frattura trochite
Buonasera ho 48 anni ed, ho subito 10 gg fa, cadendo in bicicletta, una importante frattura del trachite omerale senza interessamento di legamenti o tendini della cuffia dei rotatori.
Sbagliando, ho terminato la gara ciclistica dopo la caduta, ma nonostante cio' la frattura non si e' scomposta.
La frattura, a due frammenti, e' stata definita "composta" o "lievemente scomposta".
Sono immobilizzato con tutore spalla e null'altro, non avendo dolore, sono seguito da un ortopedico ed alle radiografie dopo 10 gg non si sono evidenziati significativi spostamenti.
L'ortopedico mi ha detto che l'intervento non e' attualmente da fare ma sino a circa 20 gg potrebbe verificarsi una dislocazione del frammento e rendere necessario intervento di placca e viti, anche se a tutt'oggi non sembra sia questo l'iter, bensi' una guarigione naturale. Ho alcune domande:
1. e' normale che alla lastra a 10 gg non si evidenzino segni di calcificazione ? dopo quanti gg dovrebbero vedersi radiologicamente ?
2. io vorrei fare la terapia iperbarica, per accelerare il processo di guarigione, ma, sia l'ortopedico che il medico di base mi hanno detto che non ci sono le condizioni e che cio' non migliorerebbe i fisiologici tempi di guarigione.
3. la megnetoterapia che sto facendo a casa per 6-8 ore la notte e' utile o inutile ?
4. quali altre tecniche di guarigione ossea potrei provare (ultrasuoni, colle speciali, ecc.....)?
5. tenendo il tutore h. 24, posso condurre una vita sedentaria (qualche ora di ufficio accompagnato da autista e poi a casa) o e' necessaria l'immobilità' assoluta
6. mi sono spaventato per un valore molto basso di vitamina D (20), integrandola subito con DBase 50.000 (u.i.) da ripetere settimanalmente per 2-3 volte, ma mi e' stato detto che cio' non influirà' sui tempi di guarigione, 30-40 gg. Dopo quanto tempo si alzeranno i livelli ematici di vitamina D ?
7. un'altra "paura" e' la necrosi ossea, ma anche qui mi e' stato risposto che assolutamente non ci sono le condizioni (ritorno alla domanda sulla terapia iperbolica)
8. essendo uno sportivo ed avendo in programma una precisa riabilitazione, non essendo interessati i tendini della cuffia, ritenete potrò' riacquistata la funzionalità' della spalla per nuotare a livello amatoriale ?
Grazie
Sbagliando, ho terminato la gara ciclistica dopo la caduta, ma nonostante cio' la frattura non si e' scomposta.
La frattura, a due frammenti, e' stata definita "composta" o "lievemente scomposta".
Sono immobilizzato con tutore spalla e null'altro, non avendo dolore, sono seguito da un ortopedico ed alle radiografie dopo 10 gg non si sono evidenziati significativi spostamenti.
L'ortopedico mi ha detto che l'intervento non e' attualmente da fare ma sino a circa 20 gg potrebbe verificarsi una dislocazione del frammento e rendere necessario intervento di placca e viti, anche se a tutt'oggi non sembra sia questo l'iter, bensi' una guarigione naturale. Ho alcune domande:
1. e' normale che alla lastra a 10 gg non si evidenzino segni di calcificazione ? dopo quanti gg dovrebbero vedersi radiologicamente ?
2. io vorrei fare la terapia iperbarica, per accelerare il processo di guarigione, ma, sia l'ortopedico che il medico di base mi hanno detto che non ci sono le condizioni e che cio' non migliorerebbe i fisiologici tempi di guarigione.
3. la megnetoterapia che sto facendo a casa per 6-8 ore la notte e' utile o inutile ?
4. quali altre tecniche di guarigione ossea potrei provare (ultrasuoni, colle speciali, ecc.....)?
5. tenendo il tutore h. 24, posso condurre una vita sedentaria (qualche ora di ufficio accompagnato da autista e poi a casa) o e' necessaria l'immobilità' assoluta
6. mi sono spaventato per un valore molto basso di vitamina D (20), integrandola subito con DBase 50.000 (u.i.) da ripetere settimanalmente per 2-3 volte, ma mi e' stato detto che cio' non influirà' sui tempi di guarigione, 30-40 gg. Dopo quanto tempo si alzeranno i livelli ematici di vitamina D ?
7. un'altra "paura" e' la necrosi ossea, ma anche qui mi e' stato risposto che assolutamente non ci sono le condizioni (ritorno alla domanda sulla terapia iperbolica)
8. essendo uno sportivo ed avendo in programma una precisa riabilitazione, non essendo interessati i tendini della cuffia, ritenete potrò' riacquistata la funzionalità' della spalla per nuotare a livello amatoriale ?
Grazie
[#1]
Non credo che la sua frattura si possa ulteriormente spostare, avendo lei, oltretutto, continuato la performance sportiva prima di ricorrere alle cure mediche.
Il cosiddetto callo osseo comincia a formarsi intorno alla seconda settimana e, alla prossima Rx, si comincerà a vedere, insieme ad un apparente peggioramento della frattura, consistente in una linea di frattura più ampia. Questa è determinata dalla necrosi ossea che interessa i margini di frattura, secondaria al danno vascolare traumatico, che produce il riassorbimento dell'osso necrotico.
