Varismo

Salve, sono un ragazzo di 26 anni, quasi 27.
Non ho mai fatto sport in maniera continuativa per più di un paio di mesi; diciamo che ciclicamente riprendo a fare un pò di sport (so che non è il modo più corretto), quasi sempre opto per la corsa. Quest'anno a giugno ho iniziato più seriamente di tutte le altre volte a correre, in modo abbastanza graduale, senza però riuscire a superare il limite di circa 20 minuti ogni volta, due o tre volte a settimana. Poi un giorno, a luglio, mi sono sforzato e ho corso per 30 minuti; sul finire ho avvertito un dolore al ginocchio sinistro, ma non gli ho dato importanza. La volta successiva ho corso nuovamente per 30 minuti, ma stavolta il dolore è iniziato prima, ed è comparsa la sensazione che, portando la gamba sinistra avanti durante il movimento (prima quindi di riappoggiare il piede), la gamba "scivolasse" a sinistra, come se prima ci fosse stato qualcosa a obbligare il movimento in modo rettilineo, e che ora quel qualcosa non ci fosse più o non funzionasse a dovere. Ho provato un altro paio di volte a correre, a distanza di vari giorni, ma il dolore è iniziato in maniera sempre più precoce (anche dopo soli 5 minuti a un'andatura blanda), e quindi mi dovevo fermare subito, e così ho deciso di fare la visita ortopedica.
Alla visita mi è stato detto quale è il problema specifico che provoca il dolore al ginocchio (lesione di qualcosa), ma non son riuscito a memorizzarlo perché quel che mi è stato detto dopo ha preso evidentemente tutta l'attenzione diponibile. In sostanza mi è stato detto che il problema che ho è stato causato da una stortura nelle gambe (ginocchio varo bilaterale, più varo a sinistra. Poi ha parlato anche di valgismo a proposito credo della sola gamba sinistra), che avrei dovuto fare [la risonanza o i raggi-x?] alle ginocchia sotto carico, in funzione di una eventuale osteotomia di correzione a entrambe le gambe, sostenendo che qualora non mi sottoporrò all'operazione, non potrò ambire a un allenamento continuato alla corsa, perché in tal caso andrò sicuramente incontro nuovamente al problema che mi si è verificato, e che andrò incontro ad artrosi precoce alle ginocchia, e che se dovessi ingrassare -fortunatamente sono sempre stato abbastanza magro- i problemi peggioreranno; in sostanza, mi è stato consigliato caldamente di effettuare l'operazione, sostenendo che ci sarebbe un recupero totale delle funzionalità alle gambe, e che potrei allenarmi anche più di quanto mi stavo allenando fino a quel momento.
A parte lo choc iniziale (sentirti dire che, in parole povere, ti dovranno "tagliare le gambe", quando al massimo avevi messo nel conto eventuali operazioni ai legamenti, provoca un certo impatto emotivo!), ragionandoci a mente fredda e leggendo quello che ho potuto trovare su internet e su questo sito, ho iniziato a prendere seriamente in considerazione l'ipotesi.
Dando per scontato che farò qualche altra visita per sentire il parere di qualche altro dottore, e che per scrupolo intanto farò [la risonanza o i raggi-x?], ci sono alcune questioni sulle quali vorrei gentilmente dei chiarimenti, perché potrebbero comportare tali problemi a livello organizzativo e/o psicologico da dovermi far affrontare il problema con tempi/modi molto diversi.
Le questioni sulel quali gradirei i vostri pareri sono queste:

- Si prova molto dolore dopo l'intervento, quando scompare l'effetto dell'anestesia (dopotutto c'è un'incisione della cute, un taglio delle ossa e un loro posizionamento forzato in altra sede)? Se sì, per quanto tempo? E ogni volta che si raddrizza il perno per trovare l'assetto giusto/definitivo, è doloroso? E l'eliminazione delle fiches fatta senza anestesia? Chiedo queste cose perché sono consapevole di avere una soglia del dolore piuttosto bassa, e perché -fortunatamente- non mi sono mai rotto nessun osso, quindi non mi rendo conto di quanto possa essere doloroso.

- quante volte a settimana bisognerebbe andare dal fisioterapista? Perché significa una grossa spesa credo, e non so se me lo posso permettere.

- come si chiama tutta la struttura che si mette alle gambe? è molto ingombrante? ci si possono mettere i pantaloni sopra? è possibile vederla da qualche parte per rendermene conto (al limite, se qualcuno di voi avesse una foto a disposizione da potermi mandare alla mia email, gliene sarei grato)?

- è possibile usare la macchina con la struttura ancora in sede? Vivendo da solo, non ho la possibilità di avere qualcuno che mi assista, e quindi dovrei andare ad esempio a fare la spesa da solo, o comunque andare dal fisioterapista, in maniera il prima possibile e il più possibile autonoma.

- dopo che viene tolta la struttura, bisogna fare attenzione a qualcosa (ad esempio avere cura dei buchi determinati dall'eliminazione delle fiches, o alla muscolatura che si deve riadattare all'uso totale delle gambe...)? Se sì, per quanto tempo? In particolare, io uso moltissimo la bicicletta nei miei spostamenti in città, ma credo che questo sottoponga a sforzo sicuro le ginocchia e la tibia, quindi mi chiedo dopo quanto tempo potrò usarla come prima.

- non bevo latte da quando avevo 14 anni circa, anche se da un paio d'anni mi sforzo saltuariamente di berlo; il mio apporto di calcio è limitato al formaggio (e nemmeno tanto) e a qualche yogurt; in caso di operazione immagino di dover integrare questo apporto: in che modo? per quanto tempo? sarebbe bene iniziare prima dell'operazione?

- l'esame che devo fare preventivamente è una risonanza magnetica o i raggi x?


So che sono molte domande, ma credo che si tratti di un intervento piuttosto serio (tra l'altro, credo che opterei per l'osteotomia contemporanea di entrambe le gambe, non potendomi permettere di prendere due periodi di immobilità così lunghi). Ringrazio sin da ora i dottori che vogliano gentilmente fornirmi indicazioni sulle questioni di cui sopra.

saluti

M.
[#1]
Dr. Michele Milano Ortopedico, Chirurgo della mano 1.7k 68
Gentile utente,
capisco la sua angoscia... ma per rispondere a tutte le sue domande deve far riferimento a chi la opererà in quanto tutto varia in base al tipo di intervento che verrà fatto (se verrà fatto).
Se si opta per una fissazione esterna dipende dal tipo di fissatore (l'Ilizarov è ingombrante... l'orthofix lo è di meno)
Se si opta per una placca cambia tutto quanto..
Capirà pertanto la difficoltà di darle queste informazioni.

Dr. M. Milano
drmilano@libero.it - www.lamanoedintorni.altervista.org
NB: il consulto online non può nè deve sostituire la visita reale