Rottura focale del sovraspinoso

Salve ,vorrei porre un quesito ad un dubbio che mi è sorto dopo un intervento alla spalla in data 24 ottobre 2017 e che dopo averne discusso animatamente con il chirurgo che mi ha operato mi è rimasto.
Dopo aver avuto un trauma alla spalla sx e dopo aver fatto una R.M. con esito di lesione del sottospinoso di grado intermedio mi recai da un chirurgo della spalla ,dopo aver letto il dischetto della r.m mi diagnosica una lesione degenerativa calcifica con rottura focale del sovraspinoso e non del sottospinoso come da referto r.m proponendosi un intervento in artroscopia da effettuare dopo 4 mesi .
Il giro dell'intervento entrai in sala operatoria convinto di effettuare tale intervento mi premura di acquistare un tutore per questo tipo di intervento ma!al risveglio dallanestesia totale mi viene comunicato che il sovraspinoso non era lesionato e che si era fatto un altro tipo di intervento per :sindrome da conflitto acromionplastica ,tenotomia del clbo,vaporizzazione della sinovia borsectomia e rimozione della sinovia adeso al sovraspinoso.
Indossa un tutore a sacco per 15 gg. E dopo iniziai il recupero fisioterapia che ancor oggi continua e che penso continuerà ancora per molto visto il dolore che ancora persiste dopo quasi 4 mesi e che avendo ricotattato e fatto visitare dal chirurgo che mi ha operato mi ha lasciato più confuso in quanto mi ha detto che io non sono stato operato per una sidro da conflitto ma per una buste aggressiva sostenendo che ho una malattia che colpisce la guaina dei tendi molto difficile da curare e e che il dolore lui non ci poteva fare niente .
Ma alla fine di cosa sono stato operato?che patologia ho?è come mai 3 diagnosi diverse?
Grazie in anticipo a chi a "voglia "di rispondere
[#1]
Dr. Luigi Grosso Chirurgo generale, Chirurgo oncologo, Ortopedico, Algologo 2.4k 64
Le patologie della spalla sono molto complesse ed è per questo motivo che ci sono pochi specialisti che se ne occupano in quanto le problematiche sia diagnostiche sia terapeutiche sono altrettanto complesse.
Il suo è un caso particolare poiché - sulla scorta di quanto ci scrive - sembrerebbe che lei sia stato sofferente di una patologia della spalla che si chiama SPALLA DOLOROSA.
Con questo termine non viene stabilita una diagnosi precisa ma solo una sofferenza della splla che deve essere studiata molto accuratamente.
Non sempre gli esami strumentali pre-operatori possono consentire una precisa diagnosi, spesso è proprio l'artroscopia a farla da padrona identificando esattamente la patologia responsabile della sofferenza.
Il collega che l'ha operata, probabilmente, ha rsicontrato qualcosa di diverso da quanto emerso dagli esami poiché ha visto "dal vivo" quello di cui lei soffreva ed ha promosso un trattamento adeguato a quello che ha riscontrato.
Tutto, poi, dipende da altri fattori che non sono in mio possesso.
Bisognerebbe riparlarne con il chirurgo in maniera tranquilla per stabilire - INSIEME -un percorso strategico di risoluzione al suo problema.
Spero di esserle stato di aiuto.
AUguri

Dr. Luigi Grosso - Ortopedico Master Spalla Gomito Polso Mano
Busto Arsizio (VA) - Rapallo (GE) - Napoli
www.luigigrosso.net

[#2]
Utente
Utente
La ringrazio per la sua risposta al mio quesIto, in questi 4 mesi ho fatto mille pensieri e molti compiti a casa e ho tratto le mie conclusioni :la rm lascia il tempo che trova,l 'artroscopia e l'unica via per capire la reale patologia allora perché non proporla come mezzo diagnostico prima di arrivare ad un intervento che mi si prospetta semplice e di facile riabilitazione ,oggi io mi trovo a distanza di 4 mesi a lottare in quanto appartenente alle forze di polizia per rientrare in servizio in quanto i medici del dipartimento di medicina legale militari esigono un certificato dal mio ortopedico che sono guarito e che non ho bisogno di fare più fisioterapia e da l'altra parte l'ortopedico che fa (l'indiano )scusate il termine che non vuole metterlo per iscritto tutto ciò ma si indigna perché ancora non lavoro (come se dipendesse da me) ritengo che un medico prima di effettuare un intervento di tale portata debba valutare insieme al paziente tutto tenendo conto della professione e di eventuali complicanze.
Per il medico che mi ha operato io mi sarei rimesso nel giro di un mese.
Sono esperienze che si fanno e ci insegnano tanto
Grazie