Ftrattura del piatto tibiale - rimozione del mezzo di sintesi ( vite, chiodo)

Buongiorno,
Vi scrivo perché ho dei dubbi per quanto riguarda i sintomi che ho dopo aver subito un intervento al piatto tibiale laterale al ginocchio sinistro. Dopo una caduta con i sci ho avuto una frattura scomposta del piatto tibiale laterale sinistro con affossamento, a fine gennaio di quest'anno e sono stata sottoposta ad un intervento di riduzione e sintesi della frattura del piatto tibiale con vite cannulata (Bone) ed utilizzo di sostituto osseo. Ho avuto il divieto assoluto di carico sull'arto inferiore sinistro per circa 2 mesi usando un tutore a ginocchiera in estensione e bastoni canadesi, iniziando a fare la mobilizzazione continua passiva con kinetec 0 -40. Dopo 70gg dal intervento ho iniziato a fare la fisioterapia iniziando a caricare il 30% del peso corporeo. Ad oggi, dopo 9 mesi dal intervento, continuo ad avere dolori giornalieri e gonfiore del ginocchio, affaticamento nel salire o scendere le scale o nel camminare veloce (oppure normale) e disturbi nel piegare la gamba!
Dopo aver chiesto il parere di due dottori ortopedici (dell'ospedale dove ho fatto l'intervento) sono confusa perché uno mi ha detto di togliermi la vite per poi fare una RMX per capire se e stato danneggiato anche il menisco (visto i continui dolori e gonfiori), invece il secondo mi ha detto che la vite non si toglie prima di un anno. Premetto che ho 35 anni, vi prego di aiutarmi a capire e consigliare. Il dolore di tutti i giorni e tra 4 e 8 che varia in base a quanto tempo rimango in piedi.
Nella speranza di ricevere una risposta il prima possibile, vi ringrazio!
Cordiali saluti.