Dolori alle tibie
Gentili Medici,vi espongo in breve il mio problema
L'anno scorso mi sono appassionato alla corsa e pur essendo piuttosto in forma ho iniziato procedendo con grande cautela dapprima uscendo due volte la settimana soltanto poi gradualmente aumentando la frequenza delle uscite e il ritmo dell'andatura; ho curato tutto nei minimi particolari dedicando molto tempo al riscaldamento,allo stretching dinamico(prima dell'allenamento e statico dopo) e affiancando alle sessioni di corsa tutta una serie di esercizi di potenziamento delle gambe,glutei ecc. Andava tutto alla perfezione e nonostante sia un principiante avevo anche degli ottimi tempi ma un giorno al termine di una 5 km a ritmo medio alto mi sono dovuto fermare per un mal di schiena. Al rientro dopo circa 3 settimane ho iniziato a correre tutti i giorni ed ho cominciato ad avvertire un fastidioso problema,le tibie diventavano di fuoco dapprima dopo gli allenamenti poi anche all'inizio fino a costringermi a dovermi fermare anche perchè alla sensazione di calore si aggiungeva quella di dolore intenso principalmente nella parte frontale e anche mediale.
Ho deciso così di fermarmi per 2 settimane ma alla ripresa il problema si è ripresentato così mi sono nuovamente fermato,ho iniziato ad applicare il ghiaccio e il dolore è sparito ma non subito come in altre occasioni,questa volta c'è voluto un bel pò. Dopo 40 giorni di stop ho ripreso a correre a giorni alterni,da subito le tibie hanno iniziato a farmi male ma l'applicazione del ghiaccio mi permetteva di tornare a correre dopo 48 ore finchè il ghiaccio non è bastato più e mi sono dovuto fermare.
Ho notato che mentre a sinistra il dolore scompare dopo l'applicazione del ghiaccio e il giorno dopo posso già correre di nuovo,a destra avverto un dolore più localizzato così ho pensato di fare una radiografia per escludere fratture.
La radiografia ha escluso fratture,al momento non ho dolori ,mi è bastato applicare del ghiaccio per qualche giorno ed è passato tutto ma sto evitando di correre.Dopo alcuni giorni anche se il dolore era passato quando camminavo, la tibia destra risultava dolente alla palpazione ora invece pur applicando una certa pressione non sento più dolore.
Il fatto che quando ho corso senza strafare non abbia avvertito problemi mi induce a pensare di non avere problemi di natura biomeccanica e che magari ricominciando ad allenarmi gradualmente possa di nuovo tornare a correre con continuità ma prima vorrei chiedervi alcune cose.
I sintomi descritti potrebbero far pensare ad una periostite? Il ghiaccio può sostituire l'uso degli antinfiammatori oppure esercita solo un'azione analgesica momentanea?Il fatto che il dolore sia passato rende inutile continuare ad applicare il ghiaccio ?
Nel referto della radiografia alla gamba destra si legge inoltre: "Lieve sclerosi delle limitanti articolari in sede tibio-tarsica". Una conseguenza quasi normale per uno sportivo o un aspetto di cui tenere in considerazione ed eventualmente trattare?
L'anno scorso mi sono appassionato alla corsa e pur essendo piuttosto in forma ho iniziato procedendo con grande cautela dapprima uscendo due volte la settimana soltanto poi gradualmente aumentando la frequenza delle uscite e il ritmo dell'andatura; ho curato tutto nei minimi particolari dedicando molto tempo al riscaldamento,allo stretching dinamico(prima dell'allenamento e statico dopo) e affiancando alle sessioni di corsa tutta una serie di esercizi di potenziamento delle gambe,glutei ecc. Andava tutto alla perfezione e nonostante sia un principiante avevo anche degli ottimi tempi ma un giorno al termine di una 5 km a ritmo medio alto mi sono dovuto fermare per un mal di schiena. Al rientro dopo circa 3 settimane ho iniziato a correre tutti i giorni ed ho cominciato ad avvertire un fastidioso problema,le tibie diventavano di fuoco dapprima dopo gli allenamenti poi anche all'inizio fino a costringermi a dovermi fermare anche perchè alla sensazione di calore si aggiungeva quella di dolore intenso principalmente nella parte frontale e anche mediale.
