E' possibile la rottura del perno endomidollare?

Salve chiedo questo parere per conto di mio padre (i dati inseriti in sede di iscrizione sono i suoi)che 4 mesi fa è stato operato per una frattura scomposta mediodiafisaria all'omero sinistro a cui è stato applicato un perno endomidollare.
Tornato a casa ha effettuato sedute di magnetoterapia per circa un mese e mezzo e dopo i vari controlli di routine ha iniziato a metà dicembre la fisioterapia.
Dai referti risultava una calcificazione tardiva e gli è stato consigliato dai medici che lo hanno operato di effettuare delle sedute di onde d'urto e ne ha effettuate 2.
Da alcuni giorni avvertiva qualche dolore ma sopportabile alla parte interessata dall'operazione,ma ieri ha avvertito uno scrocchio all'omero (era qui a casa)e subito l'impossibilità di muovere il braccio.Per farla breve ora è ricoverato e deve rioperarsi perchè dalle radiografie effettuate risulta che si è rotto il perno endomidollare.
Ora quello che mi chiedo è possibile che ciò avvenga considerando che si tratta di materiali in titanio,quindi resistenti e flessibili e utilizzati apposta per ridurre questo tipo di fratture.La cosa mi sembra veramente strana considerando che non è caduto e non ha urtato la parte interessata, ma effettuato solo gli sforzi compatibili con la fisioterapia e con le sue possibilità di movimento.
In attesa di una vostra risposta,
distinti saluti
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Dr. Antonio Mattei Ortopedico, Geriatra 944 50
Gentile Utente
Purtroppo la rottura dei mezzi di sintesi è un evento che può verificarsi indipendentemente dal loro materiale di costruzione.
In genere si verifica quando lo stress è continuo e costante.
Nel caso del suo Papà mi pare di capire che la frattura non mostrava segni di guarigione e in questi casi purtroppo a volte può verificarsi la rottura del chiodo.
Spero di essere stato esaustivo.
Le invio i miei più cordiali saluti

Antonio Mattei

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Dr. Umberto Donati Ortopedico, Chirurgo della mano, Medico legale, Perfezionato in medicine non convenzionali 7.9k 278
Purtroppo la rottura del mezzo di sintesi è una complicazione possibile nei ritardi di consolidazione: se la frattura non consolida i micromovimenti fra i due monconi dell'osso provocano sollecitazioni ripetute che possono determinare la rottura dei mezzi di sintesi. Questo avviene con linee di forza diverse sulle viti, le placche e i chiodi endomidollari. Può anche verificarsi su un osso consolidato ma solo per traumi importanti.
Auguri a Suo padre per una guarigione completa
Cordiali saluti

Umberto Donati, MD

www.ortopedicoabologna.it

[#3]
Utente
Utente
Grazie per la risposta.
Presentava un leggero ritardo nella calcificazione.Ma vorrei capire se ad esempio la magnetoterapia e le onde d'urto possono aver influito in maniera negativa o la fisioterapia era errata e se tutti questi elenti hanno potuto aumentare lo stress di cui parlava.
Grazie ancora
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Dr. Antonio Mattei Ortopedico, Geriatra 944 50
Direi di no.
La magneto terapia e le onde d'urto in genere si usano per accelerare il processo di guarigione.
La fisioterapia purtroppo non può essere valutata da questo punto di vista ma diciamo che da sola non può essere considerata responsabile anche se fosse stata praticata in modo sbagliato (e Io non credo sia stato fatto questo errore).
Spero di aver chiarito i suoi dubbi
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Utente
Utente
A questo punto mi chiedo se la nuova operazione di sostituzione del perno rotto sia necessaria o se sono ipotizzabili altre soluzioni.
Poi a seguito di questa eventuale operazione quali potrebbero essere i tempi di recupero,anche considerando l'operazione fatta 4 mesi fa?Questa nuova operazione come inciderebbe sulla frattura?
Grazie
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Dr. Antonio Mattei Ortopedico, Geriatra 944 50
Il reintervento dovrebbe comportare l'utilizzo di placca e viti più trapianti d'osso ed eventualmente fattori di crescita.
I tempi di recupero poi sarebbero più o meno quelli della frattura.
Naturalmente è prudente osservare in questo caso atteggiamenti più ...conservativi e con controlli più ravvicinati.