Coxoartrosi anca
Buona sera,
di seguito desidererei esporVi il mio problema che non ha trovato risposte nei consulti già esitati.
Io ho 42 anni e 21anni fa ho subito un trauma all anca dx che oggi risulta abbastanza compromessa. Le radiografie del Luglio scorso refertano un dismorfismo della testa femorale con presenza di osteosintesi metalliche a livello trocanterico e segni di coxoartrosi con sclerosi del tetto acetavolare e notevole riduzione dello spazio articolare coxo-femorale destro.
Il mese scorso ho fatto una visita specialistica per avere l' ok da parte del chirurgo ad eseguire intervento di protesizzazione.
Il quadro della situazione mi appare abbastanza complesso poichè si dovrebbe, in un primo momento, eseguire carotaggio per rimuovere le viti ed attendere 5/6mesi, previo ricostruzione ossea ed assistito da bastoni canadesi, prima di procedere con intervento di protesizzazione, comunque compromessa da possibile dismetria con ipomiotrofia del medio gluteo, già presente.
Rispetto tanto il giudizio dello specialista ma devo dire che sono rimasto preoccupato.
Mi chiedo come mai non sia possibile agire contestualmente invece di attendere, in uno stato precario, per 5,6 mesi perlopiù con la possibilità di ereditare una zoppia? Altrimenti, palliativi come infiltrazioni mirate ecc...
Vi prego di delucidarmi.
Grazie.
F.G.
di seguito desidererei esporVi il mio problema che non ha trovato risposte nei consulti già esitati.
Io ho 42 anni e 21anni fa ho subito un trauma all anca dx che oggi risulta abbastanza compromessa. Le radiografie del Luglio scorso refertano un dismorfismo della testa femorale con presenza di osteosintesi metalliche a livello trocanterico e segni di coxoartrosi con sclerosi del tetto acetavolare e notevole riduzione dello spazio articolare coxo-femorale destro.
Il mese scorso ho fatto una visita specialistica per avere l' ok da parte del chirurgo ad eseguire intervento di protesizzazione.
Il quadro della situazione mi appare abbastanza complesso poichè si dovrebbe, in un primo momento, eseguire carotaggio per rimuovere le viti ed attendere 5/6mesi, previo ricostruzione ossea ed assistito da bastoni canadesi, prima di procedere con intervento di protesizzazione, comunque compromessa da possibile dismetria con ipomiotrofia del medio gluteo, già presente.
Rispetto tanto il giudizio dello specialista ma devo dire che sono rimasto preoccupato.
Mi chiedo come mai non sia possibile agire contestualmente invece di attendere, in uno stato precario, per 5,6 mesi perlopiù con la possibilità di ereditare una zoppia? Altrimenti, palliativi come infiltrazioni mirate ecc...
Vi prego di delucidarmi.
Grazie.
F.G.
[#1]
Caro utente,
effettivamente l'iter propostoLe dallo specialista mi sembra molto strano. Naturalmente questi avrà avuto maggiori elementi rispetto ai miei per giudicare, ma francamente non mi è mai capitato di trovre delle viti trocanteriche che necessitino di una rimozione 5-6 mesi prima di un intervento di protesizzazione. Inoltre, in previsione di tale intervento, il ricorso a terapia infiltrativa mi sembra controindicato.
Considerando anche la Sua giovane età, riterrei opportuno un consulto presso uno specialista che si lavori presso un centro di chirurgia dell'anca, in maniera da prendere per Lei in considerazione una soluzione a ridotta invasività e -naturalmente- in un unico tempo chirurgico.
Distinti saluti
effettivamente l'iter propostoLe dallo specialista mi sembra molto strano. Naturalmente questi avrà avuto maggiori elementi rispetto ai miei per giudicare, ma francamente non mi è mai capitato di trovre delle viti trocanteriche che necessitino di una rimozione 5-6 mesi prima di un intervento di protesizzazione. Inoltre, in previsione di tale intervento, il ricorso a terapia infiltrativa mi sembra controindicato.
Considerando anche la Sua giovane età, riterrei opportuno un consulto presso uno specialista che si lavori presso un centro di chirurgia dell'anca, in maniera da prendere per Lei in considerazione una soluzione a ridotta invasività e -naturalmente- in un unico tempo chirurgico.