Ho deciso così di fermarmi per 2 settimane ma alla ripresa il problema si è ripresentato così mi sono nuovamente fermato,ho iniziato ad applicare il ghiaccio e il dolore è sparito ma non subito come in altre occasioni,questa volta c'è voluto un bel pò. Dopo 40 giorni di stop ho ripreso a correre a giorni alterni,da subito le tibie hanno iniziato a farmi male ma l'applicazione del ghiaccio mi permetteva di tornare a correre dopo 48 ore finchè il ghiaccio non è bastato più e mi sono dovuto fermare.
Ho notato che mentre a sinistra il dolore scompare dopo l'applicazione del ghiaccio e il giorno dopo posso già correre di nuovo,a destra avverto un dolore più localizzato così ho pensato di fare una radiografia per escludere fratture.
La radiografia ha escluso fratture,al momento non ho dolori ,mi è bastato applicare del ghiaccio per qualche giorno ed è passato tutto ma sto evitando di correre.Dopo alcuni giorni anche se il dolore era passato quando camminavo, la tibia destra risultava dolente alla palpazione ora invece pur applicando una certa pressione non sento più dolore.
Il fatto che quando ho corso senza strafare non abbia avvertito problemi mi induce a pensare di non avere problemi di natura biomeccanica e che magari ricominciando ad allenarmi gradualmente possa di nuovo tornare a correre con continuità ma prima vorrei chiedervi alcune cose.
I sintomi descritti potrebbero far pensare ad una periostite? Il ghiaccio può sostituire l'uso degli antinfiammatori oppure esercita solo un'azione analgesica momentanea?Il fatto che il dolore sia passato rende inutile continuare ad applicare il ghiaccio ?
Nel referto della radiografia alla gamba destra si legge inoltre: "Lieve sclerosi delle limitanti articolari in sede tibio-tarsica". Una conseguenza quasi normale per uno sportivo o un aspetto di cui tenere in considerazione ed eventualmente trattare?
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Utente
Gentile Dott Volpi
La ringrazio per la sua risposta e il suo suggerimento ,mi chiedevo però se prima di fare un'ecografia valesse la pena fare un tentativo con degli antinfiammatori.
Io prendo molto mal volentieri i farmaci , lo faccio solo in casi rari,quando proprio è necessario però ahimè tentativi di evitare l'assunzione di farmaci in passato sono risultati fallimentari e anche in questa occasione non ne ho assunti.
Glielo chiedo anche perchè i sintomi che ho in questo momento farebbero pensare ad un'infiammazione visto che ho sensazione di calore forte nel muscolo,il tibiale anteriore e poi se sto a lungo in piedi la sensazione di calore si avverte lungo tutto l'osso per poi tramutarsi in dolore ma spesso camminando non ho sintomi. Da una decina di giorni sto assumendo un integratore,Denaflog,che l'ortopedico mi aveva consigliato in passato per un dolore post traumatico che continuavo ad avvertire nel piede.Quel dolore mi passò ma non so se sia stato merito dell'integratore, lei cosa mi dice riguardo all'efficacia di queste sostanze naturali?Quando pensa ad un interessamento dei tendini pensa a lesioni oppure ad un'infiammazione?
La ringrazio per la sua risposta e il suo suggerimento ,mi chiedevo però se prima di fare un'ecografia valesse la pena fare un tentativo con degli antinfiammatori.
Io prendo molto mal volentieri i farmaci , lo faccio solo in casi rari,quando proprio è necessario però ahimè tentativi di evitare l'assunzione di farmaci in passato sono risultati fallimentari e anche in questa occasione non ne ho assunti.
