Artroscopia esplorativa o ricostruzione dei legamenti?
Salve a tutti.
Prima di iniziare vorrei ringraziarvi per il servizio che offrite
Cerco di esporre sinteticamente il mio problema alla caviglia che si presente molto complicato. Abbiate la gentile pazienza di leggere più sintetico di cosi non posso essere e se leggerete vedrete che è così.
Ho 24 anni. Distorsioni esterne ripetute nel tempo N° 6 dai 16 ai 22 anni quando praticavo attività sportiva intensa e soprattutto calcetto. Tutte curate male senza riabilitazione dopo. Le prime 5 di natura cmq traumatica l’ultima fatta da solo(ma dopo attività fisica intensa). Dopo l’ultima distorsione avverto dolore nella zona del malleolo esterno-anteriore del piede sempre presente (due anni quasi ormai).
Tre rm fatte in tempi diversi e in centri diversi senza che in questo intervallo di tempo ci fossero più episodi traumatici e con attività sportiva di calcetto completamente annullata e corsa quasi annullata (faccio palestra e ciclette) ecco i referti:
Rm in data 30/05/2007
L’approfondimento diagnostico con metodica Rm, eseguita con acquisizioni multiplanare, lesioni tendino-ligamentose né si apprezzano versamenti intrarticolari o bursali. Si osserva un alterato segnale focale dell’astragalo che interessa il versante superficiale peroneale, di 3-4 mm di diametro, compatibile con fovea osteocondrotica da impatto. Nella stessa sede, posteriormente si osserva una tumescenza dei tessuti periarticolari.
Rm in data 06/12/2008
non evidenti alterazioni osteostrutturali focali nei piani indagati.
Modesto impegno sinovitico tibio-peroneo-astragalico, con lieve soprarappresentazione del fluido articolare e distensione dei recessi capsulari posteriormente.
Scarsamente riconoscibile il legamento peroneo-astragalico, come per pregresso valido interessamento distruttivo/traumatico.
Focalmente ispessito il tendine tibiale posteriore in assenza di lesioni di continuo.
Assottigliato il legamento peroneo-calcaneare.
Normorappresentate le rimanenti principali componenenti tendinee e capsulo legamentose in esame
Rm in data 30/01/2009
Il peroneo astragalico anteriore appare marcatamente irregolare e disomogeneo come per esiti cicatriziali di pregresse distrazioni di alto grado (non escludibile una riduzione delle sue potenzialita’ stabilizzanti.)
Fenomeni cicatriziali apparentemente di migliore qualita’ si apprezzano anche a carico del legamento tibio fibulare anteriore.
Non si apprezzano ulteriori significative alterazioni a carico delle restante formazioni capsulo legamentose esaminate.
Allo stato attuale in sede perimalleolare anteroLaterale concomita un discreto impegno reattivo sinoviale parzialmente organizzato con possibile presenza nel contesto di alcune fini ossificazioni metaplastiche.
Minime alterazioni reattive a carattere infiammatorio si apprezzano anche lungo il decorso dei tendini peronei.
A carico del domo astragalico e dei versamenti articolari tibiale e fibulare non si apprezzano significative alterazioni osteocondrali postraumatiche (a carico del mantello condrale sono presenti solo iniziali alterazioni involutive).
Presenza di minima quota fluida lungo il decorso del tendine tibiale posteriore.
Appaiono sostanzialmente nella norma le principali strutture tendinee esaminate.
Ho fatto anche una rx in data 17/09/07:
Non evidenti lesioni ossee traumatiche.
Sul margine esterno del malleolo peroniero si evidenza un microdistacco quale conseguenza di trauma
Vorrei porre l'attenzione sull'alterato segnale focale dell'astralago....di 3-4 mm di diametro: quello che chiedo è: possibile che poi sia guarito da solo tanto da non essere evidenziato dalle successive rm? Quando muovo la caviglia circolarmente, ma anche semplicemente dal basso verso l'alto con la punta appoggiata a terra sento uno scricchiolio come un osso che entra ed esce dalla sua posizione in zona del malleolo esterno, vorrei quindi sapere se le due cose sono in relazione. Inoltre la prima rm in assoluto non è stata quasi mai presa in relazione dai primi ortopedici in quanto hanno preso in visione solo le ultime due.
Ora tenendo presente che:
1. Il mio fastidio durante la giornata (successive a sforzi che coinvolgono la caviglia come ad esempio la corsa, ma a caldo scompare) è come uno stato di infiammazione nella parte esterna-anteriore-alta del malleolo, ma non provo dolore quando faccio gli esercizi che coinvolgono la caviglia.
