è nato con piede torto congenito unilaterale

Mio figlio Riccardo, che ora ha otto anni, è nato con piede torto congenito unilaterale, di tipo "equino varo supinato". E' stato sottoposto a ingessatura e manipolazioni dal 7° giorno di vita, nonché ad intervento correttivo all'età di quattro mesi ed all'età di tre anni. Gli unici dati "tecnici" che ora ricordo di questi due interventi sono l'allungamento del tendine di Achille e la trasposizione del tibiale anteriore. Successivamente il piede è diventato piatto, ed è stato necessario ricorrere ad un terzo intervento (all’età di cinque anni e mezzo), durante il quale si è provveduto a riportare il tibiale anteriore nella posizione originaria (verso l'interno del piede), ed è stata inserita una vite nel tallone.
Il nostro problema è che Riccardo dall'ultimo intervento (sono passati due anni e mezzo), ha sempre accusato dolore al piede : dopo circa 20 minuti di camminata regolare o di corsa comincia a lamentarsi, finché non siamo costretti a farlo sedere o a prenderlo in braccio; ultimamente addirittura il piede si gonfia e risulta contratto dal lato esterno. Solo ora siamo riusciti ad individuare il punto esatto del dolore (che prima sembrava generalizzato sul dorso del piede) e cioè dove è stata inserita la vite.
E' normale che la vite provochi dolore e limiti la sua attività fisica e ludica? Si dovrà eseguire un ennesimo intervento per sostituirla? Cosa ci consigliate di fare e soprattutto dove e da chi andare?
Oramai siamo scoraggiati e disorientati, vorremmo finalmente poter risolvere questo problema.
Ringraziamo anticipatamente dei consigli che saprete darci.
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Dr. Alfonso De Carlo Ortopedico 166 1
Gentile utente,da quanto descrive nella sua richiesta,fermo restando che è sempre importante fare un esame clinico del paziente,la ortesi(la vite)starebbe provocandodei disturbi.
Forse sarebbe necessario che facesse eseguire a suo figlio una radiografia del piede per capire cosa sta succedendo.
mi faccia sapere

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Utente
Utente
La ringrazio per la sua risposta. Le radiografie le abbiamo appena fatte, proprio perchè un mese e mezzo fa circa c'era stato un peggioramento della situazione, il piede si era gonfiato, ed era molto dolorante e contratto. Abbiamo dovuto tornare dall’ortopedico che l'ha sempre seguito (che non lo vedeva da tempo perchè sinceramente ci sembrava inutile andare per sentirci sempre dire "va tutto bene" quando per noi così non era) che ci ha prescritto le radiografie e gli ha fatto un'infiltrazione. Quando ci siamo rivisti il piede era completamente sfiammato e sbloccato (l'abbiamo portato da uno di quei signori esperti in certe manipolazioni, che in un attimo lo ha sbloccato e, ci creda o no, grazie a lui ora Riccardo fa dei movimenti col piede che dall'ultimo intervento non aveva più fatto!); probabilmente le radiografie non sono state guardate con attenzione perchè, come al solito, la risposta è stata "ora il piede va benissimo, non serve fare altro".
Solo su mia domanda, riferita al fatto che comunque rimaneva il dolore dopo 20 min di camminata, mi è stato risposto "se dovesse continuare bisognerà valutare di sostituire la vite".
Ora il piede sta ricominciando a gonfiarsi e a dare dolore anche da fermo, tra l'altro ora Riccardo ha iniziato ciclismo ed è molto bravo (ci è sempre stato detto che gli unici sport che poteva fare senza caricare sul piede erano nuoto e ciclismo), e non vorrei che la ripresa dell'infiammazione dipendesse da quello.
In conclusione noi vorremmo farlo vedere in un centro molto specializzato, o comunque da qualcuno che abbia molta esperienza in materia, e soprattutto vorremmo che Riccardo non dovesse continuare a convivere con questo limite……..
La saluto cordialmente e La ringrazio

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Dr. Alfonso De Carlo Ortopedico 166 1
gentile utente credo che il problema sia nella
vite e per il momento non dovrebbe fare ciclismo.
Nel mio centro facciamo diversi interventi l'anno con ottimi risultati.
se dovesse servirle sono a sua disposizione.
mi faccia sapere