Ernie cervicali
Salve,
in seguito ad una cervico-brachialgia sinistra acuta (con dolori lancinanti che dalla spalla sinistra si irradiavano al braccio sinistro fino alla mano), che non mi dava tregua nonostante l'assunzione di FANS, ho eseguito una Risonanza Magnetica del tratto cervicale senza contrasto, il cui referto è stato il seguente:
"Colonna cervicale in asse con abolizione ed inversione della fisiologica lordosi con fulcro in C5.
Gli elementi somatici appaiono regolari per forma, dimensioni ed intensità di segnale.
In C4-C5 erniazione discale mediana ad impronta durale posteriore.
In C5-C6 e C6-C7 si rilevano due voluminose erniazioni discali ad estrinsecazione postero-laterale sinistra ad impegno foraminale omolaterale.
Canale vertebrale di ampiezza ridotta nel tratto distale di colonna visualizzato.
Midollo cervicale regolare per morfologia ed intensità di segnale."
Ho eseguito anche una Elettromiografia degli arti superiori, che però al momento non ha mostrato alcuna alterazione ("assenti segni ellettromiografici di denervazione e di irritazione radicolare").
Dopo aver assunto da circa 10 giorni del cortisone a dose piena, prima sotto forma di compresse, ed ora in fiale intramuscolo, il dolore all'arto sinistro si è molto attenuato, permane tuttavia un certo fastidio in alcuni movimenti. Inoltre, sotto consiglio medico, ho associato integratori di acido lipoico e vit B12, Tecar e Ionoterapia.
Vista la mia situazione, posso essere ottimista su di una possibile guarigione senza dover ricorrere ad intervento chirurgico? Con le mie ernie voluminose, in particolare quella in C6-C7, posso praticare una leggera ginnastica cervicale e posturale, oppure sono condannato all'inattività, in attesa che la situazione migliori/peggiori? Può essere oppurtuno indossare un collare semirigido e per quanto tempo al giorno, visto che da alcuni mi è stato detto che il collare può causare ulteriore flaccidità dei muscoli cervicali e quindi, una volta tolto, aumentare il carico sulle vertebre?
VI ringrazio per la risposta che vorrete darmi.
in seguito ad una cervico-brachialgia sinistra acuta (con dolori lancinanti che dalla spalla sinistra si irradiavano al braccio sinistro fino alla mano), che non mi dava tregua nonostante l'assunzione di FANS, ho eseguito una Risonanza Magnetica del tratto cervicale senza contrasto, il cui referto è stato il seguente:
"Colonna cervicale in asse con abolizione ed inversione della fisiologica lordosi con fulcro in C5.
Gli elementi somatici appaiono regolari per forma, dimensioni ed intensità di segnale.
In C4-C5 erniazione discale mediana ad impronta durale posteriore.
In C5-C6 e C6-C7 si rilevano due voluminose erniazioni discali ad estrinsecazione postero-laterale sinistra ad impegno foraminale omolaterale.
Canale vertebrale di ampiezza ridotta nel tratto distale di colonna visualizzato.
Midollo cervicale regolare per morfologia ed intensità di segnale."
Ho eseguito anche una Elettromiografia degli arti superiori, che però al momento non ha mostrato alcuna alterazione ("assenti segni ellettromiografici di denervazione e di irritazione radicolare").
Dopo aver assunto da circa 10 giorni del cortisone a dose piena, prima sotto forma di compresse, ed ora in fiale intramuscolo, il dolore all'arto sinistro si è molto attenuato, permane tuttavia un certo fastidio in alcuni movimenti. Inoltre, sotto consiglio medico, ho associato integratori di acido lipoico e vit B12, Tecar e Ionoterapia.
Vista la mia situazione, posso essere ottimista su di una possibile guarigione senza dover ricorrere ad intervento chirurgico? Con le mie ernie voluminose, in particolare quella in C6-C7, posso praticare una leggera ginnastica cervicale e posturale, oppure sono condannato all'inattività, in attesa che la situazione migliori/peggiori? Può essere oppurtuno indossare un collare semirigido e per quanto tempo al giorno, visto che da alcuni mi è stato detto che il collare può causare ulteriore flaccidità dei muscoli cervicali e quindi, una volta tolto, aumentare il carico sulle vertebre?
VI ringrazio per la risposta che vorrete darmi.
[#1]
Le cure che ha già eseguito (antinfiammatori, tecar, ionoterapia) sono giuste. Un collare morbido utilizzato solo per qualche ora al giorno e solo per pochi giorni la potrebbe aiutare in quanto un'utilizzo limitato non indebolisce i muscoli. Come ginnastica posturale potrebbe fare degli esercizi mirati al ripristino della lordosi cervicale.
Dr. Konstantinos Martikos
Ortopedico specialista in scoliosi e patologie vertebrali Istituto Ortopedico Rizzoli
www.martikos.com
[#2]
Utente
Grazie Dottore per la cortese risposta.
Intanto ho terminato la terapia con cortisone, facendo attenzione a scalare le dosi gradualmente. Dopo 3 giorni di sospensione della terapia farmacologica, la cervicobrachialgia si è un po' ripresentata, anche se non con l'intensità di 15-20 giorni fa, tanto che riesco a sopportare il dolore senza assumere farmaci.