2. Quando muovo la caviglia circolarmente con la punta appoggiata a terra sento uno scricchiolio come un osso che entra ed esce dalla sua posizione in zona del malleolo esterno
3. Dopo l’ultima distorsione ho fatto 20 sedute di ultrasuoni, laserterapia, magnetoterapia e ultrasuoni, attenuavano solo l’infiammazione.
4. Ho fatto due cicli del farmaco dona, faceva scomparire il dolore durante l’assunzione, poi tornava.
5. Ho visitato tre ortopedici a roma che sono tre primari di altrettante strutture ospedaliere e che concordano sul fatto che:
5.1. La prova del casseto è negativa ossia la mia caviglia resta stabile e non scende giù.
5.2. Che la mia caviglia è ancora robusta e abbastanza stabile ma non concordano sull’origine del dolore e hanno dato tre spiegazioni diverse:
5.3. Il primo ha detto che è perche alla fine i legamenti esterni sono deboli o assenti e che poi ci sono anche delle calcificazioni laterali che vanno in conflitto (impingement) e quindi che sarebbe il caso di fare sia la pulizia delle calcificazioni che la ricostruzione dei legamenti P.A.A a cielo aperto
5.4. Il secondo ha detto che siccome la mia caviglia è abbastanza stabile, che però io sono costituzionalmente lasso e che quindi corro il rischio in caso di operazione di avere due caviglie una diversa dall’altra, una rigida e una no, che non mi consiglia la ricostruzione che si usava molto nel passato dei legamenti P.A.A. e che al massimo dopo un ciclo di idroKinese terapia (in acqua) se ho ancora dolore procediamo alla ricostruzione con delle ancorette bio riassorbibili all’altezza dell’astragalo
5.5. Il terzo che non sono per niente lasso, mi farà fare degli esami di rx sotto sforzo per vedere l’effettiva apertura in gradi della caviglia, e che secondo lui il dolore potrebbe causato da un corpo mobile distaccatosi e presente nell’articolazioni che provoca questa reazione biomeccanica, suggerendomi quindi un artroscopia esplorativa.
Quello che chiedo è:
a. Qualsiasi cosa vi possa venire in mente dal mio racconto
b. L’idrokinese terapia in acqua potrebbe mai servire a far sparire il dolore?
c. L’artroscopia esplorativa può servire oltre che per verificare la presenza o meno di questo corpo mobile anche a valutare l’eventuale lesione osteocondrale e approfondire lo stato dei due miei legamenti esterni per valutare se sia il caso o meno di procedere alla ricostruzione?
Prima di iniziare vorrei ringraziarvi per il servizio che offrite
Cerco di esporre sinteticamente il mio problema alla caviglia che si presente molto complicato. Abbiate la gentile pazienza di leggere più sintetico di cosi non posso essere e se leggerete vedrete che è così.
Ho 24 anni. Distorsioni esterne ripetute nel tempo N° 6 dai 16 ai 22 anni quando praticavo attività sportiva intensa e soprattutto calcetto. Tutte curate male senza riabilitazione dopo. Le prime 5 di natura cmq traumatica l’ultima fatta da solo(ma dopo attività fisica intensa). Dopo l’ultima distorsione avverto dolore nella zona del malleolo esterno-anteriore del piede sempre presente (due anni quasi ormai).
Tre rm fatte in tempi diversi e in centri diversi senza che in questo intervallo di tempo ci fossero più episodi traumatici e con attività sportiva di calcetto completamente annullata e corsa quasi annullata (faccio palestra e ciclette) ecco i referti:
Rm in data 30/05/2007
L’approfondimento diagnostico con metodica Rm, eseguita con acquisizioni multiplanare, lesioni tendino-ligamentose né si apprezzano versamenti intrarticolari o bursali. Si osserva un alterato segnale focale dell’astragalo che interessa il versante superficiale peroneale, di 3-4 mm di diametro, compatibile con fovea osteocondrotica da impatto. Nella stessa sede, posteriormente si osserva una tumescenza dei tessuti periarticolari.
Rm in data 06/12/2008
non evidenti alterazioni osteostrutturali focali nei piani indagati.
Modesto impegno sinovitico tibio-peroneo-astragalico, con lieve soprarappresentazione del fluido articolare e distensione dei recessi capsulari posteriormente.
Scarsamente riconoscibile il legamento peroneo-astragalico, come per pregresso valido interessamento distruttivo/traumatico.
Focalmente ispessito il tendine tibiale posteriore in assenza di lesioni di continuo.
Assottigliato il legamento peroneo-calcaneare.
