Pubalgia cronica - intervento di nesovic

Salve. Sono un collega medico di 32anni.
Sono affetto da più di 4 anni da una terribile forma di pubalgia refrattaria a qualsiasi tipo di trattamento conservativo (FANS, iniezioni di cortisone, laser, ultrasuoni, onde d' urto, tecar terapia, osteopatia, agopuntura etc etc). La cronicizzazione della patologia ha addirittura determinata una osteofitosi diffusa del pube. Attualmente ho uno stile di vita molto limitato. Ho dolore se sto molto tempo i piede, cammino molto o se assumo posizioni che causano compressione meccanica sul pube.
Ho letto che per il mio problema è molto efficace l' intervento di Nesovic, che in realtà è uguale alla riparazione di ernia inguinale secondo Bassini.
Qualcuno mi sa dare informazioni in merito?
Funziona davvero?
Chi lo esegue?
Me lo posso far eseguire anche da un chirurgo generale?

grazie
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Dr. Antonio Valassina Ortopedico, Chirurgo vascolare 2k 66
Caro Collega,
mi sembra non molto chiara la storia clinica e altrettanto la diagnosi. L'indicazione ancora di più.

1) Cosa intende per "pube"? Si tratta dell'articolazione della sinfisi pubica? E' stata riscontrata una "sinfisite pubica" cronicizzata, come potrebbe desumersi da alcune sue parole ("osteofitosi") oppure si tratta di altro?
2)Oppure per pubalgia Lei intende solo una tendinosi inserzionale a livello dell'ischio e del pube?
3) Nel capitolo della pubalgia rientrano entità anatomo cliniche totalmente diverse
a. ernie inguinali o crurali
b. neuropatie da intrappolamento
c. patologie mio-tendinee
d. patologie articolari.

Pertanto è indispensabile una serie di accertamenti che consentano di porre in primo luogo una diagnosi quanto più certa possibile. Solo successivamente si prenderà in considerazione il trattamento.
Pertanto l'intervento di plastica (Nesovic-Bassini = miorraffia inguinale bilaterale per bilanciare le tensioni inserzionali) della parete inguinale è solo una delle opzioni, ma assolutamente non l'unica.

In questi casi occorre una valutazione congiunta di un chirurgo generale e di un ortopedico ed eventualmente di un medico dello sport esperti nella diagnosi e nella cura di questo tipo di problemi.
Cordialmente
Dr A. Valassina

Nota:informazione web richiesta dall'Utente senza visita clinica; non ha valore di diagnosi, trattamento o prognosi che si affidano al medico curante

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Utente
Utente
Caro collega
Hai ragione nel dire che "pubalgia" è un termine assai generico. Io sono affetto da sindrome retto-adduttoria, ossia tendinopatia inserzionale dei muscoli adduttori e addominali. Ho eseguito una TAC 3D ,le cui immagini posso mandarti per email, che dimostra una osteofitosi diffusa di tutto il pube. Gli "osteofiti" più grossi sono a destra in corrispondenza delle inserzioni del retto addominale, obliquo esterno e grande adduttore.
Ho dolore quando sto molto tempo in piedi (sala operatoria), cammino molto, corro o quando ci sono delle compressione meccaniche sul pube (andare in moto).
Le mie domande sono :
Hai esperienza diretta con l ' intervento di Nesovic - Bassini?
Il rinforzo della parete addominale che si prefigge questo intervento può secondo te essere ottenuto anche tramite esercizi addominali con successivo stretching?
Attualmente penso di aver risolto la "componente adduttoria" del problema lavorando molto di stretching e posture.
Rimane da risolvere ora la "componente addominale".
Secondo te quale può essere il metodo migliore?
Grazie
[#3]
Dr. Antonio Valassina Ortopedico, Chirurgo vascolare 2k 66
In Italia questa tecnica non è molto utilizzata, mentre in Francia per esempio è più conosciuta.
Noi non abbiamo mai avuto occassione di operare casi di questo genere, risolti sempre con trattamenti conservativi.
Detto questo, resta da chiarire il tuo quadro clinico per valutare la responsabilità delle varie componenti anatomofunzionali nel determinare la sindrome dolorosa.
Pertanto a distanza, come un medico ben sa, non è possibile formulare diagnosi e suggerire terapie.

In via generale ti posso solo consigliare di seguire fin dove possibile un approccio conservativo, tanto più che, da quanto riferisci, i miglioramenti con tecniche di rieducazione sono evidenti.
Ma il tutto va seguito da colleghi ortopedici, chirurghi e medici dello sport esperti e molto attenti nel valutare ogni evoluzione sia in positivo che in negativo della sintomatologia.
Con i migliori auguri di pronta guarigione
Cordialmente
Dr. A. Valassina