Difficoltà nel piegare il pollice dopo un trauma da schiacciamento
Buonasera, avrei bisogno di un vostro consulto per quanto riguarda un trauma da schiacciamento al pollice.
Circa 2 mesi fa mi sono schiacciata il dito nella chiusura di un portone.
Dito enorme e abbastanza nero, così nei giorni successivi sono andata a fare una RX per il dolore e il gonfiore.
RX negativa, nulla di rotto solo un po’ di giorni a riposo, Voltaren e ghiaccio.
Ho continuato ad andare a lavorare e purtroppo lavorando in una pelletteria il pollice è indispensabile.
I giorni passavano, il dito era sempre più gonfio e nero, al che mi sono recata dal mio medico di famiglia per farmi dare alcuni giorni e far guarire il dito.
Lui ha voluto vedere la radiografia e di conseguenza visto le condizioni del dito, mi ha fatto rifare la radiografia; anch’essa negativa a parte una lesione dei tessuti molli e un enorme versamento.
Terapia di ghiaccio, Voltaren, Hirudoid per l’ematoma e Nimesulide (che ho dovuto interrompere dopo la prima bustina a causa di problemi allo stomaco.)
La cosa è andata avanti tutto Aprile e tutto Maggio, ma purtroppo il dito non è migliorato per nulla.
In Farmacia mi è stato dato anche il Brexidolart, ma anch’esso non ha fatto molto.
Ad oggi ho difficoltà a piegare il dito, o meglio, non riesco proprio a piegarlo nonostante sto facendo dei piccoli “esercizi” in acqua tiepida e sale.
La parte superiore è rimasta gonfia e la parte inferiore del dito presenta un “avvallamento”.
Voi cosa ne pensate? Il dito rimarrà così o c’e possibilità di recupero?
Devo consultare un ortopedico o un fisioterapista?
Grazie, buona serata.
Circa 2 mesi fa mi sono schiacciata il dito nella chiusura di un portone.
Dito enorme e abbastanza nero, così nei giorni successivi sono andata a fare una RX per il dolore e il gonfiore.
RX negativa, nulla di rotto solo un po’ di giorni a riposo, Voltaren e ghiaccio.
Ho continuato ad andare a lavorare e purtroppo lavorando in una pelletteria il pollice è indispensabile.
I giorni passavano, il dito era sempre più gonfio e nero, al che mi sono recata dal mio medico di famiglia per farmi dare alcuni giorni e far guarire il dito.
Lui ha voluto vedere la radiografia e di conseguenza visto le condizioni del dito, mi ha fatto rifare la radiografia; anch’essa negativa a parte una lesione dei tessuti molli e un enorme versamento.
Terapia di ghiaccio, Voltaren, Hirudoid per l’ematoma e Nimesulide (che ho dovuto interrompere dopo la prima bustina a causa di problemi allo stomaco.)
La cosa è andata avanti tutto Aprile e tutto Maggio, ma purtroppo il dito non è migliorato per nulla.
In Farmacia mi è stato dato anche il Brexidolart, ma anch’esso non ha fatto molto.
Ad oggi ho difficoltà a piegare il dito, o meglio, non riesco proprio a piegarlo nonostante sto facendo dei piccoli “esercizi” in acqua tiepida e sale.
La parte superiore è rimasta gonfia e la parte inferiore del dito presenta un “avvallamento”.
Voi cosa ne pensate? Il dito rimarrà così o c’e possibilità di recupero?
Devo consultare un ortopedico o un fisioterapista?
Grazie, buona serata.
[#1]
Gentile Signora,
certamente si è verificato un ematoma sub-ungueale (che andava drenato forando l'unghia subito dopo il trauma).
Ormai, l'ematoma si è organizzato, cioè non è più in forma liquida.
Deve solo aspettare e fare gli esercizi anche passivi, aiutandosi con l'altra mano.
Non c'è altro da fare.
Buona giornata.
certamente si è verificato un ematoma sub-ungueale (che andava drenato forando l'unghia subito dopo il trauma).
Ormai, l'ematoma si è organizzato, cioè non è più in forma liquida.
Deve solo aspettare e fare gli esercizi anche passivi, aiutandosi con l'altra mano.
Non c'è altro da fare.
Buona giornata.
Dr. Giorgio LECCESE
NB: il consulto online non può nè deve sostituire la visita reale
[#4]
Utente
Buonasera dottore,mi scuso per l’immenso disturbo.
Viste le condizioni del pollice e alcun miglioramento, ho fatto una visita da un ortopedico.
Lui inizialmente pensava fossero lesionati i tendini perché molto gonfi e infiammati.
Al che, mi ha prescritto un’ecografia e per il dolore, ma soprattutto per sfiammare un po’ il pollice mi ha prescritto il Keplat cerotto medicato. (Con questo cerotto il dolore va un po’ meglio, ma come mobilità purtroppo nulla.)
L’ecografia è risultata negativa, i tendini vanno bene.
Ma l’ecografista nel vedere che il dito dopo 4 mesi è ancora bloccato mi ha consigliato di fare un’ulteriore RX per vedere un po’ la situazione ossea.
Il mio ortopedico è d’accordo nel fare la RX per la terza volta visto che il dito è ancora un po’ gonfio.
Lei che ne pensa?
Io sono molto scoraggiata perché purtroppo sono 4 mesi che non riesco a muovere il dito. E ciò mi causa un po’ di problemi anche a livello lavorativo...
Grazie, buona serata.
Viste le condizioni del pollice e alcun miglioramento, ho fatto una visita da un ortopedico.
Lui inizialmente pensava fossero lesionati i tendini perché molto gonfi e infiammati.
Al che, mi ha prescritto un’ecografia e per il dolore, ma soprattutto per sfiammare un po’ il pollice mi ha prescritto il Keplat cerotto medicato. (Con questo cerotto il dolore va un po’ meglio, ma come mobilità purtroppo nulla.)
L’ecografia è risultata negativa, i tendini vanno bene.
Ma l’ecografista nel vedere che il dito dopo 4 mesi è ancora bloccato mi ha consigliato di fare un’ulteriore RX per vedere un po’ la situazione ossea.
Il mio ortopedico è d’accordo nel fare la RX per la terza volta visto che il dito è ancora un po’ gonfio.
Lei che ne pensa?
Io sono molto scoraggiata perché purtroppo sono 4 mesi che non riesco a muovere il dito. E ciò mi causa un po’ di problemi anche a livello lavorativo...
Grazie, buona serata.
[#8]
Utente
Buonasera dottore,
le scrivo per dirle che ho effettuato l’RX a fine Agosto.
La radiografia non ha evidenziato nulla di particolare, al che il mio ortopedico mi ha consigliato di iniziare un percorso di fisioterapia.
Ho iniziato fisioterapia a Settembre. La prima settimana il mio fisioterapista ha deciso di fare manipolazione tutti i giorni.
La seconda settimana idem, a parte una volta che ho fatto magnetoterapia.