In più, però, si è aggiunto anche il raffreddore, che ad ogni colpo di tosse o starnuto, mi acuisce il dolore alla spalla e al braccio sinistro.
Ora, visto il ripresentarsi del dolore, dovrei proseguire con un'altra terapia farmacologica, magari con FANS al posto del cortisone?
Intanto ho consultato anche un neurochirurgo il quale, vedendo la RM, per la ernia in C6-C7, definita da lui ernia "gigante", ha indicato come unica soluzione l'intervento chirurgico di microdiscectomia anteriore, diagnosticandomi una mielopatia cervicale, e dicendo che senza l'intervento rischio di rimanere da un momento all'altro su di una sedia a rotelle, e che basta una caduta o un incidente e sono un uomo finito! In più mi ha detto che la terapia con cortisone che ho fatto è sbagliata, e che per il mio caso la fisioterapia è inutile, e mi ha detto di sospenderla.
Negli ultimi giorni, dopo questa diagnosi "infausta", sto notando anche un sintomo nuovo: noto una certa instabilità nel camminare, mi sento un po' la "testa leggera", mi dà fastidio la luce solare, e mi sento un po' debole sulle gambe, come se avessi sempre paura di cadere per strada, specie quando cammino da solo, senza alcuna possibilità di appoggiarmi a qualcosa o a qualcuno, ad esempio quando attraverso una piazza, per cui cerco sempre di camminare rasentando il muro o le macchine parcheggiate. Non riesco a capire se questo nuovo sintomo è dovuto all'ansia, alla terapia con cortisone, oppure all'ernia che preme sul midollo.... Come faccio a capirlo?
Sinceramente l'ipotesi dell'intervento chirurgico non mi spaventa, ma prima di sottopormi ai rischi dell'intervento, che da quanto ne so è comunque molto delicato e anche pesante nel post-operatorio (collare rigido per 1 mese), vorrei capire se, secondo lei, esistono delle alternative terapeutiche (fisioterapia, ginnastica posturale, ozonoterapia, trattamenti mininvasivi, radiofrequenza, nucleoplastica, ecc.) e se con il tempo la mia ernia voluminosa possa in qualche modo "risolversi da sè".
La ringrazio ancora per il tempo che vorrà dedicarmi.
Intanto ho terminato la terapia con cortisone, facendo attenzione a scalare le dosi gradualmente. Dopo 3 giorni di sospensione della terapia farmacologica, la cervicobrachialgia si è un po' ripresentata, anche se non con l'intensità di 15-20 giorni fa, tanto che riesco a sopportare il dolore senza assumere farmaci.
In più, però, si è aggiunto anche il raffreddore, che ad ogni colpo di tosse o starnuto, mi acuisce il dolore alla spalla e al braccio sinistro.
Ora, visto il ripresentarsi del dolore, dovrei proseguire con un'altra terapia farmacologica, magari con FANS al posto del cortisone?
Intanto ho consultato anche un neurochirurgo il quale, vedendo la RM, per la ernia in C6-C7, definita da lui ernia "gigante", ha indicato come unica soluzione l'intervento chirurgico di microdiscectomia anteriore, diagnosticandomi una mielopatia cervicale, e dicendo che senza l'intervento rischio di rimanere da un momento all'altro su di una sedia a rotelle, e che basta una caduta o un incidente e sono un uomo finito! In più mi ha detto che la terapia con cortisone che ho fatto è sbagliata, e che per il mio caso la fisioterapia è inutile, e mi ha detto di sospenderla.
Negli ultimi giorni, dopo questa diagnosi "infausta", sto notando anche un sintomo nuovo: noto una certa instabilità nel camminare, mi sento un po' la "testa leggera", mi dà fastidio la luce solare, e mi sento un po' debole sulle gambe, come se avessi sempre paura di cadere per strada, specie quando cammino da solo, senza alcuna possibilità di appoggiarmi a qualcosa o a qualcuno, ad esempio quando attraverso una piazza, per cui cerco sempre di camminare rasentando il muro o le macchine parcheggiate. Non riesco a capire se questo nuovo sintomo è dovuto all'ansia, alla terapia con cortisone, oppure all'ernia che preme sul midollo.... Come faccio a capirlo?
Sinceramente l'ipotesi dell'intervento chirurgico non mi spaventa, ma prima di sottopormi ai rischi dell'intervento, che da quanto ne so è comunque molto delicato e anche pesante nel post-operatorio (collare rigido per 1 mese), vorrei capire se, secondo lei, esistono delle alternative terapeutiche (fisioterapia, ginnastica posturale, ozonoterapia, trattamenti mininvasivi, radiofrequenza, nucleoplastica, ecc.) e se con il tempo la mia ernia voluminosa possa in qualche modo "risolversi da sè".
La ringrazio ancora per il tempo che vorrà dedicarmi.
[#3]
Ogni quadro deve essere valutato prima di definire le cure. Non si può anticipare un tipo di cura senza aver visitato il paziente. Se desidera un secondo parere può eseguire un'ulteriore valutazione presso un chirurgo vertebrale ortopedico o un neurochirurgo.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 3.7k visite dal 07/04/2018.
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