Per quello che riguarda i rischi di necrosi ossea, tale problema non si verifica mai in tale sede perché naturalmente abbondantemente vascolarizzata.
Per quel che riguarda la magneto-terapia, questa dovrebbe favorire la consolidazione della frattura, anche se, essendo la sua una frattura di osseo spongioso, quindi molto vascolarizzato, il processo riparativo è già favorito.
La carenza di vitamina D non influisce sulla guarigione della frattura, ma può essere causa di indebolimento delle ossa (osteomalacia) che può predisporre alle fratture.
Sicuramente il livello ematico della vitamina D sarà immediatamente risalito, dopo l'assunzione, ma il benefico sulle ossa si realizzerà assai lentamente.
Fra l'altro le carenze di vitamina D in età adulta sono relativamente frequenti e spesso misconosciute.
Effettivamente le occasioni di esporci alla luce solare, soprattutto nel periodo invernale, sono relativamente scarse e le nostre attività lavorative spesso ci obbligano in ambienti chiusi per tutto l'arco della giornata. L'occasione, per la nostra pelle, di produrre vitamina D con la luce solare diventa assai sporadica. Se si tiene conto, poi, che con il passare degli anni la pelle diventa meno brava nella produzione della vitamina D, ecco spiegata la frequenza del riscontro occasionale della sua carenza.
Tuttavia la vitamina D è liposolubile, cioè, una volta ingerita, va nel sangue e quella non utilizzata, viene immagazzinata nel tessuto adiposo, da cui viene prelevata all'occorrenza.
Questo fa sì che un trattamento con la vitamina D è comodo da effettuare, perché possiamo assumerla in unica somministrazione una volta alla settimana o, anche al mese, e il nostro organismo se la gestirà in maniera parsimoniosa.
Studi recenti, oltretutto, stanno evidenziando altri ruoli della vitamina D (avrebbe capacità protettive per certi tumori, quali quelli dell'intestino e anche per la demenza senile). Sono, quindi, tutti buoni motivi per non far mancare al nostro corpo tale fattore.
Non vi sono preoccupazioni per il trattameto della frattura: con il tutore indossato qualsiasi attività che riesce a svolgere non comprometterà la buona guarigione e la vita sedentaria non è assolutamento un aiuto, al contrario, piuttosto.
Per quello che riguarda la riabilitazione, quella in acqua è la più favorevole per il recupero della motilità, da ciò la risposta anche alla sua ultima domanda: non solo potrà nuotare ma il nuoto stesso sarà un importante fattore della sua riabilitazione.
Essendo necessario un periodo relativamente lungo per la guarigione ed essendo la spalla un'articolazione che va incontro facilmente alla rigidità, dalla 3° settimana comincerei già una cauta mobilizzazione della spalla, con esercizi di ciondolamento (come se mescolasse la polenta), rimuovendo, per l'occorrenza, il tutore.
Questo accorgimento le dovrebbe permettere un recupero del movimento più rapido al termine.
Il cosiddetto callo osseo comincia a formarsi intorno alla seconda settimana e, alla prossima Rx, si comincerà a vedere, insieme ad un apparente peggioramento della frattura, consistente in una linea di frattura più ampia. Questa è determinata dalla necrosi ossea che interessa i margini di frattura, secondaria al danno vascolare traumatico, che produce il riassorbimento dell'osso necrotico.
Per quello che riguarda i rischi di necrosi ossea, tale problema non si verifica mai in tale sede perché naturalmente abbondantemente vascolarizzata.
Per quel che riguarda la magneto-terapia, questa dovrebbe favorire la consolidazione della frattura, anche se, essendo la sua una frattura di osseo spongioso, quindi molto vascolarizzato, il processo riparativo è già favorito.
La carenza di vitamina D non influisce sulla guarigione della frattura, ma può essere causa di indebolimento delle ossa (osteomalacia) che può predisporre alle fratture.
Sicuramente il livello ematico della vitamina D sarà immediatamente risalito, dopo l'assunzione, ma il benefico sulle ossa si realizzerà assai lentamente.
Fra l'altro le carenze di vitamina D in età adulta sono relativamente frequenti e spesso misconosciute.
Effettivamente le occasioni di esporci alla luce solare, soprattutto nel periodo invernale, sono relativamente scarse e le nostre attività lavorative spesso ci obbligano in ambienti chiusi per tutto l'arco della giornata. L'occasione, per la nostra pelle, di produrre vitamina D con la luce solare diventa assai sporadica. Se si tiene conto, poi, che con il passare degli anni la pelle diventa meno brava nella produzione della vitamina D, ecco spiegata la frequenza del riscontro occasionale della sua carenza.
Tuttavia la vitamina D è liposolubile, cioè, una volta ingerita, va nel sangue e quella non utilizzata, viene immagazzinata nel tessuto adiposo, da cui viene prelevata all'occorrenza.
Questo fa sì che un trattamento con la vitamina D è comodo da effettuare, perché possiamo assumerla in unica somministrazione una volta alla settimana o, anche al mese, e il nostro organismo se la gestirà in maniera parsimoniosa.
