Intervento di capsuloplastica spalla dx
Buongiorno, ho 35 anni e da 18 soffro di lussazione abituale della spalla destra.
Ogni lussazione veniva da me ridotta e con il tempo avevo imparato a gestire i movimenti della spalla in modo che non risuccedesse. Ho anche praticato il nuoto con allenamenti intensi.
Le ultime lussazioni infatti sono avvenute di notte.
Dopo l’ultima in cui ho tardato parecchio a rimettere a posto la spalla, mi sono decisa ad operarmi, anche perché ormai ho difficoltà nel vestirmi, pettinarmi, e in tutti quei movimenti che comportano una rotazione del braccio. Ho anche smesso di nuotare perché è molto forte la sensazione di instabilità della spalla, ho l’impressione che si lussi da un momento all’altro ed è inutile dire che ciò limita molto la mia vita e il mio lavoro.
Ho effettuato la risonanza magnetica il cui referto recita “presenza di un’alterazione di segnale di tipo edemigeno in corrispondenza della spongiosa sottocorticale della testa omerale in sede postero-laterale, riferibile a lesione di Hill-sachs. Concomita un aspetto lasso della capsula articolare in sede laterale. Non si apprezzano definite alterazioni a carico delle strutture muscolo-tendinee della cuffia dei rotatori, del tendine del capo lungo del bicipite e dei labbri glenoidei dell’articolazione gleno-omerale. Non sono presenti significativi versamenti endoarticolari”.
Il chirurgo ortopedico che mi opererà mi ha prospettato una capsuloplastica con intervento a cielo aperto ed eventuale inserimento di viti in titanio.
Mi ha anche detto che prima di un anno dall’intervento è preferibile non riprendere a nuotare.
Le mie domande sono: l’intervento che mi è stato prospettato è complicato e ci sono rischi di recidive o di riduzione della funzionalità dell’arto? 1 anno di pausa dallo sport è corretto o rappresenta un eccesso di zelo del medico? Sono molto spaventata dagli esiti dell’intervento, per questo forse ho tardato tanto.
Grazie anticipatamente.
Cristina
Ogni lussazione veniva da me ridotta e con il tempo avevo imparato a gestire i movimenti della spalla in modo che non risuccedesse. Ho anche praticato il nuoto con allenamenti intensi.
Le ultime lussazioni infatti sono avvenute di notte.
Dopo l’ultima in cui ho tardato parecchio a rimettere a posto la spalla, mi sono decisa ad operarmi, anche perché ormai ho difficoltà nel vestirmi, pettinarmi, e in tutti quei movimenti che comportano una rotazione del braccio. Ho anche smesso di nuotare perché è molto forte la sensazione di instabilità della spalla, ho l’impressione che si lussi da un momento all’altro ed è inutile dire che ciò limita molto la mia vita e il mio lavoro.
Ho effettuato la risonanza magnetica il cui referto recita “presenza di un’alterazione di segnale di tipo edemigeno in corrispondenza della spongiosa sottocorticale della testa omerale in sede postero-laterale, riferibile a lesione di Hill-sachs. Concomita un aspetto lasso della capsula articolare in sede laterale. Non si apprezzano definite alterazioni a carico delle strutture muscolo-tendinee della cuffia dei rotatori, del tendine del capo lungo del bicipite e dei labbri glenoidei dell’articolazione gleno-omerale. Non sono presenti significativi versamenti endoarticolari”.
Il chirurgo ortopedico che mi opererà mi ha prospettato una capsuloplastica con intervento a cielo aperto ed eventuale inserimento di viti in titanio.
Mi ha anche detto che prima di un anno dall’intervento è preferibile non riprendere a nuotare.
Le mie domande sono: l’intervento che mi è stato prospettato è complicato e ci sono rischi di recidive o di riduzione della funzionalità dell’arto? 1 anno di pausa dallo sport è corretto o rappresenta un eccesso di zelo del medico? Sono molto spaventata dagli esiti dell’intervento, per questo forse ho tardato tanto.
Grazie anticipatamente.
Cristina
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gentile signora... ma queste domande perchè non le ha fatte al chirurgo che l'ha vista? non è per polemica che le chiedo ciò, ma è giusto che lei risolva i suoi dubbi con chi presumibilmente la deve operare...
nal suo caso una capsuloplastica (interv. Latarjet) è l'indicazione ottimale,è un intervento non complicato, ma comunque complesso,consiste nella trasposizione di un pezzo d'osso cui sono attaccati delle inserzioni muscolari al bordo della glenoide, con lo scopo di aumentare la superficie della glenoide (la parte articolare della scapola con cui si articola la testa omerale).non mi dilungo perchè sarebbe complicato spiegare gli altri passi della tecnica... può essere eseguita a cielo aperto o anche in artroscopia...la spalla viene immobilizzata per circa 30 45 gg in tutore dopo l'intervento, poi per altri 2 mesi intensa fisioterapia che va eseguita proprio per evitare riduzione della funzionalità dell'arto superiore... il periodo di stop dall'attività sportiva è sicuramente indicativo, la certezza del tempo di attesa per le aatività sportive va valutata in corso di intervento, e comunque non prima dei 6 mesi visto che quel pezzo d'osso che viene trasposto dovrebbe integrarsi con l'osso della regione in cui viene letteralmente avvitato utilizzando una vite in titanio....recidive? beh sono sempre possibili...ma non saprei darle una percentuale....
cordiali saluti
nal suo caso una capsuloplastica (interv. Latarjet) è l'indicazione ottimale,è un intervento non complicato, ma comunque complesso,consiste nella trasposizione di un pezzo d'osso cui sono attaccati delle inserzioni muscolari al bordo della glenoide, con lo scopo di aumentare la superficie della glenoide (la parte articolare della scapola con cui si articola la testa omerale).non mi dilungo perchè sarebbe complicato spiegare gli altri passi della tecnica... può essere eseguita a cielo aperto o anche in artroscopia...la spalla viene immobilizzata per circa 30 45 gg in tutore dopo l'intervento, poi per altri 2 mesi intensa fisioterapia che va eseguita proprio per evitare riduzione della funzionalità dell'arto superiore... il periodo di stop dall'attività sportiva è sicuramente indicativo, la certezza del tempo di attesa per le aatività sportive va valutata in corso di intervento, e comunque non prima dei 6 mesi visto che quel pezzo d'osso che viene trasposto dovrebbe integrarsi con l'osso della regione in cui viene letteralmente avvitato utilizzando una vite in titanio....recidive? beh sono sempre possibili...ma non saprei darle una percentuale....
cordiali saluti
Dr. Vincenzo Galloppi
Specialista in Ortopedia e Traumatologia
Ortopedia e Traumatologia Pediatrica
Ortopedico Nazionale A Pallacanestro
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 8.5k visite dal 10/11/2008.
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