frattura collo femore in grande anziana con demenza
Mia madre 93enne, affetta da demenza di alzheimer, poco o niente collaborante, con mobilità già molto ridotta, osteoporosi e artrosi. ha una frattura al collo del femore della gamba sinistra, riscontrata dai medici del pronto soccorso dove l'ho portata per farla esaminare, per le grida di dolore che faceva durante la movimentazione tra letto e carrozzella.
I medici, senza mai sbilanciarsi come fanno spesso, mi hanno posto di fronte ad una scelta:
a) impiantare una protesi, e quindi affrontare un intervento chirurgico impegnativo con i rischi connessi;
b) non intervenire chirurgicamente, sedare il dolore e aspettare che la frattura si calcifichi da sé, con rischi e conseguenze diversi.
Fatte le mie considerazioni, ho optato per riportare a casa la mamma, riservandomi la possibilità di cambiare idea al mutare della situazione (leggi: aumento insopportabile del dolore).
Vorrei sapere se nella circostanza descritta esiste in medicina un orientamento generale e mediamente quali scelte vengono adottate.
Mi chiedo anche se il solo fatto di aver lasciato a me la scelta, senza raccomandare l'intervento come "percorso obbligato", significhi che non vale la pena correre il rischio di operare, togliendosi la responsabilità di indicare la strada preferibile.
Grazie per l'attenzione.
I medici, senza mai sbilanciarsi come fanno spesso, mi hanno posto di fronte ad una scelta:
a) impiantare una protesi, e quindi affrontare un intervento chirurgico impegnativo con i rischi connessi;
b) non intervenire chirurgicamente, sedare il dolore e aspettare che la frattura si calcifichi da sé, con rischi e conseguenze diversi.
Fatte le mie considerazioni, ho optato per riportare a casa la mamma, riservandomi la possibilità di cambiare idea al mutare della situazione (leggi: aumento insopportabile del dolore).
Vorrei sapere se nella circostanza descritta esiste in medicina un orientamento generale e mediamente quali scelte vengono adottate.
Mi chiedo anche se il solo fatto di aver lasciato a me la scelta, senza raccomandare l'intervento come "percorso obbligato", significhi che non vale la pena correre il rischio di operare, togliendosi la responsabilità di indicare la strada preferibile.
Grazie per l'attenzione.
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Dr. Alberto Nicodemo
Ortopedico
114 16
La tendenza attuale è di operare tutte fratture del collo femorale in tempi rapidi (entro le 48 ore), ma esistono alcune eccezioni.
1) paziente inoperabile per condizioni generali scadenti e gravi patologie associate.
2) paziente non deambulante già prima del trauma.
Nel 2° caso l'intervento si può comunque eseguire a scopo antalgico (per ridurre il dolore), ma si decide caso per caso.
Mi sembra quindi che i colleghi si siano comportati in modo corretto.
Più in generale, quando si prendono queste decisioni bisogna sempre considerare i rischi e le complicanze possibili legate all'intervento chirurgico e mettere sull'altro piatto della bilancia i possibili vantaggi dell'intervento stesso.
In bocca al lupo
Cordiali Saluti
1) paziente inoperabile per condizioni generali scadenti e gravi patologie associate.
2) paziente non deambulante già prima del trauma.
Nel 2° caso l'intervento si può comunque eseguire a scopo antalgico (per ridurre il dolore), ma si decide caso per caso.
Mi sembra quindi che i colleghi si siano comportati in modo corretto.
Più in generale, quando si prendono queste decisioni bisogna sempre considerare i rischi e le complicanze possibili legate all'intervento chirurgico e mettere sull'altro piatto della bilancia i possibili vantaggi dell'intervento stesso.
In bocca al lupo
Cordiali Saluti
Dr. A.Nicodemo
www.ancaebacino.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.2k visite dal 19/08/2018.
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