Studi recenti, oltretutto, stanno evidenziando altri ruoli della vitamina D (avrebbe capacità protettive per certi tumori, quali quelli dell'intestino e anche per la demenza senile). Sono, quindi, tutti buoni motivi per non far mancare al nostro corpo tale fattore.
Non vi sono preoccupazioni per il trattameto della frattura: con il tutore indossato qualsiasi attività che riesce a svolgere non comprometterà la buona guarigione e la vita sedentaria non è assolutamento un aiuto, al contrario, piuttosto.
Per quello che riguarda la riabilitazione, quella in acqua è la più favorevole per il recupero della motilità, da ciò la risposta anche alla sua ultima domanda: non solo potrà nuotare ma il nuoto stesso sarà un importante fattore della sua riabilitazione.
Essendo necessario un periodo relativamente lungo per la guarigione ed essendo la spalla un'articolazione che va incontro facilmente alla rigidità, dalla 3° settimana comincerei già una cauta mobilizzazione della spalla, con esercizi di ciondolamento (come se mescolasse la polenta), rimuovendo, per l'occorrenza, il tutore.
Questo accorgimento le dovrebbe permettere un recupero del movimento più rapido al termine.
Dr. Enrico Pelilli
Specialista in Ortopedia e Traumatologia Infantile
[#2]
Utente
La ringrazio molto per l'esauriente risposta. Quindi, se ho ben inteso, alla prossima radiografia (16 gg.) dovrei vedere unicamente un allontanamento dei margini di frattura, mentre alla successiva (23 gg), potrei iniziare a vedere il callo osseo ?
Non ho dolori nel punto interessato, ma una leggera "doli a" ogni tanto, e' naturale o segno di spostamento dei frammenti ?
grazie ancora
Non ho dolori nel punto interessato, ma una leggera "doli a" ogni tanto, e' naturale o segno di spostamento dei frammenti ?
grazie ancora
[#4]
Utente
Grazie Dottore. Oggi ho fatto rx e visita dopo 17 giorni. La frattura fortunatamente non si e' spostata e tutto procede.Il dubbio e' che il radiologo ha detto di iniziare a vedere un'ombra sintomo di consolidamento, mentre secondo l'ortopedico, a 17 gg e con la mia eta' di 47 anni, cio' e' assolutamente impossibile, in quanto servono almeno oltre 20 gg. per vedere radiologicamente qualcosa.
Mi ha prescritto altri 13 gg di tutore h 24 per poi valutare al 30esimo giorno l'eventuale inizio della fisioterapia.
Ipotizzando quindi l'inizio della fisioterapia a 30 - 35 gg dal trauma, ho alcune domande:
- dopo quanto tempo potro' riprendere la guida dell'auto?
- dopo quanto tempo potro' fare normalmente le minime attività' quotidiane ?
- dopo quanto tempo potro' iniziare a correre ?
- cosa potrei fare sin d'ora per favorire / accelerare la guarigione ?
grazie saluti
Mi ha prescritto altri 13 gg di tutore h 24 per poi valutare al 30esimo giorno l'eventuale inizio della fisioterapia.
Ipotizzando quindi l'inizio della fisioterapia a 30 - 35 gg dal trauma, ho alcune domande:
- dopo quanto tempo potro' riprendere la guida dell'auto?
- dopo quanto tempo potro' fare normalmente le minime attività' quotidiane ?
- dopo quanto tempo potro' iniziare a correre ?
- cosa potrei fare sin d'ora per favorire / accelerare la guarigione ?
grazie saluti
[#5]
Be', potrebbe anche esserci un qualche nella visualizzazione del callo osseo, perché la biologia non è la matematica, e le risposte biologiche vanno interpretate come una media, fra i più precoci e i più tardivi. Quindi 17 gg. è abbastanza vicino ai 20 e potrebbe anche esserci un qualche accenno.
La guarigione della frattura non può essere accelerata più di tanto, mentre qualche cosa per accelerare il recupero si può fare fin da subito.
Per l'immobilizzazione della spalla, anche il gomito, che è sano, rimane bloccato e tende ad irrigidirsi.
Questa rigidità le dà più problemi di quella della spalla, per quelle attività che mi ha descritto, perché i movimenti della spalla sono poco richiesti nella vita quotidiana, mentre quelli del gomito lo sono sempre.
Potrà, perciò, aiutato da sua moglie, rimuovere di tanto in tanto il tutore della spalla per fare movimenti di flesso estensione del gomito.
Vedrà, che alla rimozione del bendaggio, le attività quotidiane le riprenderà subito, mentre per il gesto sportivo, tipo giocare a tennis, a palla a volo ecc., dovrà fare della fisioterapia, come già le avevo detto.
Per la corsa, invece, nulla le impedisce di correre con il tutore di spalla, fin da adesso.
La guarigione della frattura non può essere accelerata più di tanto, mentre qualche cosa per accelerare il recupero si può fare fin da subito.
Per l'immobilizzazione della spalla, anche il gomito, che è sano, rimane bloccato e tende ad irrigidirsi.
