Discospondilopatia degenerativa di medio grado, ernia discale L1-L2 ed L5-S1
Salve ,
scrivo per mia madre (65 anni) che da circa 15 giorni è ferma a letto con dolori ed incapace di condurre una vita normale. Ai primi problemi sorti ci siamo rivolti al medico di famiglia che ci consigliato di fare una risonanza magnetica. in sostanza la diagnosi è quella indicata nel titolo. Dopo un primo approccio a base di Voltaren e muscoril la situazione non è cambiata minimamente. Così il medico di base ci ha indicato l'algologo come specialista al quale rivolgerci. L'algologo ha trattato tale problema con infiltrazione di Depo Medrol più lidocaina e la ha dato una terapia a base di Lyrica e Deltacortene. A parte un sollievo nel giorno stesso delle infiltrazioni mia mamma dopo nemmeno un giorno è tornata a letto dolorante e incapace di condurre una vita normale. Abbiamo chiesto al medico di base ma lui dice che è inutile rivolgersi ad altri specialisti e che questa è la terapia. E' normale che dopo 15 giorni stia ancora così male? Cosa potremmo fare? Rivolgersi ad un ortopedico o altre specialisti potrebbe essere utile? Scusate ma sono abbastanza preoccupato anche perchè non ho mai visto mia mamma in queste condizioni. grazie
scrivo per mia madre (65 anni) che da circa 15 giorni è ferma a letto con dolori ed incapace di condurre una vita normale. Ai primi problemi sorti ci siamo rivolti al medico di famiglia che ci consigliato di fare una risonanza magnetica. in sostanza la diagnosi è quella indicata nel titolo. Dopo un primo approccio a base di Voltaren e muscoril la situazione non è cambiata minimamente. Così il medico di base ci ha indicato l'algologo come specialista al quale rivolgerci. L'algologo ha trattato tale problema con infiltrazione di Depo Medrol più lidocaina e la ha dato una terapia a base di Lyrica e Deltacortene. A parte un sollievo nel giorno stesso delle infiltrazioni mia mamma dopo nemmeno un giorno è tornata a letto dolorante e incapace di condurre una vita normale. Abbiamo chiesto al medico di base ma lui dice che è inutile rivolgersi ad altri specialisti e che questa è la terapia. E' normale che dopo 15 giorni stia ancora così male? Cosa potremmo fare? Rivolgersi ad un ortopedico o altre specialisti potrebbe essere utile? Scusate ma sono abbastanza preoccupato anche perchè non ho mai visto mia mamma in queste condizioni. grazie
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Buonasera. In teoria il dolore si riduce della metà nel primo mese poi da 1 a 3 mesi si riduce ulteriormente fino a scomparire. Cmq dovrebbe fare iniezioni col cortisone (di solito si fanno per 3 gg a dosaggio pieno poi per altri 3 gg a metà dosaggio). Usate la borsa dell'acqua calda che aiuta a decontrarre i muscoli. Saluti
Dr. Ibrahim Akkawi
Specialista in Ortopedia e Traumatologia
[#4]
Mi permetto di intervenire per doverosa puntualizzazione di alcuni aspetti del consulto.
Faccio notare al collega che è vietato dalla Legge prescrivere terapie a distanza senza conoscere il paziente, il che può esporre il medico a conseguenze medico legali molto serie.
Detto questo devo precisare che i farmaci agiscono sui sintomi ma non sulla causa che provoca i sintomi.
Le ernie discali col tempo possono perdere la loro forza compressiva e quindi far recedere la sintomatologia dolorosa, ma tale tempo non è predeterminabile e il danno sulle radici compresse o irritate dal tessuto discale fuoriuscito dalla propria sede può danneggiare per esempio i muscoli degli arti la cui innervazione dipende da quelle radici.
Un altro aspetto da tenere molto in conto è che la regressione del dolore non sempre è segno di guiarigione, ma può invece essere segno di un danno serio.
Infatti la prolungata compressione di una radice nervosa può impedire la conduzione della sensazione di dolore che quindi il cervello non riconosce come tale. La permanenza della compressione, perdurando, può danneggiare anche la conduzione motoria provocando danni funzionali.
Ovviamente la valutazione per una adeguata terapia va fatta in modo completo, visitando il paziente, conoscendo la sua storia clinica e valutando le immagini degli esami effettuati.
Cordialmente
Faccio notare al collega che è vietato dalla Legge prescrivere terapie a distanza senza conoscere il paziente, il che può esporre il medico a conseguenze medico legali molto serie.
Detto questo devo precisare che i farmaci agiscono sui sintomi ma non sulla causa che provoca i sintomi.
Le ernie discali col tempo possono perdere la loro forza compressiva e quindi far recedere la sintomatologia dolorosa, ma tale tempo non è predeterminabile e il danno sulle radici compresse o irritate dal tessuto discale fuoriuscito dalla propria sede può danneggiare per esempio i muscoli degli arti la cui innervazione dipende da quelle radici.
Un altro aspetto da tenere molto in conto è che la regressione del dolore non sempre è segno di guiarigione, ma può invece essere segno di un danno serio.
Infatti la prolungata compressione di una radice nervosa può impedire la conduzione della sensazione di dolore che quindi il cervello non riconosce come tale. La permanenza della compressione, perdurando, può danneggiare anche la conduzione motoria provocando danni funzionali.
Ovviamente la valutazione per una adeguata terapia va fatta in modo completo, visitando il paziente, conoscendo la sua storia clinica e valutando le immagini degli esami effettuati.
Cordialmente
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 2.1k visite dal 19/12/2018.
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