Protesi ginocchio dolorosa
Buongiorno, chiedo consulto per mia madre di anni 69, peso 55kg e nessuna particolare patologia. Circa 3 anni fà è stata operata una prima volta per l'impianto di una protesi monocompartimentale al ginocchio. L'intervento è stato tutt'altro che risolutivo infatti nonostante da rx risultasse una protesi ben posizionata mia madre ha sempre avuto dolore. Son seguiti un intervento in artroscopia di pulizia che non ha migliorato nulla, test di allergia (positivo a mercurio ammonio e cloruro cobalto) e infine una scintigrafia che ha evidenziato un intenso evento infiammatorio in atto piu' evidente nel componente tibiale. A seguito di consulto si decideva un secondo intervento con impianto di protesi completa. Sostituzione di protesi avvenuta immediatamente. Seguito il protocollo di riabilitazione a distanza di mesi rimaneva comunque molto dolore, nonostante le rassicurazioni e anche qui una rx che non mostrava problemi.L'ortopedico continuava a sostenere andasse tutto bene, ha detto di sospendere la fisioterapia e affiancato una terapia farmacologica con deltacortene-duloxetina-lyrica-laroxyl. (malata immaginaria?) All'ennesima visita di controllo con lamentele del dolore da parte di mia madre si sono effettuati allora altri accertamenti dapprima biochimici (VES = 14) (Proteina C reattiva =
[#2]
Utente
**seconda parte**
All'ennesima visita di controllo con lamentele del dolore da parte di mia madre si sono effettuati allora altri accertamenti dapprima biochimici (VES = 14) (Proteina C reattiva = <0.5) e poi con un altra scintigrafia. Quest'ultima ha evidenziato nella prima fase: "discreto incremento di attività a carico del ginocchio compatibile con aumentata vascolarizzazione" e nella fase tardiva "iperfissazioni a carico delle regioni periprotesiche del ginocchio piu' focali nel piatto tibiale, no iperaccumulo lungo gli steli protesici" con la suddetta conclusione " il quadro scintigrafico è compatibile con moderata sofferenza ossea periprotesica con associato attivo processo flogistico". Mi chiedo quindi se dopo due interventi pesanti, 3 anni di tempo cosa altro si puo' fare per risolvere la situazione? Nel caso di protesi infetta bisogna rassegnarsi ad un nuovo intervento? Mia madre continua con tachipirine ogni giorno ma cosi non si puo' andare avanti.... Grazie mille in anticipo!
All'ennesima visita di controllo con lamentele del dolore da parte di mia madre si sono effettuati allora altri accertamenti dapprima biochimici (VES = 14) (Proteina C reattiva = <0.5) e poi con un altra scintigrafia. Quest'ultima ha evidenziato nella prima fase: "discreto incremento di attività a carico del ginocchio compatibile con aumentata vascolarizzazione" e nella fase tardiva "iperfissazioni a carico delle regioni periprotesiche del ginocchio piu' focali nel piatto tibiale, no iperaccumulo lungo gli steli protesici" con la suddetta conclusione " il quadro scintigrafico è compatibile con moderata sofferenza ossea periprotesica con associato attivo processo flogistico". Mi chiedo quindi se dopo due interventi pesanti, 3 anni di tempo cosa altro si puo' fare per risolvere la situazione? Nel caso di protesi infetta bisogna rassegnarsi ad un nuovo intervento? Mia madre continua con tachipirine ogni giorno ma cosi non si puo' andare avanti.... Grazie mille in anticipo!
[#3]
Gentile utente,
la diagnostica nella protesi di ginocchio dolorosa è molto complessa.
Non si può escludere che possa essere necessario un ulteriore intervento; tuttavia è di fondamentale importanza, prima di pensare ad un intervento, giungere ad una corretta diagnosi. Solo in questo modo si può pensare di ottenere una buona probabilità di un buon risultato. Lei ha parlato di possibile "protesi infetta", ma in realtà gli esami effettuati finora sono in tal senso inconcludenti: gli esami ematochimici non mostrano segni di infezione, e la scintigrafia, pur essendo un utile elemento di orientamento, non è affatto un esame che -da solo- ci consente di porre una diagnosi. Sarebbe indicato rivalutare il quadro globalmente, e magari passare ad indagini più approfondite, come un'artrocentesi con prelievo di liquido sinoviale che potrà essere inviato in laboratorio per opportuni accertamenti chimico-fisici e microbiologici.
Distinti saluti
la diagnostica nella protesi di ginocchio dolorosa è molto complessa.
Non si può escludere che possa essere necessario un ulteriore intervento; tuttavia è di fondamentale importanza, prima di pensare ad un intervento, giungere ad una corretta diagnosi. Solo in questo modo si può pensare di ottenere una buona probabilità di un buon risultato. Lei ha parlato di possibile "protesi infetta", ma in realtà gli esami effettuati finora sono in tal senso inconcludenti: gli esami ematochimici non mostrano segni di infezione, e la scintigrafia, pur essendo un utile elemento di orientamento, non è affatto un esame che -da solo- ci consente di porre una diagnosi. Sarebbe indicato rivalutare il quadro globalmente, e magari passare ad indagini più approfondite, come un'artrocentesi con prelievo di liquido sinoviale che potrà essere inviato in laboratorio per opportuni accertamenti chimico-fisici e microbiologici.
Distinti saluti
[#4]
Utente
Buongiorno e grazie dott. Caldarella,
in effetti sarebbe da capire da cosa deriva questa infiammazione.
integro quanto sopra dicendo che dopo l'esito della scintigrafia è stata prescritta una terapia con deltacortene - etoricoxib - pregabalin
visto che aveva già fatto dei cicli in precedenza ho la paura che possa non essere lo stesso una soluzione risolutiva....
in effetti sarebbe da capire da cosa deriva questa infiammazione.
integro quanto sopra dicendo che dopo l'esito della scintigrafia è stata prescritta una terapia con deltacortene - etoricoxib - pregabalin
visto che aveva già fatto dei cicli in precedenza ho la paura che possa non essere lo stesso una soluzione risolutiva....
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 3.4k visite dal 18/12/2017.
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