Di lussazione reiterata alla spalla sx
EGREGI DOTTORI,
prima di ogni altra cosa grazie di cuore per l'attività che svolgete attraverso questo sito.
E' un'iniziativa splendida e a dir poco lodevole.
Soffro dall'età di 18 anni (oggi ne ho quasi 38) di lussazione reiterata alla spalla sx.
I primi episodi sono tutti riconducibili a traumi sportivi (in particolare il Basket).
Purtroppo nel corso degli anni la spalla mi è continuata ad uscire anche nelle normali
attività quotidiane: una volta ruotando il braccio per infilare un cappotto (il gesto che
faceva zorro quando sventolava la mantella), un'altra volta addirittura mentre dormivo,
un'altra ancora mentre ballavo e così via per un totale di una decina di volte.
Ai primi episodi la lussazione mi è stata ricomposta in ospedale mentre le ultime volte
ho provveduto da solo a sistemare l'omero nella sua giusta posizione.
Sottolineo che l'omero è sempre uscito in avanti e mai indietro.
Ai primi episodi la spalla mi è stata immobilizzata con fasciature per tutto il busto alle
quali dopo i primi 2 episodi è seguita anche fisioteria ma i risultati sono quelli descritti
in precedenza.
Finora non ho mai preso in considerazione l'ipotesi dell'operazione, anche perchè ho limitato
l'uso dell'arto nella vita quotidiana (maggiore attenzione nei movimenti e trasporto dei
pesi con l'altro braccio e ho abbandonato sport che richiedono l'uso degli arti superiori
intraprendendo sport come la corsa alla quale tanto mi sono appassionato).
Tuttavia non vorrei più condurre la mia vita con l'uso di un solo arto
(che tra l'altro mi ha provocato uno squilibrio nel tono muscolare con la parte dx molto più
sviluppata rispetto a quella sx) e così ho fatto una RMN per capire lo stato dell'arte anche
in funzione di un'eventuale operazione. Il referto così recita:
"OMISSIS alterazione dell'intensità di segnale e dello spessore del tendine del sovraspinoso
come per tendinopatia. Non alterazione delle restanti strutture della cuffia dei rotatori.
Tendine del capo lungo del bicipide brachiale in sede e di normale morfologia.
Alterazione morfostrutturale del ciglio glenoindeo inferiore come per esiti traumatici.
Assenza di versamenti articolari.
Conservati i rapporti articolari.
A livello della testa omerale si osserva piccola area di alterata intensità di segnale di
tipo fluido."
Alla luce del suddetto referto e della mia storia clinica vi chiederei:
1) è proprio necessario operarmi per riprendere un'attività quotidiana e sportiva normale
che mi consenta di ri-utilizzare l'arto al 100%?
2) se tale operazione si rendesse necessaria è possibile raggiungere gli effetti sperati
attraverso la tecnica dell'artroscopia o devo fare quella a cielo aperto?
3) indipendentemente dalla tecnica utilizzata in quanto tempo dopo l'operazione potrei
riprendere a correre?
4) sapreste indicarmi delle strutture specializzate in Italia per operazioni di questo tipo?
Ringrazio vivamente quanti tra i dottori risponderanno a queste mie domande informandoli che
ho anche la possibilità di inviare le immagini dell'ultima RMN che mi sono state consegnate
su CD-Rom e non sulle tradizionali "lastre".
Grazie ancora.
Antonio
prima di ogni altra cosa grazie di cuore per l'attività che svolgete attraverso questo sito.
E' un'iniziativa splendida e a dir poco lodevole.
Soffro dall'età di 18 anni (oggi ne ho quasi 38) di lussazione reiterata alla spalla sx.
I primi episodi sono tutti riconducibili a traumi sportivi (in particolare il Basket).
Purtroppo nel corso degli anni la spalla mi è continuata ad uscire anche nelle normali
attività quotidiane: una volta ruotando il braccio per infilare un cappotto (il gesto che
faceva zorro quando sventolava la mantella), un'altra volta addirittura mentre dormivo,
un'altra ancora mentre ballavo e così via per un totale di una decina di volte.
Ai primi episodi la lussazione mi è stata ricomposta in ospedale mentre le ultime volte
ho provveduto da solo a sistemare l'omero nella sua giusta posizione.
Sottolineo che l'omero è sempre uscito in avanti e mai indietro.
Ai primi episodi la spalla mi è stata immobilizzata con fasciature per tutto il busto alle
quali dopo i primi 2 episodi è seguita anche fisioteria ma i risultati sono quelli descritti
in precedenza.