Questa rigidità le dà più problemi di quella della spalla, per quelle attività che mi ha descritto, perché i movimenti della spalla sono poco richiesti nella vita quotidiana, mentre quelli del gomito lo sono sempre.
Potrà, perciò, aiutato da sua moglie, rimuovere di tanto in tanto il tutore della spalla per fare movimenti di flesso estensione del gomito.
Vedrà, che alla rimozione del bendaggio, le attività quotidiane le riprenderà subito, mentre per il gesto sportivo, tipo giocare a tennis, a palla a volo ecc., dovrà fare della fisioterapia, come già le avevo detto.
Per la corsa, invece, nulla le impedisce di correre con il tutore di spalla, fin da adesso.
[#6]
Utente
Buonasera dottore, la ringrazio dell'esauriente risposta.
Premesso che, nonostante l'esito positivo dell'ultima visita, continuo ad avere una minima preoccupazione, perche', nonostante la frattura sia rimasta stabile dopo 18 giorni e continui ad indossare il tutore, so che sul trochite si inseriscono tre tendini che possono dislocare la fattura.
Ciò premesso, riguardando il referto della risonanza dopo tre giorni dal trauma, l'ortopedico mi disse che tendini e legamenti erano a posto, lievi cose dovute alla botta, ma vorrei comunque sottoporgliela:
Alterazione di morfologia di forma lineare irregolare della testa omerale in corrispondenza del trochite, da frattura composta associata a lieve edema subcondrale perilesionale..
Non alterazioni di morfologia e segnale del glenoide scapolare e dell'osso subcondrale acromion claveare.
Il diametro dello spazio sottoacromiale e' nei limiti della norma.
Il tendine sovraspinato presenta lieve E sfumata disomogeneità di segnale ed è circondato da sottile falda liquida, da minima sofferenza distrattiva e lieve tenosinovite, senza interruzione.
Lieve disomogeneità di segnale del tendine infraspinato, da lieve sofferenza distrattiva, senza interruzione.
Il tendine sottoscapolare appare circondato da lieve falda liquida peritendinea e presenta segnale disomogeneo, da sofferenza parziale distrattiva, senza interruzione.
Il tendine capo lungo del bicipite e' sede nella doccia omerale, di morfologia e segnale nella norma sia nella porzione intra che extra articolare.
Allargamento della tasca ascellare con aspetto deteso del legamento glenomerale inferiore da sofferenza parziale.
Il legamento glenomerale medio presenta irregolarità di morfologia e segnale nella posizione intera sezionale omerale.
Aspetto smusso del labbro anteriore del cercine glenoideo.
Non segni di sofferenza del labbro posteriore del cercine.
Non alterazioni di segnale e di morfologia della cartilagine glenomerale.
Premesso che, nonostante l'esito positivo dell'ultima visita, continuo ad avere una minima preoccupazione, perche', nonostante la frattura sia rimasta stabile dopo 18 giorni e continui ad indossare il tutore, so che sul trochite si inseriscono tre tendini che possono dislocare la fattura.
Ciò premesso, riguardando il referto della risonanza dopo tre giorni dal trauma, l'ortopedico mi disse che tendini e legamenti erano a posto, lievi cose dovute alla botta, ma vorrei comunque sottoporgliela:
Alterazione di morfologia di forma lineare irregolare della testa omerale in corrispondenza del trochite, da frattura composta associata a lieve edema subcondrale perilesionale..
Non alterazioni di morfologia e segnale del glenoide scapolare e dell'osso subcondrale acromion claveare.
Il diametro dello spazio sottoacromiale e' nei limiti della norma.
Il tendine sovraspinato presenta lieve E sfumata disomogeneità di segnale ed è circondato da sottile falda liquida, da minima sofferenza distrattiva e lieve tenosinovite, senza interruzione.
Lieve disomogeneità di segnale del tendine infraspinato, da lieve sofferenza distrattiva, senza interruzione.
Il tendine sottoscapolare appare circondato da lieve falda liquida peritendinea e presenta segnale disomogeneo, da sofferenza parziale distrattiva, senza interruzione.
Il tendine capo lungo del bicipite e' sede nella doccia omerale, di morfologia e segnale nella norma sia nella porzione intra che extra articolare.
Allargamento della tasca ascellare con aspetto deteso del legamento glenomerale inferiore da sofferenza parziale.
Il legamento glenomerale medio presenta irregolarità di morfologia e segnale nella posizione intera sezionale omerale.
Aspetto smusso del labbro anteriore del cercine glenoideo.
Non segni di sofferenza del labbro posteriore del cercine.
Non alterazioni di segnale e di morfologia della cartilagine glenomerale.
[#8]
I danni da trauma rilevati dalla RM sono lievi e reversibili, mentre quelli legati alle primavere sono inevitabili e fisiologici, anzi, per la sua età, ha una scapolo omerale qualitativamente superiore alla media (++).
Quindi, se guardandoci allo specchio scopriamo di avere qualche ruga o capello bianco in più rispetto a quando avevamo 20 e 30 anni, non ci meravigliamo, neanche lo dobbiamo per il lento invecchiare del nostro corpo, anche di quelle parti che possiamo esaminare solo con gli esami.
