia opportuno eseguire un ciclo di adeguata terapia farmacologica antinfiammatoria, antidolorifica ed integratori per il regolare trofismo articolare. Lei è ancora giovane ed è bene non trascurare la sua attuale limitazione funzionale per evitare inesorabili evoluzioni degenerative delle strutture articolari. Se non può al momento consultare specialisti, ne parli con il suo medico di famiglia per iniziare il trattamento suindicato. Cordialità
Dr. Giuseppe Colì
Specialista Ortopedico
Malattie metaboliche dell'osso
Ex responsabile centro Osteoporosi
[#2]
Utente
Grazie Dottore per la sua esaustiva e tempestiva replica. Effettivamente né il medico di base, né gli altri specialisti mi hanno mai consigliato terapie farmacologiche. Purtroppo io sono intollerante ai FANS (ormai anche al FANS che il reparto ospedaliero di allergologia mi aveva dato in alternativa, l’etoricoxib). In merito a questo, posso chiederle se nella cura della borsite vengono impiegati anche il paracetamolo o i derivati del cortisone (quelli posso prenderli)? Grazie anche per il consiglio sull’uso degli integratori da lei indicati, non ne avevo mai sentito parlare. Grazie ancora e buona giornata.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 3.8k visite dal 24/04/2020.
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