Epitrocleite

Buongiorno

Pratico pesistica a livello agonistico svolgendo anche gare, dal 5 febbraio mi è stata diagnosticata un Epitrocleite acuta con inspessimento del tendine di 7mm ecostruttura moderatamente disomogenea , da qui riposo Totale ed ho svolto 26 sedute di fisioterapia comprendenti di Tecar, Ionoforesi laser ultrasuoni e 6 onde d’urto e tanto stretching, effetti? Pressoché nullo sul dolore.
L’ultima eco non parla più di inspessimento tendineo, dice miglior ecostruttura dell’inserzione al Livello dell’epitroclea, normale il nervo ulnare, ora a 60 giorni sono disperato...ho provato a riprendere con carichi leggeri ma ho ancora dolore, cosa devo fare ? È normale il dolore che avverto? O provo a risolvere con l’intervento chirurgico? Non voglio buttare altro tempo
Grazie per il consulto
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Dr. Giorgio Leccese Chirurgo generale, Chirurgo della mano 9.7k 317
Gentile Signore,

nella mia esperienza, la terapia che funziona meglio in assoluto è quella a base di infiltrazioni locali con cellule staminali ematiche (CD-34 +) associafe a fattori di crescita piastrinici attivati (CGF) e Ozono al 60%.

Si tratta di cosa diversa dal cosiddetto "gel piastrinico" (PRP).

Si informi se nella sua zona qualcuno effettua tali trattamenti.

Buon pomeriggio.

Dr. Giorgio LECCESE

NB: il consulto online non può nè deve sostituire la visita reale

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Utente
Utente
Dottor Leccese, grazie del consulto, mi è stato proposto solo il PRP, l’intervento chirurgico non risolverebbe subito il problema ?
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Dr. Giorgio Leccese Chirurgo generale, Chirurgo della mano 9.7k 317
E' possibile, ma è sempre buona norma ricorrere all'intervento solo in caso di fallimento di trattamenti conservativi.

Perlomeno io mi regolo in questo modo: opero se non ho più alternative.
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Utente
Utente
Con le infiltrazioni in quanto accorcerei i tempi di recupero ? La ringrazio sempre per la
Sua cortese disponibilità e professionalità
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Dr. Giorgio Leccese Chirurgo generale, Chirurgo della mano 9.7k 317
Di norma una o due infiltrazioni danno risultati eccellenti (a distanza di 20-30 giorni una dall'altra).

Però, ogni paziente è un caso a sè (questo vale ovviamente anche per l'intervento chirurgico).

In medicina, non esistono regole certe, ma solo statistica.