Glielo chiedo anche perchè i sintomi che ho in questo momento farebbero pensare ad un'infiammazione visto che ho sensazione di calore forte nel muscolo,il tibiale anteriore e poi se sto a lungo in piedi la sensazione di calore si avverte lungo tutto l'osso per poi tramutarsi in dolore ma spesso camminando non ho sintomi. Da una decina di giorni sto assumendo un integratore,Denaflog,che l'ortopedico mi aveva consigliato in passato per un dolore post traumatico che continuavo ad avvertire nel piede.Quel dolore mi passò ma non so se sia stato merito dell'integratore, lei cosa mi dice riguardo all'efficacia di queste sostanze naturali?Quando pensa ad un interessamento dei tendini pensa a lesioni oppure ad un'infiammazione?
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Utente
Gentile Dott Volpi
Ho fatto l'ecografia(ad entrambe le gambe) come da lei consigliato. Il medico mi ha consegnato le immagini mentre il referto completo me lo invierà via mail fra qualche giorno quindi non posso trascriverlo ora ma ha detto che non ci sono nè lesioni muscolari nè problemi di alcun tipo ai tendini . Ha notato una lieve insufficienza venosa alla gamba destra ma non a sinistra (eppure è sul polpaccio sinistro che c'è una vena leggermente "in rilievo" come avevo notato). Non mi pare di avere sintomi legati a questo problema però ha detto che questo potrebbe essere la causa del dolore nella parte mediale.
Piuttosto mi ha consigliato di fare una visita posturale perchè a suo avviso il problema sta in una postura scorretta ,in una sofferenza muscolare originata da uno squilibrio.
Tra l'altro devo dirle che io ho il ginocchio varo,le gambe sono abbastanza arcuate,non in maniera esagerata ma diciamo ci sono 2-3 dita tra le ginocchia e ho un dislivello del bacino di 7 mm,porto infatti nella scarpa sinistra un piccolo rialzino,aggiungo cioè alla soletta interna un piccolo rialzino in sughero spessa appunto 7 mm o a volte aggiungo un' altra soletta(solo la parte del tallone. In ogni caso non ho mai avuto problemi ,nemmeno alla schiena o alla cervicale. qualche volta ho avuto dei forti dolori al collo ma dopo essere stato in piedi davanti al pc, praticamente guardando lo schermo col collo all'ingiù il che m i sembra normale.
Nei limiti di una consultazione telematica che idea si è fatto Lei ,il fatto che abbia corso per un certo periodo anche a grande intensità senza problemi come si spiega se davvero esistono degli squilibri che causano la sintomatologia descritta? E' possibile che il sovraccarico vada a d alterare un equilibrio che il fisico invece mantiene in condizioni di normale carico?In poche parole un problema di squilibrio dovrebbe manifestarsi sempre,anche camminando oppure solo in determinate circostanze?Però io le ripeto che ho corso per un mese a grande intensità allenandomi tutti i giorni senza mai avere problemi,è stato al rientro dopo una pausa di 20 giorni che sono ocminciati i dolori.
L'ecografista mi ha detto di farmi visitare da un neurochirurgo ma non è l'ortopedico lo specialista di riferimento?
La ringrazio anticipatamente per la sua disponibilità.
Ho fatto l'ecografia(ad entrambe le gambe) come da lei consigliato. Il medico mi ha consegnato le immagini mentre il referto completo me lo invierà via mail fra qualche giorno quindi non posso trascriverlo ora ma ha detto che non ci sono nè lesioni muscolari nè problemi di alcun tipo ai tendini . Ha notato una lieve insufficienza venosa alla gamba destra ma non a sinistra (eppure è sul polpaccio sinistro che c'è una vena leggermente "in rilievo" come avevo notato). Non mi pare di avere sintomi legati a questo problema però ha detto che questo potrebbe essere la causa del dolore nella parte mediale.
