Rottura della cuffia spalla sinistra
Egregi medici, vi scrivo per avere una vostra opinione, per quanto possibile a distanza, sulla situazione di mio padre. Di recente mio padre si è rivolto a uno specialista ortopedico che pratica la chirurgia artroscopica e mininvasiva. Preciso che mio padre avrà 78 anni ad agosto, è una persona molto attiva e gode di salute direi buona per la sua età (prende il Pantorc in modo cronico per una gastrite atrofica di vecchia data, ha le transaminasi alte per una epatite cronica e porta il pacemaker: sembra una brutta situazione, ma è più vigoroso e attivo di me).
Vi riporto i referti che abbiamo:
- Ecografia muscolotendinea e osteoarticolare spalla ds:
"Esiti inveterati di una lacerazione subtotale su base degenerativa del tendine del sovraspinato di destra con una tendinosi del sottoscapolare in presenza di una modesta distensione fluida degli spazi bursali.
Anche a sn è evidente un ispessimento a carattere iperiflettente gli spazi bursali in assenza di alterazioni dello spessore dei tendini della cuffia dei rotatori ma con quadro di tendinosi del sovraspinato e del sottoscapolare per conflitto antero-superiore apprezzabile all'indagine dinamica."
RX spalla sn:
"L'esame radiologico della spalla sinistra ha messo in evidenza iniziali segni di artrosi scapolo-omerale e minima riduzione in ampiezza dello spazio sub-acromiale. Riduzione del tono calcico".
Preciso che mio padre è stato "costretto" ad andare in pensione per i primi dolori (ora sembra calmati) alla spalla destra e lavorava (Tanto) in una fornace esposto ad alte temperature per periodi prolungati ogni giorno e facendo talvolta sforzi notevoli con le braccia.
I sintomi di mio padre sono forte dolore alla spalla sn che si irradia al muscolo del braccio sn, non riesce a sollevare il braccio oltre l'altezza della spalla, ha notevoli dolori ad infilarsi la manica della camicia a sinistra e dolori anche la notte che si placano solo alzandosi e lasciando il braccio in posizione verticale.
Si è rivolto inizialmente ad un ortopedico che visita vicino casa, il quale gli ha praticato a distanza di un certo tempo tre infiltrazioni di cortisone (mi pare fosse Depo-M.) da cui mia padre ha tratto un certo sollievo che però non è durato molto. Preciso che ha questi sintomi da circa 11 mesi. L'ortopedico in questione gli ha detto che in realtà la spalla più malmessa è quella destra, ma lì lui non sente molto dolore a differenza della sinistra.
Recentemente ha fatto una visita da un altro ortopedico che ha una reputazione molto buona che pratica l'artroscopia e che gli ha diagnosticato "rottura della cuffia braccio sn" e proposto una riparazione mediante laser.
Ora mi chiedo quale sia l'opzione migliore, se davvero la riparazione con laser è più affidabile e indicata della protesi inversa (di cui ho letto). Tra l'altro il primo ortopedico vicino casa gli ha indicato (ma solo in prospettiva: secondo lui non sarebbe ancora il momento giusto) proprio la protesi.
Vi ringrazio.
Vi riporto i referti che abbiamo:
- Ecografia muscolotendinea e osteoarticolare spalla ds:
"Esiti inveterati di una lacerazione subtotale su base degenerativa del tendine del sovraspinato di destra con una tendinosi del sottoscapolare in presenza di una modesta distensione fluida degli spazi bursali.
Anche a sn è evidente un ispessimento a carattere iperiflettente gli spazi bursali in assenza di alterazioni dello spessore dei tendini della cuffia dei rotatori ma con quadro di tendinosi del sovraspinato e del sottoscapolare per conflitto antero-superiore apprezzabile all'indagine dinamica."
RX spalla sn:
"L'esame radiologico della spalla sinistra ha messo in evidenza iniziali segni di artrosi scapolo-omerale e minima riduzione in ampiezza dello spazio sub-acromiale. Riduzione del tono calcico".
Preciso che mio padre è stato "costretto" ad andare in pensione per i primi dolori (ora sembra calmati) alla spalla destra e lavorava (Tanto) in una fornace esposto ad alte temperature per periodi prolungati ogni giorno e facendo talvolta sforzi notevoli con le braccia.
I sintomi di mio padre sono forte dolore alla spalla sn che si irradia al muscolo del braccio sn, non riesce a sollevare il braccio oltre l'altezza della spalla, ha notevoli dolori ad infilarsi la manica della camicia a sinistra e dolori anche la notte che si placano solo alzandosi e lasciando il braccio in posizione verticale.
Si è rivolto inizialmente ad un ortopedico che visita vicino casa, il quale gli ha praticato a distanza di un certo tempo tre infiltrazioni di cortisone (mi pare fosse Depo-M.) da cui mia padre ha tratto un certo sollievo che però non è durato molto. Preciso che ha questi sintomi da circa 11 mesi. L'ortopedico in questione gli ha detto che in realtà la spalla più malmessa è quella destra, ma lì lui non sente molto dolore a differenza della sinistra.
Recentemente ha fatto una visita da un altro ortopedico che ha una reputazione molto buona che pratica l'artroscopia e che gli ha diagnosticato "rottura della cuffia braccio sn" e proposto una riparazione mediante laser.
Ora mi chiedo quale sia l'opzione migliore, se davvero la riparazione con laser è più affidabile e indicata della protesi inversa (di cui ho letto). Tra l'altro il primo ortopedico vicino casa gli ha indicato (ma solo in prospettiva: secondo lui non sarebbe ancora il momento giusto) proprio la protesi.
Vi ringrazio.
