Frattura scomp tibia e perone dicembre 17 e piede e cavo gonfia
Salve, a seguito di incidente stradale avvenuto a fine novembre 17 con fratt scomp di tibia e perone esposta, ad inizio dicembre mi veniva fissato il tutto con mezzo di sintesi in titanio.
È andato tutto bene, anche la ripresa è stata veloce, a parte un po il piede sx a papera.
Specifico che ho il diabete (ho 56 anni) che curo benino e sono iperteso, assumo metformina 1000 a pranzo e da 500 a cena, per la pressione bisoprololo 3.75 e giant 20.5 al mattino più cardirene 75 a pranzo per familiarità e prevenzione.
La mia domanda è questa: col primo caldo, la sera ho il piede e la caviglia della gamba incidentata gonfi.
Il medico di famiglia mi ha detto che potrebbe essere sia l'uso del giant sia uno strascico dell'incidente.
Cosa potrei fare?
È vero?
Grazie mille.
È andato tutto bene, anche la ripresa è stata veloce, a parte un po il piede sx a papera.
Specifico che ho il diabete (ho 56 anni) che curo benino e sono iperteso, assumo metformina 1000 a pranzo e da 500 a cena, per la pressione bisoprololo 3.75 e giant 20.5 al mattino più cardirene 75 a pranzo per familiarità e prevenzione.
La mia domanda è questa: col primo caldo, la sera ho il piede e la caviglia della gamba incidentata gonfi.
Il medico di famiglia mi ha detto che potrebbe essere sia l'uso del giant sia uno strascico dell'incidente.
Cosa potrei fare?
È vero?
Grazie mille.
[#1]
Cari utente,
Probabilmente entrambi i fattori da lei menzionati , cioè la terapia e l'esito del trauma , concorrono allo stato locale. Inoltre lei , essendo diabetico , presenta un rischio superiore di problemi vascolari all'arto inferiore che la rendono prono ad edemi locali. Le suggerirei una visita prima di tutto a cura del chirurgo vascolare, poi successivamente una visita ortopedica . Magari con aggiunta di una valutazione ecodoppler.
Le auguro una buona serata,
Cordiali saluti
Dott Daniele Tradati
Probabilmente entrambi i fattori da lei menzionati , cioè la terapia e l'esito del trauma , concorrono allo stato locale. Inoltre lei , essendo diabetico , presenta un rischio superiore di problemi vascolari all'arto inferiore che la rendono prono ad edemi locali. Le suggerirei una visita prima di tutto a cura del chirurgo vascolare, poi successivamente una visita ortopedica . Magari con aggiunta di una valutazione ecodoppler.
Le auguro una buona serata,
Cordiali saluti
Dott Daniele Tradati
Regalami un minuto del tuo tempo come io ho fatto con te, valuta la qualità della riposta lasciando una recensione.Il modo migliore per dire grazie
[#2]
Concordo con le osservazioni del collega Tradati. Voglio solo aggiungere che comunque il pericolo più grosso, essendo affetto da diabete, con la frattura esposta, che ha corso è stato quello di un'infezione dell'osso! Non è del mestiere e quindi non riesce neanche a immaginare cosa ha rischiato.
Faccia giustamente l'eco doppler e la visita da un chirurgo vascolare, per sicurezza, comunque, a esperienza, direi che il problema è probabilmente legato al fatto che non ha, in realtà, ripreso ancora una deambulazione completamente corretta. Questo sarebbe sufficiente a manifestare il suo disturbo, favorito anche dal caldo. Il piede, oltre a essere l'organo della marcia, interviene in maniera significativa nella circolazione venosa. Infatti, sotto la pianta del piede, si raccoglie il sangue venoso, che poi viene "spremuto" durante il passo e così spinto in alto, verso il cuore.
Comprende che un appoggio non ancora ottimale è sufficiente a inibire, anche solo parzialmente, questa funzione ed essere causa del sintomo da lei riferito.
Faccia giustamente l'eco doppler e la visita da un chirurgo vascolare, per sicurezza, comunque, a esperienza, direi che il problema è probabilmente legato al fatto che non ha, in realtà, ripreso ancora una deambulazione completamente corretta. Questo sarebbe sufficiente a manifestare il suo disturbo, favorito anche dal caldo. Il piede, oltre a essere l'organo della marcia, interviene in maniera significativa nella circolazione venosa. Infatti, sotto la pianta del piede, si raccoglie il sangue venoso, che poi viene "spremuto" durante il passo e così spinto in alto, verso il cuore.
Comprende che un appoggio non ancora ottimale è sufficiente a inibire, anche solo parzialmente, questa funzione ed essere causa del sintomo da lei riferito.
Dr. Enrico Pelilli
Specialista in Ortopedia e Traumatologia Infantile
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 997 visite dal 13/04/2020.
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