Teniamo conto che l'esaurimento di una funzione organica inizia solo dopo che si sono esauriti i margini funzionali, che sono, fortunatamente, ampi.
Per quel che riguarda la fattibilità che i suoi muscoli, dopo 20 gg. di immobilizzazione, abbiano la possibilità di strappare il suo trochite, purtroppo si illude.
L'atrofia muscolare che si crea già dopo pochi giorni di immobilizzazione e tale da richiedere un periodo di recupero di settimane.
Sono uso fare l'esempio dei calciatori, che a giugno vanno in ferie, interrompendo gli allenamenti, e dopo un mese devono rientrare in società per la preparazione atletica, che richiede più di 2 mesi per riportarli in uno stato di forma appena sufficiente per l'inizio del campionato.
In realtà dovrà aspettarsi un periodo impegnativo per recuperare un minimo di tono muscolare a quei muscoli della spalla, anziché preoccuparsi dello spostamento della frattura.
Le uniche preoccupazioni che deve avere sono quelle di recuperare completamente il movimento della spalla e un buon tono muscolare.
Quindi, se guardandoci allo specchio scopriamo di avere qualche ruga o capello bianco in più rispetto a quando avevamo 20 e 30 anni, non ci meravigliamo, neanche lo dobbiamo per il lento invecchiare del nostro corpo, anche di quelle parti che possiamo esaminare solo con gli esami.
Teniamo conto che l'esaurimento di una funzione organica inizia solo dopo che si sono esauriti i margini funzionali, che sono, fortunatamente, ampi.
Per quel che riguarda la fattibilità che i suoi muscoli, dopo 20 gg. di immobilizzazione, abbiano la possibilità di strappare il suo trochite, purtroppo si illude.
L'atrofia muscolare che si crea già dopo pochi giorni di immobilizzazione e tale da richiedere un periodo di recupero di settimane.
Sono uso fare l'esempio dei calciatori, che a giugno vanno in ferie, interrompendo gli allenamenti, e dopo un mese devono rientrare in società per la preparazione atletica, che richiede più di 2 mesi per riportarli in uno stato di forma appena sufficiente per l'inizio del campionato.
In realtà dovrà aspettarsi un periodo impegnativo per recuperare un minimo di tono muscolare a quei muscoli della spalla, anziché preoccuparsi dello spostamento della frattura.
Le uniche preoccupazioni che deve avere sono quelle di recuperare completamente il movimento della spalla e un buon tono muscolare.
[#9]
Utente
Buongiorno Dottore, la ringrazio della risposta. Oggi ho fatto i rx a 29 gg e come previsto la frattura e' rimasta composta. Purtroppo pero' non si vede alcun accenno do formazione di callo osseo, e cio' mi preoccupa molto. Lunedi' avrò' di nuovo la visita dall'ortopedico.
La radiografia e' identica a quella di 15 gg fa.
Come mai non si vede nulla del callo osseo, pur facendo ogni notte 8 ore di magnoterapia ?
Ritiene che dovro' tenere ancora il tutore o sia meglio iniziare la riabilitazione ?
Qualora non compaia il callo osseo, e' necessario l'intervento chirurgico ?
Si può' gia' parlare di pseudoartrosi ?
Quello che si chiama callo fibroso, non visibile ai raggi x, sarebbe visibile con una RMN ?
Ci sono farmaci che possano favorire tale formazione ?
Mi scusi delle tante domande ma sono molto preoccupato.
grazie mille
La radiografia e' identica a quella di 15 gg fa.
Come mai non si vede nulla del callo osseo, pur facendo ogni notte 8 ore di magnoterapia ?
Ritiene che dovro' tenere ancora il tutore o sia meglio iniziare la riabilitazione ?
Qualora non compaia il callo osseo, e' necessario l'intervento chirurgico ?
Si può' gia' parlare di pseudoartrosi ?
Quello che si chiama callo fibroso, non visibile ai raggi x, sarebbe visibile con una RMN ?
Ci sono farmaci che possano favorire tale formazione ?
Mi scusi delle tante domande ma sono molto preoccupato.
grazie mille
[#10]
La valutazione di consolidamento di una frattura è clinica.
E' possibile anche un abbondante formazione di callo osseo con una frattura non consolidata, perché il callo osseo può essere abbondante ma non organizzato.
La formazione del callo osseo è direttamente proporzionale all'instabilità della frattura, per cui è possibile che la sua frattura sia di per sé stabile e questo ha stimolato poca formazione di callo, con formazione diretta di osso.
In pratica il callo osseo ha la funzione di stabilizzare provvisoriamente la frattura per consentire la successiva formazione di neo-osso.
La frattura è consolidata quando agli stimoli meccanici non vi è più risposta dolorosa, indipendentemente da quanto callo osseo si veda.
Stia tranquillo, la frattura va bene. Pseudoartrosi, in tale sede, praticamente non se ne conoscono (si parla di pseudoartrosi, comunque, dopo 6 mesi di mancata consolidazione), essendo una zona ben vascolarizzata, per la presenza di masse muscolari.
La sua unica preoccupazione deve essere il recupero della funzione: è lì che dovrà metterci il massimo impegno.