Piuttosto mi ha consigliato di fare una visita posturale perchè a suo avviso il problema sta in una postura scorretta ,in una sofferenza muscolare originata da uno squilibrio.
Tra l'altro devo dirle che io ho il ginocchio varo,le gambe sono abbastanza arcuate,non in maniera esagerata ma diciamo ci sono 2-3 dita tra le ginocchia e ho un dislivello del bacino di 7 mm,porto infatti nella scarpa sinistra un piccolo rialzino,aggiungo cioè alla soletta interna un piccolo rialzino in sughero spessa appunto 7 mm o a volte aggiungo un' altra soletta(solo la parte del tallone. In ogni caso non ho mai avuto problemi ,nemmeno alla schiena o alla cervicale. qualche volta ho avuto dei forti dolori al collo ma dopo essere stato in piedi davanti al pc, praticamente guardando lo schermo col collo all'ingiù il che m i sembra normale.
Nei limiti di una consultazione telematica che idea si è fatto Lei ,il fatto che abbia corso per un certo periodo anche a grande intensità senza problemi come si spiega se davvero esistono degli squilibri che causano la sintomatologia descritta? E' possibile che il sovraccarico vada a d alterare un equilibrio che il fisico invece mantiene in condizioni di normale carico?In poche parole un problema di squilibrio dovrebbe manifestarsi sempre,anche camminando oppure solo in determinate circostanze?Però io le ripeto che ho corso per un mese a grande intensità allenandomi tutti i giorni senza mai avere problemi,è stato al rientro dopo una pausa di 20 giorni che sono ocminciati i dolori.
L'ecografista mi ha detto di farmi visitare da un neurochirurgo ma non è l'ortopedico lo specialista di riferimento?
La ringrazio anticipatamente per la sua disponibilità.
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Utente
Gentilissimo Dott.Volpi
Grazie per la sua disponibilità e per la sollecitudine con la quale risponde alle mie domande.
Ho preferito aspettare l'arrivo dei referti per contattarla nuovamente in maniera tale da fornirle il maggior numero d'informazioni.
Dunque referto ecografico: "Assenza bilateralmente nel tratto di gamba di lesioni muscolo-tendinee con risoluzione ecografica
Moderata ectasia delle safene interne con evidenza di alcuni rami collaterali incontinenti, tra i quali a destra sul margine mediale di gamba un grosso ramo perforante.
L'ecografista ha ipotizzato un problema posturale così ho fatto un esame baropodometrico ,la stabilometria e l'esame del passo in statica e dinamica.
Referto esame baropodometrico:
L'esame baropodometrico dà riscontro ad un carico nell'avampiede sin del 18% e nell'avampiede destro del 18 % mentre nel retropiede sini è rilevato il 33% e nel dx il 28 %.Il totale della pressione del piede sin è di kg 29 e nel piede dx di kg 27 per un totale di peso corporeo di kg 56.
La differenza di pressione tra il piede dx e il piede sin è di kg 2,maggiore a sin.
La pressione max pari a 850 gr/cm2 è localizzata nel retropiede dx.I baricentri dei piedi dx e sin si trovano in linea rispetto al baricentro corporeo.
L'analisi statica la trova qui: https://imageshack.us/i/pmG01A0Aj
https://imageshack.us/i/pnqsSisnj
https://imageshack.us/i/pobwGRalj
L'esame dinamico ha mostrato come io tenda a colpire il suolo con tallone e poi direttamente avampiede non poggiando il mesopiede e questo a suo avviso,evidentemente in relazione al ginocchio varo e alla rotazione del bacino è responsabile della sintomatologia dolorosa.il mio piede non mi sembra particolarmente cavo,facendo il test dell'impronta ne viene fuori un profilo piu o meno normale quindi evidentemente è il ginocchio varo la causa del problema che lui ha definito sindrome del tibiale anteriore. Ha detto che senza dei plantari non posso correre,potrei camminare senza problemi ma correre no.Poi ha detto che dovrei fare della ginnastica posturale di Mezieres con un fisioterapista dicendo che ho la catena muscolare posteriore accorciata.