La terza settimana un giorno sì e uno no sono andata a fare magnetoterapia senza manipolazione.
Dopo di che sono stata una settimana ferma e ho ripreso a fare manipolazione questa settimana.
Però sto notando un dolore diverso da tutte le altre volte. Certo, la manipolazione non è una passeggiata, ma sia martedì che oggi ho sentito un dolore molto più intenso del solito.
Oltre al gonfiore in tutta la parte destra del dito, mi rimane un dolore intenso che non mi consente nemmeno di prendere in mano gli oggetti.
Ad oggi purtroppo, non ho ancora visto alcun miglioramento. So che per recuperare un dito fermo da 6 mesi dove permane rigidità, ci vorrà tanto tempo, ma è normale che dopo molte terapie non si sia mosso ancora nulla?
Grazie, buona serata.
le scrivo per dirle che ho effettuato l’RX a fine Agosto.
La radiografia non ha evidenziato nulla di particolare, al che il mio ortopedico mi ha consigliato di iniziare un percorso di fisioterapia.
Ho iniziato fisioterapia a Settembre. La prima settimana il mio fisioterapista ha deciso di fare manipolazione tutti i giorni.
La seconda settimana idem, a parte una volta che ho fatto magnetoterapia.
La terza settimana un giorno sì e uno no sono andata a fare magnetoterapia senza manipolazione.
Dopo di che sono stata una settimana ferma e ho ripreso a fare manipolazione questa settimana.
Però sto notando un dolore diverso da tutte le altre volte. Certo, la manipolazione non è una passeggiata, ma sia martedì che oggi ho sentito un dolore molto più intenso del solito.
Oltre al gonfiore in tutta la parte destra del dito, mi rimane un dolore intenso che non mi consente nemmeno di prendere in mano gli oggetti.
Ad oggi purtroppo, non ho ancora visto alcun miglioramento. So che per recuperare un dito fermo da 6 mesi dove permane rigidità, ci vorrà tanto tempo, ma è normale che dopo molte terapie non si sia mosso ancora nulla?
Grazie, buona serata.
[#10]
Utente
Grazie per la risposta, dottore.
Si, infatti il mio fisioterapista ha voluto che facessi un’ulteriore visita da un altro ortopedico.
Lui ha confermato la fisioterapia con manipolazione (compresa di crioterapia, magnetoterapia e tecarterapia), aggiungendo un tutore e degli integratori per aiutare il tendine. (Mi ha segnato il Tendidor da prendere per un mese.)
Per ora ha consigliato di continuare fisioterapia, se non dovessero esserci miglioramenti, vedremo ciò che è meglio fare.
Ad oggi (dopo un mese di sedute) non ho trovato molti miglioramenti per quanto riguarda mio percorso di fisioterapia, o meglio, dopo ogni seduta il dito sembra ancor più bloccato... soprattutto per il fatto che dal dolore non riesco a prendere nulla in mano.
Ho fatto presente al fisioterapista questo particolare e mi è stato detto che il tendine non è messo proprio bene...
Lei che ne pensa?
Grazie, saluti.
Si, infatti il mio fisioterapista ha voluto che facessi un’ulteriore visita da un altro ortopedico.
Lui ha confermato la fisioterapia con manipolazione (compresa di crioterapia, magnetoterapia e tecarterapia), aggiungendo un tutore e degli integratori per aiutare il tendine. (Mi ha segnato il Tendidor da prendere per un mese.)
Per ora ha consigliato di continuare fisioterapia, se non dovessero esserci miglioramenti, vedremo ciò che è meglio fare.
Ad oggi (dopo un mese di sedute) non ho trovato molti miglioramenti per quanto riguarda mio percorso di fisioterapia, o meglio, dopo ogni seduta il dito sembra ancor più bloccato... soprattutto per il fatto che dal dolore non riesco a prendere nulla in mano.
Ho fatto presente al fisioterapista questo particolare e mi è stato detto che il tendine non è messo proprio bene...
Lei che ne pensa?
Grazie, saluti.
[#12]
Utente
Grazie per la risposta, dottore.
Esattamente... è ciò che penso anch’io. Anche perché non ho avuto molti benefici con le varie terapie. (Provate tutte tra l’altro. Dalla crioterapia, alla magnetoterapia, alla tecar.)
So che sarà un percorso lungo perché un dito fermo da molti mesi non è cosa facile, ma la kinesi a lungo andare, secondo lei, darà risultati?
Grazie ancora dottore. Saluti.
Esattamente... è ciò che penso anch’io. Anche perché non ho avuto molti benefici con le varie terapie. (Provate tutte tra l’altro. Dalla crioterapia, alla magnetoterapia, alla tecar.)
So che sarà un percorso lungo perché un dito fermo da molti mesi non è cosa facile, ma la kinesi a lungo andare, secondo lei, darà risultati?
Grazie ancora dottore. Saluti.
[#16]
Utente
Buonasera dottore,
circa un mese fa, in relazione alla non riuscita dei tre mesi di sedute fisioterapiche (comprendenti magnetoterapia, kinesi, tecar e crio) il mio ortopedico ha voluto rivedermi per capire meglio la dinamica della situazione.
Ha deciso di provare ad “aiutare” il tendine con una puntura di antinfiammatorio.
Anch’essa non ha avuto alcun effetto nel tendine.
Al che abbiamo deciso di fare una risonanza magnetica perchè ad oggi il pollice non si piega per nulla, anzi dopo ogni seduta di kinesi non riesco ad effettuare alcun tipo di movimento dal dolore.
Le riporto l’esito della RM:
Iperintensità di segnale con ridotta valutazione della componente fibrillare del tendine estensore del I raggio nel suo tratto distale per circa 15 mm in corrispondenza della I articolazione interfalangea distale da riferire ad una lesione distrattiva di I-II grado.
Minimi segni di tenosinovite del tendine flessore del I raggio.
Non altre alterazioni di segnale delle restanti strutture tendino-legamentose in esame.
Non edema osseo.
Non versamento articolare.
Lei che ne pensa? Ho ritirato la risonanza stasera, perciò fino alla prossima settimana non avrò modo di vedere il mio ortopedico.
Grazie, saluti.
circa un mese fa, in relazione alla non riuscita dei tre mesi di sedute fisioterapiche (comprendenti magnetoterapia, kinesi, tecar e crio) il mio ortopedico ha voluto rivedermi per capire meglio la dinamica della situazione.
Ha deciso di provare ad “aiutare” il tendine con una puntura di antinfiammatorio.
Anch’essa non ha avuto alcun effetto nel tendine.
Al che abbiamo deciso di fare una risonanza magnetica perchè ad oggi il pollice non si piega per nulla, anzi dopo ogni seduta di kinesi non riesco ad effettuare alcun tipo di movimento dal dolore.
Le riporto l’esito della RM:
Iperintensità di segnale con ridotta valutazione della componente fibrillare del tendine estensore del I raggio nel suo tratto distale per circa 15 mm in corrispondenza della I articolazione interfalangea distale da riferire ad una lesione distrattiva di I-II grado.