Distinti saluti
Dr. Emanuele Caldarella
Chirurgia dell'anca e del ginocchio
emanuele.caldarella@medicitalia.it
[#2]
Utente
Gentile Dottore,
intanto la ringrazio 2 volte, una per la celere risposta è l'altra perchè mi sento, come dire, rincuorato dalla sua opinione.
Seguirò il suo consiglio facendo un'altra visita specialistica nonostante sia stato in un centro e da un medico chirurgo specializzato in tali problematiche. Il suo parere è molto diverso e per me francamente è molto più logico. Perchè forare l'osso riducendolo ad una carta velina, attendere la ricostruzione e poi nuovamente intervenire? Alla mia domanda sulla mini invasività mi è stato detto che il mio caso, di mini invasivo non ha proprio nulla e che si deve operare lateralmente come già nell'originario intervento.
Grazie ancora!
Colgo l'occasione per augurarLe buone festività.
Saluti cordiali.
F.G.
intanto la ringrazio 2 volte, una per la celere risposta è l'altra perchè mi sento, come dire, rincuorato dalla sua opinione.
Seguirò il suo consiglio facendo un'altra visita specialistica nonostante sia stato in un centro e da un medico chirurgo specializzato in tali problematiche. Il suo parere è molto diverso e per me francamente è molto più logico. Perchè forare l'osso riducendolo ad una carta velina, attendere la ricostruzione e poi nuovamente intervenire? Alla mia domanda sulla mini invasività mi è stato detto che il mio caso, di mini invasivo non ha proprio nulla e che si deve operare lateralmente come già nell'originario intervento.
Grazie ancora!
Colgo l'occasione per augurarLe buone festività.
Saluti cordiali.
F.G.
[#3]
"il mio caso, di mini invasivo non ha proprio nulla e che si deve operare lateralmente come già nell'originario intervento"
Mi deve perdonare, ma non riesco ad essere diplomatico come ho cercato di fare prima. Questa frase è una totale assurdità.
E' come se chi la pronuncia stesse facendo una grande confusione.
Evidentemente egli considera la "mini invasività" semplicemente un piccolo taglio, di bell'aspetto, adatto a fotomodelle, narcisi vanesi e malati immaginari.
La mini invasività NON è il "piccolo taglio". Tutt'altro. La mini invasività è la volontà di affrontare un percorso chirurgico assicurando al paziente le migliori tecniche che possano ridurre stress operatorio, sanguinamento, discomfort e -soprattutto- danno ai tessuti.
NON esiste un intervento di revisione d'anca (o di primo impianto complesso, come il Suo) in cui sia NECESSARIO intervenire per via laterale.
La via laterale andrebbe SEMPRE evitata, soprattutto quando è già stata effettuata una volta, in quanto il secondo passaggio provoca necessariamente danni maggiori.
Nel Suo caso bisogna cercare di essere il meno invasivi possibile, punto. A prescindere dalle dimensioni de taglio.
In bocca al lupo e mi tenga pure informato, se lo desidera.
Distinti saluti
Mi deve perdonare, ma non riesco ad essere diplomatico come ho cercato di fare prima. Questa frase è una totale assurdità.
E' come se chi la pronuncia stesse facendo una grande confusione.
Evidentemente egli considera la "mini invasività" semplicemente un piccolo taglio, di bell'aspetto, adatto a fotomodelle, narcisi vanesi e malati immaginari.
La mini invasività NON è il "piccolo taglio". Tutt'altro. La mini invasività è la volontà di affrontare un percorso chirurgico assicurando al paziente le migliori tecniche che possano ridurre stress operatorio, sanguinamento, discomfort e -soprattutto- danno ai tessuti.
NON esiste un intervento di revisione d'anca (o di primo impianto complesso, come il Suo) in cui sia NECESSARIO intervenire per via laterale.
La via laterale andrebbe SEMPRE evitata, soprattutto quando è già stata effettuata una volta, in quanto il secondo passaggio provoca necessariamente danni maggiori.
Nel Suo caso bisogna cercare di essere il meno invasivi possibile, punto. A prescindere dalle dimensioni de taglio.
In bocca al lupo e mi tenga pure informato, se lo desidera.
Distinti saluti
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 2.2k visite dal 21/12/2017.
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