[#1]
Ora mi chiedo quale sia l'opzione migliore, se davvero la riparazione con laser è più affidabile e indicata della protesi inversa (di cui ho letto).
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Questa e' la chiave della sua domanda
In pratica Intervento si o intervento no e poi quale intervento
Lei stessa sottolinea come sia difficile rispondere ad un quesito medico senza una visita ed ancor piu' senza poter visionare gli esami radiografici eseguiti
la risposta che lei chiede e' FONDAMENTALE ED IMPORTANTE ed affidarla ad un consulto on line e' molto limitativo
Cio' detto prima si provano cure strutturate e continuative per 4 - 6 mesi consistenti in:
- applicazione costante serale di ghiaccio a fasi alterne di 10 minuti
- applicazione di creme o cerotti anti infiammatori
- terapie anti infiammatorie stumentali quali Laser e Tecar,
- idrochinesiterapia in piscina riabilitativa
.- infiltrazioni con cortisono (non piu' di 3) o con acido jaluronico
Al persitere del dolore e' evidente che bisognera' pensare ad un intervento per una migliore qualita' di vita
In proma istanza se la rottura e' piccola (meglio essere sicuri eseguendo una RMN) meglio una riparazione artroscopica mentre in presenza di una rottura grave e non riparabile meglio una artroprotesi inversa
Cordiali saluti
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Questa e' la chiave della sua domanda
In pratica Intervento si o intervento no e poi quale intervento
Lei stessa sottolinea come sia difficile rispondere ad un quesito medico senza una visita ed ancor piu' senza poter visionare gli esami radiografici eseguiti
la risposta che lei chiede e' FONDAMENTALE ED IMPORTANTE ed affidarla ad un consulto on line e' molto limitativo
Cio' detto prima si provano cure strutturate e continuative per 4 - 6 mesi consistenti in:
- applicazione costante serale di ghiaccio a fasi alterne di 10 minuti
- applicazione di creme o cerotti anti infiammatori
- terapie anti infiammatorie stumentali quali Laser e Tecar,
- idrochinesiterapia in piscina riabilitativa
.- infiltrazioni con cortisono (non piu' di 3) o con acido jaluronico
Al persitere del dolore e' evidente che bisognera' pensare ad un intervento per una migliore qualita' di vita
In proma istanza se la rottura e' piccola (meglio essere sicuri eseguendo una RMN) meglio una riparazione artroscopica mentre in presenza di una rottura grave e non riparabile meglio una artroprotesi inversa
Cordiali saluti
Dr. Roberto LEO
[#2]
Ex utente
Egregio dott. Leo, la ringrazio della esaustività e disponibilità. Il problema di ciò che lei propone è che mio padre, avendo un pacemaker, non può assolutamente sottoporsi a RMN (che pure l'ultimo medico ortopedico avrebbe voluto facesse) né a terapie strumentali (laser, tecar), almeno queste sono le prescrizioni della fisiatra, che, infatti, l'ha indirizzato a 8 sedute di agopuntura auricolare, praticamente senza esito degno di rilievo.
Attendo volentieri una sua eventuale smentita sulla controindicazione delle terapie strumentali.
Le infiltrazioni di cortisone sono tutte state fatte (tre) dall'ortopedico vicino casa, che aveva poi proposto l'acido jaluronico, ma mio padre, che, fidandosi forse troppo delle voci di strada, ha sentito della sostanziale inefficacia dell'acido jaluronico in amici del bar e vicini di casa poi operati con successo di protesi (all'anca, al ginocchio etc.) non ha voluto procedere con questo tentativo, complice anche l'alto prezzo (a suo dire 150 euro a infiltrazione) e la impossibilità di eseguire la pratica in regime di convenzione con il SSN visto che l'ortopedico "di casa" lavora in un ospedale non lontano da noi, dove tra l'altro so che praticano infiltrazioni di gel piastrinico. Cosa pensa di quest'ultimo a proposito?
Grazie di tutto.
Attendo volentieri una sua eventuale smentita sulla controindicazione delle terapie strumentali.
Le infiltrazioni di cortisone sono tutte state fatte (tre) dall'ortopedico vicino casa, che aveva poi proposto l'acido jaluronico, ma mio padre, che, fidandosi forse troppo delle voci di strada, ha sentito della sostanziale inefficacia dell'acido jaluronico in amici del bar e vicini di casa poi operati con successo di protesi (all'anca, al ginocchio etc.) non ha voluto procedere con questo tentativo, complice anche l'alto prezzo (a suo dire 150 euro a infiltrazione) e la impossibilità di eseguire la pratica in regime di convenzione con il SSN visto che l'ortopedico "di casa" lavora in un ospedale non lontano da noi, dove tra l'altro so che praticano infiltrazioni di gel piastrinico. Cosa pensa di quest'ultimo a proposito?
Grazie di tutto.
[#3]
Non ero informato in merito della presenza di una Pacemaker che lei non aveva menzionato nella richoesta di consulto
Confermo cio' che le hanno detto
Se ha dolore e le poche cure riabilitative eseguibili non hanno efficacia bisognera' serenamente valutare la possibilita' di eseguire un intervento
In merito al tipo di intervento alla sua reale efficacia mi dispiace non posso esprimermi senza valutare il paziente e la sua relativa documentazione
Cordiali saluti.
Confermo cio' che le hanno detto
Se ha dolore e le poche cure riabilitative eseguibili non hanno efficacia bisognera' serenamente valutare la possibilita' di eseguire un intervento
In merito al tipo di intervento alla sua reale efficacia mi dispiace non posso esprimermi senza valutare il paziente e la sua relativa documentazione
Cordiali saluti.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.7k visite dal 12/07/2017.
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