E' possibile anche un abbondante formazione di callo osseo con una frattura non consolidata, perché il callo osseo può essere abbondante ma non organizzato.
La formazione del callo osseo è direttamente proporzionale all'instabilità della frattura, per cui è possibile che la sua frattura sia di per sé stabile e questo ha stimolato poca formazione di callo, con formazione diretta di osso.
In pratica il callo osseo ha la funzione di stabilizzare provvisoriamente la frattura per consentire la successiva formazione di neo-osso.
La frattura è consolidata quando agli stimoli meccanici non vi è più risposta dolorosa, indipendentemente da quanto callo osseo si veda.
Stia tranquillo, la frattura va bene. Pseudoartrosi, in tale sede, praticamente non se ne conoscono (si parla di pseudoartrosi, comunque, dopo 6 mesi di mancata consolidazione), essendo una zona ben vascolarizzata, per la presenza di masse muscolari.
La sua unica preoccupazione deve essere il recupero della funzione: è lì che dovrà metterci il massimo impegno.
[#11]
Utente
Dottore la ringrazio della sua disponibilità' e la aggiorno volentieri. Nonostante tutte le mie preoccupazioni per l'assenza di segni di calcificazione a 29 gg, oggi il bravissimo mio ortopedico (che comunque, per inciso, ha definito la mia una "fratturaccia") ha preso il tutore e, nonostante le mie perplessità' sulla precocità', me l'ha letteralmente tolto. Poi mi ha fatto fare qualche movimento e da domani mi manda da un fisioterapista specialista in spalla. Tre settimane di fisioterapia rigorosamente passiva, rx e visita a meta' Giugno, e, se andrà' bene, inizieremo la fisico attiva. Mi ha ammonito sui tre-quattro movimenti da non fare, perche' c'e' il rischio che si strappi qualcosa (trochite ? sovraspinato ?). Io starò' ancora più' attento di prima, dormirò' ancora qualche sera con il tutore, e seguirò' la fisio. Altro non so che fare. Volevo il suo autorevole parere per conoscere, realisticamente, quali rischi corro, e qualche prezioso consiglio sulle precauzioni da tenere. Grazie ancora
p.s.: gli ho chiesto di prescrivermi il ramelato di stronzio ma mi ha detto che non serve
p.s.: gli ho chiesto di prescrivermi il ramelato di stronzio ma mi ha detto che non serve
[#12]
Utente
Buongiorno Dottore, oggi ho fatto la prima seduta dal fisioterapista e devo dire che siamo in linea. Ho trovato in Lei conferma di tutti i passaggi di questi 30 gg, tranne due punti che mi permetto di sottoporre alla sua attenzione. Il fisioterapista, molto esperto di spalla, mi ha detto che i giorni a rischio perche' il trochite si stacchi / strappi sono 45, pertanto per altri 15 giorni devo stare attentissimo. Non solo evitare i 3-4 movimenti a rischio che conosco (elevazione, adduzione, extrarotazione) ma limitare tantissimo l'uso delle mani, nemmeno scrivere al pc (mi ha consigliato addirittura di infilarmi una calza nella mano per evitare usi involontari). Inoltre mi ha detto che l'eventuale distacco / strappo sarebbe dolorosissimo e bloccherebbe la spalla (che peraltro ora non sto muovendo, se non con i semplici esercizi pendolari). Ecco, solo in questi due punti non mi trovo con le sue indicazioni, per tutto il resto coincide tutto.
Grazie ancora
Grazie ancora
[#13]
Esatto, si può considerare ben consolidata una frattura del trochite in 45 gg., per cui mancano poco più di 2 settimane.
E' praticamente impossibile che riesca, con movimenti volontari, a provocare lo spostamento della frattura, perché questo sarebbe preceduto da un dolore che le inibirebbe il movimento.
Piuttosto potrebbe avvenire per un movimento involontario, quale quello che accade per una reazione automatica di difesa (per esempio in una caduta), ove il movimento è "automatico e brusco".
Tenga comunque presente che, dopo un mese di immobilizzazione, i muscoli della spalla sono comunque poco trofici e non capaci di sviluppare una grossa potenza, che recupereranno progressivamente, con l'esercizio.
Questo per tranquillizzarla, comunque si faccia seguire dal fisioterapista e, per prudenza ed evitare movimenti inconsulti, è sufficiente mantenere l'arto sup. al collo con un foulard.
Le può essere di aiuto, per una mobilizzazione dolce, anche la piscina.
E' praticamente impossibile che riesca, con movimenti volontari, a provocare lo spostamento della frattura, perché questo sarebbe preceduto da un dolore che le inibirebbe il movimento.
Piuttosto potrebbe avvenire per un movimento involontario, quale quello che accade per una reazione automatica di difesa (per esempio in una caduta), ove il movimento è "automatico e brusco".
Tenga comunque presente che, dopo un mese di immobilizzazione, i muscoli della spalla sono comunque poco trofici e non capaci di sviluppare una grossa potenza, che recupereranno progressivamente, con l'esercizio.
Questo per tranquillizzarla, comunque si faccia seguire dal fisioterapista e, per prudenza ed evitare movimenti inconsulti, è sufficiente mantenere l'arto sup. al collo con un foulard.
