Mal di schiena notturno lancinante
Buonasera,
ho 47 anni e soffro di dolori lancinanti alla schiena, tollerabili di giorno, insopportabili di notte.
Ho cambiato materassi e cuscini a volontà, senza risultati.
I dolori interessano la zona dorsale/scapolare; altre volte la zona lombare, a seconda della posizione in cui dormo.
RMN del 2014:
"L'esame di risonanza magnetica evidenzia un modesto segmento degli spigoli somatici senza alterazioni del muro posteriore. Il canale vertebrale nel tratto dorsale è di calibro conservato. Il midollo è normointenso, indenne da compressioni o infiltrazioni estrinseche. Non lesioni spazio-occupanti in sede foraminale.
Lieve appuntimento degli spigoli somatici con una formazione angiomatosa in sede mediana e paramediana destra a carico della spongiosa del primo metamero lombare ma con limitanti somatiche normointense. La piccola formazione angiomatosa misura centimetri 0,9 di diametro senza alterazioni del muro posteriore. Reperti ancora nei limiti della norma a carico del primo II e III disco lombare. Il IV disco è lievemente ridotto in altezza ipointenso ma senza lesioni del profilo posteriore. Protusione ad ampia base del profilo posteriore del V disco lombare con riduzione dei piani di clivaggio adiposi ma senza conflitti radicolari. Non evidenti lesioni a carico dei metameri sacrali. Spazi foraminali conservati".
Soffro da anni di questo disturbo, ma non dormire sta diventando invalidante.
L'unica beneficio mi deriva dai massaggi di bravo fisioterapista, dopo i quali ho due giorni di sollievo; dopo di che, tutto torna come prima.
Sto anche praticando della ginnastica posturale da un paio di mesi ma il dolore è ulteriormente aumentato.
Il dolore sembra essere collegato al movimento: ci sono molte posizioni quando sono a letto in cui non avverto nulla, ma appena mi muovo vengo folgorato. Quando mi sveglio al mattino sono distrutto; poi, dopo una mezz'ora di movimenti ordinari, il dolore rientra in parametri di accettabile vivibilità (anche se sempre presente). A ogni colpo di tosse o starnuto, sono coltellate nella schiena. Si fa sentire particolarmente quando gonfio la gabbia toracica (inspirazioni profonde o sbadigli). Avverto una forte rigidità delle fasce muscolari, che col movimento si irrigidiscono ulteriormente, fino a diventare simili a crampi.
Soffro di psoriasi, di ragadi anali, allergia ai pollini e a causa di una crisi coronarica di due anni fa, ho uno stent nel tratto prossimale dell'IVA. Non soffro di bruxismo. Sono in terapia con betabloccante, gastroprotettore, cardioaspirina e statina (atorvastatita 20 mg/die) ma i miei dolori sono di gran lunga preesistenti, rispetto a queste terapie.
Ho bisogno di recuperare una buona qualità del sonno; vorrei anche sapere se ci sono esami per indagare eventuali patologie a carico dell'apparato muscolare.
Ringrazio anticipatamente
ho 47 anni e soffro di dolori lancinanti alla schiena, tollerabili di giorno, insopportabili di notte.
Ho cambiato materassi e cuscini a volontà, senza risultati.
I dolori interessano la zona dorsale/scapolare; altre volte la zona lombare, a seconda della posizione in cui dormo.
RMN del 2014:
"L'esame di risonanza magnetica evidenzia un modesto segmento degli spigoli somatici senza alterazioni del muro posteriore. Il canale vertebrale nel tratto dorsale è di calibro conservato. Il midollo è normointenso, indenne da compressioni o infiltrazioni estrinseche. Non lesioni spazio-occupanti in sede foraminale.
Lieve appuntimento degli spigoli somatici con una formazione angiomatosa in sede mediana e paramediana destra a carico della spongiosa del primo metamero lombare ma con limitanti somatiche normointense. La piccola formazione angiomatosa misura centimetri 0,9 di diametro senza alterazioni del muro posteriore. Reperti ancora nei limiti della norma a carico del primo II e III disco lombare. Il IV disco è lievemente ridotto in altezza ipointenso ma senza lesioni del profilo posteriore. Protusione ad ampia base del profilo posteriore del V disco lombare con riduzione dei piani di clivaggio adiposi ma senza conflitti radicolari. Non evidenti lesioni a carico dei metameri sacrali. Spazi foraminali conservati".
Soffro da anni di questo disturbo, ma non dormire sta diventando invalidante.
L'unica beneficio mi deriva dai massaggi di bravo fisioterapista, dopo i quali ho due giorni di sollievo; dopo di che, tutto torna come prima.
