Post Frattura Femore
Buongiorno sono un uomo di 45 anni ciclista ormai ex agonista purtroppo, vorrei sottoporre un mio problema all'anca, nel maggio del 2017 ho avuto un incidente in bici con esiti di frattura scomposta pertrocanterica del femore sinistro, quindi mi hanno operato con inserimento di chiodo gamma, ho effettuato da subito la fisioterapia per circa 4 mesi, dopo due mesi circa dall'intervento lascio le stampelle, ma da subito lamento rumori articolari all'anca con grandi difficoltà nel salire le scale e nel camminare in salita, con relativi rumori articolari raramente supportati da dolore, mi sento l'articolazione compressa rigida molto strana, non ho mai ritrovato la mobilità articolare pre frattura, il referto delle lastre dice: postumi di frattura diafisaria prossimale al femore sinistro, trattata con mezzi di sintesi (chiodo endomidollare e vite), consolidata, modesti segni coxartrosici con ridotta ampiezza dell'interlinea articolare. Conservati i rapporti articolari. Quindi ho contattato un ortopedico il quale mi dice che ho un artrosi e mi consiglia ed effettuo 3 infiltrazioni di prp, dopo circa 1 mese e mezzo ho visto qualche beneficio, nella visita di controllo mi diagnostica pure una trocanterite anche in quel punto durante i movimenti notturni avverto scroscii sotto il trocantere, quindi mi effettua un infiltrazione di cortisone in quel punto, prospettandomi in là un eventuale protesi all'anca, consulto un altro ortopedico ultra specialista di sola anca, il quale mi dice di evitare la bici e favorire il nuoto consigliandomi di prendermi il cartijoint forte per 6 mesi STOP. L'eventuale rimozione del chiodo potrebbe risolvere alcune problematiche da me descritte ? Devo rassegnarmi a non poter fare lo sport che più amo avendo difficoltà a pedalare fuori sella?
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Gentile Signore,
da quello che ho recepito la sua domanda verte su una eventuale rimozione dei mezzi di sintesi per migliorare la attuale funzionalità dell'anca e proseguire con il suo sport preferito.
Non penso che la rimozione del chiodo e/o della vite possano ridarle o migliorare la funzionalità perduta.
Certamente non è nemmeno il caso di protesizzare l'anca.
Un miglioramento di funzionalità può essere ragionevolmente perseguito ed ottenuto con attività fisioterapica svolta in piscina e a terra associando eventuale terapia strumentale da decidere al momento.
Non si scoraggi perchè il miglioramento è ancora possibile in uno sportivo della sua età.
Cordiali saluti
da quello che ho recepito la sua domanda verte su una eventuale rimozione dei mezzi di sintesi per migliorare la attuale funzionalità dell'anca e proseguire con il suo sport preferito.
Non penso che la rimozione del chiodo e/o della vite possano ridarle o migliorare la funzionalità perduta.
Certamente non è nemmeno il caso di protesizzare l'anca.
Un miglioramento di funzionalità può essere ragionevolmente perseguito ed ottenuto con attività fisioterapica svolta in piscina e a terra associando eventuale terapia strumentale da decidere al momento.
Non si scoraggi perchè il miglioramento è ancora possibile in uno sportivo della sua età.
Cordiali saluti
Dr. Luigi Leone
Specialista in Ortopedia e Traumatologia, in Fisiatria e in Medicina Sportiva
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 4.4k visite dal 25/03/2018.
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