Minimi segni di tenosinovite del tendine flessore del I raggio.
Non altre alterazioni di segnale delle restanti strutture tendino-legamentose in esame.
Non edema osseo.
Non versamento articolare.
Lei che ne pensa? Ho ritirato la risonanza stasera, perciò fino alla prossima settimana non avrò modo di vedere il mio ortopedico.
Grazie, saluti.
[#22]
Utente
Grazie mille dottore.
Sì, post-traumatico. (L’articolazione ha subito un trauma da schiacciamento ad Aprile e purtroppo solo ora grazie alla risonanza abbiamo scoperto un danno al tendine.)
Lei cosa mi consiglia di fare? Io vengo da tre mesi di sedute fisioterapiche (provate tutte tra l’altro) e ancora purtroppo permane rigidità. Non siamo riusciti a far muovere nulla.
Secondo lei ci sono elementi per un probabile intervento?
Grazie mille dottore, sempre gentilissimo.
Sì, post-traumatico. (L’articolazione ha subito un trauma da schiacciamento ad Aprile e purtroppo solo ora grazie alla risonanza abbiamo scoperto un danno al tendine.)
Lei cosa mi consiglia di fare? Io vengo da tre mesi di sedute fisioterapiche (provate tutte tra l’altro) e ancora purtroppo permane rigidità. Non siamo riusciti a far muovere nulla.
Secondo lei ci sono elementi per un probabile intervento?
Grazie mille dottore, sempre gentilissimo.
[#26]
Utente
Buonasera dottore,
le riassumo un po’ la mia situazione:
Trauma da schiacciamento avvenuto ad Aprile dove permane rigidità.
Rx ed eco negative. A Settembre ho iniziato un percorso di fisioterapia (compresa di kinesi, magneto, tecar e crio).
A metà Novembre nessun miglioramento, nonostante i due mesi di Fisioterapia fatta tre volte a settimana, l’ortopedico decide di provare a sbloccare un po’ il tendine con una puntura di antinfiammatorio. (Anch’essa non ha dato alcun risultato.)
Decidono di farmi fare una RMN che evidenzia minimi segni di tenosinovite del flessore e una lesione di I-II grado dell’estensore.
Ad oggi permane rigidità e purtroppo ancora non riesco a piegare il pollice.
Oggi ho fatto una visita da un chirurgo della mano il quale mi ha consigliato di fare 10 sedute di ultrasuoni senza però forzare il dito.
Ha detto anche che non si aspetta grandi miglioramenti perché è un caso abbastanza difficile e che mi vorrà rivedere tra un mese circa.
Lei che ne pensa? normale che ad oggi dopo 32 sedute di fisioterapia io abbia ancora dolore e non riesca ancora a piegare il dito?
Grazie. Buon 2019.
le riassumo un po’ la mia situazione:
Trauma da schiacciamento avvenuto ad Aprile dove permane rigidità.
Rx ed eco negative. A Settembre ho iniziato un percorso di fisioterapia (compresa di kinesi, magneto, tecar e crio).
A metà Novembre nessun miglioramento, nonostante i due mesi di Fisioterapia fatta tre volte a settimana, l’ortopedico decide di provare a sbloccare un po’ il tendine con una puntura di antinfiammatorio. (Anch’essa non ha dato alcun risultato.)
Decidono di farmi fare una RMN che evidenzia minimi segni di tenosinovite del flessore e una lesione di I-II grado dell’estensore.
Ad oggi permane rigidità e purtroppo ancora non riesco a piegare il pollice.
Oggi ho fatto una visita da un chirurgo della mano il quale mi ha consigliato di fare 10 sedute di ultrasuoni senza però forzare il dito.
Ha detto anche che non si aspetta grandi miglioramenti perché è un caso abbastanza difficile e che mi vorrà rivedere tra un mese circa.
Lei che ne pensa? normale che ad oggi dopo 32 sedute di fisioterapia io abbia ancora dolore e non riesca ancora a piegare il dito?
Grazie. Buon 2019.
[#28]
Utente
Assolutamente sì, il dottore che mi ha visitata mi ha consigliato una fisioterapista della mano e a breve inizieremo anche questo percorso di Fisioterapia.
Per quanto riguarda la mobilità, in genere nella rigidità articolare si arriva a guarigione con questo tipo di terapia?
Grazie mille per la risposta, dottore. Gentilissimo.
Per quanto riguarda la mobilità, in genere nella rigidità articolare si arriva a guarigione con questo tipo di terapia?
Grazie mille per la risposta, dottore. Gentilissimo.
[#30]
Utente
Sì, la Kinesi sia da sola che seguita da un fisioterapista la sto facendo ormai da 4 mesi, ma non ha avuto grandi risultati...
Per questo il chirurgo della mano che mi ha visitata ha deciso di farmi fare 10 sedute di ultrasuoni con ghiaccio comprendente anche la kinesi.
Ha detto inoltre che è probabile si siano formate delle aderenze tra il tendine e l’osso e molto probabilmente questo impedisce il normale piegamento del dito.
Spero di poter risolvere con questo tipo di fisioterapia visto che il primo percorso purtroppo non è andato a buon fine...
Grazie ancora dottore.
Per questo il chirurgo della mano che mi ha visitata ha deciso di farmi fare 10 sedute di ultrasuoni con ghiaccio comprendente anche la kinesi.
Ha detto inoltre che è probabile si siano formate delle aderenze tra il tendine e l’osso e molto probabilmente questo impedisce il normale piegamento del dito.
Spero di poter risolvere con questo tipo di fisioterapia visto che il primo percorso purtroppo non è andato a buon fine...
Grazie ancora dottore.
[#32]
Utente
Il movimento lo faccio aiutandomi con l’altra mano e tenendo poi il dito in posizione piegata fino a quando il dolore non è troppo forte. Cosa che mi ha sempre fatto anche il fisioterapista.
Certo, lui sforza molto di più. Io non essendo competente e nemmeno masochista evito di arrivare al dolore che mi fa arrivare lui.
Anche perché dopo ogni seduta ho problemi di gonfiore e dolore anche fino al giorno dopo.
Certo, lui sforza molto di più. Io non essendo competente e nemmeno masochista evito di arrivare al dolore che mi fa arrivare lui.
Anche perché dopo ogni seduta ho problemi di gonfiore e dolore anche fino al giorno dopo.
[#35]
Utente
Buonasera,
vi riassumo un po’ la mia situazione:
Trauma da schiacciamento avvenuto ad Aprile dello scorso anno dove permane rigidità.
Rx ed eco negative. A Settembre ho iniziato un percorso di fisioterapia.
Visti gli scarsi risultati a Dicembre decidono di farmi fare una RMN che evidenzia minimi segni di tenosinovite del flessore e una lesione di I-II grado dell’estensore.
Mi è stato consigliato un chirurgo della mano e dopo la visita ho iniziato un percorso di fisioterapia da una specialista della mano.