Sto anche praticando della ginnastica posturale da un paio di mesi ma il dolore è ulteriormente aumentato.
Il dolore sembra essere collegato al movimento: ci sono molte posizioni quando sono a letto in cui non avverto nulla, ma appena mi muovo vengo folgorato. Quando mi sveglio al mattino sono distrutto; poi, dopo una mezz'ora di movimenti ordinari, il dolore rientra in parametri di accettabile vivibilità (anche se sempre presente). A ogni colpo di tosse o starnuto, sono coltellate nella schiena. Si fa sentire particolarmente quando gonfio la gabbia toracica (inspirazioni profonde o sbadigli). Avverto una forte rigidità delle fasce muscolari, che col movimento si irrigidiscono ulteriormente, fino a diventare simili a crampi.
Soffro di psoriasi, di ragadi anali, allergia ai pollini e a causa di una crisi coronarica di due anni fa, ho uno stent nel tratto prossimale dell'IVA. Non soffro di bruxismo. Sono in terapia con betabloccante, gastroprotettore, cardioaspirina e statina (atorvastatita 20 mg/die) ma i miei dolori sono di gran lunga preesistenti, rispetto a queste terapie.
Ho bisogno di recuperare una buona qualità del sonno; vorrei anche sapere se ci sono esami per indagare eventuali patologie a carico dell'apparato muscolare.
Ringrazio anticipatamente
[#1]
Egregio signore, in considerazione delle patologie associate e delle medicine assunte, (stando ai pochi reperti anamnestici riferiti) è molto probabile che i suoi sintomi possano derivare da cause viscerali (gastro intestinali, in primis).
Consiglierei approfondita valutazione clinico-anamnestica per opportuna diagnosi differenziale, in tal senso.
Intanto, riterrei anche utile modificare (possibilmente con l'ausilio di un nutrizionista) l'alimentazione in senso alcalino (con riduzione di carne, latticini, farine raffinate etc.); inoltre (col medico di famiglia) riconfigurare la terapia medica attualmente seguita (al fine di ridurre ogni eventuale effetto collaterale iatrogeno sugli apparati muscolo-scheletrico e viscerali dei farmaci assunti).
Consiglierei approfondita valutazione clinico-anamnestica per opportuna diagnosi differenziale, in tal senso.
Intanto, riterrei anche utile modificare (possibilmente con l'ausilio di un nutrizionista) l'alimentazione in senso alcalino (con riduzione di carne, latticini, farine raffinate etc.); inoltre (col medico di famiglia) riconfigurare la terapia medica attualmente seguita (al fine di ridurre ogni eventuale effetto collaterale iatrogeno sugli apparati muscolo-scheletrico e viscerali dei farmaci assunti).
[#2]
Utente
Buongiorno Dottore, la ringrazio per la sua risposta.
Le posso chiedere di essere più preciso sul tipo di specialista che dovrei interpellare, per la diagnosi differenziale?
Per quanto riguarda l'alimentazione, prima delle mie crisi coronariche facevo già "il bravo"; poi, i vari specialisti cardiologi e la mia nutrizionista mi hanno fatto virare verso un maggiore apporto di proteine animali.
Le chiederei anche un aiuto sul suo suggerimento circa la riconfigurazione della terapia medica che devo seguire, al fine di ridurne gli effetti collaterali. Il dubbio mi è già venuto più di una volta, dunque ho chiesto al mio medico di base, ai suoi sostituti (quando non c'era) e agli specialisti cardiologi; tutti dicono di continuare a seguirla e di non preoccuparmi del resto. Dunque, da questo punto di vista, sono solo. Le sarei grato se potesse darmi qualche suggerimento.
Grazie mille
Le posso chiedere di essere più preciso sul tipo di specialista che dovrei interpellare, per la diagnosi differenziale?
Per quanto riguarda l'alimentazione, prima delle mie crisi coronariche facevo già "il bravo"; poi, i vari specialisti cardiologi e la mia nutrizionista mi hanno fatto virare verso un maggiore apporto di proteine animali.
Le chiederei anche un aiuto sul suo suggerimento circa la riconfigurazione della terapia medica che devo seguire, al fine di ridurne gli effetti collaterali. Il dubbio mi è già venuto più di una volta, dunque ho chiesto al mio medico di base, ai suoi sostituti (quando non c'era) e agli specialisti cardiologi; tutti dicono di continuare a seguirla e di non preoccuparmi del resto. Dunque, da questo punto di vista, sono solo. Le sarei grato se potesse darmi qualche suggerimento.
Grazie mille
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 11.8k visite dal 03/02/2019.
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