Bozzo sotto il ginocchio dopo caduta

Un saluto ai dottori dello staff e grazie come sempre per questo bel servizio che offrite.


Scrivo per mia cugina 34enne che per me è come una sorella e con cui divido casa, anche per darle una mano dal momento che è invalida per motivi psichiatrici (depressione e disturbo borderline) e mio zio purtroppo sta spesso fuori per lavoro.


Circa un mese fa, mentre faceva footing, è inciampata ed è caduta su un rilievo dell'asfalto, io non ero presente.
Paradossalmente, pur col ginocchio (il sinistro) sbucciato, a "caldo", ha continuato a correre, seppur zoppicando un po', per tornare a casa, anche perché era distante.
Nei giorni successivi ha trattato le sbucciature con acqua ossigenata, ma il ginocchio si era leggermente gonfiato, e proprio vicino le sbucciature era diventato poco livido, molto di meno in confronto a quello che passai io, dopo una rottura combinata LCA e LCP in seguito a distorsione, (poi mi son sottoposto a ricostruzione di entrambi con tendini da donatore) dove era diventato viola e grosso come un pallone.


Nei primi 2/3 giorni successivi il dolore è aumentato, camminava zoppicando, e aveva difficoltà a fletterlo, infatti è stata a riposo dallo sport per qualche giorno.
Le ho proposto di andare al PS, ma, sia perché è tutto il mio opposto (che tendo all'ipocondria e mi faccio controllare per ogni cosa), sia perché proprio in quei giorni si sviluppava a macchia d'olio l'emergenza COVID, ha preferito evitare.


Dopo appena 4/5 giorni, tuttavia, è tornata gradualmente ad allenarsi, anche contro tutte le mie critiche, purtroppo anche per il disturbo psichiatrico che ha, è "iperattiva", lo sport per lei è come una droga, e se non lo fa sta male.
a livello psicologico.
Il dolore pian piano nell'arco di un mese è andato scemando, tuttavia a distanza di un mese, è presente, in minima parte, in determinate situazioni: dopo un allenamento abbastanza intenso (ad esempio dopo affondi con pesi, ma con l'ellittica a bassa resistenza no), se sta seduta a gamba flessa per troppo tempo, o se sta per troppo tempo in piedi ferma nella stessa posizione (non compare invece a camminare)
Esteticamente ora il ginocchio è pressoché completamente sgonfio e "asciutto", tuttavia, permane un piccolo bozzo, come un bitorzolo duro (sembra una sporgenza ossea ma non essendo ortopedico posso solo dare un'impressione da profano) circa 4/5 cm sotto la rotula, verso sinistra (quindi verso la parte esterna), è un "bernoccolo" che se le viene premuto, le fa male, infatti ritrae istintivamente la gamba, e la cosa particolare è che si vede maggiormente a gamba flessa a 90 gradi, se tiene le gambe stese, quasi scompare, apparendo la gamba liscia come l'altra.

L'ho convinta finalmente a recarsi dal medico curante per farsi prescrivere almeno un RX e poi con quella prenotare una visita ortopedica: la mia paura è che possa essersi rotta il piatto tibiale, e, mi chiedo in quel caso, passato cosi tanto tempo dal trauma, se si possa ancora far qualcosa.
Grazie a tutti!
[#1]
Dr. Daniele Tradati Ortopedico 596 164
Buongiorno,

Quella protuberanza che vede dovrebbe essere la tuberosità tibiale anteriore, che probabilmente è stata la sede dell'impatto è li si è formato un ematoma. Quell' ematoma probabilmente si è aggregato e adesso costituisce una sorta di piccola massa a livello del tessuto sottocutaneo. Anche l'osso ha subito la confusione quindi è ragionevole che faccia male, il dolore soprattutto a livello della tibia potrebbe permanere per due o tre mesi quando premuta. Giusto il consiglio di fare la radiografia, anche se forse è passato un po' troppo tempo, non credo che siano presenti fratture del piatto tibiale da come è stata riferita sintomatologia da parte del paziente
Per adesso imposti una terapia a base di ghiaccio, antinfiammatori e, possibilmente, riposo da parte della paziente.

Cordiali saluti
Dott Daniele Tradati

Regalami un minuto del tuo tempo come io ho fatto con te, valuta la qualità della riposta lasciando una recensione.Il modo migliore per dire grazie

[#2]
Utente
Utente
La ringrazio infinitamente, Dott Tradati, per la sua precisissima risposta. In effetti, per dimenticanza, avevo anche omesso di dirle, che, da quanto io sappia e ricordi, il ghiaccio non l'ha mai usato, perché all'inizio metteva le garze per le sbucciature e non voleva bagnarle, dopo pensava non servisse più. Ci metteva solo creme topiche tipo voltaren o arnica.
Quella basta che corre e si allena, è contenta, lo farebbe pure con la gamba di legno! :-)

Lei pensa, che pur a distanza di un mese, fare qualche impacco di ghiaccio sul "bozzetto" della tuberosità tibiale, possa essere comunque di aiuto?

Ringraziandola nuovamente, le rinnovo i miei più cordiali saluti, e auguri di una buona Domenica delle Palme!
[#3]
Dr. Daniele Tradati Ortopedico 596 164
Il ghiaccio è un antinfiammatorio quindi nessun problema. Ad un mese dal trauma comunque la signora dovrebbe essere più che autonoma. A questo punto meglio concentrarsi sull'aspetto psicologico più che meccanico.

Un saluto anche a lei!
Disturbi di personalità

I disturbi di personalità si verificano in caso di alterazioni di pensiero e di comportamento nei tratti della persona: classificazione e caratteristiche dei vari disturbi.

Leggi tutto