Normorappresentate le rimanenti principali componenenti tendinee e capsulo legamentose in esame
Rm in data 30/01/2009
Il peroneo astragalico anteriore appare marcatamente irregolare e disomogeneo come per esiti cicatriziali di pregresse distrazioni di alto grado (non escludibile una riduzione delle sue potenzialita’ stabilizzanti.)
Fenomeni cicatriziali apparentemente di migliore qualita’ si apprezzano anche a carico del legamento tibio fibulare anteriore.
Non si apprezzano ulteriori significative alterazioni a carico delle restante formazioni capsulo legamentose esaminate.
Allo stato attuale in sede perimalleolare anteroLaterale concomita un discreto impegno reattivo sinoviale parzialmente organizzato con possibile presenza nel contesto di alcune fini ossificazioni metaplastiche.
Minime alterazioni reattive a carattere infiammatorio si apprezzano anche lungo il decorso dei tendini peronei.
A carico del domo astragalico e dei versamenti articolari tibiale e fibulare non si apprezzano significative alterazioni osteocondrali postraumatiche (a carico del mantello condrale sono presenti solo iniziali alterazioni involutive).
Presenza di minima quota fluida lungo il decorso del tendine tibiale posteriore.
Appaiono sostanzialmente nella norma le principali strutture tendinee esaminate.
Ho fatto anche una rx in data 17/09/07:
Non evidenti lesioni ossee traumatiche.
Sul margine esterno del malleolo peroniero si evidenza un microdistacco quale conseguenza di trauma
Vorrei porre l'attenzione sull'alterato segnale focale dell'astralago....di 3-4 mm di diametro: quello che chiedo è: possibile che poi sia guarito da solo tanto da non essere evidenziato dalle successive rm? Quando muovo la caviglia circolarmente, ma anche semplicemente dal basso verso l'alto con la punta appoggiata a terra sento uno scricchiolio come un osso che entra ed esce dalla sua posizione in zona del malleolo esterno, vorrei quindi sapere se le due cose sono in relazione. Inoltre la prima rm in assoluto non è stata quasi mai presa in relazione dai primi ortopedici in quanto hanno preso in visione solo le ultime due.
Ora tenendo presente che:
1. Il mio fastidio durante la giornata (successive a sforzi che coinvolgono la caviglia come ad esempio la corsa, ma a caldo scompare) è come uno stato di infiammazione nella parte esterna-anteriore-alta del malleolo, ma non provo dolore quando faccio gli esercizi che coinvolgono la caviglia.
2. Quando muovo la caviglia circolarmente con la punta appoggiata a terra sento uno scricchiolio come un osso che entra ed esce dalla sua posizione in zona del malleolo esterno
3. Dopo l’ultima distorsione ho fatto 20 sedute di ultrasuoni, laserterapia, magnetoterapia e ultrasuoni, attenuavano solo l’infiammazione.
4. Ho fatto due cicli del farmaco dona, faceva scomparire il dolore durante l’assunzione, poi tornava.
5. Ho visitato tre ortopedici a roma che sono tre primari di altrettante strutture ospedaliere e che concordano sul fatto che:
5.1. La prova del casseto è negativa ossia la mia caviglia resta stabile e non scende giù.
5.2. Che la mia caviglia è ancora robusta e abbastanza stabile ma non concordano sull’origine del dolore e hanno dato tre spiegazioni diverse:
5.3. Il primo ha detto che è perche alla fine i legamenti esterni sono deboli o assenti e che poi ci sono anche delle calcificazioni laterali che vanno in conflitto (impingement) e quindi che sarebbe il caso di fare sia la pulizia delle calcificazioni che la ricostruzione dei legamenti P.A.A a cielo aperto
5.4. Il secondo ha detto che siccome la mia caviglia è abbastanza stabile, che però io sono costituzionalmente lasso e che quindi corro il rischio in caso di operazione di avere due caviglie una diversa dall’altra, una rigida e una no, che non mi consiglia la ricostruzione che si usava molto nel passato dei legamenti P.A.A. e che al massimo dopo un ciclo di idroKinese terapia (in acqua) se ho ancora dolore procediamo alla ricostruzione con delle ancorette bio riassorbibili all’altezza dell’astragalo
5.5. Il terzo che non sono per niente lasso, mi farà fare degli esami di rx sotto sforzo per vedere l’effettiva apertura in gradi della caviglia, e che secondo lui il dolore potrebbe causato da un corpo mobile distaccatosi e presente nell’articolazioni che provoca questa reazione biomeccanica, suggerendomi quindi un artroscopia esplorativa.
