Guarigione da lesione meniscale
Buongiorno , vorrei sapere se con il tempo è possibile arrivare ad una completa guarigione da una meniscosi bilaterale.
Ho 42 anni, quando, avevo 34 anni, durante una corsa ho rotto il menisco. Questa la diagnosi:"meniscosi del corno posteriore del menisco interno associata a iniziale fissurazione a decorso orizzontale con affioramento sulla cartilagine articolare tibiale. Altra sottile fissurazione parziale del corno anteriore del menisco esterno...". Dopo 40 giorni il ginocchio mi faceva ancora male, l'ortopedico mi ha messo in lista per operazione chirurgica, per varie vicessitudini personali poi non mi sono operata e sono guarita, non più dolore nemmeno minimo al ginocchio , ripresa della corsa.
A febbraio durante la corsa avverto dolore abbastanza forte all'altro ginocchio, il giorno dopo parto per settimana bianca, dopo 6 ore di auto scendo e cammino con estrema difficoltà', non mi fa dolore nella posizione da sciatore, ginocchio piegato appoggio in avanti sugli scarponi, scio tutta la settimana e sto bene. Dopo 1 settimana torno a correre e il ginocchio i fa male, dopo qualche giorno sento la cisti di baker.
Con l'ingrossarsi della cisti non ho dolore al ginocchio, solo che la cisti è grossa mi preme sulla vena e la faccio aspirare dall'ortopedico, per ben tre volte. Poi smette di ingrossarsi e mi inizia il dolore nella parte anteriore sinistra del ginocchio e siamo nel mese di maggio. Faccio una risonanza con la seguente diagnosi: "Meniscosi bilaterale con alterazione di segnale lineare del corpo-corno posteriore del menisco interno riferibile a lesione complessa ed alterazione di segnale riferibile a lesione radiale del corpo del menisco esterno".Mi fa male il ginocchio soprattutto di notte ma il giorno cammino e svolgo tutte le mie attività , a volte sento solo fastidio e cambia la sede del dolore anche se resta nella parte anteriore, la cisti di baker c'è sempre ma non è più diventata grossa e fastidiosa.
Siamo ad ottobre e dovrebbero chiamarmi a breve per l'intervento, attualmente solo a volte mi fa male il ginocchio con un dolore sopportabile e sempre nella parte anteriore, non corro più.
La mia domanda è se questa seconda rottura è più grave , se c'è speranza di guarire e magari di tornare a correre, oppure l'intervento è indicato e appropriato.
Grazie mille dell'attenzione.
Ho 42 anni, quando, avevo 34 anni, durante una corsa ho rotto il menisco. Questa la diagnosi:"meniscosi del corno posteriore del menisco interno associata a iniziale fissurazione a decorso orizzontale con affioramento sulla cartilagine articolare tibiale. Altra sottile fissurazione parziale del corno anteriore del menisco esterno...". Dopo 40 giorni il ginocchio mi faceva ancora male, l'ortopedico mi ha messo in lista per operazione chirurgica, per varie vicessitudini personali poi non mi sono operata e sono guarita, non più dolore nemmeno minimo al ginocchio , ripresa della corsa.
A febbraio durante la corsa avverto dolore abbastanza forte all'altro ginocchio, il giorno dopo parto per settimana bianca, dopo 6 ore di auto scendo e cammino con estrema difficoltà', non mi fa dolore nella posizione da sciatore, ginocchio piegato appoggio in avanti sugli scarponi, scio tutta la settimana e sto bene. Dopo 1 settimana torno a correre e il ginocchio i fa male, dopo qualche giorno sento la cisti di baker.
