Tendinite???

Il mio caso ha inizio 5 settimane fa, quando all'improvviso accuso un dolore molto forte nel momento in cui inizio ad alzare il braccio al di sopra della testa, ho pensato ad uno strappo muscolare dovuto a lavori, e non ho dato tanto peso alla questione, ho pensato che sarebbe andato via nell'arco di alcuni giorni. Ma dopo ca 2 settimane la cosa mi ha dato da pensare tanto che mi sono rivolto al mio medico che all'inizio mi ha dato degli anti dolorifici e anti infiammatori ma dopo una settimana e nessun miglioramento (il braccio non riuscivo ad alzarlo piu di tanto) e dopo aver fatto delle lastre RX (su cui era visibile una forma ovale di appena 4-5 mm di strato calcareo) mi ha fatto dopo una locale anestesia una puntura che al momento non so se si tratta di cortisone o d'altro ma senza alcun esito positivo infatti dopo l'effetto anestetico é ricomparso il dolore ma questa volta molto piu forte. (questo una settimana fa). Adesso sono perplesso e sfiduciato il mio medico é in vacanza e non so cosa fare... Aspettare che rientri oppure nonostante non sappia cosa lui mi abbia iniettato rivolgermi da uno specialista. Ma prima volevo documentarmi, informarmi... Non so neanche se la parte calcarea é all'interno del tendine o se é sul tendine stesso o addirittura sulla parte ossea. Mi chiedo se é possibile che il cortisone non abbia avuto effetto positivo e se dovessi rifarlo che non mi possa causare danni al tendine stesso. Cosa sarebbe appropriato fare prima di ricorrere alla chirurgia. Per i vostri consigli vi ringrazio anticipatamente. Buone Feste. Enzo

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Dr. Umberto Donati Ortopedico, Chirurgo della mano, Medico legale, Perfezionato in medicine non convenzionali 7.9k 278
Non è possibile fare diagnosi online, e in più i disturbi che riferisce non sono chiari. Per deduzione immagino che il dolore sia alla spalla, come pure la calcificazione. Nel caso che si trattasse di una periartrite calcifica (ma questo glielo potrà dire solo lo specialista ortopedico dopo averLa interrogata e visitata e aver visto le rx), l'infiltrazione fa effetto se effettuata nel punto giusto (e questo penso che sia avvenuto se ha fatto effetto l'anestesia) ma in genere non con una sola volta. Le suggerisco di rivolgersi allo specialista che valuterà se sia necessario associare della fisioterapia specifica (in casi specifici si può effettuare anche qualche seduta di onde d'urto sotto controllo ecografico)
Ci tenga aggiornati
Cordiali saluti

Umberto Donati, MD

www.ortopedicoabologna.it

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Utente
Utente
Egregio Dr. Donati grazie per la sua risposta. Vorrei precisare che la calcificazione come da RX a mio parere é nello spazio inter-acromion-omerale con una netta forma ovale di 4-5 mm. Non riesco a capire, nella sua risposta lei dice che se ha fatto effetto l'anestesia allora anche l'infiltrazione é stata fatta nel punto giusto anche se magari una sola infiltrazione non basta. Mi chiedo: Come si fa a stabilire con 3 RX che l'infiltrazione sia proprio nel punto giusto non é bene effettuare l'infiltrazione con un medoto guidato affinche la sicurezza sia al 100%? Fare le cose "ad occhio e croce" é un pò superficiale non crede? E di che tipo di infiltrazioni stiamo parlando? Ho sempre sentito che il cortisone provoca piu danni che aiutare.. e se questa calcificazione fosse all'interno del tendine stesso con piu di 2 sedute il cortisone non lo porterebbe alla rottura o mi sbaglio? La ringrazio per la sua cortese attenzione. Cordiali saluti Enzo
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Dr. Umberto Donati Ortopedico, Chirurgo della mano, Medico legale, Perfezionato in medicine non convenzionali 7.9k 278

1) se un'infiltrazione con un anestetico e un farmaco sconosciuto ha un effetto breve (al max qualche ora) l'effetto è dell'anestetico, e se l'effetto c'è stato la sede di infiltrazione è corretta.
2) la sede dell'infiltrazione è scelta in base alla visita e non alla presenza della calcificazione; si può fare nell'articolazione o in una delle varie borse della spalla, e non certo nel contesto di un tendine.
3) l'infiltrazione proprio per i motivi riportati al punto 2 non ha bisogno di essere "guidata", quindi non c'è nessun "a occhio e croce"
4) tutti farmaci, cortisone compreso, provocano danni; il loro uso deve essere moderato e utile, cioè il vantaggio deve essere proporzionato e rendere accettabile lo svantaggio.
5) se la calcificazione è dentro al tendine, il cortisone non ha certo lo scopo di eliminarla, bensì di correggere l'infiammazione e quindi il dolore. Si può rimuovere o con un intervento chirurgico o con le onde d'urto (queste invece in modalità eco-guidata)
6)invece di accusare ingiustamente il Suo medico di pressapochismo sarebbe meglio essere sempre informati circa i farmaci che si assumono: non si può veder scritto "non so se si tratta di cortisone o d'altro"
Spero con questo di aver risposto ai Suoi dubbi
Cordiali saluti

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Utente
Utente
Gentile Dr. Donati la mia non voleva essere un accusa di pressapochismo auzi... Io credo che non c'é stato dialogo tra me e il mio medico. Sono convinto che quello che lui ha fatto faccia anche parte di una prassi che si segue prima di intraprendere decisioni piu appropriate, chiaro. Forse doveva come ha fatto lei spiegarmi in modo semplice sulle possibilità, i tempi e i rischi pertinenti il mio caso, magari decidere insieme. Non credo che il paziente debba sempre informarsi in anteprima su quello che ha e quello che il medico gli sottopone, altrimenti mi chiedo perché debba rivorgermi a quest'ultimo. Forse dopo le 3 consultazioni (la prima settimana sottoposto a farmaci) e dopo la RX poteva indirizzarmi da uno specialista. Questo non lo avrebbe messo mai in cattiva luce. Mi creda non é una polemica la mia, sono le reazioni dei dolori che ha volte non fan sconti a nessuno. La ringrazio delle sue soprascritte risposte. Enzo