Nel frattempo, su consiglio del medico curante, ho sospeso la piscina

Egregi Dottori
Mi chiamo Claudio ho 48 anni, dallo scorso maggio soffro di un “fastidio” al braccio sinistro (di notte avverto un peso quasi un’addormentamento della parte all’altezza del gomito e leggero dolore tra braccio e spalla in alcuni movimenti. Da ottobre ho avuto un peggioramento della situazione in particolar modo i giorni successivi all’attività in piscina, durante l’attività natatoria avvertivo difficoltà a stendere le braccia nel dorso. Con l’intersificarsi del carico in piscina il cosiddetto “fastidio” si è trasformato in “dolore” tra braccio e spalla(anche in modo minore alla destra), con senso di irrigidimento della spalla nella zona cervicale. Uno degli ultimi giorni prima di recarmi dal medico curante (mi ha prescritto 2 bustine di Oki per 3-4 gg e delle radiografie al rachide cervicale e scapolo-omerali) non potevo neanche afferrare il volante dell’auto e avvertivo un senso di poca forza al braccio destro e di notte mi svegliavo per il dolore all’altezza del gomito e un leggero ma persistente senso di nausea. Nel frattempo, su consiglio del medico curante, ho sospeso la piscina.
Il responso delle radiografie è stato:
Rachide cervicale:
Artrosi cervicale interapofisaria e intersomatica con discopatia evoluta tra C6-C7.
Scapolo omerali:
Ridotto lo spazio acromion-omerale di sn per segni indiretti di sofferenza della cuffia dei rotatori; concomita immagine a densità calcifica nelle parti molli sottoacromiali di sn. Espressione verosimilmente di borsite calcarea sottoacromion-deltoitea. Tenue immagine a densità calcifica si proietta nelle parti molli adiacenti il trochide omerale di sn, in prossimità dell’intersezione del tendine del sovraspinato.
Vi chiedo una pregiata vostra consulenza, e se potrò riprendere a frequentare la piscina.
Vi chiedo inoltre l’indicazione di un Centro Specializzato( abito in puglia - brindisi) dove poter risolvere in modo globale la problematica, per via della precedente esperienza per una lombosciatalgia destra (ernia L5-S1); un rimando continuo tra ortopedici, neurochirurghi, fisoterapisti/posturisti che è durato circa 1 anno e mezzo.
Vi ringrazio anticipatamente per il Vostro tempo dedicatami e della vostra Cortesia

Claudio
[#1]
Dr. Antonio Valassina Ortopedico, Chirurgo vascolare 2k 66
Gentile sig. Claudio,
la descrizione dei suoi sintomi e la documentazione riferita non consentono di porre una diagnosi certa. La valutazione clinica è fondamentale proprio per discriminare la responsabilità del rachide cervicale o della spalla (o altro..) nel determinare i Suoi disturbi. Gli esami radiologici servono solo per confermare la natura e precisare la sede della lesione, ma non consentono assolutamente, da soli, di esprimere una diagnosi.
Per quanto attiene la Sua richiesta di indicazione di centri specializzati, per un problema di questo genere, non è necessario un "Centro Specializzato" in quanto qualsiasi struttura in Puglia è in grado di fornirLe Specialisti Ortopedici in grado di valutare e risolvere il Suo problema.
Cordialità

Nota:informazione web richiesta dall'Utente senza visita clinica; non ha valore di diagnosi, trattamento o prognosi che si affidano al medico curante

[#2]
Attivo dal 2007 al 2008
Ex utente
Ringrazio il Dr Valassina per le precisazioni. Mi permetto di Chiederle se è possibile spigare meglio cosa intende per "responsabilità del rachide o della spalla (o altro)"? Nel fratempo ho seguito il Suo consiglio prenotando una visita da un Suo Collega Ortopedico.

La ringrazio immensamente per la Sua Cortesia

Claudio
[#3]
Dr. Antonio Valassina Ortopedico, Chirurgo vascolare 2k 66
Gentile sigmor Claudio,
per "altro" si intende altre sedi anatomiche in cui possano risiedere le cause dei suoi sintomi.
Spesso la sintomatolgia, vissuta come un "mondo unico" dal paziente, e' da far risalire a cause completamente diverse che possono appartenere a problematiche inerenti l'apparato muscolo schletrico o quello nervoso oppure quello vascolare. Ma non solo. A volte il dolore agli arti puo' essere quello che noi medici chiamiamo "dolore riferito" in quanto risiede magari in un organo viscerale, ma viene proiettato a distanza in una altra sede, magari un area lontana del tronco oppure un arto.
Come vede la visita clinica e' importantissima perche' e' l'unico strumento, se ben eseguita, per distinguere tra tutte queste possibilita' basandosi su due cardini: l'anamnesi (la storia clinica del paziente) e l'esame obbiettivo.
Spero di esserLe stato di aiuto.
Cordialita' e auguri non solo di buona e pronta salute, ma anche per le Festivita' vicine.