Lesione traumatica spalla
Buongiorno, mi sarebbe prezioso un parere riguardo ad un problema alla spalla dx, conseguente ad una caduta in moto avvenuta 1 mese fa.
Ho 63 anni, nessuna patologia e fisico avvezzo ad una certa attività sportiva (nuoto, corsa, vela, bici).
L'incidente non pare aver causato l'urto diretto di parti superiori del corpo, ma probabilmente il trauma è la conseguenza di un gesto difensivo intenso di braccio ed avanbraccio, quest'ultimo riportante escoriazioni varie, già risolte.
A distanza di un mese permane un dolore alla spalla dx con queste caratteristiche:
- si manifesta un dolore intenso nel sollevamento del braccio verso il quadrante avanti-esterno, anche se l'arto è gravato del solo peso proprio;
- con braccio aderente al tronco è possibile ogni movimento dell'avanbraccio, anche a sforzo, senza particolare dolore;
- è possibile sollevare il braccio all'indietro per ca 90° senza particolare dolore;
- è possibile muovere in modo passivo il braccio su ogni asse con dolore lieve o moderato;
- in condizioni statiche il dolore è minimo o assente, anche se tende ad accentuarsi di notte;
E' stato effettuato un esame ecografico con questo referto:
"Non alterazioni della ecogenicità dei tessuti muscolari della spalla, in particolare della cuffia dei rotatori e dei profili corticali.
I ventri tendinei presentano spessore regolare ed ecostruttura omogenea senza segni di lesioni locali.
Il tendine del capolungo del bicipite è riconoscibile in tutto il suo decorso, sino alla sua inserzione sulla glenoide ove presenta un versamento di 33x22mm.
La cuffia dei rotatori appare distesa da falda fluida.
Non anomalie del segnale che possano essere messe in relazione a formazioni solide periarticolari. Non ematomi."
e del quale può visionare alcuni frame qui:
http://digilander.libero.it/laguna2005/Eco.jpg
Il trauma è stato trattato con ghiaccio e antinfiammatori topici, con lieve e non duratura remissione dei sintomi.
Sulla base dei sintomi, abbastanza circostanziati, e non potendosi escludere che all'esame ecografico possa essere sfuggito qualcosa, ha qualche suggerimento diagnostico e terapeutico?
Grazie fin d'ora. Stefano
Ho 63 anni, nessuna patologia e fisico avvezzo ad una certa attività sportiva (nuoto, corsa, vela, bici).
L'incidente non pare aver causato l'urto diretto di parti superiori del corpo, ma probabilmente il trauma è la conseguenza di un gesto difensivo intenso di braccio ed avanbraccio, quest'ultimo riportante escoriazioni varie, già risolte.
A distanza di un mese permane un dolore alla spalla dx con queste caratteristiche:
- si manifesta un dolore intenso nel sollevamento del braccio verso il quadrante avanti-esterno, anche se l'arto è gravato del solo peso proprio;
- con braccio aderente al tronco è possibile ogni movimento dell'avanbraccio, anche a sforzo, senza particolare dolore;
- è possibile sollevare il braccio all'indietro per ca 90° senza particolare dolore;
- è possibile muovere in modo passivo il braccio su ogni asse con dolore lieve o moderato;
- in condizioni statiche il dolore è minimo o assente, anche se tende ad accentuarsi di notte;
E' stato effettuato un esame ecografico con questo referto:
"Non alterazioni della ecogenicità dei tessuti muscolari della spalla, in particolare della cuffia dei rotatori e dei profili corticali.
I ventri tendinei presentano spessore regolare ed ecostruttura omogenea senza segni di lesioni locali.
Il tendine del capolungo del bicipite è riconoscibile in tutto il suo decorso, sino alla sua inserzione sulla glenoide ove presenta un versamento di 33x22mm.
La cuffia dei rotatori appare distesa da falda fluida.