Quello che chiedo è:
a. Qualsiasi cosa vi possa venire in mente dal mio racconto
b. L’idrokinese terapia in acqua potrebbe mai servire a far sparire il dolore?
c. L’artroscopia esplorativa può servire oltre che per verificare la presenza o meno di questo corpo mobile anche a valutare l’eventuale lesione osteocondrale e approfondire lo stato dei due miei legamenti esterni per valutare se sia il caso o meno di procedere alla ricostruzione?
[#1]
1-si sottoponga ad artroscopia della tibiotarsica per fare ua condroabrasione, cioe' una pulizia dela cartilagine con eventuali perforazioni subcondrali.
2-poi faccia la ricostruzione a cielo aperto del lppa che serve a stabilizzare la caviglia , a non farle fare altre distorsioni e a non renderla prematuramente artrosica.
3. quindi fkt in acqua
saluti
2-poi faccia la ricostruzione a cielo aperto del lppa che serve a stabilizzare la caviglia , a non farle fare altre distorsioni e a non renderla prematuramente artrosica.
3. quindi fkt in acqua
saluti
[#2]
Ex utente
Innanzitutto grazie per la risposta. Solo altre due domande brevissime.
1)Nel caso ovviamente che fosse come dice lei, i due interventi si potrebbero fare nello stesso momento e quindi dirrettamente a cielo aperto o c'è la neccessità di divederli obbligatoriamente in due momenti diversi?
2)Ricostruzione dell'Ippa sarebbe? Avevo già sentito due tipi di interventi di ricotruzione dei legamenti quella P.A.A e quelle con le ancorette biorassorbili, questa dell'Ippa mi è nuova, me la spiegherebbe brevemente?
Cmq sia grazie.
1)Nel caso ovviamente che fosse come dice lei, i due interventi si potrebbero fare nello stesso momento e quindi dirrettamente a cielo aperto o c'è la neccessità di divederli obbligatoriamente in due momenti diversi?
2)Ricostruzione dell'Ippa sarebbe? Avevo già sentito due tipi di interventi di ricotruzione dei legamenti quella P.A.A e quelle con le ancorette biorassorbili, questa dell'Ippa mi è nuova, me la spiegherebbe brevemente?
Cmq sia grazie.
[#3]
mi scusi,...errore mio di digitazione sul pc, per rispondere a tutti!...lppa non esiste,...leggasi lpaa( leg peroneo astragalico ant ).
io non credo che sia una buona idea procedere alle due procedure in un sol tempo chirurgico,...infatti la condroabrasione artroscopica puo' avvalersi di un carico molto precoce, sia pur tutelato da stampelle,
la ligamentoplastica del paa invece impone tempi di scarico decisamente maggiori e l'uso quantomeno di un apposito tutore pneumatico per almeno 3 settimane.
quindi i 2 interventi hanno procedure riabilitative opposte, uno con mobilizzazione precoce,.l'atro no.
saluti
io non credo che sia una buona idea procedere alle due procedure in un sol tempo chirurgico,...infatti la condroabrasione artroscopica puo' avvalersi di un carico molto precoce, sia pur tutelato da stampelle,
la ligamentoplastica del paa invece impone tempi di scarico decisamente maggiori e l'uso quantomeno di un apposito tutore pneumatico per almeno 3 settimane.
quindi i 2 interventi hanno procedure riabilitative opposte, uno con mobilizzazione precoce,.l'atro no.
saluti
[#6]
Ex utente
Non so se a questa domanda voglia e può rispondere pubblicamente. Se vuole rispondermi in privato può cliccare sul mio numero utente alla sinistra di questo riquadro e cosi lo staff di medicitalia farà recapitare l'email direttamente al mio indirizzo di posta elettronica.
La domanda è la seguente:
Io vivo a Roma e posso quindi venire a farmi visitare direttamente da lei. Leggo dalla sua pagina privata però che lei visita solo in una casa di cura privata. Pagare la visita privata non sarebbe un problema l'evenutale intervento invece si. Ha lei la possibilità poi di operarmi oppure poi darmi quantomeno indicazioni per farmi operare con il sistema sanitario nazionale?
La domanda è la seguente:
Io vivo a Roma e posso quindi venire a farmi visitare direttamente da lei. Leggo dalla sua pagina privata però che lei visita solo in una casa di cura privata. Pagare la visita privata non sarebbe un problema l'evenutale intervento invece si. Ha lei la possibilità poi di operarmi oppure poi darmi quantomeno indicazioni per farmi operare con il sistema sanitario nazionale?
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 7k visite dal 13/03/2009.
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