Finora non ho mai preso in considerazione l'ipotesi dell'operazione, anche perchè ho limitato
l'uso dell'arto nella vita quotidiana (maggiore attenzione nei movimenti e trasporto dei
pesi con l'altro braccio e ho abbandonato sport che richiedono l'uso degli arti superiori
intraprendendo sport come la corsa alla quale tanto mi sono appassionato).
Tuttavia non vorrei più condurre la mia vita con l'uso di un solo arto
(che tra l'altro mi ha provocato uno squilibrio nel tono muscolare con la parte dx molto più
sviluppata rispetto a quella sx) e così ho fatto una RMN per capire lo stato dell'arte anche
in funzione di un'eventuale operazione. Il referto così recita:
"OMISSIS alterazione dell'intensità di segnale e dello spessore del tendine del sovraspinoso
come per tendinopatia. Non alterazione delle restanti strutture della cuffia dei rotatori.
Tendine del capo lungo del bicipide brachiale in sede e di normale morfologia.
Alterazione morfostrutturale del ciglio glenoindeo inferiore come per esiti traumatici.
Assenza di versamenti articolari.
Conservati i rapporti articolari.
A livello della testa omerale si osserva piccola area di alterata intensità di segnale di
tipo fluido."
Alla luce del suddetto referto e della mia storia clinica vi chiederei:
1) è proprio necessario operarmi per riprendere un'attività quotidiana e sportiva normale
che mi consenta di ri-utilizzare l'arto al 100%?
2) se tale operazione si rendesse necessaria è possibile raggiungere gli effetti sperati
attraverso la tecnica dell'artroscopia o devo fare quella a cielo aperto?
3) indipendentemente dalla tecnica utilizzata in quanto tempo dopo l'operazione potrei
riprendere a correre?
4) sapreste indicarmi delle strutture specializzate in Italia per operazioni di questo tipo?
Ringrazio vivamente quanti tra i dottori risponderanno a queste mie domande informandoli che
ho anche la possibilità di inviare le immagini dell'ultima RMN che mi sono state consegnate
su CD-Rom e non sulle tradizionali "lastre".
Grazie ancora.
Antonio
[#1]
VIENE SPONTANEO CHIOEDERSI PERCHE' HA ATTESO TANTO PRIMA DI PENSARE SIA PUR VAGAMENTE AD UN INTERVENTO
VENIAMO ALLE SUE DOMANDE
1) è proprio necessario operarmi per riprendere un'attività quotidiana e sportiva normale
che mi consenta di ri-utilizzare l'arto al 100%?
RITENGO CHE UN INTERVENTO SIA INDICATO SULLA BASE DELLA STORIA CHE LEI PONE ALLA NOSTRA ATTENZIONE.
GARANZIA AL 100% NON VI E' MAI.
2) se tale operazione si rendesse necessaria è possibile raggiungere gli effetti sperati attraverso la tecnica dell'artroscopia o devo fare quella a cielo aperto?
PERSONALMENTE ESEGUO TALE INTERVENTO CON TECNICA ARTROSCOPIA A MENO CHE NON VI SIA UN IMPORTANTE DANNO OSSEO DELLA GLENOIDE. VA STUDIATO CON ATTENZIONE EVENTUALMENTE ATTRAVERSO RX MIRATI SPECIFICI PER LA GLENOIDE O MEGLIO ANCORA CON UNA TAC
3) indipendentemente dalla tecnica utilizzata in quanto tempo dopo l'operazione potrei riprendere a correre?
2 MESI CON ATTENZIONE A NON CADERE!!!
4) sapreste indicarmi delle strutture specializzate in Italia per operazioni di questo tipo?
ORMAI SONO NUMEROSISSIME
Cordiali saluti
VENIAMO ALLE SUE DOMANDE
1) è proprio necessario operarmi per riprendere un'attività quotidiana e sportiva normale
che mi consenta di ri-utilizzare l'arto al 100%?
RITENGO CHE UN INTERVENTO SIA INDICATO SULLA BASE DELLA STORIA CHE LEI PONE ALLA NOSTRA ATTENZIONE.
GARANZIA AL 100% NON VI E' MAI.
2) se tale operazione si rendesse necessaria è possibile raggiungere gli effetti sperati attraverso la tecnica dell'artroscopia o devo fare quella a cielo aperto?