Da Gennaio sto facendo elettrostimolazione, ultrasuoni ed esercizi assistiti e non, più volte al giorno.
Il dito reagisce abbastanza bene ai movimenti, l’unico problema che purtroppo ho (e che ho sempre avuto) è che al minimo sforzo; come il prendere in mano un oggetto, il dito torna a bloccarsi.
È normale una reazione del genere? Purtroppo a 21 anni è un problema abbastanza fastidioso avere un pollice bloccato...
Grazie. Buona serata.
vi riassumo un po’ la mia situazione:
Trauma da schiacciamento avvenuto ad Aprile dello scorso anno dove permane rigidità.
Rx ed eco negative. A Settembre ho iniziato un percorso di fisioterapia.
Visti gli scarsi risultati a Dicembre decidono di farmi fare una RMN che evidenzia minimi segni di tenosinovite del flessore e una lesione di I-II grado dell’estensore.
Mi è stato consigliato un chirurgo della mano e dopo la visita ho iniziato un percorso di fisioterapia da una specialista della mano.
Da Gennaio sto facendo elettrostimolazione, ultrasuoni ed esercizi assistiti e non, più volte al giorno.
Il dito reagisce abbastanza bene ai movimenti, l’unico problema che purtroppo ho (e che ho sempre avuto) è che al minimo sforzo; come il prendere in mano un oggetto, il dito torna a bloccarsi.
È normale una reazione del genere? Purtroppo a 21 anni è un problema abbastanza fastidioso avere un pollice bloccato...
Grazie. Buona serata.
[#37]
Utente
Salve dottore,
innanzitutto grazie mille per la risposta.
Immaginavo fosse complicato avere un quadro chiaro della situazione senza aver di fronte nulla, ma ci tenevo ad avere anche un suo parere...
A questo punto lei cosa consiglierebbe di fare?
Continuare a fare questo tipo di fisioterapia o avere un altro parere da un altro chirurgo della mano?
Grazie mille ancora, buona giornata.
innanzitutto grazie mille per la risposta.
Immaginavo fosse complicato avere un quadro chiaro della situazione senza aver di fronte nulla, ma ci tenevo ad avere anche un suo parere...
A questo punto lei cosa consiglierebbe di fare?
Continuare a fare questo tipo di fisioterapia o avere un altro parere da un altro chirurgo della mano?
Grazie mille ancora, buona giornata.
[#39]
Utente
Assolutamente no, la kinesi la faccio anche da sola più volte al giorno.
E da un po’ di tempo a questa parte sto provando anche a bloccare il dito in posizione piegata con l’aiuto di un elastico per 2/3 orette la sera.
Sembra che nemmeno così il tendine voglia collaborare ...
Grazie mille per il suo parere dottore. Sempre gentilissimo.
E da un po’ di tempo a questa parte sto provando anche a bloccare il dito in posizione piegata con l’aiuto di un elastico per 2/3 orette la sera.
Sembra che nemmeno così il tendine voglia collaborare ...
Grazie mille per il suo parere dottore. Sempre gentilissimo.
[#41]
Utente
Buonasera,
a distanza di un po’ di mesi vi aggiorno sulla situazione che purtroppo non è migliorata affatto, anzi.
Dai primi di Gennaio, come consigliato dal chirurgo della mano che mi segue, sto facendo fisioterapia da una specialista della mano.
Da due mesi a questa parte ho iniziato ad aver degli strani sintomi al dito: scosse nella parte laterale, in particolare la mattina, ho difficoltà anche ad estendere il braccio.
Queste scosse sono accompagnate da un piccolo rigonfiamento proprio dove ho le scosse e una macchia rossa che si sta estendendo sempre più.
Per quanto riguarda il movimento, ancora non abbiamo risolto; reagisce bene alla fisioterapia, il problema rilevante è che torna nella posizione iniziale, quindi tende a bloccarsi nuovamente.
Due settimane fa ho effettuato un’altra visita dal chirurgo della mano che mi segue e ha diagnosticato un’iperpatia lato ulnare a livello dell’interfalangea del pollice.
Mi ha consigliato di ripetere sia la risonanza che la radiografia.
E poi se i sintomi dovessero persistere, tra sei mesi, fare un’ecografia per valutare la formazione di un neuroma.
Mi ha escluso la possibilità di un intervento perché essendo un dito particolarmente complicato e con tante problematiche, escludono l’intervento.
Il grande problema è che non c’e Fisioterapia che tenga. Ho provato nella mia città da Settembre a Dicembre, facendo 40 sedute e non abbiamo risolto nulla.
Da Gennaio mi sto facendo seguire da una fisioterapista specializzata in chirurgia della mano fuori dalla mia città tra l’altro, ma anche qui stiamo avendo particolari problemi nel recupero della funzionalità.
Voi cosa ne pensate?
Grazie mille!
a distanza di un po’ di mesi vi aggiorno sulla situazione che purtroppo non è migliorata affatto, anzi.
Dai primi di Gennaio, come consigliato dal chirurgo della mano che mi segue, sto facendo fisioterapia da una specialista della mano.
Da due mesi a questa parte ho iniziato ad aver degli strani sintomi al dito: scosse nella parte laterale, in particolare la mattina, ho difficoltà anche ad estendere il braccio.
Queste scosse sono accompagnate da un piccolo rigonfiamento proprio dove ho le scosse e una macchia rossa che si sta estendendo sempre più.
Per quanto riguarda il movimento, ancora non abbiamo risolto; reagisce bene alla fisioterapia, il problema rilevante è che torna nella posizione iniziale, quindi tende a bloccarsi nuovamente.
Due settimane fa ho effettuato un’altra visita dal chirurgo della mano che mi segue e ha diagnosticato un’iperpatia lato ulnare a livello dell’interfalangea del pollice.
Mi ha consigliato di ripetere sia la risonanza che la radiografia.
E poi se i sintomi dovessero persistere, tra sei mesi, fare un’ecografia per valutare la formazione di un neuroma.
Mi ha escluso la possibilità di un intervento perché essendo un dito particolarmente complicato e con tante problematiche, escludono l’intervento.
Il grande problema è che non c’e Fisioterapia che tenga. Ho provato nella mia città da Settembre a Dicembre, facendo 40 sedute e non abbiamo risolto nulla.
Da Gennaio mi sto facendo seguire da una fisioterapista specializzata in chirurgia della mano fuori dalla mia città tra l’altro, ma anche qui stiamo avendo particolari problemi nel recupero della funzionalità.
Voi cosa ne pensate?
Grazie mille!
[#42]
Non ha alternative: deve continuare 3 volte al giorno a fare la kinesi passiva fino a quando i tessuti irrigiditi saranno costretti a cedere (può tranquillamente farli da sè a casa sua).
Se si ferma ora, perde tutto il lavoro fatto.
Se si ferma ora, perde tutto il lavoro fatto.