Le può essere di aiuto, per una mobilizzazione dolce, anche la piscina.
[#14]
Utente
Grazie Dottore delle sue sempre esaurienti risposte. Direi che con queste due ultime ho esaurito (per ora) i miei dubbi.
1) sono incerto sull'assunzione di ramelato di stronzio e/o di bifosfonati. Il medico non me li ha prescritti,io so che accelerano la calcificazione. Hanno forse effetti collaterali ?
2) da quando ho tolto il tutore (3gg) noto un evidente gonfiore al polso e mano dell'arto infortunato. Premetto che ho sempre avuto cattiva circolazione nelle mani (fredde), ma due anni fa gli esami (capillaroscopia ed eco doppler) avevano escluso patologie. Ora la mano invece non e' fredda, ma e' gonfia e anche il polso e' tale. Io mi limito, dopo gli esercizi pendolari che faccio giornalmente, a passare per 10 minuti la mano in acqua calda e fredda. Ritiene debba fare ulteriori accertamenti ?
Grazie e cordiali saluti
1) sono incerto sull'assunzione di ramelato di stronzio e/o di bifosfonati. Il medico non me li ha prescritti,io so che accelerano la calcificazione. Hanno forse effetti collaterali ?
2) da quando ho tolto il tutore (3gg) noto un evidente gonfiore al polso e mano dell'arto infortunato. Premetto che ho sempre avuto cattiva circolazione nelle mani (fredde), ma due anni fa gli esami (capillaroscopia ed eco doppler) avevano escluso patologie. Ora la mano invece non e' fredda, ma e' gonfia e anche il polso e' tale. Io mi limito, dopo gli esercizi pendolari che faccio giornalmente, a passare per 10 minuti la mano in acqua calda e fredda. Ritiene debba fare ulteriori accertamenti ?
Grazie e cordiali saluti
[#15]
Lasci perdere il ramelato e i difosfonati, che non servono alla consolidazione della frattura e potrebbero essere anche un problema.
Il gonfiore al polso e alla mano è legato a un rallentamento venoso, sempre presente quando si ha un minore uso di un arto. Sparirà con il progredire del recupero funzionale.
Il gonfiore al polso e alla mano è legato a un rallentamento venoso, sempre presente quando si ha un minore uso di un arto. Sparirà con il progredire del recupero funzionale.
[#16]
Utente
Buonasera Dottore, le invio un rapido aggiornamento. Dopo aver tolto il tutore il 23 Maggio (+29gg dal trauma), ho iniziato la terapia riabilitativa, esclusivamente passiva, sia a casa (movimenti pendolari e avambraccio per bicipiti) che presso il fisioterapista (qualche movimento di quelli "a rischio" ma in forma più' o meno passiva, dico più' o meno perche' non riesco a lasciare completamente i muscoli.
Gomito e gonfiore mano sono ora ok, l'avambraccio e' ancora un po' gonfio e ho ancora un piccolo ematoma di Hennequin che sto tatuando con il k tape.
Ho abbandonato il mio apparecchio per magnetoterapia (a bassa frequenza) per noleggiare quello che va per la maggiore in Italia, della nota ditta di Carpi (pero' ho visto che non sono campi magnetici a bassa frequenze, bensi' CEMP).
Il mio percorso mi pare una corsa ad ostacoli, superato il primo importante (cuffia dei rotatori sostanzialmente integra), non sono ancora convinto di aver superato il secondo (spostamento della frattura) perche' sono a +38 gg e questa precoce mobilizzazione mi sembra un delicatissimo equilibrio tra la necessita' di muovere la spalla e il rischio di muovere la frattura; per quanto riguarda il terzo ostacolo (la calcificazione) il timore e' quello di non vedere segnali anche ai prossimi rx al 10 Giugno (+50gg), e quindi a quel punto di non saper cosa fare (attendere ancora ? iniziare mobilizzazione attiva ? riconsiderare la chirurgia ?). Purtroppo so che i tempi di un trattamento conservativo sono molto più' elastici di quelli di un trattamento chirurgico e questo mi lascia molto perplesso, a cio' si aggiunga che non so quando potrò' riprendere a guidare l'auto. La ringrazio per il suo parere autorevole.
Gomito e gonfiore mano sono ora ok, l'avambraccio e' ancora un po' gonfio e ho ancora un piccolo ematoma di Hennequin che sto tatuando con il k tape.
Ho abbandonato il mio apparecchio per magnetoterapia (a bassa frequenza) per noleggiare quello che va per la maggiore in Italia, della nota ditta di Carpi (pero' ho visto che non sono campi magnetici a bassa frequenze, bensi' CEMP).
Il mio percorso mi pare una corsa ad ostacoli, superato il primo importante (cuffia dei rotatori sostanzialmente integra), non sono ancora convinto di aver superato il secondo (spostamento della frattura) perche' sono a +38 gg e questa precoce mobilizzazione mi sembra un delicatissimo equilibrio tra la necessita' di muovere la spalla e il rischio di muovere la frattura; per quanto riguarda il terzo ostacolo (la calcificazione) il timore e' quello di non vedere segnali anche ai prossimi rx al 10 Giugno (+50gg), e quindi a quel punto di non saper cosa fare (attendere ancora ? iniziare mobilizzazione attiva ? riconsiderare la chirurgia ?). Purtroppo so che i tempi di un trattamento conservativo sono molto più' elastici di quelli di un trattamento chirurgico e questo mi lascia molto perplesso, a cio' si aggiunga che non so quando potrò' riprendere a guidare l'auto. La ringrazio per il suo parere autorevole.
