Post Frattura femore
Salve scrivo in merito ad una frattura femorale, già operata 20 giorni fa di un anziano. Volevo sapere se fosse normale o probabile riscontrare nei 18 giorni dopo l’operazione dolore nel deambulare e presenza di un ematoma sulla coscia e sul polpaccio. In più vorrei sapere fino a quando sia ha il rischio di probabili emobolie e trombosi post operatorio e se l’eparina copre del tutto da queste.
Grazie in anticipo confido in una vostra risposta.
Grazie in anticipo confido in una vostra risposta.
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Salve,
andrebbe chiarito meglio che tipo di frattura ha avuto il paziente (collo del femore, pertrocanterica, diafisaria...) e che tipo di intervento (inchiodamento endomidollare, endoprotesi, placca e viti...).
In genere la presenza di un ematoma nelle sedi declivi potrebbe essere l'esito della frattura (se massivo impiega diverse settimane a riassorbirsi).
Per quanto riguarda il rischio di trombosi venosa profonda o embolia polmonare, non vi sono strumenti per annullarlo completamente. Ci sono una serie di condizioni che riducono significativamente questo rischio come eparina, calze elastiche, mobilizzazioni e carico. Ci sono anche fattori che aumentano il rischio come coagulopatie, diabete, obesità, fumo ecc..
In genere al recupero del grado di dinamismo precedente alla frattura il rischio tromboembolico è da considerare pari all'individuo sano.
Cordiali saluti
Prof. Andrea Angelini
andrebbe chiarito meglio che tipo di frattura ha avuto il paziente (collo del femore, pertrocanterica, diafisaria...) e che tipo di intervento (inchiodamento endomidollare, endoprotesi, placca e viti...).
In genere la presenza di un ematoma nelle sedi declivi potrebbe essere l'esito della frattura (se massivo impiega diverse settimane a riassorbirsi).
Per quanto riguarda il rischio di trombosi venosa profonda o embolia polmonare, non vi sono strumenti per annullarlo completamente. Ci sono una serie di condizioni che riducono significativamente questo rischio come eparina, calze elastiche, mobilizzazioni e carico. Ci sono anche fattori che aumentano il rischio come coagulopatie, diabete, obesità, fumo ecc..
In genere al recupero del grado di dinamismo precedente alla frattura il rischio tromboembolico è da considerare pari all'individuo sano.
Cordiali saluti
Prof. Andrea Angelini
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Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 5k visite dal 09/06/2018.
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