Diagnosi incerta su gonalgia ginocchio dx
Circa un mese fa mentre pedalavo con una bici elettrica ho avvertito una certa resistenza all'articolazione del ginocchio destro e arrivato a casa ho notato gonfiore al ginocchio e ho iniziato a zoppicare. Dopo circa una settimana ho ripreso a camminare meglio ma continuavo ad avere difficolta a salire e scendere le scale e comunque non potevo correre.
Devo precisare che precedentemente a quest'episodio avevo notato qualche debolezza nell'appoggio del ginocchio forse dovuta a strapazzi che non ho ben identificato.
Una settimana dopo la radiografia e la RMN riportavano quanto di seguito:
RM GINOCCHIO DX
"Esame eseguito in tecnica FSE e STIR mediante acquisizioni dipendenti dal T1 E DAL T2 nei piani sagittale, coronale e assiale.
Nel contesto del corno posteriore del menisco mediale si rileva rima di lesione con caratteri di stabilità che giunge a contatto con la superficie articolare tibiale.
Assenti alterazioni di segnale da riferire a lesioni nel contesto del menisco esterno.
Continui e con regolare morfologia i legamenti crociati anteriore e posteriore e i legamenti collaterali mediale e laterale.
In atto, si rilevano minimi segni di versamento articolare."
REFERTO RX
"Normale la morfologia e la struttura ossea dei capi scheletrici che costituiscono l'articolazione del ginocchio destro e sinistro in esame.
Conservata l'ampiezza delle emirime articolari.
Nulla di obbiettivabile a carico dei tessuti molli periarticolari."
L'ortopedico che mi aveva prescritto gli esami diagnostici, senza rivedermi e senza esaminare i risultati degli esami strumentali concludeva, a mio avviso molto frettolosamente, che era necessario operarmi in artroscopia rimuovendo la parte lesionata e che in attesa dovevo stare a riposo senza torsioni del ginocchio e senza salire e scendere scale.
Non del tutto convinto sono andato da un medico sportivo che, a parte la lesione al menisco (a suo dire molto spesso presente in molti soggetti senza che se ne rendano conto), all'esame della RMN, mi ha rilevatO un "buco" nella cartilagine del condile femorale che ha denominato anche condropatia.
Una risultanza che il referto della RMN però non ha rilevato.
Terapia suggerita: Reumilase SD per 20 gg., Fluid Motion per 5 mesi, potenziamento del quadricipite femorale.
Non convinto nè della diagnosi, nè della terapia di quest'ultimo mi sono rivolto ad un fisiatra che mi ha visitato un pò più accuratamente ed esaminato la RMN e la radiografia del gionocchio.
Da quest'ultima il medico ravvisava una cattiva postura che in effetti poteva essere la conseguenza di una lombalgia durata 2 mesi precedenti il problema al ginocchio
Diagnosi: la lesione del corno posteriore c'è ma è incompleta ed è guaribile al 70%.
Terapia: riposo dell'articolazione, protocollo 6 monodistrettuale: 10 sedute giornaliere di magnetoterapia, laserterapia, ultrasuoni.
Quest'ultima terapia in effetti ha migliorato sensibilmente la situazione e il versamento è del tutto assorbito.
Dulcis in fundo: quarta visita da un ortopedico (visita lampo). Terapia: n. 10 sedute di TENS e n. 10 sedute di Ionoforesi e successivamente riabilitazione fai da te (penso ginnastica).
Mi rendo conto di essere un pò diffidente ma forse non a torto visto che in tutti e quattro casi diagnosi e terapie non sono collimanti. Il fatto è che mi rendo conto che la fretta con cui viene effettuata l'anamnesi del caso non consente di fare una buona diagnosi pur trattandosi dopo tutto di una patologia abbastanza comune.
Alla fine tra le quattro soluzioni ho scelto di seguire la terapia prescritta dal fisiatra anche se non sono del tutto convinto che la lesione, pur essendo incompleta, non possa darmi problemi in seguito. Cosa ne pensate?
