richiesta aiuto per Caviglia sx gonfia e dolorante
Salve,
da circa 10 gg si è presentato in maniera anomala (non ho mai sofferto di un disturbo simile) un forte dolore alla caviglia sinistra, talmente forte da compromettere la deambulazione, accompagnato da un forte gonfiore.
La stranezza risiede nel fatto che non mi risulta di aver compiuto alcun gesto che possa aver procurato un trauma; sono una persona molto sportiva, da sempre, e anche molto abituata ad "ascoltare" i messaggi del corpo, pertanto tenderei ad escludere di aver procurato la situazione senza accorgermene.
inizialmente il gonfiore si presentava attorno al malleolo interno, dolente al tatto e persistente anche dopo sollevamento dell'arto ed applicazioni di ghiaccio frequenti, per questo avevo pensato di essermi in qualche modo "stirata" (magari con dello stretching già corposo) il tibiale posteriore; poi però il dolore ed il gonfiore ha iniziato a spostarsi nella sede del reticolo dei flessori...cosa che mi ha fatto temere per un danno in quel settore; subito dopo il dolore ed il gonfiore hanno iniziato a spostarsi lungo il soleo, anch'esso gonfio e dolente al tatto e non.
il dolore è di tipo strano, quasi latente, bruciante...ma ho notato che con il passare dei giorni andava attenuandosi senza compromettere la funzionalità del piede in flessione, in estensione e nemmeno in rotazione; solamente i primi 2 gg mi risultava impossibile stare "in punta di piede" a causa del dolore, dopodiché tutto come prima.
A questo punto poiché mi sono decisamente allarmata, non riuscendo a ricondurre a nulla tale situazione, sono andata a fare una RM di cui allego referto:
"Indagine eseguita con scansioni assiali, sagittali e coronali, e con sequenze SE e GE pesate in T1 e T2, anche con soppressione del segnale grasso.
Si osserva diffusa e disomogenea intensità di segnale a livello del 3° distale della tibia e sino all'altezza della rima metafisaria con parziale coinvolgimento del midollo osseo contenuto nel malleolo tibiale.
Si ritiene possibile trattarsi di edema su base vasogenico-algodistrofica.
Coesiste versamento piuttosto abbondante nello spazio articolare tizio-astragalico anteriormente ma anche posteriormente, nello spazio tra tibia, astragalo e superficie dorsale del calcagno.
Il tessuto adiposo del triangolo di Kager è anch'esso iperintenso, edematoso.
Non sono evidenziabili alterazioni focali delle strutture tendinee, legamentose-fasciali contenute nel volume di scansione"
Serve precisare che 18 mesi fa ho subito (stesso arto) una osteosintesi con inserimento di 3 viti cannulate in titanio a causa della frattura traumatica del collo del femore; gli esiti dell'infortunio sono stati sino ad oggi sempre periodicamente controllati e il recupero appariva perfetto, sino a questo episodio.
Sono molto perplessa e non so nel caso a che tipo di specialista rivolgermi, dato che tra le varie "opinioni generali" c'è chi mi dice Cho ho un problema di circolazione linfatica su tutto l'intero arto dopo l'incidente.
grazie per l'aiuto che potrete darmi
da circa 10 gg si è presentato in maniera anomala (non ho mai sofferto di un disturbo simile) un forte dolore alla caviglia sinistra, talmente forte da compromettere la deambulazione, accompagnato da un forte gonfiore.