[#43]
Utente
Grazie mille per la risposta, dottore.
Sì, assolutamente. Gli esercizi continuo a farli più volte al giorno...
Hanno deciso di ridurre anche le sedute fisioterapiche per provare a lasciare un po’ stare il nervo ed andare a diminuire queste scosse.
Ad oggi non ho avuto alcun miglioramento, anzi ho grande difficoltà anche ad allungare la mano e poca sensibilità.
Il chirurgo ha detto che nei traumi da schiacciamento le scosse sono quasi normali e a volte sono riconducibili a neuromi digitali.
Nella speranza che possano trovare una soluzione anche per me, la ringrazio tanto per i suoi consulti e le risposte tempestive.
Buona serata.
Sì, assolutamente. Gli esercizi continuo a farli più volte al giorno...
Hanno deciso di ridurre anche le sedute fisioterapiche per provare a lasciare un po’ stare il nervo ed andare a diminuire queste scosse.
Ad oggi non ho avuto alcun miglioramento, anzi ho grande difficoltà anche ad allungare la mano e poca sensibilità.
Il chirurgo ha detto che nei traumi da schiacciamento le scosse sono quasi normali e a volte sono riconducibili a neuromi digitali.
Nella speranza che possano trovare una soluzione anche per me, la ringrazio tanto per i suoi consulti e le risposte tempestive.
Buona serata.
[#45]
Utente
Buonasera,
vi riassumo un po’ la mia situazione.
Trauma da schiacciamento avvenuto nel mese di Aprile 2018.
Effettuati tutti gli accertamenti possibili, a Settembre dello scorso anno, intraprendo un percorso di Fisioterapia nella mia città.
A Gennaio 2019, visti gli scarsi risultati della fisioterapia decidono di mandarmi da un chirurgo della mano fuori città.
Il chirurgo della mano mi consiglia un po’ di fisioterapia mirata, fatta da una specialista della mano.
Arriviamo a Maggio 2019: stessi problemi di flessione e in più un’iperpatia lato ulnare (interfalangea).
Continuo a fare fisioterapia una volta a settimana, fino alla scorsa settimana quando insieme alla fisioterapista decidiamo di tornare dal chirurgo.
Nel foglio della visita riporta: permane difficoltà nella flessione attiva della IF del 1 dito mano dx come da aderenze cicatriziali.
Iperpatia lato ulnare, tinel alla IF lato ulnare.
Mi ha parlato di un probabile neuroma vista la zona precisa delle scosse e quindi di un probabile intervento. (Sia per il flessore che per il nervo.)
Però prima mi ha consigliato di fare una risonanza.
Le riporto la dicitura della risonanza.
Lo studio evidenza regolare continuità anatomica del tendine flessore proprio del primo dito.
Questo presenta spessore regolare, ma risulta avvolto da piccola raccolta tenosinoviale con limitato quadro fibroaderenziale che avvolge la struttura indicata a livello dell’articolazione metacarpofalangea.
Il tendine non si discosta dal piano osseo come per eventuale rottura di pulegge.
A livello interfalangeo si conferma neuroma d’amputazione del ramo sensitivo ulnare. (Iperintensità rotondeggiante mm 1)
Avrò la visita con il mio chirurgo la prossima settimana. È possibile sapere in parole semplici il risultato della risonanza? (A parte la presenza del piccolo neuroma)
Grazie!
vi riassumo un po’ la mia situazione.
Trauma da schiacciamento avvenuto nel mese di Aprile 2018.
Effettuati tutti gli accertamenti possibili, a Settembre dello scorso anno, intraprendo un percorso di Fisioterapia nella mia città.
A Gennaio 2019, visti gli scarsi risultati della fisioterapia decidono di mandarmi da un chirurgo della mano fuori città.
Il chirurgo della mano mi consiglia un po’ di fisioterapia mirata, fatta da una specialista della mano.
Arriviamo a Maggio 2019: stessi problemi di flessione e in più un’iperpatia lato ulnare (interfalangea).
Continuo a fare fisioterapia una volta a settimana, fino alla scorsa settimana quando insieme alla fisioterapista decidiamo di tornare dal chirurgo.
Nel foglio della visita riporta: permane difficoltà nella flessione attiva della IF del 1 dito mano dx come da aderenze cicatriziali.
Iperpatia lato ulnare, tinel alla IF lato ulnare.
Mi ha parlato di un probabile neuroma vista la zona precisa delle scosse e quindi di un probabile intervento. (Sia per il flessore che per il nervo.)
Però prima mi ha consigliato di fare una risonanza.
Le riporto la dicitura della risonanza.
Lo studio evidenza regolare continuità anatomica del tendine flessore proprio del primo dito.
Questo presenta spessore regolare, ma risulta avvolto da piccola raccolta tenosinoviale con limitato quadro fibroaderenziale che avvolge la struttura indicata a livello dell’articolazione metacarpofalangea.
Il tendine non si discosta dal piano osseo come per eventuale rottura di pulegge.
A livello interfalangeo si conferma neuroma d’amputazione del ramo sensitivo ulnare. (Iperintensità rotondeggiante mm 1)
Avrò la visita con il mio chirurgo la prossima settimana. È possibile sapere in parole semplici il risultato della risonanza? (A parte la presenza del piccolo neuroma)
Grazie!
[#47]
Utente
Buonasera dottore,
la ringrazio per la risposta.
L’articolazione non è completamente bloccata, l’unico problema è che ha sempre bisogno di un aiuto per potersi piegare.
Ho fatto 9 mesi di fisioterapia da una specialista della mano, però purtroppo la cosa non è cambiata molto.
Certo, la flessione è leggermente migliorata, ma non come si aspettavano.
Per questo motivo il mio chirurgo ha parlato di un probabile intervento di tenolisi oltre che andare ad asportare il neuroma.
Grazie per il consiglio.
la ringrazio per la risposta.
L’articolazione non è completamente bloccata, l’unico problema è che ha sempre bisogno di un aiuto per potersi piegare.
Ho fatto 9 mesi di fisioterapia da una specialista della mano, però purtroppo la cosa non è cambiata molto.
Certo, la flessione è leggermente migliorata, ma non come si aspettavano.
Per questo motivo il mio chirurgo ha parlato di un probabile intervento di tenolisi oltre che andare ad asportare il neuroma.
Grazie per il consiglio.
[#51]
Utente
Buonasera,
a seguito dell’individuazione del neuroma d’amputazione e aderenze peri-tendinee tramite risonanza, il mio chirurgo della mano ha ritenuto opportuno procedere con l’intervento.
Sono stata operata Venerdì 20 Dicembre e vi riporto quanto scritto nel foglio di dimissioni:
In anestesia locale laccio alla radice si effettua incisione a zig-zag sull’area di iperpatia a livello della f2 1 dito mano dx, si isola la porzione prossimale del nervo sensitivo e si evidenzia a livello dell’area di iperpatia degenerazione del nervo con formazione neuromatosa.
