Meniscosi, edema midollare osseo subcondrale, cisti di Baker, borsite.
Salve,
Ho 61 anni e da un paio di mesi riscontro forte dolore lungo il polpaccio sinistro, dolorini al ginocchio e alla coscia, gamba pesante. Tutto questo soprattutto quando cammino un po' di più, quando piego il ginocchio o quando stiro la gamba.
Ho fatto quindi RM con questi esiti: "Marcato quadro di meniscosi a carico del corno posteriore del menisco mediale, che risulta sublussato nel relativo recesso. Nei limiti la morfologia e il segnale del menisco laterale.
Concomitano segni di edema midollare osseo subcondrale a livello della superficie di carico del condilo femorale interno e del piatto tibiale interno, per fenomeni di iperpressione interna. Nei limiti lo spessore e il segnale dei legamenti crociati e dei collaterali. Minimo versamento articolare nel recesso sovrarotuleo e nella gola intercondiliodea, con associata distensione fluida della borsa del gastrocnemio-semimembranoso e risultante formazione di cisti di Baker (diam. longitud. ca. 4 cm).
Soffusione fluida in corrispondenza dell'inserzione dei tendini della zampa d'oca sul profilo mediale tibiale, da quadro di borsite. Nei limiti spessore e segnale tendine rotuleo e quadricipite femorale. Nei limiti spessore e segnale cartilagine femoro-rotulea. Ridotto lo spessore e il segnale della cartilagine femoro-tibiale sul versante mediale."
Il medico di medicina sportiva mi ha prescritto laser-terapia, tecar-terapia e un programma di esercizi per rinforzare i muscoli. Finora ho fatto 5 incontri di laser e tecar e la situazione è un pochino migliorata.
In attesa di visita ortopedica chiedo qui ad esperto informazioni sull'esito della RM, se potrò tornare a camminare e fare esercizi sportivi come prima, se e come siano curabili le patologie di cui soffro e come evitare i sintomi in futuro.
Grazie mille per l'attenzione.
Se le cose stanno così, si tratta di un quadro di usura meccanica sostanzialmente irreversibile, che potrà certamente migliorare molto, ed addirittura normalizzarsi, con terapia ma soprattutto ridimensionando lo sforzo fisico a cui sottoporre l'articolazione, ma non potrà guarire nel senso di una "restitutio ad integrum" ( scusi il termine di clinica classica, ma sono certo che rende l'idea: è come se lei avesse uno pneumatico liscio, potrà ancora guidare quasi normalmente, al patto di ridurre la velocità ed essere prudentissimo sotto la pioggia, ma non potrà più avere le prestazioni di quando la gomma non era usurata ).
La speranza, per una possibile guarigione completa anche sotto attività sportiva, è che l'interpretazione delle immagini non sia del tutto esatta, e che si tratti esclusivamente delle conseguenze di una frattura meniscale, in un ginocchio altrimenti sano: in questo caso una regolarizzazione artroscopica del menisco, ed una corretta riabilitazione, potrebbero risolvere totalmente il problema.
Mi permetta però di ritenere improbabile questa ipotesi, sia per fiducia nel radiologo, sia perché nella sua fascia di età, e con la probabile usurante attività sportiva che presumo in anamnesi, il quadro degenerativo, con sovrapposizione flogistica, è francamente più plausibile.
Dr. salvatore pappalardo
Credo anch'io che si tratti di un quadro degenerativo, in quanto reduce da un periodo nel quale ho assistito mia madre ammalata non più autonoma, sostenendola anche fisicamente nella sua quotidianità. Contemporaneamente avevo anche completamente sospeso ogni attività fisica per quasi 2 anni (ginnastica di mantenimento che prima facevo).
Compreso che devo ridimensionare lo sforzo fisico a cui sottoporre l'articolazione, dopo la terapia e la ginnastica per rinforzare di nuovo i muscoli della gamba che faccio con un fisioterapista, potrò riprendere con yoga, pilates e ginnastica di mantenimento 2-3 volte a settimana? Questo tipo di attività fisica potrà essere sostenuto dal mio ginocchio?
E la cisti di Baker di 4 cm sarebbe meglio toglierla?
Ancora grazie mille.
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