Qualche informazione di riferimento in più può essere utile per agevolare una vostra valutazione:
ho 44 anni, faccio un lavoro abbastanza sedentario (8 ore al giorno seduto) ma cerco di tenermi in forma con la palestra e utilizzo una bici elettrica a pedalata assistita tutti i giorni (chiaramente non in questo periodo).
Vi chiedo aiuto!
Francesco
Devo precisare che precedentemente a quest'episodio avevo notato qualche debolezza nell'appoggio del ginocchio forse dovuta a strapazzi che non ho ben identificato.
Una settimana dopo la radiografia e la RMN riportavano quanto di seguito:
RM GINOCCHIO DX
"Esame eseguito in tecnica FSE e STIR mediante acquisizioni dipendenti dal T1 E DAL T2 nei piani sagittale, coronale e assiale.
Nel contesto del corno posteriore del menisco mediale si rileva rima di lesione con caratteri di stabilità che giunge a contatto con la superficie articolare tibiale.
Assenti alterazioni di segnale da riferire a lesioni nel contesto del menisco esterno.
Continui e con regolare morfologia i legamenti crociati anteriore e posteriore e i legamenti collaterali mediale e laterale.
In atto, si rilevano minimi segni di versamento articolare."
REFERTO RX
"Normale la morfologia e la struttura ossea dei capi scheletrici che costituiscono l'articolazione del ginocchio destro e sinistro in esame.
Conservata l'ampiezza delle emirime articolari.
Nulla di obbiettivabile a carico dei tessuti molli periarticolari."
L'ortopedico che mi aveva prescritto gli esami diagnostici, senza rivedermi e senza esaminare i risultati degli esami strumentali concludeva, a mio avviso molto frettolosamente, che era necessario operarmi in artroscopia rimuovendo la parte lesionata e che in attesa dovevo stare a riposo senza torsioni del ginocchio e senza salire e scendere scale.
Non del tutto convinto sono andato da un medico sportivo che, a parte la lesione al menisco (a suo dire molto spesso presente in molti soggetti senza che se ne rendano conto), all'esame della RMN, mi ha rilevatO un "buco" nella cartilagine del condile femorale che ha denominato anche condropatia.
Una risultanza che il referto della RMN però non ha rilevato.
Terapia suggerita: Reumilase SD per 20 gg., Fluid Motion per 5 mesi, potenziamento del quadricipite femorale.
Non convinto nè della diagnosi, nè della terapia di quest'ultimo mi sono rivolto ad un fisiatra che mi ha visitato un pò più accuratamente ed esaminato la RMN e la radiografia del gionocchio.
Da quest'ultima il medico ravvisava una cattiva postura che in effetti poteva essere la conseguenza di una lombalgia durata 2 mesi precedenti il problema al ginocchio
Diagnosi: la lesione del corno posteriore c'è ma è incompleta ed è guaribile al 70%.
Terapia: riposo dell'articolazione, protocollo 6 monodistrettuale: 10 sedute giornaliere di magnetoterapia, laserterapia, ultrasuoni.
Quest'ultima terapia in effetti ha migliorato sensibilmente la situazione e il versamento è del tutto assorbito.
Dulcis in fundo: quarta visita da un ortopedico (visita lampo). Terapia: n. 10 sedute di TENS e n. 10 sedute di Ionoforesi e successivamente riabilitazione fai da te (penso ginnastica).
Mi rendo conto di essere un pò diffidente ma forse non a torto visto che in tutti e quattro casi diagnosi e terapie non sono collimanti. Il fatto è che mi rendo conto che la fretta con cui viene effettuata l'anamnesi del caso non consente di fare una buona diagnosi pur trattandosi dopo tutto di una patologia abbastanza comune.
Alla fine tra le quattro soluzioni ho scelto di seguire la terapia prescritta dal fisiatra anche se non sono del tutto convinto che la lesione, pur essendo incompleta, non possa darmi problemi in seguito. Cosa ne pensate?
