Interruzione levofloxacina
Buongiorno, ho 25 anni e mi è stata prescritta levofloxacina a causa di una bronchite che perdura nonostante una precedente cura con Cefixima. Ho preso la prima pastiglia alle 18 di ieri, da allora ho iniziato a manifestare un crescente dolore al braccio destro, che sento intorpidito e faccio fatica a muovere. Mi fa male la spalla, parte del bicipite e dell'avambracio, è un dolore lieve e costante a riposo, a fitte intendo se lo muovo. Prima di prendere l'antibiotico ho passato un paio d'ore sdraiata su un fianco, con il braccio in questione in una posizione scomoda sotto il corpo, ma una volta alzata era semplicemente un po' intorpidito. Ho preso l'antibiotico, e nel giro di 6-7 si è scatenato tutto. Posso ritenere che il dolore sia da attribuirsi a un effetto collaterale dell'antibiotico e quindi debba interromperlo (visti i problemi ai tendini e muscolari ben noti che questo provoca)? Mi sembra troppo intenso per essere dovuto a una posizione errata per un paio d'ore. Inoltre è comparso dolore anche al bicipite controlaterale. Che devo fare?
[#1]
Salve
i CHINOLONICI a cui appartiene la levofloxacina, hanno una nota azione teno-tossica.
Senza arrivare alla complicazione più temibile, ovvero la rottura tendinea, in vari casi i pazienti mi hanno segnalato la comparsa di dolori e tendiniti del polso, della spalla e della caviglia.
Ciò si è verificato globalmente in pochi casi ma li ricordo bene.
si trattava quasi sempre di terapie prolungate oltre i 10 giorni.
In tutti questi casi ha consigliato l'interruzione della cura e la sostituzione con altro principio attivo non chinolonico.
Un Cordiale Saluto!
i CHINOLONICI a cui appartiene la levofloxacina, hanno una nota azione teno-tossica.
Senza arrivare alla complicazione più temibile, ovvero la rottura tendinea, in vari casi i pazienti mi hanno segnalato la comparsa di dolori e tendiniti del polso, della spalla e della caviglia.
Ciò si è verificato globalmente in pochi casi ma li ricordo bene.
si trattava quasi sempre di terapie prolungate oltre i 10 giorni.
In tutti questi casi ha consigliato l'interruzione della cura e la sostituzione con altro principio attivo non chinolonico.
Un Cordiale Saluto!
Dr. Riccardo Busa
S.C. Chirurgia della Mano e Microchirurgia
Az. Osp./Univ. Policlinico di Modena
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 3.6k visite dal 09/02/2019.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.