PERSONALMENTE ESEGUO TALE INTERVENTO CON TECNICA ARTROSCOPIA A MENO CHE NON VI SIA UN IMPORTANTE DANNO OSSEO DELLA GLENOIDE. VA STUDIATO CON ATTENZIONE EVENTUALMENTE ATTRAVERSO RX MIRATI SPECIFICI PER LA GLENOIDE O MEGLIO ANCORA CON UNA TAC
3) indipendentemente dalla tecnica utilizzata in quanto tempo dopo l'operazione potrei riprendere a correre?
2 MESI CON ATTENZIONE A NON CADERE!!!
4) sapreste indicarmi delle strutture specializzate in Italia per operazioni di questo tipo?
ORMAI SONO NUMEROSISSIME
Cordiali saluti
Dr. Roberto LEO
[#2]
Utente
Gent.mo dr. LEO,
grazie 1000 per le risposte che mi ha fornito e soprattutto per la tempestività con cui mi ha risposto. Al riguardo però vorrei farle una precisazione e chiederLe ancora alcune cose che non mi sono chiare.
Con riguardo alla prima, ho atteso tanto "prima di pensare sia pur vagamente ad un intevento" (come testualmente lei scrive) in quanto dopo i primi episodi di lussazione un ortopedico di una certa importanza (di cui per correttezza non faccio il nome), tra l'altro Professore di Ortopedia e Traumatologia in una certa Università, mi ha vivamente sconsigliato di operarmi in quanto (parliamo di circa 15 anni fa) l'operazione, a suo dire, non assicurava nè la riuscita al 100%, nel senso che la spalla avrebbe potuto ancora lussarsi, nè la completa mobilità dell'arto, nel senso che il grado di apertura dell'arto non sarebbe stato più come prima ma certamente inferiore. Dinanzi a tali prospettiva ho desistito nella speranza che riducendo l'uso del braccio sx e con una buona fisioterapia avrei potuto in qualche modo andare avanti "con serenità" (in fondo mi è stato detto: mica devi fare il giocatore professionista?!?). In effetti così non è stato ma questo solo per chiarire il perchè finora non ho mai considerato l'ipotesi operazione cosicchè credo sia meglio porLe le domande.
DOMANDE:
1) dal referto della RMN che ho riportato mi sembra, da profano che sono, che non vi è alcun danno osseo alla glenoide. Se così fosse potrei dunque sottopormi ad un intervento in artroscopia? Se ce ne fosse la possibilità potrei anche inviare le immagini della RMN che ho su cd-rom.
2) Nel caso di intervento con tecnica artroscopica che tipo di anestesia viene eseguita? E' cioè possibile sottoporsi a questo tipo di intervento con anestesia locale e non dover subire quella generale?
2) mi dice che in 2 mesi dall'operazione potrei riprendere a correre stando però attento a non cadere. Ma in questi 2 mesi devo eseguire una fisioterapia specifica?
3) proprio perchè non ho alcun riferimento le chiedo la cortesia di indicarmi strutture sanitarie specializzate per interventi di questo tipo (possibilmente nella zona di Roma o anche altrove purchè di eccellenza in materia) certo che questa sua indicazione non leda in alcun modo la sua deontologia professionale.
La ringrazio anticipatamente per le risposte che avrà cura di fornirmi e per la sua sempre gentile disponibilità.
Antonio
grazie 1000 per le risposte che mi ha fornito e soprattutto per la tempestività con cui mi ha risposto. Al riguardo però vorrei farle una precisazione e chiederLe ancora alcune cose che non mi sono chiare.
Con riguardo alla prima, ho atteso tanto "prima di pensare sia pur vagamente ad un intevento" (come testualmente lei scrive) in quanto dopo i primi episodi di lussazione un ortopedico di una certa importanza (di cui per correttezza non faccio il nome), tra l'altro Professore di Ortopedia e Traumatologia in una certa Università, mi ha vivamente sconsigliato di operarmi in quanto (parliamo di circa 15 anni fa) l'operazione, a suo dire, non assicurava nè la riuscita al 100%, nel senso che la spalla avrebbe potuto ancora lussarsi, nè la completa mobilità dell'arto, nel senso che il grado di apertura dell'arto non sarebbe stato più come prima ma certamente inferiore. Dinanzi a tali prospettiva ho desistito nella speranza che riducendo l'uso del braccio sx e con una buona fisioterapia avrei potuto in qualche modo andare avanti "con serenità" (in fondo mi è stato detto: mica devi fare il giocatore professionista?!?). In effetti così non è stato ma questo solo per chiarire il perchè finora non ho mai considerato l'ipotesi operazione cosicchè credo sia meglio porLe le domande.
