Lesione meniscale. l'età può sconsigliare l'intervento?
Gentilissimi Specialisti,
sono un paziente 68enne che nel giugno del decorso anno ha subito un inserimento di due stent alle coronarie, per cui da diversi mesi svolgevo una modesta attività di cammino giornaliero, consigliato, in questo, dal mio cardiologo. Durante una delle mie camminate, circa un mese fa, ho avvertito una stilettata al ginocchio dx, per cui ho subito stoppato ogni attività, effettuato un'indagine RX ( modesti segni di gonartrosi) e, successivamente una RMN di cui allego la refertazione:
" Esame eseguito sui piani assiale , coronale e sagittale, con sequenze pesate in T!, T" e STIR-
Meniscopatia esterna. Lesione a decorso orizzontale del corno posteriore del menisco mediale. edema Intrasinoviale del LCA. Discreta quota di versamento articolare e sottoquadricipitale. Tendinopatia rotulea. Gonartrosi. Edema intraspongioso del'emicondilo femorale mediale. Nella norma appaiono il LCP ed i legamenti collaterali. Cartilagine femoro-rotulea di regolare spessore. Necessaria valutazione specialistica."
La visita specialistica, effettuata precedentemente all'indagine RMN evidenziava Gonartrosi di 1° grado. Tests meniscali e legamentosi negativi.
Premesso che non ho voluto continuare a farmi seguire da questo ortopedico , il quale , solo per visionare la risonanza, pretendeva il pagamento di una nuova visita ,a distanza di 7/8 gg. dalla precedente, ho voluto sentire un altro collega ( solo telefonicamente però), il quale ha espresso parere negativo sull' opportunità di operare una lesione del genere, ritenendola ( parole testuali) " un esercizio chirurgico azzardato", considerata la mia età.
Sono praticamente fermo da un mese, ultimamente sto usando parecchio ghiaccio sulla parte dolorante e, compatibilmente con gli antiaggreganti che assumo, mi concedo qualche antinfiammatorio ed antidolorifico, il dolore dopo 10/ 15 minuti che cammino si estende a tutta la gamba e, ultimamente, anche la notte mi procura qualche fastidio.
La domanda, quindi, è se tale ultima considerazione, secondo il vostro parere, sia valida e cosa posso fare per cercare di risolvere il problema senza dover ricorrere all'intervento. Eseguire magneto terapia e rieducazione motoria, oltre al ghiaccio che uso frequentemente durante la giornata, servirebbero a qualcosa, o devo rassegnarmi al peggio ?
Grazie dell'attenzione.
sono un paziente 68enne che nel giugno del decorso anno ha subito un inserimento di due stent alle coronarie, per cui da diversi mesi svolgevo una modesta attività di cammino giornaliero, consigliato, in questo, dal mio cardiologo. Durante una delle mie camminate, circa un mese fa, ho avvertito una stilettata al ginocchio dx, per cui ho subito stoppato ogni attività, effettuato un'indagine RX ( modesti segni di gonartrosi) e, successivamente una RMN di cui allego la refertazione:
" Esame eseguito sui piani assiale , coronale e sagittale, con sequenze pesate in T!, T" e STIR-
Meniscopatia esterna. Lesione a decorso orizzontale del corno posteriore del menisco mediale. edema Intrasinoviale del LCA. Discreta quota di versamento articolare e sottoquadricipitale. Tendinopatia rotulea. Gonartrosi. Edema intraspongioso del'emicondilo femorale mediale. Nella norma appaiono il LCP ed i legamenti collaterali. Cartilagine femoro-rotulea di regolare spessore. Necessaria valutazione specialistica."
La visita specialistica, effettuata precedentemente all'indagine RMN evidenziava Gonartrosi di 1° grado. Tests meniscali e legamentosi negativi.
Premesso che non ho voluto continuare a farmi seguire da questo ortopedico , il quale , solo per visionare la risonanza, pretendeva il pagamento di una nuova visita ,a distanza di 7/8 gg. dalla precedente, ho voluto sentire un altro collega ( solo telefonicamente però), il quale ha espresso parere negativo sull' opportunità di operare una lesione del genere, ritenendola ( parole testuali) " un esercizio chirurgico azzardato", considerata la mia età.
Sono praticamente fermo da un mese, ultimamente sto usando parecchio ghiaccio sulla parte dolorante e, compatibilmente con gli antiaggreganti che assumo, mi concedo qualche antinfiammatorio ed antidolorifico, il dolore dopo 10/ 15 minuti che cammino si estende a tutta la gamba e, ultimamente, anche la notte mi procura qualche fastidio.
La domanda, quindi, è se tale ultima considerazione, secondo il vostro parere, sia valida e cosa posso fare per cercare di risolvere il problema senza dover ricorrere all'intervento. Eseguire magneto terapia e rieducazione motoria, oltre al ghiaccio che uso frequentemente durante la giornata, servirebbero a qualcosa, o devo rassegnarmi al peggio ?
Grazie dell'attenzione.
[#1]
Vista l'età anch'io opto per il trattamento non chirurgico anche perché togliendo un pezzo di menisco va a sovraccaricare le cartilagini e accelerare l'artrosi. Può fare Tecar e laser per il dolore e ciclo infiltrativo di acido ialuronico (effetto antiinfiammatorio e condroprotettivo) saluti
Dr. Ibrahim Akkawi
Specialista in Ortopedia e Traumatologia
[#2]
Utente
Egr. Dottore, la ringrazio della sua cortese e sollecita risposta.
Volevo chiederle, ancora, se dopo circa un mese che ho badato a non strapazzarmi, ( anche perchè se cammino più di dieci minuti il dolore si trasferisce a tutta la gamba) , posso effettuare qualche breve passeggiata, giusto per non atrofizzare i muscoli. Tutto questo può peggiorare le cose o, come ho letto da qualche parte, il movimento può aiutare a risolvere il problema? Grazie
Volevo chiederle, ancora, se dopo circa un mese che ho badato a non strapazzarmi, ( anche perchè se cammino più di dieci minuti il dolore si trasferisce a tutta la gamba) , posso effettuare qualche breve passeggiata, giusto per non atrofizzare i muscoli. Tutto questo può peggiorare le cose o, come ho letto da qualche parte, il movimento può aiutare a risolvere il problema? Grazie
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 914 visite dal 28/05/2018.
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