Tendinite
Gent.mi Dottori
Ho 53 anni e svolgo la professione di commercialista e suono, per passione, la chitarra classica.
Nell’Ottobre 2005, mentre suonavo avvertii un dolore lancinante localizzato a 5 cm sopra il polso della mano sinistra dal lato palmare. Non riconosco il problema e continui a suonare per pochi giorni fino a quando diventò impossibile continuare.
Mi reco da un ortopedico: tendinite. Cura con cortisone. Dopo tre mesi il problema sembrava risolto, ma nell’alzare un peso mi ritrovo punto e a capo.
Abbandono di nuovo la chitarra e passo un anno fra ortopedici e dolori all’avanbraccio che si spostano fra l’interno e la parte superiore dello stesso e risalgono anche fino al braccio e oltre, ma soprattutto sembrano diversi: a volte provengono dall’interno, altre volte sembrano superficiali al punto d poterne tracciare con precisione il perimetro. La loro caratteristica è il bruciore. Ho dolore anche alla spalla a ridosso della colonna sotto le cervicali.
Verso dicembre il fenomeno diventa meno importante. Mi reco da un ulteriore ortopedico: diagnosi confermata da RM: ernia cervicale. I dolori al breccio dipendono dalla cervicale.
Il medico mi dice che non esiste cura e di fare attività sportiva, che peraltro facevo (bicicletta).
I dolori non scompaiono, ma sono soltanto di minore intensità, e si alternano a momenti di relativo benessere.
Ad ottobre 2007 iniziano vertigini e sensi di perdita di coscienza. Altro giro di medici per capire. Tutto causato dall’ernia cervicale. Intanto il braccio sinistro perde progressivamente la sua forza.
Nell’Agosto 2008 (sempre con i dolori al braccio che vanno e vengono) inizia un fastidiosissimo prurito alla punta dei polpastrelli seguito dopo un mese da dolori acuti sempre ai polpastrelli. Noto anche un alone rossastro e la perdita di consistenza della parte circoscritta dall’alone stesso. Sospendo di suonare.
Ad ottobre 2008 mi sottopongo alla ozono-terapia, dopo aver consultato un’altro specialista, che mi prescrive anche l’elettromiografia che indica una sofferenza di ambedue le braccia, ma più accentuata a quello sinistro.
Mentre effettuavo i cicli di ozono mi accorgo di avere una mano calda ed una fredda. Altra serie di specialisti e di esami. Risultato: occlusione completa della succlavia sinistra e conseguente inversione del flusso sanguigno.
Mi sottopongo a Angioplastica e mi viene posizionato uno stent. Si ripristina la normale circolazione. Non riprendo a suonare subito ma attento la guarigione dei polpastrelli, scompaiono tutti i dolori. Mi sento un leone.
Riprendo a suonare con molta attenzione, ma ricompaiono gli stessi dolori. La novità è che non appena smetto di suonare questi scompaiono dopo due o tre giorni, mentre prima anche dopo un mese. Iniziano dal braccio e dopo un giorno compaiono anche alla spalla.
Io sarei davvero grato a chi possa aiutarmi a risolvere il problema, ovvero ad indirizzarmi ad uno specialista davvero competente.
Non posso nascondere che, nonostante 53 anni suonati, la faccenda mi crea diversi fastidi. Sono arrivato alla completa sfiducia della classe medica, difatti, dopo 3 anni non ho una diagnosi basata su fatti concreti.
Faccio osservare che il Prof. Caruso mi ha già fornito una risposta il 17/7/2006 e ho seguito il suo consiglio di consultare altri ortopedici.
Grazie Angelo.
Ho 53 anni e svolgo la professione di commercialista e suono, per passione, la chitarra classica.
Nell’Ottobre 2005, mentre suonavo avvertii un dolore lancinante localizzato a 5 cm sopra il polso della mano sinistra dal lato palmare. Non riconosco il problema e continui a suonare per pochi giorni fino a quando diventò impossibile continuare.
Mi reco da un ortopedico: tendinite. Cura con cortisone. Dopo tre mesi il problema sembrava risolto, ma nell’alzare un peso mi ritrovo punto e a capo.
Abbandono di nuovo la chitarra e passo un anno fra ortopedici e dolori all’avanbraccio che si spostano fra l’interno e la parte superiore dello stesso e risalgono anche fino al braccio e oltre, ma soprattutto sembrano diversi: a volte provengono dall’interno, altre volte sembrano superficiali al punto d poterne tracciare con precisione il perimetro. La loro caratteristica è il bruciore. Ho dolore anche alla spalla a ridosso della colonna sotto le cervicali.
Verso dicembre il fenomeno diventa meno importante. Mi reco da un ulteriore ortopedico: diagnosi confermata da RM: ernia cervicale. I dolori al breccio dipendono dalla cervicale.
Il medico mi dice che non esiste cura e di fare attività sportiva, che peraltro facevo (bicicletta).
I dolori non scompaiono, ma sono soltanto di minore intensità, e si alternano a momenti di relativo benessere.