Le ricordo inoltre che tanti anni fa ,quando avevo 17 anni l'ortopedico notò una rotazione del bacino e dalla rx del rachide risultò una differenza di 7 mm,mi disse di fare della ginnastica posturale che ho fatto per un certo periodo e di portare un rialzino nella scarpa sin. Immagino sia proprio questo quello che si evince dall'esame fatto come mi pare di capire,giusto?
Dal momento che le diagnosi le fanno i medici gli ho detto che prima di fare i plantari voglio fare una visita ortopedica che farò tra pochi giorni. E' possibile dunque che questo problema si risolva con dei plantari? Lei che idea si è fatto?
Per quanto riguarda il problema venoso ,devo dire che non ho nessun sintomo ma potrei risolvere almeno quando corro indossando dei calzettoni compressivi?
Grazie per la sua disponibilità e per la sollecitudine con la quale risponde alle mie domande.
Ho preferito aspettare l'arrivo dei referti per contattarla nuovamente in maniera tale da fornirle il maggior numero d'informazioni.
Dunque referto ecografico: "Assenza bilateralmente nel tratto di gamba di lesioni muscolo-tendinee con risoluzione ecografica
Moderata ectasia delle safene interne con evidenza di alcuni rami collaterali incontinenti, tra i quali a destra sul margine mediale di gamba un grosso ramo perforante.
L'ecografista ha ipotizzato un problema posturale così ho fatto un esame baropodometrico ,la stabilometria e l'esame del passo in statica e dinamica.
Referto esame baropodometrico:
L'esame baropodometrico dà riscontro ad un carico nell'avampiede sin del 18% e nell'avampiede destro del 18 % mentre nel retropiede sini è rilevato il 33% e nel dx il 28 %.Il totale della pressione del piede sin è di kg 29 e nel piede dx di kg 27 per un totale di peso corporeo di kg 56.
La differenza di pressione tra il piede dx e il piede sin è di kg 2,maggiore a sin.
La pressione max pari a 850 gr/cm2 è localizzata nel retropiede dx.I baricentri dei piedi dx e sin si trovano in linea rispetto al baricentro corporeo.
L'analisi statica la trova qui: https://imageshack.us/i/pmG01A0Aj
https://imageshack.us/i/pnqsSisnj
https://imageshack.us/i/pobwGRalj
L'esame dinamico ha mostrato come io tenda a colpire il suolo con tallone e poi direttamente avampiede non poggiando il mesopiede e questo a suo avviso,evidentemente in relazione al ginocchio varo e alla rotazione del bacino è responsabile della sintomatologia dolorosa.il mio piede non mi sembra particolarmente cavo,facendo il test dell'impronta ne viene fuori un profilo piu o meno normale quindi evidentemente è il ginocchio varo la causa del problema che lui ha definito sindrome del tibiale anteriore. Ha detto che senza dei plantari non posso correre,potrei camminare senza problemi ma correre no.Poi ha detto che dovrei fare della ginnastica posturale di Mezieres con un fisioterapista dicendo che ho la catena muscolare posteriore accorciata.
Le ricordo inoltre che tanti anni fa ,quando avevo 17 anni l'ortopedico notò una rotazione del bacino e dalla rx del rachide risultò una differenza di 7 mm,mi disse di fare della ginnastica posturale che ho fatto per un certo periodo e di portare un rialzino nella scarpa sin. Immagino sia proprio questo quello che si evince dall'esame fatto come mi pare di capire,giusto?
Dal momento che le diagnosi le fanno i medici gli ho detto che prima di fare i plantari voglio fare una visita ortopedica che farò tra pochi giorni. E' possibile dunque che questo problema si risolva con dei plantari? Lei che idea si è fatto?