Non anomalie del segnale che possano essere messe in relazione a formazioni solide periarticolari. Non ematomi."
e del quale può visionare alcuni frame qui:
http://digilander.libero.it/laguna2005/Eco.jpg
Il trauma è stato trattato con ghiaccio e antinfiammatori topici, con lieve e non duratura remissione dei sintomi.
Sulla base dei sintomi, abbastanza circostanziati, e non potendosi escludere che all'esame ecografico possa essere sfuggito qualcosa, ha qualche suggerimento diagnostico e terapeutico?
Grazie fin d'ora. Stefano
[#1]
La descrizione della sua sintomatologia, accompagnata da una buona anamnesi, orienta verso una patologia distrattiva della CDR (cuffia dei rotatori) ed tendine del bicipite brachiale.
La reazione consequenziale al trauma ha scatenato un processo infiammatorio che deve essere valutato nel tempo con controlli clinici accurati da parte di un Chirurgo della Spalla.
Ipotizzo che un buon trattamento farmacologico può essere sufficiente a risolvere il problema ma potrebbe essere necessario un trattamento con infiltrazioni (da stabilire a secondo la necessità).
Il mio suggerimento è:
1. Se il dolore permane o dovesse aumentare, non esiti a consultare un Chirurgo della spalla
2. Se la forza muscolare tende a diminuire, faccia lo stesso
Spero di essere stato esaustivo.
Cordialmente
La reazione consequenziale al trauma ha scatenato un processo infiammatorio che deve essere valutato nel tempo con controlli clinici accurati da parte di un Chirurgo della Spalla.
Ipotizzo che un buon trattamento farmacologico può essere sufficiente a risolvere il problema ma potrebbe essere necessario un trattamento con infiltrazioni (da stabilire a secondo la necessità).
Il mio suggerimento è:
1. Se il dolore permane o dovesse aumentare, non esiti a consultare un Chirurgo della spalla
2. Se la forza muscolare tende a diminuire, faccia lo stesso
Spero di essere stato esaustivo.
Cordialmente
Dr. Luigi Grosso - Ortopedico Master Spalla Gomito Polso Mano
Busto Arsizio (VA) - Rapallo (GE) - Napoli
www.luigigrosso.net
[#2]
Utente
Grazie per l'attenzione e l'ottima risposta. In effetti, permanendo i sintomi, ho in programma a breve una visita specialistica.
Mi permetterei di chiederle:
- confermandosi la sua ipotesi, che tempi si possono stimare necessari alla remissione totale?
- mi sembra di capire che, sulla base delle informazioni disponibili, ritenga poco probabile una lesione che richieda tipicamente un trattamento chirurgico. Ho interpretato correttamente?
Ancora grazie!
Mi permetterei di chiederle:
- confermandosi la sua ipotesi, che tempi si possono stimare necessari alla remissione totale?
- mi sembra di capire che, sulla base delle informazioni disponibili, ritenga poco probabile una lesione che richieda tipicamente un trattamento chirurgico. Ho interpretato correttamente?
Ancora grazie!
[#3]
Sulla scorta dei pochi dati a disposizione ritengo che:
1. i tempi di recupero sono all'incirca di 4-5 settimane
2. non credo che ci siano già presupposti di un intervento chirurgico magari se la terapia farmacologica e/o infiltrativa fallisce.
Cordialmente
1. i tempi di recupero sono all'incirca di 4-5 settimane
2. non credo che ci siano già presupposti di un intervento chirurgico magari se la terapia farmacologica e/o infiltrativa fallisce.
Cordialmente
[#5]
Utente
Buongiorno.
dalla sua cortese risposta il quadro è stato completato da ulteriori progressi diagnostici; purtroppo con tempi di attesa sempre lunghi.
- nella prevista visita specialistica, i sospetti emersi in seguito a vari test, hanno reso opportuno un supplemento di indagine con RMN
- la stessa conferma i sospetti di una lesione del tendine sovraspinato e di uno stato infiammatorio diffuso. Questo il referto:
"Distesa da liquido la borsa sub-acromion-deltoida. Tendine sovraspinato ridotto per spessore, iperintenso, imbibito da edema, come da lesione di II-III grado. Tendini sottoscapolare, infraspinato, capo lungo del bicipite brachiale e piccolo rotondo conservati per spessore e intensità del segnale. Note di artrosi acromion-claveare. Non alterazione di segnale delle strutture ossee."
