Alterazione focale encondromatosa calcifica femorale
Salve,
per via di fastidi prolungati al ginocchio sx ho effettuato una risonanza magnetica. Da questa è risultata una "macchia nera" per la quale il medico di base mi ha prescritto l'effettuazione di una tac. L'esito è stato il seguente:
TAC GINOCCHIO/GAMBA SX MDC/SMDC
Nella regione intercondiloidea di sinistra è presente alterazione focale del diametro trasverso massimo di circa 2,5 cm e cranio-caudale di circa 2,5 cm, caratterizzata da disomogenee calcificazioni ed aree di osteorarefazione; i margini sono netti e lievemente irregolari e la sede è nella spongiosa dell'osso.
E' presente minuta focale interruzione della corticale ossea a sede mediana nel punto più craniale della doccia intercondiloidea, senza evidenza di reazione periostale.
Non evidente significativo enhancement dopo la somministrazione di mezzo di contrasto.
I rilievi possono essere espressione di alterazione focale encondromatosa calcifica.
Il medico di base alla vista delle immagini mi ha prescritto urgentemente un consulto da un ortopedico, ritenendo la situazione piuttosto preoccupante.
Sono stata così all'ospedale Galeazzi di Milano, dove con estrema semplicità sono stata liquidata dell'ortopedico con l'indicazione di "tenere il ginocchio controllato".
Ora, data la reazione contrastante tra questo ortopedico ed il medico di base, mi sorgono dei grossi dubbi sulla reale problematicità della diagnosi (ed eventuale trattamento), perciò chiedo gentilmente un consulto su questo forum.
Ringrazio anticipatamente chiunque voglia rispondere.
Saluti
per via di fastidi prolungati al ginocchio sx ho effettuato una risonanza magnetica. Da questa è risultata una "macchia nera" per la quale il medico di base mi ha prescritto l'effettuazione di una tac. L'esito è stato il seguente:
TAC GINOCCHIO/GAMBA SX MDC/SMDC
Nella regione intercondiloidea di sinistra è presente alterazione focale del diametro trasverso massimo di circa 2,5 cm e cranio-caudale di circa 2,5 cm, caratterizzata da disomogenee calcificazioni ed aree di osteorarefazione; i margini sono netti e lievemente irregolari e la sede è nella spongiosa dell'osso.
E' presente minuta focale interruzione della corticale ossea a sede mediana nel punto più craniale della doccia intercondiloidea, senza evidenza di reazione periostale.
Non evidente significativo enhancement dopo la somministrazione di mezzo di contrasto.
I rilievi possono essere espressione di alterazione focale encondromatosa calcifica.
Il medico di base alla vista delle immagini mi ha prescritto urgentemente un consulto da un ortopedico, ritenendo la situazione piuttosto preoccupante.
Sono stata così all'ospedale Galeazzi di Milano, dove con estrema semplicità sono stata liquidata dell'ortopedico con l'indicazione di "tenere il ginocchio controllato".
Ora, data la reazione contrastante tra questo ortopedico ed il medico di base, mi sorgono dei grossi dubbi sulla reale problematicità della diagnosi (ed eventuale trattamento), perciò chiedo gentilmente un consulto su questo forum.
Ringrazio anticipatamente chiunque voglia rispondere.
Saluti
[#1]
Gentile utente.
La presenza di una neoformazione ossea con le caratteristiche descritte alla TC depone per un encondroma.
Premetto che per abitudine preferisco valutare personalmente le immagini, soprattutto in considerazione della rarità delle neoformazioni primitive dell'osso.
L'encondroma è un tumore benigno di natura cartilaginea che tende ad aumentare di dimensioni nel paziente in accrescimento, mentre risulta stabile nell'adulto, con progressiva calcificazione. Il reperto è solitamente occasionale (lo si trova dopo aver eseguito un esame per altri motivi) ed è asintomatico.
Ci sono alcune cose da sapere sull'encondroma: 1) solitamente, in un contesto di encondroma singolo, il rischio di degenerazione maligna risulta essere inferiore all'1% (direi assolutamente raro); 2) occorre valutare qual'è la causa del dolore al ginocchio sinistro, perché deve esserci un altro motivo clinico/imaging per i fastidi che riferisce al ginocchio; 3) L'encondroma non erode mai le corticali e tale reperto alla TC richiede una valutazione specialistica; 4) In assenza di altri motivi che spieghino il dolore e in presenza di un aumento progressivo della lesione occorre escludere che non si tratti di un condrosarcoma a basso grado (cugino "cattivo" dell'encondroma).
Detto tutto ciò, senza alcuna volontà di allarmare ma volendo sottolineare di non peccare di superficialità, sono tendenzialmente in accordo con l'ortopedico del Galeazzi in quanto la cosa più importante è un monitoraggio di follow-up, ossia verificare la stabilità della lesione ad una successiva Tc ed RMN a 3 mesi di distanza dalla precedente. Capisco tuttavia il Medico Curante che si preoccupa al riscontro di neoformazioni ossee, perché essendo patologie altamente specialistiche che entrano in diagnosi differenziale con tumori maligni primitivi e secondari, necessitano di approfondimenti da esperti nel settore.
Cordiali saluti.
La presenza di una neoformazione ossea con le caratteristiche descritte alla TC depone per un encondroma.
Premetto che per abitudine preferisco valutare personalmente le immagini, soprattutto in considerazione della rarità delle neoformazioni primitive dell'osso.
L'encondroma è un tumore benigno di natura cartilaginea che tende ad aumentare di dimensioni nel paziente in accrescimento, mentre risulta stabile nell'adulto, con progressiva calcificazione. Il reperto è solitamente occasionale (lo si trova dopo aver eseguito un esame per altri motivi) ed è asintomatico.
Ci sono alcune cose da sapere sull'encondroma: 1) solitamente, in un contesto di encondroma singolo, il rischio di degenerazione maligna risulta essere inferiore all'1% (direi assolutamente raro); 2) occorre valutare qual'è la causa del dolore al ginocchio sinistro, perché deve esserci un altro motivo clinico/imaging per i fastidi che riferisce al ginocchio; 3) L'encondroma non erode mai le corticali e tale reperto alla TC richiede una valutazione specialistica; 4) In assenza di altri motivi che spieghino il dolore e in presenza di un aumento progressivo della lesione occorre escludere che non si tratti di un condrosarcoma a basso grado (cugino "cattivo" dell'encondroma).
Detto tutto ciò, senza alcuna volontà di allarmare ma volendo sottolineare di non peccare di superficialità, sono tendenzialmente in accordo con l'ortopedico del Galeazzi in quanto la cosa più importante è un monitoraggio di follow-up, ossia verificare la stabilità della lesione ad una successiva Tc ed RMN a 3 mesi di distanza dalla precedente. Capisco tuttavia il Medico Curante che si preoccupa al riscontro di neoformazioni ossee, perché essendo patologie altamente specialistiche che entrano in diagnosi differenziale con tumori maligni primitivi e secondari, necessitano di approfondimenti da esperti nel settore.
Cordiali saluti.
Prof. Andrea Angelini
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 10.4k visite dal 31/01/2016.
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