Si isola la lesione dalle strutture adiacenti e si asporta istologico.
Emostasi sutura medicazione.
Per le aderenze peri-tendinee non è intervenuto perché avrebbe dovuto fare ulteriori tagli e in particolare per non complicare la situazione di un dito definito algodistrofico .
Perciò a seguito della rimozione del neuroma e di conseguenza delle scosse e del dolore, proveremo a recuperare la mobilità tramite ulteriore fisioterapia.
Per quanto riguarda la sensibilità, ci sono speranze? O meglio, con il decorso del tempo sarà possibile riprendere un po’ di sensibilità?
Ci tengo a sottolineare che a soli 4 giorni dall’intervento, il fatto di non avere scosse anche solo per allungare la mano, per me è un grande sollievo.
Grazie mille e tanti auguri di buon Natale.
a seguito dell’individuazione del neuroma d’amputazione e aderenze peri-tendinee tramite risonanza, il mio chirurgo della mano ha ritenuto opportuno procedere con l’intervento.
Sono stata operata Venerdì 20 Dicembre e vi riporto quanto scritto nel foglio di dimissioni:
In anestesia locale laccio alla radice si effettua incisione a zig-zag sull’area di iperpatia a livello della f2 1 dito mano dx, si isola la porzione prossimale del nervo sensitivo e si evidenzia a livello dell’area di iperpatia degenerazione del nervo con formazione neuromatosa.
Si isola la lesione dalle strutture adiacenti e si asporta istologico.
Emostasi sutura medicazione.
Per le aderenze peri-tendinee non è intervenuto perché avrebbe dovuto fare ulteriori tagli e in particolare per non complicare la situazione di un dito definito algodistrofico .
Perciò a seguito della rimozione del neuroma e di conseguenza delle scosse e del dolore, proveremo a recuperare la mobilità tramite ulteriore fisioterapia.
Per quanto riguarda la sensibilità, ci sono speranze? O meglio, con il decorso del tempo sarà possibile riprendere un po’ di sensibilità?
Ci tengo a sottolineare che a soli 4 giorni dall’intervento, il fatto di non avere scosse anche solo per allungare la mano, per me è un grande sollievo.
Grazie mille e tanti auguri di buon Natale.
[#52]
Utente
Buonasera,
a seguito dell’individuazione del neuroma d’amputazione e aderenze peri-tendinee tramite risonanza, il mio chirurgo della mano ha ritenuto opportuno procedere con l’intervento.
Sono stata operata il 20 Dicembre e vi riporto quanto scritto nel foglio di dimissioni:
In anestesia locale laccio alla radice si effettua incisione a zig-zag sull’area di iperpatia a livello della f2 1 dito mano dx, si isola la porzione prossimale del nervo sensitivo e si evidenzia a livello dell’area di iperpatia degenerazione del nervo con formazione neuromatosa.
Si isola la lesione dalle strutture adiacenti e si asporta istologico.
Emostasi sutura medicazione.
Per le aderenze peri-tendinee non è intervenuto perché avrebbe dovuto fare ulteriori tagli e in particolare per non complicare la situazione di un dito definito algodistrofico .
Perciò a seguito della rimozione del neuroma e di conseguenza delle scosse e del dolore, proveremo a recuperare la mobilità tramite ulteriore fisioterapia.
Per quanto riguarda la sensibilità, ci sono speranze? O meglio, con il decorso del tempo sarà possibile riprendere un po’ di sensibilità?
Ci tengo a sottolineare che a soli 9 giorni dall’intervento, il fatto di non avere scosse anche solo per allungare la mano, per me è un grande sollievo.
Grazie mille.
a seguito dell’individuazione del neuroma d’amputazione e aderenze peri-tendinee tramite risonanza, il mio chirurgo della mano ha ritenuto opportuno procedere con l’intervento.
Sono stata operata il 20 Dicembre e vi riporto quanto scritto nel foglio di dimissioni:
In anestesia locale laccio alla radice si effettua incisione a zig-zag sull’area di iperpatia a livello della f2 1 dito mano dx, si isola la porzione prossimale del nervo sensitivo e si evidenzia a livello dell’area di iperpatia degenerazione del nervo con formazione neuromatosa.
Si isola la lesione dalle strutture adiacenti e si asporta istologico.
Emostasi sutura medicazione.
Per le aderenze peri-tendinee non è intervenuto perché avrebbe dovuto fare ulteriori tagli e in particolare per non complicare la situazione di un dito definito algodistrofico .
Perciò a seguito della rimozione del neuroma e di conseguenza delle scosse e del dolore, proveremo a recuperare la mobilità tramite ulteriore fisioterapia.
Per quanto riguarda la sensibilità, ci sono speranze? O meglio, con il decorso del tempo sarà possibile riprendere un po’ di sensibilità?
Ci tengo a sottolineare che a soli 9 giorni dall’intervento, il fatto di non avere scosse anche solo per allungare la mano, per me è un grande sollievo.
Grazie mille.
[#56]
Utente
Buongiorno,
riassumo un po’ la mia situazione:
Il 20 Dicembre sono stata operata di escissione neuroma ramo sensitivo ulnare 1 dito mano dx.
Abbiamo evitato di fare anche una tenolisi al flessore per non complicare la situazione di un dito ritenuto algodistrofico.
Il 9 Gennaio ho tolto i punti e il chirurgo ha riscontrato la presenza di edema nel primo e nel secondo dito con dolenzia diffusa in tutta la mano.
Mi ha prescritto un po’ di cortisone e tanta fisioterapia per lavorare, oltre che sul gonfiore, anche sul movimento del flessore.
Ho iniziato fisioterapia il 14 Gennaio e dal punto di vista del gonfiore sto già un po’ meglio... a parte la mattina e la sera che ancora la mano si surriscalda e aumenta il gonfiore.
La cosa che ho notato dalla scorsa seduta è che le scosse stanno tornando.
Quando la fisioterapista va a bloccare la parte bassa del pollice per poter ottenere la flessione della falange distale, a me arrivano delle scosse molto forti nella punta del dito.
Non ho scosse a toccare il punto dove avevo il neuroma, ma quando viene bloccato il dito per poter aiutare il flessore a recuperare la funzionalità.
Tutto ciò, dopo aver interrotto il regolare scorrimento di un nervo, è normale?
Piano piano le scosse si stabilizzeranno?
Grazie, buona giornata.
riassumo un po’ la mia situazione:
Il 20 Dicembre sono stata operata di escissione neuroma ramo sensitivo ulnare 1 dito mano dx.
Abbiamo evitato di fare anche una tenolisi al flessore per non complicare la situazione di un dito ritenuto algodistrofico.
Il 9 Gennaio ho tolto i punti e il chirurgo ha riscontrato la presenza di edema nel primo e nel secondo dito con dolenzia diffusa in tutta la mano.
Mi ha prescritto un po’ di cortisone e tanta fisioterapia per lavorare, oltre che sul gonfiore, anche sul movimento del flessore.