Nella successiva visita di controllo mi viene prospettata l'opzione chirurgica tesa a rimuovere i fattori di artrosi acromion-claveare e, dopo contestuale valutazione artroscopica, eventualmente alla riparazione del tendine.
In alternativa mi si propone una infiltrazione di cortisone ed una attesa di 1-2mesi senza altri interventi per valutare l'evoluzione.
Ho optato per quest'ultima, in vista evenutalmente della chirurgia (che comunque avrebbe dei tempi di attesa sui 3 mesi), sia perchè decisamente preoccupato dai tempi e modalità del successivo recupero, sia perchè non sono riuscito a farmi una idea di quante siano le chanche di riparazione spontanea del tendine, ammesso che esistano, e se altre terapie possano eventualmente favorirla.
Inoltre sono molto perplesso riguardo alla opportunità di trattare chirurgicamente anche i citati elementi di artrosi che non sono evidentemente connessi al trauma subito e che non hanno mai dato alcun sintomo. Tenga conto che finora nuotavo non meno 1500mt ogni settimana senza alcun problema.
Lei cosa mi consiglia? Grazie di cuore.
dalla sua cortese risposta il quadro è stato completato da ulteriori progressi diagnostici; purtroppo con tempi di attesa sempre lunghi.
- nella prevista visita specialistica, i sospetti emersi in seguito a vari test, hanno reso opportuno un supplemento di indagine con RMN
- la stessa conferma i sospetti di una lesione del tendine sovraspinato e di uno stato infiammatorio diffuso. Questo il referto:
"Distesa da liquido la borsa sub-acromion-deltoida. Tendine sovraspinato ridotto per spessore, iperintenso, imbibito da edema, come da lesione di II-III grado. Tendini sottoscapolare, infraspinato, capo lungo del bicipite brachiale e piccolo rotondo conservati per spessore e intensità del segnale. Note di artrosi acromion-claveare. Non alterazione di segnale delle strutture ossee."
Nella successiva visita di controllo mi viene prospettata l'opzione chirurgica tesa a rimuovere i fattori di artrosi acromion-claveare e, dopo contestuale valutazione artroscopica, eventualmente alla riparazione del tendine.
In alternativa mi si propone una infiltrazione di cortisone ed una attesa di 1-2mesi senza altri interventi per valutare l'evoluzione.
Ho optato per quest'ultima, in vista evenutalmente della chirurgia (che comunque avrebbe dei tempi di attesa sui 3 mesi), sia perchè decisamente preoccupato dai tempi e modalità del successivo recupero, sia perchè non sono riuscito a farmi una idea di quante siano le chanche di riparazione spontanea del tendine, ammesso che esistano, e se altre terapie possano eventualmente favorirla.
Inoltre sono molto perplesso riguardo alla opportunità di trattare chirurgicamente anche i citati elementi di artrosi che non sono evidentemente connessi al trauma subito e che non hanno mai dato alcun sintomo. Tenga conto che finora nuotavo non meno 1500mt ogni settimana senza alcun problema.
Lei cosa mi consiglia? Grazie di cuore.
[#6]
Quanto le è stato proposto è in linea con i criterio della prudenza.
La patologia di cui è affetto è indubbiamente appartenente a quella che si definisce: Spalla degenerativa e Infiammatoria.
In questi casi val bene provare un trattamento incruento passando poi, nel caso di un suo fallimento, alla terapia chirurgica.
Questi sono gli step terapeutici.
AUguri
La patologia di cui è affetto è indubbiamente appartenente a quella che si definisce: Spalla degenerativa e Infiammatoria.
In questi casi val bene provare un trattamento incruento passando poi, nel caso di un suo fallimento, alla terapia chirurgica.
Questi sono gli step terapeutici.
AUguri
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 5.6k visite dal 04/11/2017.
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