Per quanto riguarda il problema venoso ,devo dire che non ho nessun sintomo ma potrei risolvere almeno quando corro indossando dei calzettoni compressivi?
[#8]
Utente
Gentile Dott.Volpi
Le sue intuizioni si sono dimostrate corrette. Ieri ho fatto la visita ortopedica e il professore dopo aver preso visione dell'esame baropodometrico e dell'ecografia mi ha visitato e ha ricondotto il problema alla sindrome del tibiale anteriore,un eccesso di attività sportiva .Gli allenamenti intensi hanno determinato una sofferenza muscolare che si è manifestata con la sintomatologia dolorosa descritta .
Adesso non ho dolori e non ho mai avvertito la sensazione di dolore ogni volta che lo specialista esercitava pressione sull'osso,sul muscolo ecc.
Ha detto che non necessito di plantari come aveva invece suggerito il fisioterapista,ha detto "i suoi piedi stanno bene,sono piedi assolutamente normali",ha verificato l'eterometria degli arti(ha misurato una differenza di circa mezzo cm) .Gli ho mostrato un rialzino morbido che di solito porto e considerando che viene schiacciato dal peso del corpo praticamente fa uno spessore di 2-3 mm e lui ha detto che se voglio posso pure metterlo ma comunque non è necessario.
Quando l'ortopedico a l'età di 17 anni me lo prescrisse lo misi poi per anni nn l'ho messo e poi l'ho rimesso ,comunque non ho mai avuto dolori o altri sintomi.
Mi ha prescritto Polase per 28 giorni e Solving per 10 giorni solo a pranzo. Mi ha detto di fare molto stretching e riscaldamento,di fare 10 giorni di terapia e poi riprendere gli allenamenti gradualmente .Dovrei cercare di rafforzare i tendini, non è mettendo un plantare che risolvo la sofferenza muscolare ma rendendo muscoli e tendini più forti .Dopotutto io non ho mai corso con continuità in passato per cui non sono abituato allo sforzo e alle sollecitazioni ripetute.
Per quanto riguarda il problema venoso e quell'addensamento rivelato dalla rx ha detto che non devo fare nulla,molti sportivi se si fanno una rx trovano una situazione del genere indossare dei calzettoni compressivi per correre è sicuramente utile.
Volevo soltanto chiederle una cosa. Lei mi aveva parlato della tecarterapia ma potrebbe rappresentare un'alternativa all'antinfiammatorio prescritto?Non l'ho chiesto al professore perchè pensavo mi avesse prescritto in associazione al Polase un integratore con proprietà antinfiammatorie tipo ananase, o altri ,non avevo capito che il solving fosse Nimesulide ma siccome ho qualche piccolo problema gastrointestinale vorrei farne a meno.Lei cosa dice,una volta al giorno come prescritto potrei anche prenderlo magari ssociando un inibitore di pompa tipo omeprazolo ? Non ho sintomi importanti, ho una leggerissima sensazione di bruciore allo stomaco più evidente lontano dai pasti, che poi però scompare e si ripresenta dall'estate ma non è mai forte e poi muco nelle feci e meteorismo.C'è sicuramente una fortissima componente nervosa.Vado di corpo tutti i giorni però quando sto in casa e non ho impegni è difficoltosa mentre in alcune situazioni ho una sorta di diarrea.Però il muco nn l'ho mai avuto in precedenza e nemmeno questa sorta di bruciore.
Le sue intuizioni si sono dimostrate corrette. Ieri ho fatto la visita ortopedica e il professore dopo aver preso visione dell'esame baropodometrico e dell'ecografia mi ha visitato e ha ricondotto il problema alla sindrome del tibiale anteriore,un eccesso di attività sportiva .Gli allenamenti intensi hanno determinato una sofferenza muscolare che si è manifestata con la sintomatologia dolorosa descritta .
Adesso non ho dolori e non ho mai avvertito la sensazione di dolore ogni volta che lo specialista esercitava pressione sull'osso,sul muscolo ecc.