Con l'ingrossarsi della cisti non ho dolore al ginocchio, solo che la cisti è grossa mi preme sulla vena e la faccio aspirare dall'ortopedico, per ben tre volte. Poi smette di ingrossarsi e mi inizia il dolore nella parte anteriore sinistra del ginocchio e siamo nel mese di maggio. Faccio una risonanza con la seguente diagnosi: "Meniscosi bilaterale con alterazione di segnale lineare del corpo-corno posteriore del menisco interno riferibile a lesione complessa ed alterazione di segnale riferibile a lesione radiale del corpo del menisco esterno".Mi fa male il ginocchio soprattutto di notte ma il giorno cammino e svolgo tutte le mie attività , a volte sento solo fastidio e cambia la sede del dolore anche se resta nella parte anteriore, la cisti di baker c'è sempre ma non è più diventata grossa e fastidiosa.
Siamo ad ottobre e dovrebbero chiamarmi a breve per l'intervento, attualmente solo a volte mi fa male il ginocchio con un dolore sopportabile e sempre nella parte anteriore, non corro più.
La mia domanda è se questa seconda rottura è più grave , se c'è speranza di guarire e magari di tornare a correre, oppure l'intervento è indicato e appropriato.
Grazie mille dell'attenzione.
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Quando siamo di fronte a una lesione meniscale, abbiamo 3 opzioni terapeutiche: trattamento conservativo, meniscectomia parziale o totale, o sutura meniscale.
Questa scelta dipende da numerosi fattori: l’anamnesi (da trauma o da usura), il tipo di menisco (mediale o laterale), l’età e l’attività svolta dal paziente, la cronicità della lesione, la presenza di lesioni associate ( LCA, cartilagine), ma soprattutto il tipo anatomo-patologico della lesione (sede e tipo, per esempio rottura o lesione degenerativa).
Possono guarire senza operazione solo alcuni lesioni del menisco come quelli parziali o quelli a sede periferica nei pazienti molto giovani.
Anche le lesione del menisco, che insorgono in seguito a degenerazione e usura, o a microtraumi ripetitivi, possono essere trattati conservativamente. In questi casi l’obiettivo non e’ ottenere la guarigione della lesione ma migliorare la sintomatologia legata alla lesione meniscale. Il paziente deve limitare la propria attività , eseguire trattamento con antidolorifici e FANS, terapia fisica e riabilitativa. Può essere utile in alcuni casi eseguire ciclo di infiltrazioni con acido ialuronico per trattare le lesioni condrali associate
Nei casi di lesioni sintomatiche del menisco che non rispondono al trattamento conservativo e’ indicata la soluzione chirurgica; questi pazienti anche quando e’ presente un moderato livello di artrosi, hanno buoni risultati dopo una artroscopia. La cisti di Baker potrebbe anche dipendere da una moderato grado di artrosi.
Questa scelta dipende da numerosi fattori: l’anamnesi (da trauma o da usura), il tipo di menisco (mediale o laterale), l’età e l’attività svolta dal paziente, la cronicità della lesione, la presenza di lesioni associate ( LCA, cartilagine), ma soprattutto il tipo anatomo-patologico della lesione (sede e tipo, per esempio rottura o lesione degenerativa).
Possono guarire senza operazione solo alcuni lesioni del menisco come quelli parziali o quelli a sede periferica nei pazienti molto giovani.
Anche le lesione del menisco, che insorgono in seguito a degenerazione e usura, o a microtraumi ripetitivi, possono essere trattati conservativamente. In questi casi l’obiettivo non e’ ottenere la guarigione della lesione ma migliorare la sintomatologia legata alla lesione meniscale. Il paziente deve limitare la propria attività , eseguire trattamento con antidolorifici e FANS, terapia fisica e riabilitativa. Può essere utile in alcuni casi eseguire ciclo di infiltrazioni con acido ialuronico per trattare le lesioni condrali associate
Nei casi di lesioni sintomatiche del menisco che non rispondono al trattamento conservativo e’ indicata la soluzione chirurgica; questi pazienti anche quando e’ presente un moderato livello di artrosi, hanno buoni risultati dopo una artroscopia. La cisti di Baker potrebbe anche dipendere da una moderato grado di artrosi.
h zmerly
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 14.4k visite dal 26/10/2017.
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