Risonanza magnetica colonna lombo-sacrale

Cari dottori, vi scrivo per conto di mia madre. Lei ha 60 anni, pesa 57 kg e da qualche anno accusa dolori diffusi alla zona lombare. Su indicazione dello specialista, ha effettuato una rm lombo sacrale. Questi i risultati:
"Disidratazione degenerativa di tutti i dischi intersomatici del tratto lombare.
Ridotto d'ampiezza lo spazio intersomatico L2-L3 con ampia protrusione discale posteriore che impegna parzialmente entrambi i forami di coniugazione, con maggiore evidenza a sn.
Marcata riduzione di ampiezza dello spazio intersomatico L3-L4 con presenza di ernia discale posteriore mediana-paramediana dx.
Nettamente ridotto anche lo spazio L4-L5 con discreto e diffuso rigonfiamento discale.
Lieve protrusione discale posteriore a livello L5-S1.
Il canale vertebrale presenta ampiezza regolare. Assenza di lesioni a carico del Cono midollare e della cauda.
Discrete alterazioni artrosiche diffuse.
Nettamente attenuata la lordosi lombare."
In attesa di un riscontro dello specialista, cosa potete dirmi? La situazione è grave? Le ernie possono guarire o la situazione andrà peggiorando sempre di più? Il dolore non è particolarmente forte ma abbastanza costante. Vi ringrazio per il vostro servizio.
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Dr. Vittorio Scipione Radiologo, Otorinolaringoiatra 804 67
Caro Amico,
le ernie discali non possono scomparire,rientrare o altro,ma è importante come nel caso di Sua madre che degenerino (dischi disidratati come recita il referto TAC) e certamente questi non sono causa dei dolori che Sua madre accusa da tempo.
Il rachide lombare che presenta alterazioni artrosiche non ha più la sua normale curvatura vuol dire che è perlomeno "parzialmente rettilineizzato," questo atteggiamento di fatto rappresenta un meccanismo di compenso e di difesa per ridurre i dolori della zona lombare per cui il rachide diviene rettilineo come si suol dire su base antalgica".
E' probabile che Sua madre sulla base di queste conclusioni radiologiche abbia necessità di un ottimo Medico Fisiatra per impostare valide terapie che possono ridurre o annullare la condizione di diffusa dolorabilità di cui soffre.

Arrivederci

Dr.Vittorio Scipione

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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398
A parziale contributo di quanto il collega ha esposto nella replica, credo che, prima di eventualmente affidare Sua mamma al Fisiatra, sia opportuna una visita di un chirurgo vertebrale (neurochirurgo o ortopedico) in quanto la patologia descritta dal referto è quella di una spondiolodiscoartrrosi certamente responsabile della sintomatologia, le cui caratteristiche però Lei non precisa.

La valutazione specialistica è essenziale per porre sia la diagnosi che indicare la terapia.