Dolore alle ginocchia continuo nonostante inflitrazioni

Buongiorno, a seguito di intensa attività fisica, circa due anni fa ho iniziato ad avvertire dolore a entrambe le ginocchia.
Mi è stata riscontrata una condropatia femoro-rotulea, e dopo varie peripezie (fisioterapisti e altro) durante l ultimo consulto ortopedico sono sottoposto ad un'infiltrazione di acido ad alto peso molecolare.
Il dottore mi aveva detto che, essendo io giovane (36 anni) ed avendo letto gli esami a cui ero stato sottoposto, sarebbe bastata un'unica iniziazione (1xginocchio) e che sarebbe stata risolutiva.
Ora mi ritrovo, a due mesi dell'infiltrazione, nelle medesime condizioni (se non peggio).
Da essere un gran camminatore (anche in montagna) adesso non riesco a camminare in piano per più di un'ora senza provare dolore.
Da due anni non riesco a piegarmi sulle ginocchia e la mia attività sportiva si è ridotta ai minimi termini.
Ma è possibile che debba rassegnarmi alla mia condizione?
Ho già visto 3 ortopedici diversibe tutti mi hanno proposto queste infiltrazioni (tra l'altro con prezzi molto diversi tra loro) che però non mi hanno portato nessun beneficio.
Quale altra strada posso provare?

Grazie.
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Dr. Daniele Tradati Ortopedico 596 164
Carissimo,

A patto che la risonanza magnetica sia relativamente negativa, cioè senza alterazioni oltre alla condropatia femoro-rotulea, la condizione da lei riferita include nei trattamenti le infiltrazioni di acido ialuronico. Queste sono un npresidio corretto, ma devono essere associato in modo rigoroso ad una ginnastica di rinforzo del quadricipite ed allo stretching della muscolatura degli ischiocrurali e del quadricipite. La natura bilaterale del suo dolore infatti, fa propendere per una patologia non grave, che viene a definirsi "sindrome dolorosa rotulea chiusi" questa condizione comporta la presenza di un dolore anteriore di ginocchio in assenza di alterazioni anatomiche o reperti radiografici di rilievo. Eventuali trattamenti chirurgici non farebbero migliorare la situazione, anzi le provocherebbero una riduzione del tono del quadricipite e conseguente peggioramento del dolore anteriore. Si focalizzi sulla ginnastica che ho sopra menzionato, eviti le salite e le scale che sono attività che comportano un importante carico sulla articolazione femoro rotula. Nel caso il dolore dovesse persistere dovrebbe farsi visitare da un medico chirurgo specializzato in patologia del ginocchio che provvederà ad escludere altre possibili cause di dolore anteriore.

Cordiali saluti,
Dott. Daniele Tradati
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Utente
Utente
Grazie dottor Tradati, pensa quindi valga la pena insistere con le infiltrazioni? Avendone per ora fatta solo una (per ginocchio) ha senso continuare su questa strada (continuandola ad associare agli esercizi che in parte sto già facendo?). Mi era sembrato di capire durante l'ultima visita che con infiltrazioni ad alto peso molecolare bastasse anche solo un trattamento per vedere risultati apprezzabili.
C'è un numero standard di infiltrazioni dopo il quale valutarne l'effettiva efficacia?
Cordialmente.
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Dr. Daniele Tradati Ortopedico 596 164
Alcuni acidi ialuronici sono concepiti per essere mono-somministrazioni (ogni 6-12 mesi), e probabilmente questo è stato il suo caso.
Se così fosse non ha molto senso ripetere a breve termine la terapia infiltrativa. Per quanto riguarda la risposta al farmaco, ci sono pazienti che rispondono al trattamento, ma nella mia esperienza l'acido jaluronico ha in ruolo marginale nelle sindrome dolorose rotulee.
Quello che è importante far capire al paziente è il fatto che la terapia infiltrativa sia solo una terapia coadiuvante alla fisioterapia. Bisogna poi escludere anche piccoli fattori (piede piatto, valgo dinamico, brevità flessori ed estensori) check potrebbero giocare un ruolo in questa patologia.

Le porgo I miei migliori saluti e la esorto a continuare con dedizione gli esercizi! ;)
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Utente
Utente
Buongiorno.
A distanza di mesi torno a scrivere su questo problema. Nonostante stia svolgendo tutti i giorni (da quasi 2 mesi) con una certa caparbietà gli esercizi in isometria per il rafforzamento del vasto mediale (ed abbia abbinato da alcune settimane anche delle passeggiate di un'ora in piano a passo sostenuto), il dolore alle ginocchia si è in realtà acuito. Non so ora se insistere con gli esercizi o se fermarmi; applico anche del ghiaccio quasi tutti i giorni.
Forse bisogna stringere un po' i denti ed insistere? è ancora troppo presto per raccogliere i risultati? Non so...mi sono chiesto se non stia rischiando di provocare ulteriori danni.

Stavo pensando di tornare da uno specialista, ma non so se rivolgermi ad un fisioterapista per farmi seguire negli esercizi (ha senso? visto che gli esercizi che sto svolgendo sono quelli che mi erano stati indicati nell'ultima visita ortopedica); o se, come da lei indicato nelle risposte precedenti, sia il caso di recarsi da un medico chirurgo specializzato in problematiche al ginocchio. In questo caso crede sia necessario ripetere le risonanze magnetiche? (le ho fatte circa un anno e mezzo fa: non ho idea se questi esami possano avere una sorta di "scadenza").
Come può immaginare, vista la situazione di emergenza sanitaria in cui ancora versiamo, vorrei cercare di limitare al minimo i contatti ancora per un po' (vivo a Milano). Andare da un fisioterapista ora è forse un rischio che vale la pena rimandare ancora per qualche settimana, mentre una visita una tantum la farei anche subito.

Grazie mille
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Dr. Daniele Tradati Ortopedico 596 164
Carissimo, camminare purtroppo non è la migliore attività per il ginocchio in quanto sovraccarica notevolmente la rotula, che a tra i 0 e 20 gradi continua ad uscire ed entrare nel femore. Una nuova risonanza molto probabilmente non evidenziera' nulla di nuovo, serve infatti per escludere cause secondarie di dolore rotuleo.... La visita da uno specialista che si occupi di ginocchio serve per escludere problemi secondari che magari sono passati in secondo piano e provocano, in modo indiretto, un sovraccarico della rotula. La diagnosi alla fine potrebbe essere la stessa che ho ipotizzato sopra, ma come spiegato a volte non sussiste un qualcosa di patologico grossolano ma c'è un problema più complesso che coinvolge anche la sensibilità al dolore e l'infiammazione dei tessuti molli intorno all'articolazione.