Frattura diafisaria femore sx
Salve,
sono Antonio, 45 anni, altezza 184 cm, peso 86 kg, molto sportivo (sci, winsurf, walking, bici); in data 20/8/2008, mentre viaggiavo in moto, sono stato investito da una autocisterna e ho subito una frattura scomposta diafisaria del femore sx (non esposta).
In data 22/08/2008 sono stato operato e la frattura è stata ridotta mediante osteosintesi con chiodo endomidollare T2 di 440 mm di lunghezza e diametro 12 mm, con vite di blocco prossimale dinamica e con due viti di blocco distali statiche. A causa di interposizione di tessuto muscolare, per poter procedere alla riduzione della frattura, durante l'operazione è stato aperto il focolaio di frattura mediante una incisione longitudinale di circa 15 cm.
Dalle radiografie di controllo, il chiodo endomidollare è risultato perfettamente posizionato.
Ho seguito tutti i consigli degli ortopedici e dei fisiatri che mi hanno seguito. Muscolarmente adesso sono a posto, riesco a camminare senza ausili già da dicembre scorso con una leggera zoppia e piego quasi totalmente il ginocchio.
Dai vari controlli radiografici, si vedeva la formazione di callo osseo che faceva ben sperare in una rapida guarigione della frattura.
Al controllo radiografico del 08/01/2009 mi è stato diagnosticata una consolidazione avanzata ma incompleta. Dal confronto delle varie radiografie effettuate con quella del 08/01/2009, sembrava che la situazione stesse regredendo. Mi è stato consigliato di rivolgermi in ospedale per dinamizzare in chiodo, ma il chirurgo che mi ha operato mi ha detto che non è necessario perché il chiodo ha già un bloccaggio dinamico; mi ha consigliato di noleggiare un apparecchio per la magnetoterapia, con onde pulsante che ho utilizzato per circa 40 notti, per per 7/8 ore a notte. Devo dire che il medico che mi ha operato sembra molto bravo ed è molto disponibile e mi sta sottoponendo a terapia con onde d'urto: ho già fatto 3 sedute a febbraio e 2 sedute a marzo. All'ultima radiografia di controllo (26/02/2009) è risultata una consolidazione incompleta, anche se la situazione sembra migliorare rispetto alla radiografia del 08/01/2009. Mi sono fatto visitare anche presso l'ospedale Rizzoli di Bologna, che mi hanno confermato il ritardo di consolidazione, un callo ipertrofico, montaggio dinamico a fine corsa; mi hanno messo in lista per la dinamizzazione del chiodo mediante la rimozione delle due viti distali. Attualmente ho sempre un dolore sopportabile in corrispondenza della rima di frattura, quando carico camminando. Vorrei sapere se è necessario dinamizzare, atteso che il chirurgo che mi ha operato me lo sconsiglia. Inoltre il dolore che avverto quando carico a che cosa è dovuto? Potrebbe essere una infezione tardiva (quasi a 7 mesi dall'intervento, non ho mai avuto febbre ecc.)? Era proprio necessario aprire il focolaio di frattura durante l’intervento? Riuscirò a recuperare completamente (mi mancano molto le attività sportive che facevo prima)? Vi ringrazio anticipatamente.
sono Antonio, 45 anni, altezza 184 cm, peso 86 kg, molto sportivo (sci, winsurf, walking, bici); in data 20/8/2008, mentre viaggiavo in moto, sono stato investito da una autocisterna e ho subito una frattura scomposta diafisaria del femore sx (non esposta).
In data 22/08/2008 sono stato operato e la frattura è stata ridotta mediante osteosintesi con chiodo endomidollare T2 di 440 mm di lunghezza e diametro 12 mm, con vite di blocco prossimale dinamica e con due viti di blocco distali statiche. A causa di interposizione di tessuto muscolare, per poter procedere alla riduzione della frattura, durante l'operazione è stato aperto il focolaio di frattura mediante una incisione longitudinale di circa 15 cm.
Dalle radiografie di controllo, il chiodo endomidollare è risultato perfettamente posizionato.
Ho seguito tutti i consigli degli ortopedici e dei fisiatri che mi hanno seguito. Muscolarmente adesso sono a posto, riesco a camminare senza ausili già da dicembre scorso con una leggera zoppia e piego quasi totalmente il ginocchio.
Dai vari controlli radiografici, si vedeva la formazione di callo osseo che faceva ben sperare in una rapida guarigione della frattura.
Al controllo radiografico del 08/01/2009 mi è stato diagnosticata una consolidazione avanzata ma incompleta. Dal confronto delle varie radiografie effettuate con quella del 08/01/2009, sembrava che la situazione stesse regredendo. Mi è stato consigliato di rivolgermi in ospedale per dinamizzare in chiodo, ma il chirurgo che mi ha operato mi ha detto che non è necessario perché il chiodo ha già un bloccaggio dinamico; mi ha consigliato di noleggiare un apparecchio per la magnetoterapia, con onde pulsante che ho utilizzato per circa 40 notti, per per 7/8 ore a notte. Devo dire che il medico che mi ha operato sembra molto bravo ed è molto disponibile e mi sta sottoponendo a terapia con onde d'urto: ho già fatto 3 sedute a febbraio e 2 sedute a marzo. All'ultima radiografia di controllo (26/02/2009) è risultata una consolidazione incompleta, anche se la situazione sembra migliorare rispetto alla radiografia del 08/01/2009. Mi sono fatto visitare anche presso l'ospedale Rizzoli di Bologna, che mi hanno confermato il ritardo di consolidazione, un callo ipertrofico, montaggio dinamico a fine corsa; mi hanno messo in lista per la dinamizzazione del chiodo mediante la rimozione delle due viti distali. Attualmente ho sempre un dolore sopportabile in corrispondenza della rima di frattura, quando carico camminando. Vorrei sapere se è necessario dinamizzare, atteso che il chirurgo che mi ha operato me lo sconsiglia. Inoltre il dolore che avverto quando carico a che cosa è dovuto? Potrebbe essere una infezione tardiva (quasi a 7 mesi dall'intervento, non ho mai avuto febbre ecc.)? Era proprio necessario aprire il focolaio di frattura durante l’intervento? Riuscirò a recuperare completamente (mi mancano molto le attività sportive che facevo prima)? Vi ringrazio anticipatamente.