Ho iniziato fisioterapia il 14 Gennaio e dal punto di vista del gonfiore sto già un po’ meglio... a parte la mattina e la sera che ancora la mano si surriscalda e aumenta il gonfiore.
La cosa che ho notato dalla scorsa seduta è che le scosse stanno tornando.
Quando la fisioterapista va a bloccare la parte bassa del pollice per poter ottenere la flessione della falange distale, a me arrivano delle scosse molto forti nella punta del dito.
Non ho scosse a toccare il punto dove avevo il neuroma, ma quando viene bloccato il dito per poter aiutare il flessore a recuperare la funzionalità.
Tutto ciò, dopo aver interrotto il regolare scorrimento di un nervo, è normale?
Piano piano le scosse si stabilizzeranno?
Grazie, buona giornata.
[#58]
Utente
Buongiorno, grazie per la risposta.
Le riporto quanto scritto sul foglio di dimissioni:
In anestesia locale laccio alla radice si effettua incisione a zig-zag sull’area di iperpatia a livello della f2 1 dito mano dx, si isola la porzione prossimale del nervo sensitivo e si evidenzia a livello dell’area di iperpatia degenerazione del nervo con formazione neuromatosa.
Si isola la lesione dalle strutture adiacenti e si asporta istologico.
I neuromi tendono a riformarsi anche se viene asportato una parte di nervo?
Le riporto quanto scritto sul foglio di dimissioni:
In anestesia locale laccio alla radice si effettua incisione a zig-zag sull’area di iperpatia a livello della f2 1 dito mano dx, si isola la porzione prossimale del nervo sensitivo e si evidenzia a livello dell’area di iperpatia degenerazione del nervo con formazione neuromatosa.
Si isola la lesione dalle strutture adiacenti e si asporta istologico.
I neuromi tendono a riformarsi anche se viene asportato una parte di nervo?
[#62]
Utente
Buonasera,
vi riassumo un po’ la mia situazione:
il 20 Dicembre sono stata operata di escissione neuroma ramo sensitivo ulnare 1 dito mano dx.
Oltre all’escissione del neuroma, avrebbero dovuto fare anche una tenolisi del flessore per alcune aderenze cicatriziali.
Al momento dell’intervento abbiamo deciso di non fare la tenolisi al flessore per non complicare la situazione di un dito ritenuto algodistrofico.
Il 15 Gennaio ho iniziato il percorso fisioterapico sia per il recupero della funzionalità che della sensibilità.
Ad oggi purtroppo sto avendo tante complicazioni a livello di recupero; ancora non riesco a prendere in mano nulla e ho scosse fortissime che si irradiano in tutta la parte inferiore del dito.
Ho difficoltà a toccare qualsiasi tipo di superficie, ma ci stiamo lavorando introducendo tutti i tessuti e materiali possibili.
Ancora oggi ho molto dolore proprio dove è stato tagliato il nervo e non riusciamo ad alleviarlo nemmeno con gli antidolorifici.
In particolare la sera, il dolore tende ad aumentare con annessi gonfiore e sensazione di calore.
È possibile sapere se tutto ciò è normale? Soprattutto, le scosse con il tempo diminuiranno?
Grazie.
vi riassumo un po’ la mia situazione:
il 20 Dicembre sono stata operata di escissione neuroma ramo sensitivo ulnare 1 dito mano dx.
Oltre all’escissione del neuroma, avrebbero dovuto fare anche una tenolisi del flessore per alcune aderenze cicatriziali.
Al momento dell’intervento abbiamo deciso di non fare la tenolisi al flessore per non complicare la situazione di un dito ritenuto algodistrofico.
Il 15 Gennaio ho iniziato il percorso fisioterapico sia per il recupero della funzionalità che della sensibilità.
Ad oggi purtroppo sto avendo tante complicazioni a livello di recupero; ancora non riesco a prendere in mano nulla e ho scosse fortissime che si irradiano in tutta la parte inferiore del dito.
Ho difficoltà a toccare qualsiasi tipo di superficie, ma ci stiamo lavorando introducendo tutti i tessuti e materiali possibili.
Ancora oggi ho molto dolore proprio dove è stato tagliato il nervo e non riusciamo ad alleviarlo nemmeno con gli antidolorifici.
In particolare la sera, il dolore tende ad aumentare con annessi gonfiore e sensazione di calore.
È possibile sapere se tutto ciò è normale? Soprattutto, le scosse con il tempo diminuiranno?
Grazie.
[#63]
Bella domanda....
In teoria è possibile, ma le probabilità sono basse.
Bisogna capire quale è la causa esatta di queste scosse elettriche; certamente, esse denotano una sofferenza di quel ramo nervoso (aderenze cicatriziali? recidiva del neuroma?).
In teoria è possibile, ma le probabilità sono basse.
Bisogna capire quale è la causa esatta di queste scosse elettriche; certamente, esse denotano una sofferenza di quel ramo nervoso (aderenze cicatriziali? recidiva del neuroma?).
[#64]
Utente
Esattamente, la mia paura è proprio la recidiva del neuroma.
Il fine dell’intervento era proprio quello di andare ad eliminare la scossa elettrica localizzata in un punto, ma ad oggi ho delle scosse anche dove non le avevo...
Difatti con la mia fisioterapista abbiamo diminuito tutti gli esercizi passivi proprio perché il dolore sta aumentando. Così come le scosse...
Lei cosa mi consiglia di fare?
Grazie ancora per la risposta dottore.
Il fine dell’intervento era proprio quello di andare ad eliminare la scossa elettrica localizzata in un punto, ma ad oggi ho delle scosse anche dove non le avevo...
Difatti con la mia fisioterapista abbiamo diminuito tutti gli esercizi passivi proprio perché il dolore sta aumentando. Così come le scosse...
Lei cosa mi consiglia di fare?
Grazie ancora per la risposta dottore.
[#66]
Utente
Sono completamente d’accordo con lei. L’unica cosa che posso fare è riportarle quello che è stato scritto nel referto delle dimissioni:
In anestesia locale laccio alla radice si effettua incisione a zig-zag sull’area di iperpatia a livello della f2 1 dito mano dx, si isola la porzione prossimale del nervo sensitivo e si evidenzia a livello dell’area di iperpatia degenerazione del nervo con formazione neuromatosa.
Si isola la lesione dalle strutture adiacenti e si asporta istologico.
L’istologico è stato analizzato e dalla biopsia hanno confermato il neuroma d’amputazione.
Altro non le so dire.
La cosa che non riesco a capire sono queste scosse... so che il nervo deve poter ricrescere e ha bisogno di tempo, ma tutto ciò mi sembra strano.
Per la sensibilità so già che ci vorrà più tempo e infatti ci stiamo lavorando.
Il punto sono queste scosse che anche a livello fisioterapico è difficile poter trovare qualcosa che non dia noia al nervo.
Grazie per la risposta e soprattutto per la disponibilità dottore.
