Rotula in iperpressione esterna - la mia RMN

Salve ho 20 anni, 2 anni fa grazie ad una rmn (che allego in fondo) sono venuto a sapere che la rotula è "atteggiata in iperpressione esterna", situazione preesistente all'infortunio calcistico che mi aveva portato a fare la rmn.

Attualmente mi alleno in palestra con sovraccarichi, non faccio squat per non infiammare la cartilagine, ma ho rinforzato il vasto mediale con la leg extensione (ultimi 30 gradi del movimento, piede leggermente extraruotato, ginocchiera). Insomma non ho problemi di ipotrofia al vasto mediale, la gamba è molto muscolosa. Faccio molto streatching specifico (tensore della fascia lata per esempio). Assumo integratori di condroitina, glucosammina e msm.

Volendo ricominciare a praticare lo squat con sovraccarico, a due anni di distanza chiedo delle delucidazioni riguardo la gravità della mia situazione. Non ho mai avuto reale dolore, solo raramente una lieve sensazione di compressione nella parte bassa del ginocchio. Forse me la immagino. Farò una visita con uno specialista, ma vorrei più pareri, quindi chiedo un vostro parere.

Le mie domande sono le seguenti:
in base a quanto scritto nel referto è un problema lieve oppure no?
E' possibile che io abbia risolto tale problema, o non c'è modo di migliorare? (in caso farei una nuova rmn)
Sto provando ad approcciarmi a piccoli step allo squat con sovraccarico, per vedere se sento fastidi. Può essere un buon approccio?

Grazie dell'attenzione.


La parte interessante della RMN:
"Rotula atteggiata in iperpressione esterna ai gradi di esecuzione dell'indagine.
In corrispondenza della metadiafisi femorale distale in posizione eccentrica mediale si riconosce area di alterato segnale ai margini definiti, con aspetto poli lobulato e pluriconcatenato, caratterizzata da ipointensità in T1 ed iperintensità in T2, che determina lieve rimodellamento del profilo endostale della compatta ossea, che misura circa 5,3x1,4x2,17cm che, in base alla ed alle caratteristiche di segnale appare riferibile in prima ipotesi a difetto fibroso della corticale. Opportuno appare il controllo clinico evolutivo nel tempo."

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Dr. Casimiro Simonetti Radiologo interventista 345 13
Iniziamo dal referto da Lei citato.
Le prime due righe possono avere a che vedere con la Sua sintomatologia. Tutto ciò che è descritto successivamente non c'entra nulla, è un riscontro assolutamente occasionale, estremamente comune, (un po' come le "mitiche" cisti renali o angiomi epatici e così via "occasionalando" ,-) , purtroppo noi Specialisti in Diagnostica per immagini vediamo tanto, spesso troppo, e descriviamo senza spiegare al Paziente che tutte quelle belle parole non significano "patologia").
Veniamo al problema. La iperpressione esterna di rotula (molto più comune nel sesso femminile!) può essere una causa di condrite (infiammazione cronica della cartilagine articolare); nel Suo caso mancano riferimenti ad alterazioni ben definite della cartilagine e tantomeno all'osso subcondrale (ossia al disotto della cartilagine): quindi sembra siamo di fronte ad una forma molto iniziale.
Il Suo programma di allenamento/compensazione mi sembra ineccepibile; resta il fatto che l'articolazione femoro-rotulea (e la sua funzionalità) non può essere valutata solo dalla RM, è necessaria una indagine diagnostica "funzionale", ossia dinamica, a diversi gradi di flessione ed in scarico e contrazione, oltre che naturalmente ad una adeguata valutazione clinica. Sarà inoltre necessario considerare la "forma" della rotula e della troclea femorale (esistono numerose varianti).
Per concludere, un grosso ausilio può essere fornito, negli stadi iniziali della condropatia, dalle procedure Interventistiche Eco- o RX guidate: viscosupplementazione in prima istanza, trattamento con cellule totipotenti (PRP ed analoghi) in seconda ipotesi.

Dr. Casimiro Simonetti
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