Qualche informazione di riferimento in più può essere utile per agevolare una vostra valutazione:
ho 44 anni, faccio un lavoro abbastanza sedentario (8 ore al giorno seduto) ma cerco di tenermi in forma con la palestra e utilizzo una bici elettrica a pedalata assistita tutti i giorni (chiaramente non in questo periodo).
Vi chiedo aiuto!
Francesco
[#1]
Gentile utente
Sperando di riscuotere la sua fiducia, che mi sembra cosa non facile ma lo dico in modo amichevole, mi sembra di capire che il ginocchio attualmente non le faccia poi tanto male.
Tenga presente che una lesione meniscale in genere non si realizza per effetto di una " pedalata" e quindi se pure questa ci fosse si dovrebbe far risalire a qualche episodio precedente quello raccontato.
La risonanza magnetica purtroppo è un esame statico del suo ginocchio e spesso da degli artefatti che vengono interpretati come lesioni. Questo naturalmente è insito nel tipo di esame e lo posso poi confermare a fronte di un'esperienza in campo artroscopico.
Pertanto io le consiglierei per il momento di non consultare nessun altro ortopedico e di proseguire la terapia riabilitativa.
Valuti l'evoluzione della sintomatologia e se dovesse ricomparire un gonfiore del ginocchio e un dolore costante allora si faccia fare una diagnosi clinica molto precisa ma che si fondi non solo sul referto della RM.
Cordiali saluti
Sperando di riscuotere la sua fiducia, che mi sembra cosa non facile ma lo dico in modo amichevole, mi sembra di capire che il ginocchio attualmente non le faccia poi tanto male.
Tenga presente che una lesione meniscale in genere non si realizza per effetto di una " pedalata" e quindi se pure questa ci fosse si dovrebbe far risalire a qualche episodio precedente quello raccontato.
La risonanza magnetica purtroppo è un esame statico del suo ginocchio e spesso da degli artefatti che vengono interpretati come lesioni. Questo naturalmente è insito nel tipo di esame e lo posso poi confermare a fronte di un'esperienza in campo artroscopico.
Pertanto io le consiglierei per il momento di non consultare nessun altro ortopedico e di proseguire la terapia riabilitativa.
Valuti l'evoluzione della sintomatologia e se dovesse ricomparire un gonfiore del ginocchio e un dolore costante allora si faccia fare una diagnosi clinica molto precisa ma che si fondi non solo sul referto della RM.
Cordiali saluti
Antonio Mattei
[#2]
Utente
In effetti le confermo che ho avuto un netto miglioramento a conclusione della terapia.
Ma salire e scendere le scale è ancora un pò difficoltoso.
Forse a causa del muscolo ormai atrofizzato da 1 mese e mezzo di riduzione del carico?
La mia preoccupazione, forse esagerata, era dovuta alla durata considerevole del periodo di parziale infermità soprattutto se valutata rispetto al fatto che non c'è stato un vero e proprio trauma.
Rimane comunque la preoccupazione che il problema si possa ripresentare.
Per adesso ho iniziato a fare esercizi di ginnastica per i muscoli della gamba interessata.
Grazie per la sua pazienza ed il tempo che mi ha dedicato.
Ma salire e scendere le scale è ancora un pò difficoltoso.
Forse a causa del muscolo ormai atrofizzato da 1 mese e mezzo di riduzione del carico?
La mia preoccupazione, forse esagerata, era dovuta alla durata considerevole del periodo di parziale infermità soprattutto se valutata rispetto al fatto che non c'è stato un vero e proprio trauma.
Rimane comunque la preoccupazione che il problema si possa ripresentare.
Per adesso ho iniziato a fare esercizi di ginnastica per i muscoli della gamba interessata.
Grazie per la sua pazienza ed il tempo che mi ha dedicato.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 3.1k visite dal 06/11/2008.
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