In anestesia locale laccio alla radice si effettua incisione a zig-zag sull’area di iperpatia a livello della f2 1 dito mano dx, si isola la porzione prossimale del nervo sensitivo e si evidenzia a livello dell’area di iperpatia degenerazione del nervo con formazione neuromatosa.
Si isola la lesione dalle strutture adiacenti e si asporta istologico.
L’istologico è stato analizzato e dalla biopsia hanno confermato il neuroma d’amputazione.
Altro non le so dire.
La cosa che non riesco a capire sono queste scosse... so che il nervo deve poter ricrescere e ha bisogno di tempo, ma tutto ciò mi sembra strano.
Per la sensibilità so già che ci vorrà più tempo e infatti ci stiamo lavorando.
Il punto sono queste scosse che anche a livello fisioterapico è difficile poter trovare qualcosa che non dia noia al nervo.
Grazie per la risposta e soprattutto per la disponibilità dottore.
[#67]
Sembrerebbe che si siano limitati ad asportare il neuroma....di norma, questo non è sufficiente, perchè quasi sempre il neuroma si riforma.
Oltre ad asportare il neuroma, il moncone nervoso va poi "affondato" (intascato) in una zona protetta (muscolo, se possibile, oppure osso nel caso di un dito, perchè nel dito non ci sono muscoli).
Oltre ad asportare il neuroma, il moncone nervoso va poi "affondato" (intascato) in una zona protetta (muscolo, se possibile, oppure osso nel caso di un dito, perchè nel dito non ci sono muscoli).
[#68]
Utente
Grazie mille per il chiarimento dottore.
Esattamente, è proprio quella la mia paura... anche perché le scosse sono più forti di prima e irradiate su molti più punti.
A questo punto non so davvero come potermi muovere.
Lei cosa mi consiglia?
Sarà necessario un secondo intervento?
Grazie, buona serata.
Esattamente, è proprio quella la mia paura... anche perché le scosse sono più forti di prima e irradiate su molti più punti.
A questo punto non so davvero come potermi muovere.
Lei cosa mi consiglia?
Sarà necessario un secondo intervento?
Grazie, buona serata.
[#72]
Utente
Buonasera,
vi riassumo un po’ la mia situazione:
il 20 Dicembre sono stata operata di escissione neuroma ramo sensitivo ulnare 1 dito mano dx.
Oltre all’escissione del neuroma, avrebbero dovuto fare anche una tenolisi del flessore per alcune aderenze cicatriziali.
Al momento dell’intervento abbiamo deciso di non fare la tenolisi al flessore per non complicare la situazione di un dito ritenuto algodistrofico.
Abbiamo iniziato fisioterapia a metà Gennaio e dopo una settimana ahimè è comparsa nuovamente la sensazione di scossa elettrica alla base dell’incisione. (Una scossa molto più intensa. Proprio come avere una molla all’interno del dito.)
Abbiamo comunque continuato a fare fisioterapia sia per Il tendine che per il recupero della sensibilità.
Ad oggi ho ancora queste scosse forti e causa gonfiore e infiammazione la scorsa settimana sono dovuta tornare dal mio chirurgo.
Mi ha dato una cura per l’algodistrofia e soprattutto per abbassare il livello d’infiammazione.
Mi è stato spiegato anche come hanno agito a livello d’intervento e il moncone nervoso è stato affondato nei tessuti più profondi del dito.
Nel consulto precedente mi aveva spiegato che il moncone nervoso, una volta asportato il neuroma, va affondato nell’osso.
Essendo stato affondato nei tessuti è possibile che queste scosse siano date dal gonfiore che comprime il moncone?
O presumibilmente per una recidiva del neuroma?
Grazie mille, buona serata.
vi riassumo un po’ la mia situazione:
il 20 Dicembre sono stata operata di escissione neuroma ramo sensitivo ulnare 1 dito mano dx.
Oltre all’escissione del neuroma, avrebbero dovuto fare anche una tenolisi del flessore per alcune aderenze cicatriziali.
Al momento dell’intervento abbiamo deciso di non fare la tenolisi al flessore per non complicare la situazione di un dito ritenuto algodistrofico.
Abbiamo iniziato fisioterapia a metà Gennaio e dopo una settimana ahimè è comparsa nuovamente la sensazione di scossa elettrica alla base dell’incisione. (Una scossa molto più intensa. Proprio come avere una molla all’interno del dito.)
Abbiamo comunque continuato a fare fisioterapia sia per Il tendine che per il recupero della sensibilità.
Ad oggi ho ancora queste scosse forti e causa gonfiore e infiammazione la scorsa settimana sono dovuta tornare dal mio chirurgo.
Mi ha dato una cura per l’algodistrofia e soprattutto per abbassare il livello d’infiammazione.
Mi è stato spiegato anche come hanno agito a livello d’intervento e il moncone nervoso è stato affondato nei tessuti più profondi del dito.
Nel consulto precedente mi aveva spiegato che il moncone nervoso, una volta asportato il neuroma, va affondato nell’osso.
Essendo stato affondato nei tessuti è possibile che queste scosse siano date dal gonfiore che comprime il moncone?
O presumibilmente per una recidiva del neuroma?
Grazie mille, buona serata.
[#74]
Utente
Immaginavo... Son già 10 giorni che sono in cura per l’algodistrofia e prendo integratori per il nervo, ma ancora non ho avuto alcun tipo di miglioramento per quanto riguarda l’iperpatia.
So che i nervi hanno bisogno di tempo dopo un intervento, ma ad oggi le scosse sono molto più forti di prima.
Non so quanto sia possibile riparare a questo punto, però spero vivamente che dopo la fase acuta di infiammazione si possa far qualcosa per alleviare queste scosse.
Lei in questi casi, se fosse necessario, consiglierebbe un secondo intervento?
So che i nervi hanno bisogno di tempo dopo un intervento, ma ad oggi le scosse sono molto più forti di prima.
Non so quanto sia possibile riparare a questo punto, però spero vivamente che dopo la fase acuta di infiammazione si possa far qualcosa per alleviare queste scosse.
Lei in questi casi, se fosse necessario, consiglierebbe un secondo intervento?
[#75]
Gli integratori nel suo caso sono del tutto inutili.
Va fatta una nuova neurolisi con resezione del nuovo neuroma e il moncone nervoso così preparato va affondato, in assenza totale di tensione, in un comodo foro praticato nell'osso.
Nel dito, non ci sono tessuti molli utili per un intascamento.
Questa, secondo me, è l'unica soluzione possibile.
Si rivolga a un chirurgo della mano.
Va fatta una nuova neurolisi con resezione del nuovo neuroma e il moncone nervoso così preparato va affondato, in assenza totale di tensione, in un comodo foro praticato nell'osso.
Nel dito, non ci sono tessuti molli utili per un intascamento.
Questa, secondo me, è l'unica soluzione possibile.
Si rivolga a un chirurgo della mano.
Questo consulto ha ricevuto 77 risposte e 20.8k visite dal 19/06/2018.
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