Ad ottobre 2007 iniziano vertigini e sensi di perdita di coscienza. Altro giro di medici per capire. Tutto causato dall’ernia cervicale. Intanto il braccio sinistro perde progressivamente la sua forza.
Nell’Agosto 2008 (sempre con i dolori al braccio che vanno e vengono) inizia un fastidiosissimo prurito alla punta dei polpastrelli seguito dopo un mese da dolori acuti sempre ai polpastrelli. Noto anche un alone rossastro e la perdita di consistenza della parte circoscritta dall’alone stesso. Sospendo di suonare.
Ad ottobre 2008 mi sottopongo alla ozono-terapia, dopo aver consultato un’altro specialista, che mi prescrive anche l’elettromiografia che indica una sofferenza di ambedue le braccia, ma più accentuata a quello sinistro.
Mentre effettuavo i cicli di ozono mi accorgo di avere una mano calda ed una fredda. Altra serie di specialisti e di esami. Risultato: occlusione completa della succlavia sinistra e conseguente inversione del flusso sanguigno.
Mi sottopongo a Angioplastica e mi viene posizionato uno stent. Si ripristina la normale circolazione. Non riprendo a suonare subito ma attento la guarigione dei polpastrelli, scompaiono tutti i dolori. Mi sento un leone.
Riprendo a suonare con molta attenzione, ma ricompaiono gli stessi dolori. La novità è che non appena smetto di suonare questi scompaiono dopo due o tre giorni, mentre prima anche dopo un mese. Iniziano dal braccio e dopo un giorno compaiono anche alla spalla.
Io sarei davvero grato a chi possa aiutarmi a risolvere il problema, ovvero ad indirizzarmi ad uno specialista davvero competente.
Non posso nascondere che, nonostante 53 anni suonati, la faccenda mi crea diversi fastidi. Sono arrivato alla completa sfiducia della classe medica, difatti, dopo 3 anni non ho una diagnosi basata su fatti concreti.
Faccio osservare che il Prof. Caruso mi ha già fornito una risposta il 17/7/2006 e ho seguito il suo consiglio di consultare altri ortopedici.
Grazie Angelo.
[#1]
Gentile signore,
le rivolgo una sola domanda: qual'è la diagnosi sulla base della quale è stato deciso il posizionamento dello stent (TOS?)?
Senza questa informazione è impossibile avere un quadro minimo della sua situazione.
Quanto alla sua odissea purtroppo è vero che in pazienti con quadri simili al suo dove la componente vascolare può essere confusa con una patolgia radicolare o articolare irradiata devo dire che la diagnosi arriva sempre con un certo ritardo. Si tratta sempre di quadri di ischemia periferica spesso poco conosciuti e quasi mai trattati in ambiente ortopedico. Per contro sono noti in ambienti di chirurgia vascolare. Da qui le difficoltà nel riuscire a trovare il percorso migliore.
In attesa di un suo riscontro
Cordialmente.
Dr. A. Valassina
le rivolgo una sola domanda: qual'è la diagnosi sulla base della quale è stato deciso il posizionamento dello stent (TOS?)?
Senza questa informazione è impossibile avere un quadro minimo della sua situazione.
Quanto alla sua odissea purtroppo è vero che in pazienti con quadri simili al suo dove la componente vascolare può essere confusa con una patolgia radicolare o articolare irradiata devo dire che la diagnosi arriva sempre con un certo ritardo. Si tratta sempre di quadri di ischemia periferica spesso poco conosciuti e quasi mai trattati in ambiente ortopedico. Per contro sono noti in ambienti di chirurgia vascolare. Da qui le difficoltà nel riuscire a trovare il percorso migliore.
In attesa di un suo riscontro
Cordialmente.
Dr. A. Valassina
Nota:informazione web richiesta dall'Utente senza visita clinica; non ha valore di diagnosi, trattamento o prognosi che si affidano al medico curante
[#3]
Utente
Può avere significato la circostanza che per tre anni ho tenuto cautelato il braccio SX e quindi vi possa essere assenza di tonicità muscolare ??
Le segnalo questo aspetto per la circostanza che per i primi mesi il dolore era localizzato solo sul polso e, successivamente, è migrato nelle altre parti del braccio.
Tenga altresì conto che il dolore può localizzarsi per alcune ore in un posto per poi spostarsi in un altro posto del braccio e magari ritornare al posto di prima. Per quanto possa sembrare inverosimile questa è la situazione.
L'unica cosa che lo attenua è il caldo e, ultimamente, gli esercizi con un peso.
La saluto cordialmente e attendo speranzoso una risposta.
Le segnalo questo aspetto per la circostanza che per i primi mesi il dolore era localizzato solo sul polso e, successivamente, è migrato nelle altre parti del braccio.
Tenga altresì conto che il dolore può localizzarsi per alcune ore in un posto per poi spostarsi in un altro posto del braccio e magari ritornare al posto di prima. Per quanto possa sembrare inverosimile questa è la situazione.
L'unica cosa che lo attenua è il caldo e, ultimamente, gli esercizi con un peso.
La saluto cordialmente e attendo speranzoso una risposta.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 3.3k visite dal 02/02/2009.
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