[#18]
Utente
Buongiorno Dottore, oggi ho fatto le lastre a 50 gg. Le lastre hanno evidenziato una buona evoluzione, a detta del radiologo, ma ancora non si vede il callo osseo. In pratica visivamente sembra che l'interruzione inizialmente presente sulla corticale si sia saldata m atermane la linea di frattura all'interno dell'osso. Io sto facendo fisioterapia passiva e ho recuperato buona mobilita', alzo il braccio a 90° ed oltre, per ora. Ma sono un po' preoccupato per l'assenza del callo osseo. Grazie del suo parere
[#19]
Utente
Buongiorno Dottore, oggi, al controllo, l'ortopedico mi ha detto che il tutto evolve bene e che la mancanza del callo osseo visibile non e' un problema, perche' la frattura era composta. Mi ha detto che dalla prossima settimana (9° settimana) inizierò' la fisioterapia non solo passiva ma attiva perche' ho una buona mobilita' e non ho dolore.
Mi ha anche detto che il callo osseo potrebbe vedersi anche dopo 5-6 mesi.
Sono contento da una parte ma perplesso dall'altra, non vorrei mandare a tutto a monte con esercizi che mi possano spostare la frattura. E non capisco perche' leggo dappertutto che il callo osseo e' visibile dopo 40-50 gg.
Grazie e saluti
Mi ha anche detto che il callo osseo potrebbe vedersi anche dopo 5-6 mesi.
Sono contento da una parte ma perplesso dall'altra, non vorrei mandare a tutto a monte con esercizi che mi possano spostare la frattura. E non capisco perche' leggo dappertutto che il callo osseo e' visibile dopo 40-50 gg.
Grazie e saluti
[#20]
Utente
Buongiorno Dottore, a due mesi e mezzo dall'infortunio tutto procede abbastanza regolarmente. Una principio di callo osseo si inizia a intravedere dalle ultime radiografie. Con fisioterapia passiva ed attiva assistita ho recuperato quasi tutti i movimenti per la vita normale. Per l'attività' sportiva l'unico movimento che mi e' impedito e' il nuoto stile libero, per il quale provo ancora dolore. Avrei quattro domande da sottoporle:
1-All'ultima visita ho chiesto all'ortopedico le possibili complicanze da ora in avanti. Mi ha parlato della doccia bicipite, nel senso che la frattura del trochite e' in corrispondenza di tale doccia. Cosa può' succedere ? Potrei avere limitazioni funzionali ? Potrebbe essere necessario un intervento ?
2-Il lieve dolore diffuso alla spalla (a volte a livello superiore, a volte lungo il braccio) che provo ancora in alcuni momenti della giornata, e' compatibile con i tempi o ad oggi dovrebbe essere scomparso del tutto ?
3- quando secondo lei potro' riprendere lo stile libero ? L'ortopedico mi ha parlato di 5-6 mesi e di non farlo assolutamente prima per evitare di danneggiare il tutto
4-Mi ha lasciato perplesso l'affermazione dell'ortopedico "a questo punto la frattura non dovrebbe più' spostarsi ....". Inizialmente mi aveva detto che i giorni a rischio erano i primi 10, poi i primi 20, poi il promo mese .... E' possibile sapere sino a quando una frattura composta del trochite e' a rischio scomposizione ?
Grazie in anticipo per le risposte.
1-All'ultima visita ho chiesto all'ortopedico le possibili complicanze da ora in avanti. Mi ha parlato della doccia bicipite, nel senso che la frattura del trochite e' in corrispondenza di tale doccia. Cosa può' succedere ? Potrei avere limitazioni funzionali ? Potrebbe essere necessario un intervento ?
2-Il lieve dolore diffuso alla spalla (a volte a livello superiore, a volte lungo il braccio) che provo ancora in alcuni momenti della giornata, e' compatibile con i tempi o ad oggi dovrebbe essere scomparso del tutto ?
3- quando secondo lei potro' riprendere lo stile libero ? L'ortopedico mi ha parlato di 5-6 mesi e di non farlo assolutamente prima per evitare di danneggiare il tutto
4-Mi ha lasciato perplesso l'affermazione dell'ortopedico "a questo punto la frattura non dovrebbe più' spostarsi ....". Inizialmente mi aveva detto che i giorni a rischio erano i primi 10, poi i primi 20, poi il promo mese .... E' possibile sapere sino a quando una frattura composta del trochite e' a rischio scomposizione ?
Grazie in anticipo per le risposte.
Questo consulto ha ricevuto 20 risposte e 39.2k visite dal 04/05/2016.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Osteoporosi
L'osteoporosi è una malattia dell'apparato scheletrico che provoca il deterioramento delle ossa. Come si riconosce, quali sono i fattori di rischio e come si cura?