[#1]
io tornerei dal primo ortopedico che l'ha operata perchè ritengo abbia seguito il protocollo in modo ineccepibile e non girerei troppo a sentire pareri. (spesso discordanti).
Purtroppo quando un osso si frattura non è detto che debba guarire per forza, oppure che guarisca nei tempi medi previsti dalla letteratura medica o che basti 1 solo trattamento chirurgico per farlo guarire.
ps. non credo ad una infezione tardiva. eventualmente faccia dei semplici esami ematochimici (emocromo, ves e pcr) e puo' avere già una idea.
Purtroppo quando un osso si frattura non è detto che debba guarire per forza, oppure che guarisca nei tempi medi previsti dalla letteratura medica o che basti 1 solo trattamento chirurgico per farlo guarire.
ps. non credo ad una infezione tardiva. eventualmente faccia dei semplici esami ematochimici (emocromo, ves e pcr) e puo' avere già una idea.
Dr. alberto picinotti
[#2]
Utente
Grazie dr. Picinotti per la risposta tempestiva ed esauriente.
La sua affermazione che "quando un osso si frattura non è detto che debba guarire per forza" mi preoccupa molto e spero che non sia il mio caso.
Per quanto riguarda le analisi del sangue già le ho fatte con i seguenti risultati:
S-glucosio=95 mg/dl
S-Urea=40 mg/dl
S-Acido Urico=4,9 mg/dl
Colesterolo totale=170 mg/dl
Colesterolo Hdl=46 mg/dl
colesterolo Ldl=106 mg/dl
Trigliceridi=90 mg/dl
AST (GOT)=13 U/L
ALT (GOT)=13 U/L
Fosfati alcalina=149 U/L
Gamma-GT=14 U/L
Ferro =45 ug/dl
Proteine totali=7,6 gr/dl
S-Sodio=144 mEq/L
S-potassio 4,5 MEq/L
S-magnesio=2,1 mg/dl
S-Calcio=9,7 mg/dl
S-fosforo=3,6 mg/dl
U-Calcio=176 mg/24 h
U-Fosforo 1346 mg/24h
V.E.S. 4 mm/aora
Proteina C reattiva 2,9 mg/L
Hgb=12,9 g/dl
Il medico di base mi ha fatto ripetere le seguenti analisi:
Fosfati alcalina=340 U/l 37°
Calcemia=9,5 mg/dl
Calcuria (urine 24h)=247
Fosforemia=4,4 mg/dl
Fosfaturia=1183 mg/24h
Osteocalcina=56,30 ng/ml
Idrossiprolina=21,00 mg/24h
Paratormone=14,10 pg/ml
Ho fatto vedere le predette analisi al chirurgo, che non ha fatto particolari commenti. Su internet ho trovato che alcuni dei valori sopra riportati, fuori range di normalità, potrebbero indicare un processo riparativo osseo.
Ringrazio anticipatamente chiunque voglia inviarmi ulteriori commenti.
La sua affermazione che "quando un osso si frattura non è detto che debba guarire per forza" mi preoccupa molto e spero che non sia il mio caso.
Per quanto riguarda le analisi del sangue già le ho fatte con i seguenti risultati:
S-glucosio=95 mg/dl
S-Urea=40 mg/dl
S-Acido Urico=4,9 mg/dl
Colesterolo totale=170 mg/dl
Colesterolo Hdl=46 mg/dl
colesterolo Ldl=106 mg/dl
Trigliceridi=90 mg/dl
AST (GOT)=13 U/L
ALT (GOT)=13 U/L
Fosfati alcalina=149 U/L
Gamma-GT=14 U/L
Ferro =45 ug/dl
Proteine totali=7,6 gr/dl
S-Sodio=144 mEq/L
S-potassio 4,5 MEq/L
S-magnesio=2,1 mg/dl
S-Calcio=9,7 mg/dl
S-fosforo=3,6 mg/dl
U-Calcio=176 mg/24 h
U-Fosforo 1346 mg/24h
V.E.S. 4 mm/aora
Proteina C reattiva 2,9 mg/L
Hgb=12,9 g/dl
Il medico di base mi ha fatto ripetere le seguenti analisi:
Fosfati alcalina=340 U/l 37°
Calcemia=9,5 mg/dl
Calcuria (urine 24h)=247
Fosforemia=4,4 mg/dl
Fosfaturia=1183 mg/24h
Osteocalcina=56,30 ng/ml
Idrossiprolina=21,00 mg/24h
Paratormone=14,10 pg/ml
Ho fatto vedere le predette analisi al chirurgo, che non ha fatto particolari commenti. Su internet ho trovato che alcuni dei valori sopra riportati, fuori range di normalità, potrebbero indicare un processo riparativo osseo.
Ringrazio anticipatamente chiunque voglia inviarmi ulteriori commenti.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 9.8k visite dal 20/03/2009.
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