La stranezza risiede nel fatto che non mi risulta di aver compiuto alcun gesto che possa aver procurato un trauma; sono una persona molto sportiva, da sempre, e anche molto abituata ad "ascoltare" i messaggi del corpo, pertanto tenderei ad escludere di aver procurato la situazione senza accorgermene.
inizialmente il gonfiore si presentava attorno al malleolo interno, dolente al tatto e persistente anche dopo sollevamento dell'arto ed applicazioni di ghiaccio frequenti, per questo avevo pensato di essermi in qualche modo "stirata" (magari con dello stretching già corposo) il tibiale posteriore; poi però il dolore ed il gonfiore ha iniziato a spostarsi nella sede del reticolo dei flessori...cosa che mi ha fatto temere per un danno in quel settore; subito dopo il dolore ed il gonfiore hanno iniziato a spostarsi lungo il soleo, anch'esso gonfio e dolente al tatto e non.
il dolore è di tipo strano, quasi latente, bruciante...ma ho notato che con il passare dei giorni andava attenuandosi senza compromettere la funzionalità del piede in flessione, in estensione e nemmeno in rotazione; solamente i primi 2 gg mi risultava impossibile stare "in punta di piede" a causa del dolore, dopodiché tutto come prima.
A questo punto poiché mi sono decisamente allarmata, non riuscendo a ricondurre a nulla tale situazione, sono andata a fare una RM di cui allego referto:
"Indagine eseguita con scansioni assiali, sagittali e coronali, e con sequenze SE e GE pesate in T1 e T2, anche con soppressione del segnale grasso.
Si osserva diffusa e disomogenea intensità di segnale a livello del 3° distale della tibia e sino all'altezza della rima metafisaria con parziale coinvolgimento del midollo osseo contenuto nel malleolo tibiale.
Si ritiene possibile trattarsi di edema su base vasogenico-algodistrofica.
Coesiste versamento piuttosto abbondante nello spazio articolare tizio-astragalico anteriormente ma anche posteriormente, nello spazio tra tibia, astragalo e superficie dorsale del calcagno.
Il tessuto adiposo del triangolo di Kager è anch'esso iperintenso, edematoso.
Non sono evidenziabili alterazioni focali delle strutture tendinee, legamentose-fasciali contenute nel volume di scansione"
Serve precisare che 18 mesi fa ho subito (stesso arto) una osteosintesi con inserimento di 3 viti cannulate in titanio a causa della frattura traumatica del collo del femore; gli esiti dell'infortunio sono stati sino ad oggi sempre periodicamente controllati e il recupero appariva perfetto, sino a questo episodio.
Sono molto perplessa e non so nel caso a che tipo di specialista rivolgermi, dato che tra le varie "opinioni generali" c'è chi mi dice Cho ho un problema di circolazione linfatica su tutto l'intero arto dopo l'incidente.
grazie per l'aiuto che potrete darmi
[#1]
Buongiorno.
L'algodistrofia è una alterazione del sistema nervoso che causa vasodilatazione e quindi edema e osteoporosi localizzata e si tratta con riposo, farmaci (vitamina D e bifosfonati), terapie fisiche (magnetoterapia e onde d'urto). È una condizione che dura in media sei mesi. Saluti
L'algodistrofia è una alterazione del sistema nervoso che causa vasodilatazione e quindi edema e osteoporosi localizzata e si tratta con riposo, farmaci (vitamina D e bifosfonati), terapie fisiche (magnetoterapia e onde d'urto). È una condizione che dura in media sei mesi. Saluti
Dr. Ibrahim Akkawi
Specialista in Ortopedia e Traumatologia
[#4]
Utente
La ringrazio per l'aiuto, davvero; contatterò immediatamente lo specialista.
Le chiedo anche un'ultima cosa, se possibile.
Considerato il quadro esposto, potrebbe trattarsi di una trombo-flebite?
In tal caso, fino a verifica tramite indagine medica, devo evitare qualcosa in particolare onde non aggravare la situazione?
Grazie ancora per tutto
Le chiedo anche un'ultima cosa, se possibile.
Considerato il quadro esposto, potrebbe trattarsi di una trombo-flebite?
In tal caso, fino a verifica tramite indagine medica, devo evitare qualcosa in particolare onde non aggravare la situazione?
Grazie ancora per tutto
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 4k visite dal 19/06/2018.
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