DOMANDE:
1) dal referto della RMN che ho riportato mi sembra, da profano che sono, che non vi è alcun danno osseo alla glenoide. Se così fosse potrei dunque sottopormi ad un intervento in artroscopia? Se ce ne fosse la possibilità potrei anche inviare le immagini della RMN che ho su cd-rom.
2) Nel caso di intervento con tecnica artroscopica che tipo di anestesia viene eseguita? E' cioè possibile sottoporsi a questo tipo di intervento con anestesia locale e non dover subire quella generale?
2) mi dice che in 2 mesi dall'operazione potrei riprendere a correre stando però attento a non cadere. Ma in questi 2 mesi devo eseguire una fisioterapia specifica?
3) proprio perchè non ho alcun riferimento le chiedo la cortesia di indicarmi strutture sanitarie specializzate per interventi di questo tipo (possibilmente nella zona di Roma o anche altrove purchè di eccellenza in materia) certo che questa sua indicazione non leda in alcun modo la sua deontologia professionale.
La ringrazio anticipatamente per le risposte che avrà cura di fornirmi e per la sua sempre gentile disponibilità.
Antonio
[#3]
Innazitutto le confermo quello che le e' stato detto.
L'intervento non ha la garanzia del 100%.
Le percentuali di recidiva dopo l'intervento sono oggi allineate sia che si esegua l'intrevento a cielo aperto sia che lo esegua in artroscopia.
Tale percentuale e' inversamente proporzioane all'eta'
Nel suo caso il rischio di recidiva e' minore del 5%!
-------------
Veniamo alle sue nuove domande.
1) L'esame RMN non e' idoneo a valutare un danno osseo glenoideo in quanto e' un esame che evidenzia molto bene le parti molli e molto meno bene l'osso.
2)Alcuni anestesisti praticano anestesia locale in questo intervento ma sono la minoranza.
Il tipo di anestesia va discusso con il medico anestesista!
3) Per 30 giorni stara' con il braccio al collo
Dal 30° al 60° giorno eseguira fisiokinesiterapia specifica per riguadagnare l'arco di movimento articolare.
Sarebbe piu' prudente riprendere la corsa dopo 90 non dopo 60!
60 giorni e' proprio il minimo.
4) Mi dispiace ma non e' abitudine di nessun medico di "medicitalia" fornire indicazioni specifiche relative ad indirizzi specifici di singoli professionisti se non per problemi che siano veramente gravi oppure di difficile risoluzione.
A Roma vi e' piu' di un chirurgo che esegue tranquillamente e bene tale intervento con tecnica artroscopica.
Sono sicuro che le sara' molto meno difficile di quanto possa immaginare trovare piu' di un nominativo.
Cordiali saluti.
L'intervento non ha la garanzia del 100%.
Le percentuali di recidiva dopo l'intervento sono oggi allineate sia che si esegua l'intrevento a cielo aperto sia che lo esegua in artroscopia.
Tale percentuale e' inversamente proporzioane all'eta'
Nel suo caso il rischio di recidiva e' minore del 5%!
-------------
Veniamo alle sue nuove domande.
1) L'esame RMN non e' idoneo a valutare un danno osseo glenoideo in quanto e' un esame che evidenzia molto bene le parti molli e molto meno bene l'osso.
2)Alcuni anestesisti praticano anestesia locale in questo intervento ma sono la minoranza.
Il tipo di anestesia va discusso con il medico anestesista!
3) Per 30 giorni stara' con il braccio al collo
Dal 30° al 60° giorno eseguira fisiokinesiterapia specifica per riguadagnare l'arco di movimento articolare.
Sarebbe piu' prudente riprendere la corsa dopo 90 non dopo 60!
60 giorni e' proprio il minimo.
4) Mi dispiace ma non e' abitudine di nessun medico di "medicitalia" fornire indicazioni specifiche relative ad indirizzi specifici di singoli professionisti se non per problemi che siano veramente gravi oppure di difficile risoluzione.
A Roma vi e' piu' di un chirurgo che esegue tranquillamente e bene tale intervento con tecnica artroscopica.
Sono sicuro che le sara' molto meno difficile di quanto possa immaginare trovare piu' di un nominativo.
Cordiali saluti.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 3.3k visite dal 10/01/2009.
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