Postumi stabilizzazione spondilolistesi
Gentili dottori,
Sono una donna di 32 anni; nel 1989 ho subito un intervento di stabilizzazione anteriore con impianto osseo e vite da corticale per spondilolistesi L5-S1 di oltre il 50%, con compromissione della funzionalità delle gambe e dolore perenne.
Dopo 4 anni ho ripreso ad avere la medesima sintomatologia dolorosa, ma solo all'età di 22 si è riscontrata con indagine radiografica una iperlordosi da attribuire ad un scorretto assetto della mia colonna vertebrale (già causa della precedente spondilolistesi). Quindi ho subito un secondo intervento nel 1998 di stabilizzazione posteriore L4-S1 con contemporanea pulizia dei canali nervosi che presentavano "callosità". Successivamente ho effettuato una elettromiografia che ha evidenziato un danno neurologico permanente alle gambe, pur di modesta entità (per mia fortuna!!).
Ora, ho avuto due figli con ovvio parto cesareo, ho a periodi sciatalgie modeste o importanti, ho effettuato una radiografia delle anche per dolori e "scatti" rumorosi e dolorosi di cui riporto il referto:
"non evidenti lesioni focali a carico del bacino, si segnala una sclerosi bilaterale delle sincondrosi sacro-iliache ed una modesta riduzione bilaterale delle coxo-femorali."
Per il dolore alle anche e per i dolori alla schiena e agli arti inferiori (con percezione di perdita di mobilità di tutta la parte lombo-sacrale e conseguentemente un rallentamento dei movimenti delle gambe) il medico di base mi ha prescritto il TAUXIB al bisogno... non pratico sport di alcun genere (ogni tentativo riacutizza la sciatalgia) , e vorrei sapere, per quanto possibile, quale futuro potrei aspettarmi:
percepisco una lenta "degenerazione" delle mie capacità motorie, e, pur sapendo che probabilmente non ci sono studi su persone operate da tanti anni, Vi chiedo gentilmente di formulare una diagnosi sul mio stato attuale ed una previsione a lungo termine di tale condizione (genericamente datami dal Prof. che mi ha operato sotto il nome di "artrosi precoce").
Vi ringrazio anticipatamente per l'attenzione che Vorrete dare al mio caso.
Sono una donna di 32 anni; nel 1989 ho subito un intervento di stabilizzazione anteriore con impianto osseo e vite da corticale per spondilolistesi L5-S1 di oltre il 50%, con compromissione della funzionalità delle gambe e dolore perenne.
Dopo 4 anni ho ripreso ad avere la medesima sintomatologia dolorosa, ma solo all'età di 22 si è riscontrata con indagine radiografica una iperlordosi da attribuire ad un scorretto assetto della mia colonna vertebrale (già causa della precedente spondilolistesi). Quindi ho subito un secondo intervento nel 1998 di stabilizzazione posteriore L4-S1 con contemporanea pulizia dei canali nervosi che presentavano "callosità". Successivamente ho effettuato una elettromiografia che ha evidenziato un danno neurologico permanente alle gambe, pur di modesta entità (per mia fortuna!!).
Ora, ho avuto due figli con ovvio parto cesareo, ho a periodi sciatalgie modeste o importanti, ho effettuato una radiografia delle anche per dolori e "scatti" rumorosi e dolorosi di cui riporto il referto:
"non evidenti lesioni focali a carico del bacino, si segnala una sclerosi bilaterale delle sincondrosi sacro-iliache ed una modesta riduzione bilaterale delle coxo-femorali."
Per il dolore alle anche e per i dolori alla schiena e agli arti inferiori (con percezione di perdita di mobilità di tutta la parte lombo-sacrale e conseguentemente un rallentamento dei movimenti delle gambe) il medico di base mi ha prescritto il TAUXIB al bisogno... non pratico sport di alcun genere (ogni tentativo riacutizza la sciatalgia) , e vorrei sapere, per quanto possibile, quale futuro potrei aspettarmi:
percepisco una lenta "degenerazione" delle mie capacità motorie, e, pur sapendo che probabilmente non ci sono studi su persone operate da tanti anni, Vi chiedo gentilmente di formulare una diagnosi sul mio stato attuale ed una previsione a lungo termine di tale condizione (genericamente datami dal Prof. che mi ha operato sotto il nome di "artrosi precoce").
Vi ringrazio anticipatamente per l'attenzione che Vorrete dare al mio caso.
[#1]
Salve,
due interventi di artrodesi e stabilizzazione, uno, se ho ben capito per via anteriore ed il secondo per via posteriore.
Questi interventi, a fronte di risolvere problemi particolarmente gravi come una spondilolistesi instabile, causano in alcuni casi dei reliquati che si estrinsecano in dolori e disturbi neurologici di varia entita'.
Una previsione e' difficile, anche perche', come lei giustamente ha fatto notare, non esistono ancora studi a lungo termine che mostrino l'evolutivita' di una colonna sottoposta a stabilizzazione con viti transpeduncolari.
La saluto.
due interventi di artrodesi e stabilizzazione, uno, se ho ben capito per via anteriore ed il secondo per via posteriore.
Questi interventi, a fronte di risolvere problemi particolarmente gravi come una spondilolistesi instabile, causano in alcuni casi dei reliquati che si estrinsecano in dolori e disturbi neurologici di varia entita'.
Una previsione e' difficile, anche perche', come lei giustamente ha fatto notare, non esistono ancora studi a lungo termine che mostrino l'evolutivita' di una colonna sottoposta a stabilizzazione con viti transpeduncolari.
La saluto.
Dr. Paolo Sailis
paolo.sailis@gmail.com
[#2]
Ex utente
Gentilissimo Dr. Sailis, scrivo qui solo per ringraziarla dell'attenzione che ha voluto prestare al mio caso, anche se un pò prevedevo una risposta simile...
Semplicemente, speravo di sentirmi dire a cosa prepararmi: ho pur sempre passato due terzi della mia vita con una schiena "ballerina" e mi sarei concessa volentieri un pò di prevedibilità.
Manuela
Semplicemente, speravo di sentirmi dire a cosa prepararmi: ho pur sempre passato due terzi della mia vita con una schiena "ballerina" e mi sarei concessa volentieri un pò di prevedibilità.
Manuela
[#3]
Cara Manuela,
le variabili in medicina sono tantissime e una previsione seria si puo' basare solo sull'analisi statistica dei risultati a distanza.
L'unico suggerimento che mi sento di darle e' quello di sottoporsi a tutti i controlli periodici che le avra' prescritto il chirurgo che l'ha operata. In questa maniera l'evoluzione potra' essere seguita con attenzione.
La saluto ancora.
le variabili in medicina sono tantissime e una previsione seria si puo' basare solo sull'analisi statistica dei risultati a distanza.
L'unico suggerimento che mi sento di darle e' quello di sottoporsi a tutti i controlli periodici che le avra' prescritto il chirurgo che l'ha operata. In questa maniera l'evoluzione potra' essere seguita con attenzione.
La saluto ancora.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 3.8k visite dal 17/03/2009.
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