Piede Piatto (rimozione vite)
Ho 35 anni. In età infantile (tra i 13 e i 15 anni) ho effettuato le operazioni per inserimento della vite correttiva per piattismo ai piedi quindi approssimativamente tra il 1994 ed il 1997. Ho fatto gli interventi ad antrambi i piedi.
Successivamente, a causa di alcuni fastidi, dopo qualche anno la vite è stata asportata dal piede sinistro.
Purtroppo dopo tanti anni ho parecchi problemi al piede destro ovvero ogni qualvolta provi a fare dell'attività sportiva i giorni successivi sono un calvario di dolori alla parte bassa del tendine di achille e nella zona laterale anteriore del malleolo internamente. Ho pensato possa essere un problema causato dalla vite.
Dopo tanti anni non ho più la documentazione medica degli interventi quindi non sò nemmeno esattamente quale tipo di tecnica sia stata usata, ricordo di aver sentito parlare di Calcaneo Stop, di Vite di Giannini ma ho visto in giro che sono tecniche diverse quindi sono in alto mare.
Le uniche informazioni che ho: sono stato operato alla Clinica Sant'Ambrogio di Milano e mi operò il Prof. MORELLI (dovrebbe essere questo il cognome).
Il mio medico mi ha già prescritto una lastra bilaterale dei piedi sia per verificare che effettivamente nel piede destro, che è quello che mi da problemi, sia effettivamente ancora presente la vite, sia per vedere se la stessa si sia spostata.
Domande:
1- Il mio problema potrebbe essere effettivamente causato dalla presenza della vite?
2- Ho letto che le viti di vecchia generazione andavano comunque asportate prima dei 36 anni, avrei dovuto pensarci già da tempo alla rimozione?
3- Dopo l'eventuale rimozioni, quali sono le fasi post operatorie (tempistiche gesso e tempi di recupero)?
Grazie mille allo specizlista che saprà darmi delle indicazioni.
Davide.
Successivamente, a causa di alcuni fastidi, dopo qualche anno la vite è stata asportata dal piede sinistro.
Purtroppo dopo tanti anni ho parecchi problemi al piede destro ovvero ogni qualvolta provi a fare dell'attività sportiva i giorni successivi sono un calvario di dolori alla parte bassa del tendine di achille e nella zona laterale anteriore del malleolo internamente. Ho pensato possa essere un problema causato dalla vite.
Dopo tanti anni non ho più la documentazione medica degli interventi quindi non sò nemmeno esattamente quale tipo di tecnica sia stata usata, ricordo di aver sentito parlare di Calcaneo Stop, di Vite di Giannini ma ho visto in giro che sono tecniche diverse quindi sono in alto mare.
Le uniche informazioni che ho: sono stato operato alla Clinica Sant'Ambrogio di Milano e mi operò il Prof. MORELLI (dovrebbe essere questo il cognome).
Il mio medico mi ha già prescritto una lastra bilaterale dei piedi sia per verificare che effettivamente nel piede destro, che è quello che mi da problemi, sia effettivamente ancora presente la vite, sia per vedere se la stessa si sia spostata.
Domande:
1- Il mio problema potrebbe essere effettivamente causato dalla presenza della vite?
2- Ho letto che le viti di vecchia generazione andavano comunque asportate prima dei 36 anni, avrei dovuto pensarci già da tempo alla rimozione?
3- Dopo l'eventuale rimozioni, quali sono le fasi post operatorie (tempistiche gesso e tempi di recupero)?
Grazie mille allo specizlista che saprà darmi delle indicazioni.
Davide.
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La radiografia dovrebbe essere in grado di individuare con precisione il tipo di intervento eseguito.
A distanza di tanti anni ritengo improbabile uno spostamento della vite impiantata, più possibile la presenza di qualche calcificazione.
Ritengo, comunque, che la rimozione sia possibile, senza problemi irrisolvibili.
Per quel che riguarda il recupero funzionale, per la rimozione, è di solito limitato a 2-3 giorni.
Nel suo caso, per vedere di risolvere la sintomatologia riferita, lo farei seguire da un ciclo di fisioterapia, per una riabilitazione propicettiva.
A distanza di tanti anni ritengo improbabile uno spostamento della vite impiantata, più possibile la presenza di qualche calcificazione.
Ritengo, comunque, che la rimozione sia possibile, senza problemi irrisolvibili.
Per quel che riguarda il recupero funzionale, per la rimozione, è di solito limitato a 2-3 giorni.
Nel suo caso, per vedere di risolvere la sintomatologia riferita, lo farei seguire da un ciclo di fisioterapia, per una riabilitazione propicettiva.
Dr. Enrico Pelilli
Specialista in Ortopedia e Traumatologia Infantile
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 34.4k visite dal 03/05/2016.
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