Ha detto che non necessito di plantari come aveva invece suggerito il fisioterapista,ha detto "i suoi piedi stanno bene,sono piedi assolutamente normali",ha verificato l'eterometria degli arti(ha misurato una differenza di circa mezzo cm) .Gli ho mostrato un rialzino morbido che di solito porto e considerando che viene schiacciato dal peso del corpo praticamente fa uno spessore di 2-3 mm e lui ha detto che se voglio posso pure metterlo ma comunque non è necessario.
Quando l'ortopedico a l'età di 17 anni me lo prescrisse lo misi poi per anni nn l'ho messo e poi l'ho rimesso ,comunque non ho mai avuto dolori o altri sintomi.
Mi ha prescritto Polase per 28 giorni e Solving per 10 giorni solo a pranzo. Mi ha detto di fare molto stretching e riscaldamento,di fare 10 giorni di terapia e poi riprendere gli allenamenti gradualmente .Dovrei cercare di rafforzare i tendini, non è mettendo un plantare che risolvo la sofferenza muscolare ma rendendo muscoli e tendini più forti .Dopotutto io non ho mai corso con continuità in passato per cui non sono abituato allo sforzo e alle sollecitazioni ripetute.
Per quanto riguarda il problema venoso e quell'addensamento rivelato dalla rx ha detto che non devo fare nulla,molti sportivi se si fanno una rx trovano una situazione del genere indossare dei calzettoni compressivi per correre è sicuramente utile.
Volevo soltanto chiederle una cosa. Lei mi aveva parlato della tecarterapia ma potrebbe rappresentare un'alternativa all'antinfiammatorio prescritto?Non l'ho chiesto al professore perchè pensavo mi avesse prescritto in associazione al Polase un integratore con proprietà antinfiammatorie tipo ananase, o altri ,non avevo capito che il solving fosse Nimesulide ma siccome ho qualche piccolo problema gastrointestinale vorrei farne a meno.Lei cosa dice,una volta al giorno come prescritto potrei anche prenderlo magari ssociando un inibitore di pompa tipo omeprazolo ? Non ho sintomi importanti, ho una leggerissima sensazione di bruciore allo stomaco più evidente lontano dai pasti, che poi però scompare e si ripresenta dall'estate ma non è mai forte e poi muco nelle feci e meteorismo.C'è sicuramente una fortissima componente nervosa.Vado di corpo tutti i giorni però quando sto in casa e non ho impegni è difficoltosa mentre in alcune situazioni ho una sorta di diarrea.Però il muco nn l'ho mai avuto in precedenza e nemmeno questa sorta di bruciore.
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Utente
Raramente assumo farmaci se non quando strettamente necessario ,mi è capitato di assumere dell'oki e nimesulide come FANS e non mi hanno provocato problemi. Ho però la netta sensazione che questi sintomi abbiano qualcosa a che fare con un trattamento di 6 giorni che ho fatto nel mese di Giugno a base di Feldene fast 20 mg che presi per una lombalgia. Contemporaneamente ho assunto omeprazen 20 mg,non mi pare di avere avuto problemi.c'è stato ad agosto un periodo drante il quale avevo diarrea più volte al giorno ma poi non è più successo. Al momento solitamente,quando non ci sono situazioni che mi mettono in ansia,le feci sono all'inizio dure di colore normale a volte più chiare a volte più scure poi seguite da feci più molli,lucide come mai viste prima e c'è del muco e una sensazione di evacuazione incompleta che sembra legata proprio alla presenza del muco.Cioè quando mi sforzo per cercare di espellere evantuale materiale fecale non espulso viene fuori del muco bianco o misto a feci.Succede però solo se m isforzo. Un'ulcera per esempio potrebbe manifestarsi così o avrebbe sintomi più gravi?
Questo consulto ha ricevuto 10 risposte e 4.5k visite dal 14/10/2016.
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