Dolore inspiegabile piede dx
Soffro da circa un anno di algia al piede dx e nonostante numerose visite ortopediche e molteplici esami strumentali senza diagnosi.
Circa un anno fa inizio ad avvertire dolore al piede senza però aver subito alcun tipo di trauma significativo.
Il dolore era sporadico, circoscritto e facilmente identificabile nella pianta del piede in particolare tra il terzo e il quarto metatarsale.
Col passare dei mesi la situazione inizia a degenerare fino a quando il dolore inizia a farsi sentire con maggiore frequenza e soprattutto la notte a riposo.
Ad ottobre 2019 svolgo ecografia e radiografia al piede dx che però risultano essere negative.
A novembre 2019 decido di fare una prima visita ortopedica.
Il medico mi diagnostica una nevralgia del nervo pedidio prescrivendomi riposo funzionale, uso di scarpe ammortizzanti, solette e talloniere.
Inoltre decide prescrivermi una terapia con Betotal e Tioplus 600.
A causa di una carenza di vitamina D accertata poco tempo prima l’ortopedico decide inoltre di prescrivermi l’assunzione di colecalciferolo 25000 (1 flacone ogni 2 settimane).
Nel mese di febbraio 2020 svolgo risonanza magnetica in cui risultano verosimili esiti di frattura composta dell’osso cuboide, edema intraspongioso, modesta distensione fluida della borsa inter-metatarsale compresa tra il III e il IV metatarso da borsite reattiva, presenza di tessuto ipointenso di natura fibrotico-callosa del dt max di circa 7x4 mm.
Eseguo sotto consiglio del medico la TAC ma anche in questo caso essa risulta essere negativa.
Ormai presa dallo sconforto, mi rivolgo all’ennesimo medico chirurgo specialista in ortopedia e traumatologia il quale mi diagnostica una nevrite interdigitale del terzo spazio prescrivendomi una cura con ANANASE 100 e ALANERV.
In virtù del fatto che il dolore era nel frattempo peggiorato (soprattutto a riposo) il medico mi consiglia di effettuare una infiltrazione cortisonica (medrol).
Effettuo dunque l’infiltrazione nel mese di marzo senza però riscontrare alcun tipo di miglioramento.
Il dolore è tollerabile di giorno ma diventa insopportabile, direi lancinante, durante la notte a riposo (dettaglio che nessun medico ha saputo spiegarsi).
La sensazione è di dolore interno intenso, quasi come se fossero pizzicotti profondi e molto forti.
La situazione è tale per cui ogni notte, per poter chiudere gli occhi serenamente, sono costretta ad assumere una/due compresse di Buscofen.
Si tratta dell’unico farmaco che mi fa effetto nonostante io ne abbia provati tanti (Tachipirina, Brufen, Coefferalgan).
Dottore, sono molto preoccupata anche per i possibili effetti collaterali degli antinfiammatori che assumo ogni notte.
Premetto che mio padre soffre della sindrome Klippel-Trenaunay-Weber.
Potrebbe trattarsi di patologia rara o di tipo venoso simile a quella di mio padre?
Premetto che a occhio nudo non si evincono malformazioni venose né rossori o altro, il piede sembra apparentemente perfetto.
Grazie mille
Circa un anno fa inizio ad avvertire dolore al piede senza però aver subito alcun tipo di trauma significativo.
Il dolore era sporadico, circoscritto e facilmente identificabile nella pianta del piede in particolare tra il terzo e il quarto metatarsale.
Col passare dei mesi la situazione inizia a degenerare fino a quando il dolore inizia a farsi sentire con maggiore frequenza e soprattutto la notte a riposo.
Ad ottobre 2019 svolgo ecografia e radiografia al piede dx che però risultano essere negative.
A novembre 2019 decido di fare una prima visita ortopedica.
Il medico mi diagnostica una nevralgia del nervo pedidio prescrivendomi riposo funzionale, uso di scarpe ammortizzanti, solette e talloniere.
Inoltre decide prescrivermi una terapia con Betotal e Tioplus 600.
A causa di una carenza di vitamina D accertata poco tempo prima l’ortopedico decide inoltre di prescrivermi l’assunzione di colecalciferolo 25000 (1 flacone ogni 2 settimane).
Nel mese di febbraio 2020 svolgo risonanza magnetica in cui risultano verosimili esiti di frattura composta dell’osso cuboide, edema intraspongioso, modesta distensione fluida della borsa inter-metatarsale compresa tra il III e il IV metatarso da borsite reattiva, presenza di tessuto ipointenso di natura fibrotico-callosa del dt max di circa 7x4 mm.
Eseguo sotto consiglio del medico la TAC ma anche in questo caso essa risulta essere negativa.
Ormai presa dallo sconforto, mi rivolgo all’ennesimo medico chirurgo specialista in ortopedia e traumatologia il quale mi diagnostica una nevrite interdigitale del terzo spazio prescrivendomi una cura con ANANASE 100 e ALANERV.
In virtù del fatto che il dolore era nel frattempo peggiorato (soprattutto a riposo) il medico mi consiglia di effettuare una infiltrazione cortisonica (medrol).
Effettuo dunque l’infiltrazione nel mese di marzo senza però riscontrare alcun tipo di miglioramento.
Il dolore è tollerabile di giorno ma diventa insopportabile, direi lancinante, durante la notte a riposo (dettaglio che nessun medico ha saputo spiegarsi).
La sensazione è di dolore interno intenso, quasi come se fossero pizzicotti profondi e molto forti.
La situazione è tale per cui ogni notte, per poter chiudere gli occhi serenamente, sono costretta ad assumere una/due compresse di Buscofen.
Si tratta dell’unico farmaco che mi fa effetto nonostante io ne abbia provati tanti (Tachipirina, Brufen, Coefferalgan).
Dottore, sono molto preoccupata anche per i possibili effetti collaterali degli antinfiammatori che assumo ogni notte.
Premetto che mio padre soffre della sindrome Klippel-Trenaunay-Weber.
Potrebbe trattarsi di patologia rara o di tipo venoso simile a quella di mio padre?
Premetto che a occhio nudo non si evincono malformazioni venose né rossori o altro, il piede sembra apparentemente perfetto.
Grazie mille
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Buona sera potrebbe trattarsi di una algo distrofia che andrebbe trattata con clodronato endovena sotto controllo di uno specialista. A questo punto lesame dirimente sarebbe una EMG ed ENG per capre se ce una vero interessamento neurologico periferico
Dr. Nicolo Galvano
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2.2k visite dal 21/03/2020.
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